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Le rinunce del vicepresidente M5S dell'Ars

Antonio Venturino rinuncia all'auto blu e agli oltre 3mila euro di indennità di carica

17 dicembre 2012

Il Vicepresidente dell'Assemblea Regionale Siciliana, Antonio Venturino, del MoVimento 5 Stelle ha rinunciato alla indennità di carica della Vicepresidenza di 3.244,22 Euro mensili.
L'atto formale con decorrenza immediata, consegnato al Dirigente dell'Ufficio di Ragioneria dell'Ars giovedì scorso, costituisce la risposta a quanto più volte ribadito in campagna elettorale mantenendo fede all'accordo con i cittadini, di rinunciare a privilegi che non sono necessari allo svolgimento della carica.
Se da un lato l'elezione di Venturino costituisce "l'ingresso dalla porta principale del Movimento 5 Stelle all'Ars" , come dichiarato dal Capogruppo Giancarlo Cancelleri, dall'altro rompe un meccanismo assodato negli anni di guadagnare troppo per l'espletamento della carica rappresentativa.

Antonio Venturino ha inoltre confermato quanto dichiarato nella precedente conferenza stampa in occasione della sua elezione alla Vicepresidenza, rinunciando di fatto all'auto blu che gli spetterebbe. "Ho confermato agli uffici della Ragioneria generale le mie intenzioni, rinunciando formalmente all'indennizzo di carica ed all'auto blu. Di grosse berline nei parcheggi della Regione Sicilia ce ne stanno parecchie, io non la voglio. Arriverò a Palermo dalla mia città, Piazza Armerina, in autobus e sto pure affittando un appartamentino nelle adiacenze dell'Ars. Per gli spostamenti di rappresentanza vedrò di organizzarmi". Un segnale concreto di rottura con il passato quello operato da Venturino che conferma la linea del Movimento che all'Ars ha portato Cittadini a 5 Stelle piuttosto che onorevoli. [Sicilia5stelle.it]

I quindici del M5S all’Ars - I quindici deputati regionali del M5S sono sorvegliati speciali: ogni gesto, parola, decisione, iniziativa è oggetto di attenzione sia per il Movimento quanto per i media. Grillo non può permettersi errori ed omissioni: sarebbero oltremodo dannosi alla vigilia delle elezioni politiche previste per il febbraio prossimo.
Se "i quindici" fanno da cavia al loro Movimento, l’Assemblea fa da cavia alla prima esperienza politica-istituzionale grillina. La presenza del M5S in Piemonte e Emilia, infatti, è molto modesta, niente a che vedere con Sala D’Ercole. Il numero dei componenti del gruppo parlamentare all’Ars fa del M5S un protagonista della legislatura, almeno sulla carta.

È toccato ad Antonio Venturino, vice presidente vicario, muovere i primi passi formali della legislatura, affrontando questioni organizzative, logistiche e di "apparato". C’erano gli occhi puntati su Venturino, che è stato eletto con i voti di una maggioranza "spuria", e sui suoi colleghi dopo gli annunci sulla rinuncia delle indennità, delle auto blu e sull’uso del personale da adibire al funzionamento del gruppo e della stessa vice presidenza.
Cominciamo dall’auto blu. Venturino la userà, ma solo per la rappresentanza. Dovrebbe essere la normalità, questa. Quindi, sulla carta, stando alle regole, non cambia niente. Innegabile, però, che la rigorosa applicazione della regole, può avere un positivo effetto per l’intera assemblea. Le abitudini, infatti, sono altre.
Venturino ha rinunciato a 3200 euro, una parte dell’indennità. Restano altri emolumenti e benefit, che non ha avuto modo di apprezzare. Appena arriva la prima "busta paga" ne saprà di più, e noi con lui.

Venturino ha richiesto, ed ottenuto, l’elenco del personale dipendente stabilizzato. Niente a che vedere con la burocrazia del Palazzo. Gli stabilizzati sono una categoria a parte, nata per volontà dei gruppi parlamentari. Una volta erano retribuiti dai gruppi con risorse proprie, ora hanno un contratto a tempo indeterminato e sono retribuiti dall’Assemblea attraverso i gruppi parlamentari. I soldi passano di mano e non sono gestiti dall’Assemblea.
Il vicepresidente dell’Ars, avuto l’elenco dei 78 stabilizzati (ma sul loro numero ci sono diverse... correnti di pensiero), non si è accontentato. Ha chiesto, con una lettera circolare inviata ai gruppi parlamentari, di avere informazioni dettagliate su ciascun dipendente (curriculum dislocazione, anzianità di servizio, retribuzione). Se Venturino otterrà risposte, si potrà mettere ordine su uno dei settori meno trasparenti dell’Assemblea.
Il Parlamento è un datore di lavoro "anomalo": retribuisce ma non vuole sapere come e fino a che punto. Non vigila, non controlla, non è messo a conoscenza dell’impiego delle risorse. Una strana condizione che non riguarda solo gli stabilizzati. Anche agli assistenti parlamentari dei deputati, accade la stessa cosa, infatti. Sono retribuiti con risorse del parlamento regionale, ma rimangono dei "fantasmi". I soldi vengono attribuiti al deputato, che non ha alcun obbligo di rendicontazione. Di recente è stata introdotta una norma, che disciplina, parzialmente, il rimborso forfettario dei portaborse. Di fatto è cambiato poco o niente: resta una voce dello "stipendio". [SiciliaInformazioni.com]

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17 dicembre 2012
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