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Le priorità di certuni...

Nella finanziaria-ter una norma che "blinda" gli stipendi dei deputati. Loro prima di tutti

06 agosto 2014

Il blitz dei deputati dell'Ars
"Pagate prima i nostri stipendi"
di
Emanuele Lauria (Repubblica/Palermo, 05 agosto 2014)

I ritardi nel pagamento degli stipendi proprio non andavano giù, ai facoltosi inquilini dell'Assemblea regionale siciliana. E, con un blitz nell'ultima notte di lavori, tre deputati dotati di un ampio mandato trasversale hanno inserito nella legge finanziaria una norma che "blinda" i soldi per i loro compensi. Un emendamento che pone il parlamentino di Palazzo dei Normanni costantemente in prima fila nell'elenco dei creditori di una Regione in crisi di liquidità. Davanti a precari di vario genere, forestali e Comuni. Prima dovranno essere garantite le buste paga degli "onorevoli", poi quelle di tutti gli altri.

Un blitz, appunto, che mette sotto chiave indennità da 8.500 euro al mese, le più robuste nella giungla delle retribuzioni di chi ogni mese attende un trasferimento da parte della Regione siciliana. La norma, firmata dai deputati questori Paolo Ruggirello, Franco Rinaldi e Antonino Oddo, consiste in tre righe di difficile comprensione immediata: in sostanza, inserisce il contributo annuale per l'Ars (149 milioni di euro) fra le spese obbligatorie dell'amministrazione regionale, al pari di quelle che ad esempio - garantiscono lo stipendio dei dipendenti degli assessorati. Nello stesso elenco prioritario non figurano quelle categorie che pure battono cassa un giorno sì e l'altro pure (i sindaci hanno azzerato i servizi sociali) o protestano proprio perché, in alcuni casi, non vedono lo stipendio anche da un anno (gli operatori della formazione professionale). È la casta che si autotutela, urlano loro, gli svantaggiati, in una terra che segna livelli di disoccupazione da record (quella giovanile ha raggiunto il 60 per cento) e dove il commissario dello Stato, solo qualche giorno fa, ha segnalato un nuovo buco da 66 milioni nel bilancio della Regione che ha costretto il governo Crocetta ad accendere un nuovo mutuo.

Se, da un lato, l'Ars cerca di distribuire con leggi-bancomat le sempre più esigue risorse, dall'altro stabilisce che il parlamento deve comunque avere una corsia preferenziale rispetto alla vasta platea di creditori. Già altre due volte, in passato, erano stati presentati in aula emendamenti a tutela della puntualità degli stipendi dei deputati, ma non erano passati perché parte del Pd e i grillini aveva avvertito sull'effetto boomerang della norma.
Stavolta, all'insaputa dello stesso Crocetta ("Non mi sono accorto di nulla") la manovra è riuscita. E uno dei tre sottoscrittori dell'emendamento, Paolo Ruggirello (espressione del movimento Articolo 4), la spiega così: "Siamo stanchi di avere trasferimenti finanziari a singhiozzo. L'ultimo stipendio ci è stato accreditato solo oggi, con un ritardo di 15 giorni. È una questione di rispetto del parlamento siciliano, che è un'istituzione - dice - e non può essere trattato alla stregua dei fornitori della Regione. E non parlo solo delle indennità dei deputati, ma anche dei compensi dei 250 dipendenti dell'Ars". Uno scandalo? No, un muro alzato anche nei confronti di chi, prosegue Ruggirello, "con un pizzico di mala fede, per ripicca, ci paga in ritardo". Un'allusione all'amministrazione di Crocetta, che da tempo addita i privilegi dell'Ars, istituzione gemella ma separata, sul piano amministrativo, dalla Regione siciliana.
Ora, fra i burocrati di Crocetta, qualcuno segnala che l'emendamento non porterà a nulla, perché il cassiere si occuperà sempre prima di tamponare le emergenze sociali. In ogni caso la legge ora c'è. Scritta per evitare agli onorevoli di Sicilia quei fastidiosi ritardi nel saldo delle spettanze.

Le reazioni. "I deputati siciliani si mettano una mano sulla coscienza e si guardino intorno. Loro che si lamentano dei ritardi degli stipendi, provino a dirlo ai cassaintegrati, ai disoccupati ed ai precari".  E' quanto dichiara in una nota il Segretario Nazionale di Italia dei Valori Ignazio Messina. Nello Musumeci su Twitter. "Il golpe è stato della maggioranza. Non mettiamo tutti sullo stesso piano".

IL DOCUMENTO / ECCO L'EMENDAMENTO SALVASTIPENDI

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06 agosto 2014
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