Le Siciliane del calcio
Il Palermo sempre più vicino alla A. Il Catania in casa torna alla vittoria. Il Messina sconfitto dalla Fiorentina
VERONA - PALERMO 1-2
"La strada che porta in Serie A è ancora lunga e piena di ostacoli, i tifosi palermitani possono anche cominciare a festeggiare, ma noi no". Il capitano del Palermo Eugenio Corini frena l'entusiasmo del popolo rosanero, dopo la vittoria di ieri sera sul campo del Verona.
Un successo dal forte sapore di Serie A, che ha permesso al Palermo di compiere un grosso balzo avanti in classifica, ma anche di conservare il primato. "Il Verona, con il suo atteggiamento tattico e la sua straripante aggressività - spiega Corini - ci ha confermato come in B non esistano partite facili. Noi siamo consapevoli del fatto che, finché la matematica non ci darà ragione, non potremo festeggiare".
Corini, come del resto il suo allenatore Francesco Guidolin, dunque, rimane con i piedi ben saldi a terra. "Vedremo dopo la sfida contro il Genoa e in base ai risultati ottenuti dalle tre squadre in lizza per la serie A che saranno impegnate tra oggi e domani - puntualizza il capitano e regista rosanero -. Noi non facciamo mai tabelle, preferiamo vivere alla giornata".
"La vittoria contro il Verona - aggiunge - è stata importante e meritata, il Palermo ha combattuto, conquistando il massimo risultato, che era quello al quale puntavamo alla vigilia. Il nostro obiettivo prioritario era di cancellare con un colpo di spugna la brutta sconfitta subita in casa contro il Treviso e ci siamo riusciti. Da qui a parlare di promozione già acquisita, però, ne passa".
Sabato prossimo, primo maggio, il Palermo tornerà ad esibirsi in casa: ospite il Genoa, una delle compagini che ha creato maggiori problemi nella sfida d'andata. "Guai a rilassarsi - avverte Eugenio Corini - dovremo lottare con la stessa determinazione messa in mostra a Verona, altrimenti rischiamo e in questo momento non possiamo certo permettercelo".
CATANIA - PESCARA 2-0
Due gol in nove minuti e il Catania torna alla vittoria. I rossazzurri riscattano la sconfitta di Bergamo con una fiammata nella ripresa che vivacizza una partita altrimenti non esaltante e mette al tappeto il Pescara, sempre più invischiato nella lotta per non retrocedere. Sono Mascara e il rientrante Delvecchio, due uomini più volte decisivi nel corso della stagione, a confermare la loro importanza risolvendo il match e regalando ai compagni il quarto successo interno di fila.
Senza Squizzi, Firmani, Alioui e Oliveira, i rossazzurri optano per un inedito 4-3-1-2 con Mascara trequartista dietro a Scandurra e Berrettoni. A centrocampo Fini viene preferito a Pagliuca. Il Pescara, privo di Giampaolo (bloccato all'ultimo minuto da un problema muscolare) sceglie il 4-2-3-1 con Calaiò unica punta.
Gli ospiti impegnano subito Concetti con un tiro dalla distanza di Gorgone, ma per il resto pungono poco. Neppure il Catania, per la verità, riesce ad affondare i colpi con Scandurra e Berrettoni. Il primo tentativo dei rossazzurri giunge al 25' con un colpo di testa di Terra sul quale Berrettoni non trova la girata da pochi passi. Bisogna attendere lo scadere per registrare un'altra occasione da rete, sempre firmata da Berrettoni, che vede respinta da Santarelli la sua conclusione dal limite.
Dopo l'intervallo, il Catania sostituisce Scandurra con Sedivec nel tentativo di dare maggiore vivacità all'attacco. Le squadre si allungano in campo, ma lo spettacolo non migliora. Un sinistro a lato di Fini su punizione toccata da Grieco è l'unico spunto degno di nota sino al vantaggio rossazzurro. E' il 29' quando Delvecchio dà il via a un'azione proseguita da Sedivec e conclusa da un cross di Giallombardo per la testa dell'accorrente Mascara, pronto a deviare in rete.
Il Pescara, sempre sterile in fase di finalizzazione, prova subito a riversarsi in avanti, ma viene castigato dai catanesi. Al 39' Delvecchio, tornato in campo dopo un lungo stop per infortunio, raccoglie una palla lavorata da Sedivec sulla destra e mancata dal nuovo entrato Taldo, battendo di potenza Santarelli. Nel finale gli etnei sfiorano pure il tris con Mascara, la cui botta dal limite su punizione di Grieco finisce di poco alta sulla traversa, e con Taldo, che trova sulla sua strada i pugni di Santarelli.
FIORENTINA - MESSINA 2-0
La Fiorentina si è aggiudicata l'atteso scontro diretto con il Messina che era stato preceduto da polemiche e veleni e per la prima volta in questa stagione si posiziona al sesto posto in classifica, a due soli punti dal Livorno prossimo avversario.
Di Fontana (dopo appena 22") e Riganò a inizio ripresa i gol che hanno costretto i siciliani, in serata davvero negativa, a interrompere una striscia positiva che durava da sei turni e scivolare momentaneamente al terzo posto (insieme al Cagliari) dopo aver accarezzato la scorsa settimana il gradino più alto. Per i viola si tratta della settima vittoria nelle ultime otto partite: un ruolino di marcia che sta infiammando i tifosi viola e facendo sempre più lievitare le speranze di promozione.
Fuochi d'artificio in campo dopo lo spettacolo pirotecnico offerto dalle due curve a inizio gara: dopo appena una manciata di secondi la Fiorentina è andata in gol con un fortissimo tiro dalla distanza di Fontana lanciato da Piangerelli su cui nulla ha potuto Storari. La prima rete in maglia viola del centrocampista ha messo le ali alla sua squadra e disorientato il Messina che non è riuscito più a riorganizzarsi faticando a entrare in partita e soffrendo l'aggressività e la rapidità degli avversari. Tanto che al 5' ha rischiato di capitolare ancora: Accursi per sventare un attacco dei viola ha sfiorato l'autogol ed è stato il primo dei tanti affannosi interventi difensivi. Lo stesso portiere siciliano poco dopo è uscito maldestramente dalla propria area ma l'arbitro, tra le proteste fiorentine, non ha sanzionato il fallo.
Come da copione partita tesa e combattuta, le squadre hanno duellato con intensità ma la Fiorentina è parsa sempre più lucida e arrembante. Nessuna decisione a sorpresa da parte degli allenatori, Mondonico ha ritrovato Riganò dopo la squalifica smaltita sabato e ha rilanciato dal 1' Graffiedi e Maggio mentre Camorani è stato preferito a Fantini e Ariatti a Di Livio (seconda esclusione di fila per l'ex bianconero). Quanto a Mutti, che ha dovuto rinunciare a Zoro e Sullo, ha dato fiducia in attacco alla coppia Di Napoli-Zaniolo. Proprio Di Napoli ha impegnato Cejas al 37': è stato il primo vero tiro del Messina. Una Fiorentina così determinata è stata premiata anche nella ripresa quando al 4' ha trovato il raddoppio con Riganò che ha segnato di testa, su cross di Camorani, il 21/o gol stagionale.
Sotto di due reti, Mutti ha giocato le carte Sosa-Guzman ma il suo Messina non è riuscito a produrre che qualche incursione e un paio di tiri, con Di Napoli e Giampà, parati senza problemi da Cejas. Addirittura a tempo scaduto la Fiorentina, tra le cui file ha debuttato Carrus, ha sfiorato il terzo gol con Maggio.
Fonte: La Sicilia
La classifica di B
Palermo | 68 |
Atalanta | 66 |
Cagliari, Messina | 65 |
Livorno | 64 |
Fiorentina | 62 |
Piacenza | 61 |
Triestina | 59 |
Ternana, Catania | 56 |
Torino, Vicenza | 52 |
Napoli | 49 |
Treviso, Ascoli, Salernitana | 47 |
Genoa | 46 |
Albinoleffe | 45 |
Venezia | 44 |
Pescara | 41 |
Bari, Verona | 40 |
Como | 33 |
Avellino | 28 |