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Le siciliane di A: All'Olimpico un Palermo magico, mentre il Messina soffre ancora il mal di trasferta

I rosanero battono i biancoceleste per 3 a 1. Tre gol presi dal Messina, dal Livorno in casa sua

17 gennaio 2005

LAZIO - PALERMO 1-3
Lazio (4-4-2): Sereni 6, Oddo 6.5, Siviglia 5.5, Talamonti 5.5, E. Filippini 6, A. Filippini 6, Giannichedda 6, Liverani 6, Cesar 6.5 (22' Pandev 5.5), Bazzani 6, Rocchi 5.5. (15 Casazza, 26 Gonzalez, 24 Couto, 6 Dabo, 17 Manfredini, 44 De Sousa). All.: Papadopulo 5.5.
Palermo (4-3-2-1): Guardalben 6, Zaccardo 6, Biava 6, Barzagli 6, Grosso 6, Barone 5.5 (15' st Terlizzi 6), Corini 6.5, Morrone 6, Brienza 6 (25' st Santana 6), Zauli 6.5, Toni 7. (1 Santoni, 19 M. Gonzalez, 20 Raimondi, 81 M. Ferri, 46 Gasbarroni). All.: Guidolin 6.
Arbitro: Saccani di Mantova 6.
Reti: nel pt 16' Bazzani, 42' Toni; nel st 21' Zauli, 45' Toni.
Note: angoli 9-8 per la Lazio. Recupero: 0' e 3'. Ammoniti: Talamonti, Biava, Morrone, E. Filippini per gioco falloso, Bazzani per essersi tolto la maglia dopo il gol, Toni per ostruzionismo. Spettatori: 35.000.
__________________

La rincorsa della Lazio a un ipotetico posto in Uefa parte con il piede sbagliato. E contro una delle più quotate concorrenti per l'Europa. Non bastano un buon primo tempo, né il primo gol in biancoceleste di Fabio Bazzani a piegare il Palermo, che anzi si porta via i tre punti grazie a una ripresa giocata con grande ordine, soprattutto sfruttando al meglio l'evidente calo fisico dei padroni di casa e le doti del suo bomber, Luca Toni.
La Lazio chiude il girone d'andata incassando la quarta sconfitta all'Olimpico (su 10 incontri) e la realtà dice che non ha l'organico per affrontare quattro partite in 10 giorni. Il Palermo realizza le sue prime reti nel 2005 e legittima la vittoria (la seconda in campo avverso) rimanendo lucido nonostante il gol subito dopo un quarto d'ora. Inoltre, nella ripresa, Corini non più asfissiato dalle marcature del centrocampo laziale a corto di fiato, mette in mostra la sua classe con risultati decisamente migliori.

Dopo i primi 45' la Lazio si può mangiare le mani: chiude sull'1-1 avendo costruito almeno altre tre occasioni da gol, oltre a quella che frutta la rete. Il Palermo, invece, è pericoloso soprattutto nelle azioni su palla inattiva. Come al 10', quando una punizione di Corini sfiora l'incrocio dei pali con Sereni immobile. Altrimenti la squadra di Guidolin non sfrutta il suo gigante numero 9, ma spesso cerca inspiegabilmente triangolazioni palla a terra che i fratelli Filippini e Talamonti neutralizzano con sufficiente facilità. Il primo campanello d'allarme per Guardalben suona al 13', quando sulla direttrice Liverani-Cesar-Rocchi l'attaccante è bravo a girarsi. Ma il pallone finisce la sua corsa contro la base del palo.
Sulle fasce la difesa rosanero soffre le discese di Cesar e Oddo, ma è da un lancio in profondità di Liverani che il Palermo capitola. La parabola si spegne sulla fronte di Bazzani che sorprende il portiere in libera uscita. Grande gioia e ripetuti baci all'anello, come ormai è di moda. La replica del Palermo è affidata all'ennesima punizione di Corini che Zaccardo devia di testa verso Sereni, attento e pronto. Intanto Oddo continua a sfornare traversoni e Bazzani si dà un gran da fare in area. Ma anche gli ospiti escono dal loro torpore quando, al 33', Sereni è davvero miracoloso nel bloccare una conclusione di Toni da non più di tre metri.

Al 40' Antonio Filippini butta il 2-0 (tiro alto su suggerimento di Cesar) e due minuti dopo il Palermo pareggia. Corini fa spiovere la palla in area, Bazzani perde di vista Toni che, di testa, non sbaglia. All'inizio della ripresa le squadre danno l'impressione di accontentarsi. Invece la Lazio ha già finito la benzina. Il Palermo se ne accorge e al 21' colpisce: palla scodellata in area da Corini e gran girata al volo di Zauli che Sereni sfiora appena. Solo un episodio, ma da qui in poi cambia l'inerzia della partita, perché gli spremuti laziali non riescono più a riprendere l'iniziativa, nonostante l'ingresso di Pandev per Cesar. I rosanero capiscono di avere l'incontro in mano e collezionano angoli su angoli.
Toni ora riesce a farsi trovare libero sempre più spesso. L'ultimo sussulto della Lazio è affidato alla testa di Bazzani (quasi scomparso nella ripresa), ma la palla è fuori. E al 45' è il subentrato Santana a tagliare la retroguardia avversaria per servire a Toni la palla del 1-3 su un piatto d'argento. Esulta Guidolin per il quinto posto in classifica, esce a capo chino Papadopulo.
La casella delle sconfitte non è più immacolata e domenica c'è la Samp.


VigianiLIVORNO - MESSINA 3-1
Livorno (3-5-2): Amelia 7, Galante 6.5, Vargas 7, A. Lucarelli 6.5, Balleri 6.5 (39' st Pfertzel), Vidigal 6 (16' st Grauso 6), Passoni 6.5, Vigiani 6.5, Doga 6, Colombo 6 (13' st Protti 6.5), Lucarelli 7. (22 Mareggini, 79 Melara, 67 Ruotolo, 9 Danilevicius). All: Donadoni 6.5.
Messina (4-4-2): Storari 6, Zoro 5.5, Rezaei 5 (41' Cucciari sv), Aronica 5, Parisi 5.5, Giampà 6, Coppola 6, Zanchi 5.5, Sullo 5.5 (21' st Rafael 6), Di Napoli 5 (21' st Amoruso sv), Zampagna 6. (21 Eleftheropoulos, 25 Fusco, 5 Donati, 20 Yanagisawa). All. Mutti 5.
Arbitro: Paparesta di Bari 6.
Reti: nel st 9' Vigiani, 12' Colombo, 30' Protti, 33' Giampà.
Note: angoli 10-4 per il Livorno. Recupero 1' e 4' Ammoniti: Colombo per comportamento non regolamentare, Zoro e Cucciari per gioco scorretto. Spettatori: 16 mila.
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E' sufficiente mezz'ora giocata con cattiveria e agonismo al Livorno per mettere al tappeto il Messina, alla quarta sconfitta di fila in trasferta, e scacciare le polemiche delle ultime settimane culminate con l'esonero di Colomba (al quale anche stavolta la curva ha dedicato un coro di scherno) e chiudere il girone d'andata con 23 punti, in perfetta media salvezza.
Eppure era stato proprio l'atteggiamento tattico degli amaranto nel primo tempo a preoccupare i tifosi che hanno visto ancora una volta una formazione poco incisiva in attacco e con il Messina che in due occasioni ha messo i brividi ad Amelia: al 27' con Zampagna e al 35' con Zanchi, costringendo il portiere toscano a due parate salva-risultato. Poi, nell'intervallo Donadoni deve aver strigliato i suoi e nella ripresa il Livorno ha cambiato volto e pelle lottando su ogni pallone e impensierendo a più riprese il portiere dei siciliani Storari.

Prima al 6' con una bella combinazione Vigiani-Doga-Cristiano Lucarelli, conclusa a botta sicura dall'attaccante con la palla fuori di un niente. Tre minuti dopo il Livorno trova il vantaggio: Vargas anticipa Di Napoli e rilancia l'azione dei padroni di casa servendo Vigiani sulla tre quarti, pochi passi del centrocampista toscano e gran bolide che trafigge l'incolpevole Storari. Gli amaranto diventano incontenibili e il Messina al 12' sembra un pugile che va al tappeto: Colombo guadagna una punizione sulla tre quarti e proprio mentre Donandoni ne ha deciso il cambio, Paparesta ordina di calciarla e di rinviare a dopo la sostituzione.
Passoni calcia lungo e proprio Colombo raccoglie il cross del regista amaranto e batte di destro Storari. L'attaccante esulta e prima che il gioco riprenda, lascia il posto a Protti, tra le ovazioni del pubblico. Il Messina non c'è più e il Livorno può giocare a piacere continuando ad attaccare, ma presidiando la difesa senza grandi preoccupazioni, con Vargas sempre attento e preciso negli anticipi. Al 30' arriva anche il gol di Protti: il Messina perde palla a centrocampo e Passoni lancia Igor con un perfetto rasoterra, il bomber livornese si invola da solo verso Storari, lo salta e mette in rete a porta vuota. Non esulta per rispetto ai suoi ex tifosi e raccoglie l'abbraccio della squadra.

A questo punto la gara è finita e il Livorno al 33' si distrae anche in difesa, consentendo a Giampà di battere l'incolpevole Amelia con un diagonale ravvicinato dopo aver raccolto un bel cross di Rafael. Finisce con la festa della curva amaranto per la squadra e del presidente Aldo Spinelli che applaude in piedi in tribuna d'onore, scacciando i fantasmi di un gioco troppo rinunciatario. Igor Protti si prende anche gli applausi dei circa 300 tifosi messinesi presenti.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Juventus 44 
Milan  42 
Udinese  34 
Inter 31 
PALERMO 28 
Sampdoria  28 
Roma  27 
Cagliari  26 
Reggina 24 
Fiorentina  23 
Lazio  23 
Livorno  23 
Lecce 22 
Bologna  21 
MESSINA  21 
Chievo  21 
Brescia 19 
Parma  19 
Siena  17 
Atalanta 11 

Atalanta e Messina 1 partita in meno

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17 gennaio 2005
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