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Le riprese (più o meno lievi) del Mezzogiorno nel 2006 secondo la Banca d'Italia e la Fondazione Curella

18 dicembre 2006

Nei primi sei mesi del 2006 l'occupazione in Sicilia è cresciuta del 2,8% grazie soprattutto ai nuovi flussi di regolarizzazione di lavoratori stranieri nell'agricoltura, mentre nell'industria in senso stretto si è avuto un calo dell'1,9% e nelle costruzione del 3,7%. Il tasso di disoccupazione (14,3%) tuttavia ''continua a rimanere il più elevato tra le regioni italiane e doppio rispetto alla media nazionale''.
Questi alcuni dei dati emersi, all'inizio di dicembre, dalla nota sulla congiuntura della Sicilia della Banca d'Italia.
L'aumentato incremento degli occupati, segnala lo studio, è stato registrato nel settore agricolo (+23,3%), segue quello del commercio con l'1,4%. Nel complesso le forze di lavoro sono diminuite dello 0,5% e il tasso di attività è sceso di 0,3 punti, al 52,4%. L'utilizzo della cassa integrazione nei primi nove mesi dell'anno è diminuito dell'1,9% rispetto al 2005: a fronte di una riduzione del 74,9% nella gestione ordinaria si è registrata una crescita del 96% per gli interventi straordinari, mentre la gestione edile ha mostrato un aumento del 30,5%.

Ad essere aumentati, anche gli ordinativi e la produzione nel settore industriale, dove il 42,5% delle imprese segnala un incremento del fatturato (per il 27% si è avuto un calo), prosegue l'andamento positivo delle esportazioni, anche al netto dei prodotti petroliferi, mentre risultano in calo gli investimenti realizzati rispetto a quelli programmati a inizio anno e soprattutto il valore degli importi per le opere pubbliche.
Nella nota la Banca d'Italia, che ha interpellato un campione di 210 aziende, delinea un quadro con più luci che ombre, con margini di miglioramento tant'è che ''le aspettative degli imprenditori per i prossimi mesi sono positive: i livelli produttivi sono attesti in crescita nell'ultima parte dell'anno e la domanda è prevista in ulteriore aumento nel primo trimestre del 2007''.
Insomma, per Bankitalia, nei primi sei mesi dell'anno, l'economia in Sicilia ha fatto registrare segnali di ripresa.

Nel comparto turismo gli arrivi sono aumentati del 5,4% e le presenze del 4,9%; la crescita ha riguardato soprattutto il turismo estero. Sia gli arrivi sia le presenze sono aumentati di oltre il 9%. Siracusa, Trapani e Messina sono le province che hanno registrato gli incrementi più significativi nel numero di pernottamenti.
Per quanto riguarda gli scambi con l'estero, le esportazioni sono aumentate del 10,7%; l'export di prodotto petrolifero raffinato è aumentato del 15% esclusivamente per gli incrementi registrati dalle quotazioni petrolifere nei mercati internazionali. Al netto della raffinazione del petrolio le esportazioni sono cresciute del 5,7%; +37,2% le importazioni.

Ripresa sì, ma senza che manchino punti di debolezza. Tra questi, Bankitalia si è soffermata sul comparto delle costruzioni, dove nel secondo trimestre del 2006 l'occupazione è diminuita. Sebbene l'importo complessivo delle opere pubbliche poste in gara è cresciuto del 24,6%, oltre i tre quarti dell'intero valore sono stati assorbiti dalla riproposizione delle gare per l'affidamento in gestione degli Ato (ambiti territoriali ottimali) idrici di Agrigento, Palermo, Messina e Trapani. Al netto della gestione degli Ato, rileva Bankitalia, l'importo sarebbe diminuito del 34,9%.

Nei primi sei mesi dell'anno si è registrato inoltre un boom dei prestiti in Sicilia, con una crescita del 17,1% rispetto allo stesso periodo del 2005 (+14,9%), la più elevata tra tutte le regioni italiane.
In rialzo anche l'indebitamento delle famiglie, pari a +14,4%. All'aumento dei prestiti hanno contribuito, secondo l'analisi, sia i finanziamenti con scadenza superiore ai 18 mesi sia quelli a breve termine; quelli verso le imprese sono cresciuti del 15,5% (10,8% un anno fa) e hanno riguardato tutti i comparti, in particolare i servizi.
''La componente a medio e lungo termine - ha rilevato Bankitalia - è aumentata del 16,7% (13,6% a dicembre 2005), per i prestiti a breve scadenza l'espansione è risultata lievemente più contenuta (13,4%) ma più intensa rispetto a quella registrata alla fine del 2005 (7%) ed è stata più marcata per i comparti industria e servizi, dove l'andamento della congiuntura è stato più favorevole''.
Anche i mutui bancari sono aumentati del 17,1% e il ritmo di crescita del credito al consumo, compresi in prestiti erogati dalle società finanziarie, è passato dal 23,4 al 21,4 per cento.

La ripresa del Sud è stata registrata anche dalla Fondazione Curella, che l'ha argomentata nel ''Report Sud 14 2006'', redatto in collaborazione con il Di.S.Te. (Dipartimento Studi Territoriali), e presentato nei giorni scorsi a Palermo. ''Nel 2006 l'economia del Mezzogiorno ha conosciuto una lieve ripresa, tuttavia tale fase evolutiva è stata meno robusta rispetto a quanto verificatosi nella restante area del Paese: la crescita del Pil delle regioni sud insulari è stimabile attorno all' 1,0% contro l'1,9% del Centro- Nord e l'1,7% dell'intero Paese''.
''I consumi hanno mostrato nella prima parte dell'anno - è scritto nel rapporto - qualche flebile cenno di ripresa che, presumibilmente, è destinata a protrarsi anche nel 2006 (+1,0%)''. ''In sintonia con l'inversione del ciclo economico il mercato del lavoro ha registrato miglioramenti dal lato sia della domanda sia dell'offerta di occupazione - evidenzia il report - Nel 2006 il numero di occupati è aumentato tendenzialmente dell'1,2%, in linea con il corrispondente dato medio nazionale (+1,3)''.

''Anche la disoccupazione - si legge ancora nel report - continua a registrare tassi decrescenti scendendo al livello più basso dell'ultimo decennio (13%), continuando a scontare però un sensibile 'effetto scoraggiamento' dei potenziali lavoratori, soprattutto dei giovani e delle donne, testimoniato dalla diminuzione delle forze lavoro''.
''Note più positive vengono dall'andamento delle esportazioni che nel primo semestre 2006 - sottolinea il rapporto - rispetto allo stesso periodo del 2005, al netto dei prodotti petroliferi, sono cresciute in termini monetari dell'8,8%; va tuttavia segnalato che tale crescita è inferiore a quella registrata a livello nazionale(+ 10,2%)''.

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18 dicembre 2006
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