Le siciliane del calcio. Per il Palermo serie A più vicina. Il Catania fa flop. In risalita il Messina
Vincono ancora i rosanero. Prudente l'allenatore Guidolin : ''Ci sono ancora 18 punti in palio''
PALERMO - GENOA 3-1
"Sono soddisfatto per la vittoria sul Genoa e per come la squadra l'ha ottenuta. Quando si vince e si gioca un buon calcio, un allenatore è sempre soddisfatto". Così Francesco Guidolin, tecnico del Palermo, commenta il 3-1 inflitto dai rosanero al Genoa, di fronte a poco meno di 30 mila spettatori letteralmente impazziti di gioia.
Emanuele Filippini e Luca Toni hanno messo il sigillo sul successo contro i liguri che alla vigilia erano molto temuti dal clan del Palermo. "Avevo chiesto alla squadra una prestazione all'insegna del ritmo ed ho ricevuto delle risposte positive - aggiunge Guidolin - il Palermo visto all'opera contro il Genoa ha offerto una prestazione molto intensa e solo ad un certo punto ha deciso di tirare i remi in barca, propiziando il gol della bandiera degli avversari. Se in futuro daremo continuità alle nostre azioni possiamo sempre ottenere buoni risultati. Ormai certi meccanismi tattici si sono consolidati e di questo devo dare atto a tutti i giocatori che hanno dimostrato grande sensibilità e professionalità. Quando si cambia modulo a metà campionato, se non c'è la disponibilità dei giocatori, si è destinati ad andare alla deriva".
Guidolin non cade nella trappola dei facili trionfalismi e, a chi gli chiede quanti punti manchino ancora al Palermo per festeggiare la Serie A, risponde con un laconico "non lo so e non m'interessa, in questo momento". Poi aggiunge, lanciando un altro messaggio che stempera l'entusiasmo di una tifoseria mai come adesso in festa: "Non voglio a tutti i costi predicare prudenza, ma ancora ci sono 18 punti in palio e sono tanti: può accadere di tutto. Il più non è fatto, ma è ancora da fare. Il bello, insomma, viene adesso; se non corri veloce, tutti gli avversari ti saltano addosso. Io non mi sento favorito, anche se occupiamo il primo posto in classifica, mi sento solo in corsa per la promozione in Serie A".
Con la doppietta di ieri sera, Luca Toni si è portato ormai ad un passo dalla storia, che si presenta sottoforma di bomber rosanero più prolifico di un'intera stagione. Lo speciale primato appartiene a Radice che lo stabilì, realizzando 27 reti, al termine del campionato 1931/32, culminato con la prima promozione in assoluto dei rosanero in Serie A. Un riferimento storico di buon auspicio. "Quando si ha alle spalle una squadra che funziona - afferma Luca Toni, capocannoniere della B - tutto va a meraviglia, diventa perfino più facile far gol. Sono strafelice non tanto per la doppietta realizzata contro il Genoa, ma per il fatto che abbiamo conquistato tre punti importantissimi nel nostro cammino verso la Serie A. Era importante vincere questa partita, anche per lanciare un segnale preciso alle nostre antagoniste. Devo inoltre ringraziare Eugenio Corini, che considero un grande campione, uno che tira come pochi le punizioni. Riesce a calciare forte, all'altezza della testa, ed a volte basta esserci per mandare il pallone in rete".
Per Emanuele Filippini il segreto del successo del Palermo sta nel ritmo che riesce a imprimere alla partita. "Siamo partiti fortissimo, come era avvenuto altre volte, ed il Genoa è andato subito in affanno - aggiunge il dinamico centrocampista del Palermo - l'unico difetto che abbiamo è forse nella gestione della palla, ma è una cosa superabilissima. A questo punto della stagione non temiamo nessuno e nemmeno noi stessi, visto che riusciamo a conservare la giusta concentrazione dall'inizio alla fine del match".
Fonte: GdS
ASCOLI - CATANIA 3-1
Un'altra prestazione deludente. Il Catania continua a giocare male in trasferta e a non raccogliere nulla.
Il presidente Riccardo Gaucci aveva parlato in settimana di un possibile aggancio alla zona promozione, ma i rossazzurri lo smentiscono subito con una brutta prova, conclusa con la sconfitta per 3-1 che manda Oliveira e compagni a otto punti dal sesto posto, occupato dal Piacenza.
Lenti, quasi mai pericolosi, giù di tono sia dal punto di vista atletico sia sul piano della concentrazione, gli etnei non riescono neppure a sfruttare il vantaggio inziale siglato da Terra commettendo l'imperdonabile errore di subire il pareggio dopo soli sessanta secondi e lasciando quindi spazio alle accelerazioni dei marchigiani, che dimostrano di avere una marcia in più soprattutto con Antonelli e Pià, capaci di mettere in crisi a più riprese i disorientati avversari.
Matricciani e Colantuono scelgono a sorpresa il 4-4-2 con Fini a centrocampo e Mascara in avanti accanto a Oliveira. Taldo rimane in panchina mentre sulla mediana sono Grieco, Behi e Delvecchio a completare il reparto. In difesa confermato il ritorno di Stendardo centrale, affiancato da Terra. A destra Fusco, a sinistra Giallombardo.
Il Catania passa in vantaggio dopo appena due minuti con Terra, che sinora aveva segnato un solo gol in campionato, proprio nella gara d'andata con l'Ascoli. Il difensore devia di testa un corner di Fini battendo Micillo. Sembra mettersi bene, ma i rossazzurri sprecano tutto dopo soli sessanta secondi: Grieco perde palla, Colacone s'invola verso la porta avversaria trovando la difesa rivale spiazzata e servendo Pià, libero di battere Concetti.
L'Ascoli è molto più rapido e pericoloso degli etnei. Colacone sfiora a più riprese il gol (l'occasione migliore con un colpo di testa alto da pochi passi) mentre Pià e Antonelli evidenziano tutti i limiti della difesa catanese. Il Catania riesce ad affacciarsi dalle parti di Micillo solo con un pallonetto di Mascara, deviato in angolo dal portiere locale.
Nella ripresa, Matricciani e Colantuono cercano di porre rimedio agli affanni rossazzurri inserendo Montervino per Grieco a centrocampo, ma l'Ascoli impiega solo dieci minuti per raddoppiare: Antonelli nettamente Fusco e mette in mezzo per Biso, la cui girata non irresistibile non trova l'opposizione di Behi, Terra e dell'incerto Concetti.
I due tecnici etnei provano a dare maggiore peso all'attacco sostituendo Fini con Taldo. Al 13', però, sono i marchigiani a triplicare con il solito Pià, che, mentre Giallombardo resta a guardare, s'inserisce nella difesa avversaria su lancio di Antonelli, liberissimo di giocare il pallone, e batte Concetti.
Mancano trenta minuti, ma il Catania non combina nulla. Da registrare solo un tiro malamente svirgolato da Mascara e l'espulsione per doppia ammonizione di Delvecchio a causa di una brutta entrata a gamba tesa a pochi minuti dallo scadere.
MESSINA - TREVISO 3-1
Il Messina si rialza dopo lo scivolone di Firenze e riprende la corsa verso la promozione. Una corsa che sta diventando entusiasmante. Il successo contro il Treviso vale oltre i tre punti conquistati in classifica. Vale tanto dal punto di vista psicologico per una squadra tornata al Celeste (11.909 paganti!) dopo un mese di assenza e data in calo fisicamente.
Così non è e a testimoniarlo l'ottimo secondo tempo. In classifica, poi, il Messina allunga le distanze dal sesto posto (adesso sono 4 i punti che la separano dal Piacenza, ndr), ma anche dalla Fiorentina settima in classifica. Ci sono, insomma, tutti i motivi per guardare al futuro con grande serenità senza però cullarsi perché le distanze, a sei giornate dalla fine, non danno ancora certezze. Una partita, quella col Treviso, decisa nella ripresa dopo che il Messina ha sofferto un Treviso molto ordinato che ha chiuso bene gli spazi sulle fasce e pressato altrettanto bene i centrali di centrocampo. Un Treviso che ha anche impensierito i giallorossi (bravo Storari alla mezz'ora) ma che poi è crollato sotto i colpi di Fusco e compagni.
Il gol in apertura di ripresa di Di Napoli ha spianato la strada, ha consentito ai giallorossi di giocare con più tranquillità e senza la pressione di dover fare la partita. E anche quando il Treviso ha trovato il pareggio con Monticciolo (bella combinazione con Ganci), la squadra di Mutti ha subito replicato con determinazione e dopo un minuto ha ritrovato il vantaggio: sul cross di Sosa il gol è da attribuire a Di Napoli, anche se poi Lavecchia aveva ribadito in rete per togliere qualsiasi dubbio. Il Treviso non ha avuto la forza di replicare seriamente e il gol di Mamede nasce da un'altra azione di Di Napoli che si è bevuto tutto il campo prima di pennellare per Sosa che ha spizzicato per il portoghese.
Proprio Di Napoli è stato il trascinatore: "Il gol è dedicato a mia madre per il suo compleanno – ha detto – si trattava di una partita importante per noi che dovevamo riscattare la sconfitta di Firenze. Ci siamo riusciti, nonostante abbiamo sofferto nel primo tempo. I tre punti valgono tanto perché corrono tutti lì davanti e corriamo anche noi. Adesso andiamo a Genova, ma siamo consapevoli che la serie A passa per casa nostra".
Felice anche Mutti: "Il gol di Di Napoli ci ha sbloccati, ma già nel finale di primo tempo eravamo cresciuti – ha affermato il tecnico giallorosso – è stata una partita non facile, giocata con tanto cuore da parte dei miei ragazzi. Ringrazio il pubblico che ci ha dato una grande mano. Il calore del Celeste è incredibile".
Fonte: La Sicilia
La classifica
Palermo 71 Atalanta 69 Cagliari, Messina 68 Livorno 67 Piacenza 64 Fiorentina 62 Ternana, Triestina 59 Catania 56 Torino 53 Vicenza, Napoli 52 Ascoli 50 Albinoleffe 48 Treviso, Venezia, Salernitana 47 Genoa 46 Verona, Pescara 41 Bari 40 Como 33 Avellino 28