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Le scuole insicure e fatiscenti di Palermo

Il 10 marzo scande un bando da oltre 34 mln per il recupero degli edifici scolastici...

04 marzo 2014

Le scuole di Palermo, un po' come l’intera città, cadono a pezzi e così il presidente della speciale commissione Europa del Comune, Fabrizio Ferrara, ha lanciato l'allarme sulla prossima scadenza, fissata per il 10 marzo, dell'avviso pubblico dell'Assessorato regionale alla Pubblica Istruzione che mette a disposizione 34.5 milioni di euro di fondi Cipe. Un'occasione da non perdere per risollevare le sorti dell'edilizia scolastica del capoluogo dopo i disagi registrati nelle ultime settimane che hanno toccato il picco con il crollo di calcinacci alla Bragaglia e alla Collodi e le infiltrazioni d'acqua alla De Gasperi che costringono gli alunni ai doppi turni.

"Nel bando - ha spiegato il consigliere del Pd - è prevista l'assegnazione di fondi ai comuni in ordine agli edifici sede di scuole materne, medie ed elementari proprio con l'obiettivo di demolire edifici fatiscenti, effettuare le opere di ristrutturazione e di messa in sicurezza, implementare le strutture sportive, abbattere le barriere architettoniche e soprattutto con l'obiettivo di costruire nuovi edifici e acquistare gli arredi scolastici".
In particolare, sono previsti 14 milioni di euro per "la costruzione, demolizione, ricostruzione e completamento di edifici scolastici" col particolare scopo di "eliminare le locazioni a carattere oneroso, i doppi turni di frequenza scolastica e l'utilizzazione impropria di stabili che non siano riadattabili"; 16.5 milioni per "ristrutturazioni e manutenzioni straordinarie dirette ad adeguare gli edifici scolastici alle norme vigenti in materia di agibilità, sicurezza delle strutture e degli impianti, igiene ed eliminazione delle barriere architettoniche"; 4 milioni, infine, per "la realizzazione, ristrutturazione e manutenzione straordinaria di impianti sportivi di base o polivalenti annessi ad edifici scolastici".

"In occasioni di bandi precedenti - ha sostenuto Ferrara - il Comune inspiegabilmente non ha presentato alcun progetto. È impensabile che si perda anche questa opportunità". Da Palazzo delle Aquile però hanno fatto sapere che gli uffici stanno lavorando al bando Cipe mentre l'assessore comunale alla Scuola, Barbara Evola, ha ricordato che "un altro blocco di lavori era già partito ma ha subito uno stop imprevisto dopo l'intervento dell'Ispettorato del Lavoro ai cantieri Coime". A novembre infatti i carabinieri dell'Ispettorato avevano sollevato alcuni rilievi all'unità di progetto e multato il dirigente Francesco Teriaca. "Ora però i cantieri sono ripartiti", ha assicurato la Evola.

Parallelamente agli interventi finanziati dallo Stato prosegue l'esame dei 46 progetti del "Piano Marshall per le scuole", sostenuti con fondi Pon. Di questi progetti "venti sono già allo stato definitivo - ha rivelato l'assessore -: i dirigenti scolastici hanno ormai inserito tutti i dati nella piattaforma del Miur ed è stata anche risolta una spinosa questione, che si trascinava da un po', sull'assicurazione del personale comunale. Non era cioè chiaro se bastasse la copertura assicurativa del Comune o se ne occorresse una seconda. Effettivamente era così - ha concluso l’assessore Evola - e così i presidi hanno provveduto fra mille difficoltà a individuare una compagnia assicurativa con una piccola gara. Adesso si procederà ai bandi per i lavori veri e propri".

E poi ci sono le scuole a rischio sismico... - Secondo un'analisi del Centro Studi Ance Salerno sulla base di dati Ance-Cresme, diffusi nello scorso settembre, nelle Regioni Obiettivo Convergenza (Campania, Calabria, Puglia e Sicilia), il totale degli edifici strategici (scuole e strutture sanitarie) a rischio sismico è pari a 14.624, il 56,5% del totale nazionale. Dal punto di vista del rischio idrogeologico, il totale degli edifici esposti è di 1.578 (23,2% del totale nazionale).
In particolare le scuole a rischio sismico in Sicilia sono 4.894 (20,3% del totale nazionale), in Calabria 3.199 (13,3%), in Puglia 750 (3,1%). Per quanto riguarda le strutture sanitarie, in Sicilia sono 398 (21,8%), in Calabria 192 (10,5%), in Puglia 48 (2,6%). Dal punto di vista idrogeologico le scuole a rischio in Sicilia sono 60 (1% del totale nazionale); in Calabria 250 (4%); in Puglia 164 (2,6%). Per quanto concerne le strutture sanitarie - sempre dal punto di vista idrogeologico - in Sicilia sono 5 (0,9%); in Calabria 15 (2,7%); in Puglia 11 (2%). Le strutture ad elevato rischio sismico (scuole e strutture sanitarie) sono 5.292 in Sicilia (20,4% del totale Italia); 3.391 in Calabria (13,1%); 798 in Puglia (3,1%). Sul versante del rischio idrogeologico il totale degli edifici (scuole e strutture sanitarie) è di 65 in Sicilia (1% sul totale Italia); 265 in Calabria (3,9%); 175 in Puglia (2,6%).

[Informazioni tratte da Italpress - Corriere del Mezzogiorno, Adnkronos/Ign]

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04 marzo 2014
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