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Le Siciliane di A. Ancora Uefa per il Palermo. Catania pronta per lo spareggio col Chievo. Il Messina salva almeno la dignità

21 maggio 2007

PALERMO - SIENA 2-1
Palermo (4-3-2-1): Fontana 6, Zaccardo 6,5, Dellafiore 6,5, Barzagli 6,5, Pisano 6, Gio. Tedesco 6, Guana 6,5 (14' st Ciaramitaro 6), Corini 6,5, Bresciano 6 (21' st Capuano 6), Brienza 7 (42' st Giacomazzi s.v.), Caracciolo 6,5. (1 Agliardi, 17 Di Michele, 18 Giacomazzi, 53 Cossentino, 66 Curiale). All.: Guidolin 6.
Siena (4-4-1-1): Manninger 6, Negro 6, Portanova 6, Rinaudo 6,5 (32' st Eremenko s.v.), Molinaro 5,5, Galoppa 6, Codrea 5,5 (10' st Alberto 6), Vergassola 5,5, Antonini 5, Locatelli 6 (41' pt Frick 4,5), Maccarrone 5,5. (18 Benussi, 9 Corvia, 10 Chiesa, 46 Gastaldello). All.: Beretta 5,5.
Arbitro: Dondarini di Finale Emilia 5,5.
Reti: nel pt 25' Corini e 45' di Caracciolo; nel st 49' Maccarrone.
Note: Angoli: 4 a 2 per il Palermo. Recupero: 2' e 6'. Ammoniti: Frick e Zaccardo per gioco scorretto. Spettatori: 20.043.
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Finalmente il Palermo. Prima vittoria casalinga del girone di ritorno nel giorno dell'ultima partita davanti ai propri tifosi. Battuto il Siena grazie al nono centro stagionale di Eugenio Corini e un gol liberatorio di Andrea Caracciolo. Serve il ritorno di Guidolin per riportare il Palermo in Europa e per battere il record di punti in serie A, da lui stesso conquistato (52 punti); ora il tecnico di Castelfranco Veneto può davvero congedarsi nel migliore dei modi, così, come Caracciolo, che chiude la sua parentesi in rosanero con una gran prova e un gol da cineteca, uno di quelli che non era mai riuscito a regalare con questa maglia addosso.
Il Siena scivola pericolosamente a una giornata dalla fine e ora dovrà necessariamente battere la Lazio per ottenere la salvezza nell'ultima sfida di campionato. Complessivamente brutta la prova dei toscani, partiti bene, ma calati alla distanza e soprattutto incapaci di una adeguata reazione dopo lo svantaggio. A poco serve il gol finale su punizione (bello anche questo) di Maccarone.
Guidolin, considerate le indisponibilità di Matusiak e Cavani rilancia Andrea Caracciolo; in campo anche Brienza, mentre l'escluso è David Di Michele. Emergenza anche in difesa per le indisponibilità di Cassani e Biava (squalificato), fiducia a Dellafiore in coppia con Barzagli; indisponibili anche Diana e Simplicio, anche lui appiedato dal giudice sportivo; in panchina i Primavera Cossentono e Curiale. Beretta recupera in extremis Gastaldello e Eremenko, ma entrambi partono dalla panchina; in avanti Maccarone, coadiuvato da Locatelli, mentre Frick va in panchina; assenti gli squalificati Brevi e Bertotto.

Ottimo avvio del Siena che mostra di essere squadra tonica, il Palermo sembra invece piuttosto timido, ma con il passare dei minuti, incoraggiato dal proprio pubblico, prova a proporsi in avanti. È maggiore la pressione del Siena che va al tiro con due potenti conclusioni di Galloppa finite alte di poco. Posta in palio importante, la tensione è evidente ed entrambe le squadre sbagliano palloni anche elementari. Molto vivace Caracciolo che si batte con veemenza e che fa di tutto per lasciare un buon ricordo ed è proprio lui che si guadagna al 26' un preziosissimo calcio di punizione: l'esecuzione di Eugenio Corini è perfetta e il capitano rosanero infila il pallone all'angolino alla sinistra di Manninger.
Passano solo 2' e il Palermo potrebbe raddoppiare con un nuovo calcio di punizione di Corini, questa volta palla indirizzata al palo opposto, bravisismo Manninger. La squadra di Guidolin prende coraggio e Bresciano da buona posizione mette alto l'ennesimo assist di Corini. Il finale di tempo è tutto del Palermo che sfrutta bene le fasce e va più volte al tiro. Si fa male Locatelli e Beretta inserisce Frick, il capocanniniere bianconero. Il Siena però si smarrisce e il Palermo raddoppia al 45' con un gran destro da fuori area di Caracciolo che non dà scampo a Manninger. problemi muscolari per l'arbitro Dondarini che torna in campo con una fasciatura alla gamba.

Il ritmo è più blando con il Palermo che controlla e un Siena che non riesce a proporsi. Beretta inserisce il brasiliano Alberto per Codrea, uno degli ex di turno, che esce tra gli applausi. Nel Palermo si fa male Guana che deve lasciare il posto all'altro palermitano doc Ciaramitaro. Il Siena non riesce a reagire e le sue giocate sono sempre prevedibili, mentre Caracciolo è sempre l'uomo più insidioso della squadra di Guidolin.
Capuano al 21' rileva Bresciano, mentre dall'altra parte al 31' Rinaudo lascia il posto a Eremenko; applausi del pubblico anche per il difensore che quasi sicuramente tornerà a vestire la maglia della sua città nella prossima stagione. Nel finale grande parata di Fontana su conclusione dalla distanza di Negro e altra occasione sprecata ingenuamente da Caracciolo. Guidolin, come di consueto, concede anche un paio di minuti a Giacomazzi, entrato al posto di Brienza. In pieno recupero (6') il Siena accorcia le distanze con un micidiale calcio di punizione di Maccarone che supera imparabilmente Fontana.


SAMPDORIA - CATANIA 1-0
Sampdoria (4-1-4-1): Castellazzi 7, Zenoni 6.5, Accardi 6, Falcone 6, Pieri 5.5, Volpi 6 (45' st Arnulfo sv), Maggio 6, Palombo 6, Delvecchio 5 (11' st Ziegler 6.5), Franceschini 5.5 (28' st Sala sv), Quagliarella 6 (15 Zotti, 8 Olivera, 14 Sala, 26 Zivanovic, 54 Calzolaio). All.: Novellino.
Catania (4-3-3): Pantanelli 4, Sardo 5 (16' st Silvestri 5), Cesar 6, Stovini 6.5, Vargas 6, Baiocco 6, Edusei 5, Caserta 6, Izco 5.5 (22' st Corona 5.5), Spinesi 5.5 (38' st Rossini sv), Mascara 6 (22 Spadavecchia, 5 Minelli, 14 Biso, 18 Lucenti). All.: Marino.
Arbitro: Stefanini di Prato 6.
Rete: 20' st Zenoni.
Note: angoli: 6 a 5 per il Catania. Ammoniti: Volpi, Falcone, Caserta, Edusei, Cesar per gioco scorretto. Espulsi: 46' st Silvestri per gomitata a Pieri durante una azione di gioco. Recupero: 3' e 3'. Spettatori: 18000 circa, di cui 1194 paganti, per un incasso di 21.106 euro.
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Un Catania sciagurato. I rossazzurri perdono a Genova la partita che avrebbe potuto regalare loro la salvezza e adesso dovranno giocarsi tutto nell'ultimo turno contro il Chievo, da sfidare in campo neutro a Bologna. A Marassi, è la Sampdoria, più tonica degli avversari nonostante non avesse nulla da chiedere al campionato, a imporsi grazie a una rete di Zenoni, propiziata dall'ennesimo grave errore di Pantanelli. Gli etnei non mostrano la determinazione che servirebbe in un incontro come questo offrendo una reazione, dettata più dall'istinto che da altro, solo dopo lo svantaggio, quando i risultati in arrivo dagli altri campi cominciano a delineare una situazione tutt'altro che tranquilla per gli uomini di Marino. Troppo attendisti e compassati sino alla rete doriana, i catanesi vengono poi fermati da Castellazzi, uno degli ex in campo, capace di sfoderare almeno tre parate importanti.

Il risultato finale lascia il Catania a quota 38, con un solo punto di vantaggio sulla coppia di terz'ultime formata da Siena e Reggina, attese domenica prossima da due incontri casalinghi teoricamente non facili contro Lazio e Milan, ma in pratica con i tre punti quasi nel cassetto visto la differenza di motivazioni e l'abitudine del calcio italiano di proporre risultati ''a sopresa'' nelle ultime giornate (vedi la rimonta odierna dei reggini a Empoli: da 0-3 a 3-3). Contro il Chievo, che ha una lunghezza in più degli etnei, servirà quindi un successo per superare i veronesi in classifica e assicurarsi la permanenza in A a prescindere dagli altri risultati. Una vittoria che i rossazzurri dovranno cercare senza tre uomini importanti: i centrocampisti Edusei e Caserta, diffidati e ammoniti a Genova, e il difensore Silvestri, espulso nel finale.
A Marassi, Marino schiera la formazione prevista con un'unica eccezione: Izco preferito a Lucenti. In difesa spazio a Sardo sulla destra e Cesar accanto a Stovini al centro. Novellino si affida al modulo con quattro difensori davanti a Castellazzi (Zenoni, Accardi, Falcone, Pieri), Volpi a far filtro con il centrocampo composto da Maggio, Delvecchio, Palombo e Franceschini; Quagliarella unica punta.

Due sole conclusioni in porta nei primi 45 minuti. Al 16' veloce combinazione Volpi-Delvecchio con tiro di quest'ultimo che centra il palo esterno. Otto minuti dopo occasione per Baiocco, autore di un tiro di prima intenzione deviato in corner da Castellazzi. Per il resto gioco bloccato a centrocampo tra due squadre impegnate più a controllarsi che a superarsi.
Più vivace, anche se sempre tecnicamente inadeguata, la ripresa, in special modo dopo la rete a sorpresa di Zenoni, che sorprende Pantanelli con un tiro da lontano. Il Catania reagisce con veemenza, alzando il baricentro e puntando con più decisione verso la porta di Castellazzi.
Mascara (23' e 26') e Cesar (34') arrivano vicinissimi al pareggio, ma Castellazzi, un po' con fortuna e un po' con bravura, si oppone sempre efficacemente prima opponendosi al tiro a tu per tu di Mascara, quindi distendendosi sul sinistro dello stesso attaccante etneo e infine bloccando un bel colpo di testa di Cesar.
Ci prova a più riprese anche il neo entrato Corona (con un reclamo per una trattenuta in area al 47' della ripresa), ma i difensori genovesi, anche se con qualche affanno e parecchi pasticci, riescono a liberare. Nel recupero c'è anche lo spazio per la rabbia, con l'espulsione di Silvestri, che colpisce Pieri con una gomitata.


MESSINA - FIORENTINA 2-2
Messina (4-5-1): Paoletti 5, La Vecchia 6,5, Morello 5,5 (1. st Calà 6), Candela 6, Giallombardo 5, Alvarez 5, D'Aversa 5,5, Pestrin 5,5, Masiello 5,5 (32 st Montella 6), Parisi 5,5 (14' st Cordova 5), Riganò 6,5. (71 Cesaretti, 28 Bakayoko, 86 Ghomsi, 10 Iliev). All.: Bolchi 6.
Fiorentina (4-4-2): Frey 6,5, Ujufalusi 6, Gamberini 6, Kroldrup 6, Gobbi 6, Blasi 6, Liverani 6,5, Montolivo 6,5, Jorgensen 6 (14 st. Kuzmanovic 6), Reginaldo 5,5, Pazzini 7. (28 Lupatelli, 3 Dainelli, 32 Brivio, 13 David, 34 Lepillier, 27 Di Carmine). All.: Prandelli 6.
Arbitro: Velotto di Grosseto 5,5.
Reti: nel pt 25' Pazzini (rigore); nel st 13' Gamberini, 36' Riganò, 42' st Riganò (rigore).
Note: Angoli: 6 a 2 per la Fiorentina. Recuperi: 1' e 3'. Ammoniti: Paoletti per proteste, Candela, D'Aversa per gioco falloso, Ujfalusi per simulazione. Spettatori: 2.500 circa (su 8.000 abbonati) di cui un centinaio provenienti da Firenze.
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La Fiorentina domina a Messina per ottanta minuti, va in vantaggio 2-0, ma nel finale si fa raggiungere da una doppietta di Riganò. I viola comunque centrano l'obiettivo Uefa. I ventinove punti di differenza tra le due squadre (44 se si considerano i 15 di penalizzazione della Fiorentina) si vedono tutti nella prima mezz'ora. La squadra di Prandelli mantiene costantemente l'iniziativa, trascinata da un tridente privo di Toni (infortunato) e Mutu (squalificato), ma comunque di grande qualità. Reginaldo, Jorgensen e Pazzini, assistiti dalla regia di Liverani, assediano dall'inizio della partita l'area del Messina. Al 13' Pazzini segna di testa dopo una respinta difettosa di Paoletti, ma la rete è annullata per fuorigioco.
L'attaccante si riscatta al 25', quando porta in vantaggio i viola con un calcio di rigore fischiato per un fallo su Jorgensen. Cinque minuti dopo i siciliani hanno l'occasione per pareggiare, ancora dal dischetto, per un fallo di Gamberini su Riganò. Lo stesso attaccante però si fa parare il penalty da Frey. Scampato il pericolo, la Fiorentina si rimette a macinare gioco, e nel finale di tempo va vicina al raddoppio prima con Pazzini (ottima risposta di Paoletti), poi con Jorgensen (battuta al volo alta di poco).

Il copione della partita non cambia in avvio di ripresa, e al 13' la Fiorentina legittima il suo dominio con il gol del 2-0, segnato di Gamberini abile a ribadire in rete una girata di Jorgensen respinta da Paoletti. Sembra finita, la Fiorentina controlla la situazione senza problemi, ma il Messina raddrizza la partita con due gol nel giro di otto minuti, entrambi di Riganò. Al 35' l'attaccante svetta su calcio d'angolo e supera Frey. Al 43' ancora Riganò si guadagna un altro calcio di rigore dopo un contrasto con Ujfalusi. Stavolta la punta messinese non sbaglia (17esima rete per lui) e segna l'insperato 2-2 che non cambia fino alla fine, ma non impedisce alla Fiorentina di festeggiare la qualificazione Uefa.

Fonte: La Sicilia

- La classifica di serie A

 

 

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21 maggio 2007
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