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Le province con la maggiore penetrazione mafiosa

Secondo il Rapporto Italia 2010 dell'Eurispes le province di Napoli e Catania sono quelle più soggette alla criminalità organizzata

30 gennaio 2010

Le province di Napoli e di Catania sono quelle che evidenziano il più alto 'indice di penetrazione mafiosa'. E' l'Eurispes a sottolinearlo nel Rapporto Italia 2010.
L'Eurispes, "nel tentativo di concorrere ad un ulteriore approfondimento del fenomeno e di sviluppare nuove direttrici scientifiche per l'analisi delle dinamiche nelle regioni di tradizionale insediamento mafioso", ha realizzato uno studio attraverso il quale si è voluto evidenziare "il grado di fragilità e di permeabilità dei territori rispetto ai tentacoli della 'ndrangheta, della camorra, della mafia e della sacra corona unita. Obiettivo principale dello studio è stato dunque quello di fornire alcune utili indicazioni circa il rischio di penetrazione mafiosa cui sono esposti i 24 territori provinciali".

A questo fine "è stato creato uno stimatore ad hoc, l'indice IPM (Indice di Penetrazione Mafiosa), in grado di indicare, per quanto possibile, i recenti sviluppi del fenomeno e le dimensioni che lo stesso sta assumendo. Per determinare una classifica del livello di penetrazione mafiosa delle organizzazioni criminali nelle 24 province delle quattro regioni maggiormente interessate, e' stato predisposto un sistema di attribuzione dei punteggi sulla base di alcuni indici che scaturiscono dalla valutazione quantitativa dei reati commessi ed assimilabili alle associazioni mafiose: attentati, stragi, ricettazioni, rapine, estorsioni, usura, sequestri di persona a scopo estorsivo, associazione a delinquere di tipo mafioso, riciclaggio di denaro, contrabbando, produzione e traffico di stupefacenti, sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, omicidi per motivi di mafia, camorra e 'ndrangheta".

Alla provincia di Napoli, con un punteggio pari a 65,4, va la maglia nera del territorio provinciale più permeabile ai tentacoli della criminalità organizzata. A seguire, la provincia di Catania (52,4 punti), Caserta (51 punti), Brindisi (51 punti) e Reggio Calabria (50,5). In fondo alla lista, le province di Lecce (18,3), Taranto (24,8) e Cosenza (27,1).
Sono 106 i casi di omicidio per motivi di mafia, camorra o 'ndrangheta che compiuti in Italia nel 2008. Nel 2008 si sono verificati in Campania 59 omicidi, ovvero il 55,7% del dato complessivo nazionale degli omicidi riconducibili alle guerre interne alle diverse organizzazioni criminali. A seguire la Calabria, la cui quota di omicidi è pari al 20,8% del totale nazionale (22 omicidi legati a motivi di 'ndrangheta). Infine la Sicilia e la Puglia rispettivamente con 12 e 9 omicidi.
E' sempre il Rapporto Italia 2010 dell'Eurispes a sottolineare che "l'incidenza degli omicidi per mafia sul totale degli omicidi volontari commessi in Italia nel 2008 è del 17,3%. L'incidenza diventa allarmante se spostiamo la lente in alcune realtà territoriali del Mezzogiorno"."In generale - viene rilevato - soltanto in queste quattro regioni si è consumata nel 2008 quasi la totalità degli omicidi legati alla mafia, camorra o 'ndrangheta mentre nel resto delle altre regioni la quota di tale tipologia di delitti è pari al 3,8%, (in termini assoluti 4 omicidi)".
In Campania (53,2%) più di una morte violenta su due è di matrice camorristica, in Calabria (28,9%) tale quota scende a quasi un terzo del totale, in Sicilia l'incidenza percentuale sul totale degli omicidi è pari al 24,5% e in Puglia del 20%. A livello provinciale, il territorio che fa registrare il più alto numero di omicidi per mafia è quello partenopeo: ben 41 morti nel 2008. Seguono in graduatoria Caserta con 17 omicidi avvenuti per motivi di mafia, camorra e 'ndrangheta, Catanzaro (7) e Catania (7).

La distribuzione dei reati ascrivibili alla criminalità organizzata nelle quattro regioni 'a rischio' denota che nel 2008 sono avvenuti complessivamente 20.749 reati: 8.888 per ricettazione, 6.078 per produzione e traffico, spaccio, associazione per produzione o traffico di stupefacenti, associazione per spaccio di stupefacenti, 2.852 per estorsioni, 527 per contrabbando, 459 per riciclaggio e impiego di denaro, 391 per associazione a delinquere e di tipo mafioso, 259 per sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, 167 per usura, 157 attentati, 143 sequestri di persona e 15 per stragi. [Adnkronos/Ing]

 

 

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30 gennaio 2010
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