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Le primarie siciliane

Rita Borsellino e Ferdinando Latteri sono i due candidati ufficiali per le primarie che sceglieranno il rivale di Totò Cuffaro

07 novembre 2005

Il metodo delle primarie per scegliere il candidato che dovrà presentarsi come candidato ufficiale alle elezioni, scelta consegnata nelle mani della popolazione, per alcuni è un grande strumento di democrazia, per altri è un campo dove sviluppare battaglie e rotture. Punti di vista, sicuramente, ma propendere per la prima visione ci sembra più corretto.
Il metodo delle primarie è stato innanzitutto promosso dalla gente, accorsa entusiasta a quella che è stata la prima volta, le primarie nazionali che hanno visto vincitore Romano Prodi.
La seconda volta si preannuncia altrettanto importante, interessando una delle regioni emblema della politica italiana: la Sicilia dello storico ''61 a zero'', e tra le poche regioni ancora governata dal centrodestra.

Dopo tanti dubbi, ripensamenti e proposte di clamore, le primarie siciliane sembrano adesso essere pronte per partire.
Ieri (domenica 6 novembre 2005), Salvo Lipari, in rappresentanza dei comitati per ''Rita Borsellino presidente'', ha consegnato al tavolo del coordinamento per l'organizzazione delle primarie i fogli con 19.300 firme, delle quali ne verranno valutate solo 5 mila perché il regolamento prevede che ogni candidatura sia sostenuta da un minimo di 2 mila firme ad un massimo di 5 mila.
Subito dopo il deputato della Margherita Rino Piscitello, ha consegnato i fogli con 4953 firme a sostegno della candidatura di Ferdinando Latteri (rettore dell'Università di Catania), per il quale sono state raccolte 32463 firme. Insieme alle firme per la candidatura di Borsellino (appoggiata da Ds e dai partiti minori dell'Unione) e Latteri (che è appoggiato dalla Margherita) sono stati presentati gli spunti del programma elettorale dei due candidati.
Infatti, nella ''dichiarazione di candidatura'', oltre all'adesione al ''Progetto Sicilia'' (il progetto-guida dell'Unione in Sicilia, sottoscritto da entrambi i candidati) e all'impegno a ''riconoscere e sostenere lealmente il vincitore delle primarie'', i candidati hanno dovuto indicare le ''priorità programmatiche dell'azione di governo che intendono promuovere''.

''Legalità, nuovo welfare, sviluppo sostenibile, solidarietà, riforma della pubblica amministrazione regionale, cultura e formazione, multiculturalità e accoglienza, pace e Mediterraneo'': sono le parole d'ordine del programma di Rita Borsellino.
L'altro candidato Ferdinando Latteri punta su ''economia, sostegno alle imprese e razionalizzazione della sanità siciliana''.

Con questi importanti atti ufficiali, si è conclusa, quindi, la tempestosa gestazione delle candidature del centrosinistra siciliano. E' scattato dunque il conto alla rovescia per l'appuntamento del 20 novembre, che sancirà chi sarà l'avversario di Totò Cuffaro nella corsa per la presidenza della Regione.
Ufficializzazione che è stato più che un passaggio formale, visto che le determinazioni assunte dagli organismi di partito - nelle ore che hanno fatto registrare anche la rottura fra Francesco Rutelli e Leoluca Orlando, estromesso dalla direzione nazionale nella quale era stato cooptato - hanno sancito non solo i contendenti delle primarie, ma soprattutto la contrapposizione tra Ds e Margherita.
Nel frattempo sono stati formalizzati il Coordinamento regionale per le primarie, che sovrintenderà a tutte le operazioni di voto, formato da un esponente di ogni partito dell'Unione, e il Collegio dei garanti, composto da personalità esterne ai partiti. L'obiettivo è ripetere la grande partecipazione di elettori registrata in Sicilia in occasione delle primarie nazionali, quando si presentarono circa 200 mila siciliani, il doppio del previsto. Il numero dei seggi sarà uguale o leggermente superiore ai 541 già predisposti per le primarie del 16 ottobre. Circa tremila i volontari che saranno mobilitati. La macchina organizzativa, già rodata dalla recente esperienza, insomma, è a buon punto.

La rottura tra Leoluca Orlando e Francesco Rutelli
Nella tarda serata di giovedì scorso, il leader nazionale della Margherita, Francesco Rutelli, ha inviato una lettera all'ex sindaco di Palermo Leoluca Orlando in cui gli annuncia che il rapporto ''è interrotto''. Orlando è stato infatti espulso dalla direzione nazionale del partito.
Una rottura incominciata nei giorni precedenti, quando Orlando ha annunciato che avrebbe appoggiato la candidatura alla Presidenza della Regione Sicilia di Rita Borsellino e non di Ferdinando Latteri, candidato ufficiale della Margherita.

''Caro Leoluca Orlando - si legge nella lettera firmata da Rutelli e divulgata dallo stesso Orlando - ho appreso con crescente sconcerto l'inarrestabile evoluzione delle tue posizioni personali a proposito delle elezioni regionali Siciliane''. ''L'unico comune denominatore - prosegue Rutelli - è apparso il contrasto alle proposte della Margherita. Non entro nel merito in queste poche righe, anche se ho ben presenti i fatti, sino al tuo annuncio di disertare la riunione della Direzione regionale prevista per domani (sabato 5 novembre, ndr). Non posso tuttavia tacerti l'amarezza personale per il tuo atteggiamento, tanto aggressivo quanto ingeneroso per un partito che non chiede affatto disciplina, come tu scrivi, ma certamente lealtá. Poichè è su una base di fiducia e leale confronto e collaborazione politica che io ho proposto alla Direzione che tu partecipassi ai suoi lavori - come indica il comma 4 dell'art.19 dello Statuto della Margherita -DL - ti comunico che considero questo rapporto interrotto''.

Orlando si è detto sereno e in una conferenza stampa a Palermo ha risposto così alla lettera di Rutelli: ''Rutelli dovrà rispondere agli organismi collegiali del partito. Ha preso le sue decisioni troppo in fretta, quando la Margherita in Sicilia non aveva ancora un candidato: è l'errore di chi ritiene che il potere sia anche espressione di arroganza''.
''Mi riservo di adottare le mie decisioni, ma non andrò dal giudice - ha aggiunto Orlando - casomai Rutelli lo incontrerò a casa sua''. ''Quello che è accaduto - ha detto Orlando - è inaccettabile in un partito che contempla nel suo logo le parole Democrazia e Libertà. Mi chiedo cosa potrebbe accadere a Willer Bordon, che qualche giorno fa ha detto di non volere un partito che somigli a un Soviet. Cosa fanno, lo espellono?''.

L'ex sindaco di Palermo, protagonista a cavallo tra gli anni '80 e '90 della cosiddetta ''Primavera di Palermo'',  ha poi salutato positivamente la candidatura di Latteri che ha ringraziato: ''Grazie alla sua candidatura avremo delle consultazioni vere. Nelle Primarie non può esserci disciplina di partito, non possono esserci gabbie, casomai c'è una disciplina di coalizione che scatta dopo, quando gli elettori avranno scelto il candidato che sfiderà quello del centrodestra''.
Orlando ha poi spiegato che ''Rita Borsellino è alternativa alla cultura di governo di Cuffaro e non è un corpo estraneo alla politica ma in sintonia con la parte nuova presente nei partiti''.

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07 novembre 2005
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