Le Siciliane di A. Finalmente un pomeriggio felice per i rosanero. Etnei sconfitti dal Genoa a Marassi
PALERMO-LIVORNO 1-0
La partita vista dal tifoso
Ho vissuto un pomeriggio di passione davanti alla tv insieme con il solito gruppo di amici, tenaci e tifosi. E siamo stati ripagati da una vittoria contro il Livorno molto importante ai fini della classifica ma soprattutto del morale...
Un super Fontana e il genio di Miccoli hanno acceso una serata che nel primo tempo sembrava avere i toni un'altra giornata negativa. Per fortuna, o per bravura, nel secondo tempo i rosa hanno messo un po più di carattere e di grinta che hanno fatto arrivare delle pericolose incursioni nell'area livornese: palloni che ballavano ma non volevano entrare, fin quando dagli sviluppi di un calcio d'angolo Miccoli trova lo spiraglio in una selva di gambe... e qui che al Barbera - come in tutte le case dove si stava seguendo la partita - è esplosa la gioia.
E che ci volete fare siamo fatti cosi': passionali, tifosi, a volte accecati ma pur sempre rosaneri.
Forza Palermo, continua così. Buon calcio a tutti. [A.G.]
Palermo (4-3-2-1): Fontana 7.5, Zaccardo 6, Biava 6.5, Barzagli 6, Balzaretti 7, Guana 6.5, Migliaccio 6.5, Caserta 6, Cavani 4.5 (dal 18' st Bresciano 5), Miccoli 7 (dal 45' st Cassani sv), Amauri 6. (1 Agliardi, 3 Capuano, 4 Tedesco, 17 Jankovic, 30 Simplicio). All.: Guidolin 6.
Livorno (3-5-2): Amelia 6, Pavan 6, Knezevic 5, Galante 6, Balleri 5.5 (dal 34' st Alvarez sv), Pasquale 6, Vidigal 5, Pulzetti 6, Loviso 6.5 (dal 18' st E. Filippini 6), Tavano 5, Bogdani 5.5 (dal 31' st Rossini sv). (14 De Lucia, 3 A. Filippini, 22 Tristan, 79 Melara). All.: Camolese 6.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Reti: nel st 31' Miccoli.
Note: ammoniti: Pavan, Zaccardo, Loviso, Vidigal. Recupero: 2' e 3'. Angoli: 10 a 4 per il Palermo. Spettatori: 23.033. Fontana ha parato un rigore a Tavano al 45' del pt.
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Torna a riveder le stelle il Palermo di Guidolin, reduce da un mese di sconfitte. I rosanero, sostenuti a gran voce dal Barbera, riescono a portare a casa i tre punti con il Livorno dopo una gara sofferta che avevano rischiato di perdere alla fine del primo tempo, quando Tavano si è fatto parare un rigore dall'immenso Fontana, autore di una prestazione super.
L'urlo liberatorio del pubblico rosanero, al termine della gara, sigilla la fine della maledizione del 2008, in cui il Palermo ha perso quattro volte di fila (tre in campionato e una, con eliminazione, in Coppa Italia). Gli uomini di Camolese escono comunque a testa alta da un confronto che si è giocato sul filo dei nervi. Per tre quarti del match hanno infatti gestito gli attacchi discontinui dei rosa, riuscendo anche a proporsi con una certa pericolosità in attacco. Alla fine a togliere le castagne dal fuoco è Miccoli che trova il destro vincente a un quarto d'ora dalla fine.
Guidolin ripropone il tridente con Cavani e Miccoli dietro Amauri. Esordio in difesa del neoacquisto Balzaretti, mentre a centrocampo Caserta è preferito a Simplicio. Il Livorno si presenta con il solito 3-5-2, ma in attacco accanto a Tavano questa volta Camolese sceglie di schierare l'albanese Bogdani. I rosanero partono contratti e subiscono il pressing degli amaranto, il gioco così stagna in mezzo al campo.
Gli uomini di Guidolin, che sanno di non potere sbagliare, procedono a folate. Le migliori occasioni arrivano dagli inserimenti di Zaccardo e dell'attivissimo Balzaretti sulle fasce: serviti prima Cavani, che colpisce debolmente al 10', e poi Amauri che al 16' prende l'ascensore e colpisce di testa, ma la sfera si perde di poco al lato del palo sinistro di Amelia.
Loviso, Pulzetti e Vidigal gestiscono in autonomia il centrocampo e il Livorno sfiora il gol al 21' con Bogdani. L'albanese, dopo una bella azione di Tavano, riesce a girarsi nell'area piccola e tira a botta sicura. Fontana è reattivo e un po' fortunato e riesce a deviare in extremis. Amauri predica solitario in attacco, orfano dell'apporto di Cavani, assolutamente inconsistente, e di Miccoli, volenteroso ma poco incisivo.
Ci vuole una papera di Amelia, che al 40' non trattiene un cross a mezza altezza di Amauri dalla destra accendendo una mischia in area, per mettere i brividi a Camolese. Chiudono in avanti i rosa, di nuovo pericolosi due minuti dopo con una conclusione da fuori di Caserta deviata da Biava, ma l'estremo difensore amaranto riesce a spingere la palla sopra la traversa.
Allora ci riprova Tavano con una rasoiata dalla sinistra, ma Fontana fa il secondo miracolo. Non c'è due senza tre e il 'nonno volante' salva il Palermo al 45', parando il calcio di rigore assegnato al Livorno. Zaccardo colpisce la palla con la mano, cercando di coprirsi il volto, su tiro di Tavano e Bergonzi non ha dubbi. Sul dischetto va l'ex attaccante dell'Empoli, ma la conclusione alla sinistra di Fontana è debole e il portiere riesce a deviare in corner.
Scampato il pericolo, il Palermo si presenta con rinnovato piglio nella ripresa ed è subito pericoloso con Zaccardo lanciato da Miccoli in area. Il suo tiro a incrociare da destra a sinistra sfiora il palo. Balzaretti continua le sue scorribande in avanti ed è dal terzino sinistro che nascono quasi tutte le azioni dei rosanero, poveri però di idee a centrocampo dove si sente sempre di più la mancanza di un playmaker.
Guidolin prova a mischiare le carte al 18' e getta nella mischia Bresciano al posto dell'evanescente Cavani, gli risponde Camolese che sostituisce Loviso per Emanuele Filippini. Cambia poco, il Palermo non punge e il Livorno gestisce, riducendo le puntate in avanti e coprendosi con più attenzione. Ma si alza l'urlo del Barbera, che non ha smesso di incitare i rosa, e il Palermo risponde: prima Zaccardo ci prova da fuori e il pallone viene respinto sulla linea dal muro toscano.
E' la crepa che fa crollare il Livorno al 31': sugli sviluppi di un corner la sfera finisce a Miccoli che centralmente da venti metri tira un bolide angolato che Amelia non trattiene e il Palermo passa. Il Livorno non sa reagire e scompare dal campo. Fino alla fine è solo Palermo. [La Sicilia]
GENOA - CATANIA 2-1
Genoa: Scarpi; Konko, Bovo, Santos Criscito; M.Rossi (34' st Lucarelli), Paro, Juric, Danilo; Borriello (39' st Sculli), Figueroa (29' st Di Vaio). In panchina: Lanza, Ghinassi, Danilo, Vanden Borre. Allenatore: Gasperini
Catania: Polito; Sardo, Terlizzi, Stovini, Silvestri; Baiocco 6, Biagianti(8' st Izco), Tedesco (8' st Morimoto); Colucci, Spinesi (35' st Pià sv), Mascara . In panchina: G.Rossi, Gazzola, Sottil, Martinez. Allenatore. Baldini
Arbitro: Velotto di Grosseto
Reti: 14' pt Danilo, 14' st Bovo (autogol), 27' st Borriello (rigore)
Note: giornata serena, terreno in brutte condizioni. Spettatori: Ammoniti: Colucci, Stovini, Biagianti, Baiocco. Angoli: 6-2 per il Catania. Recupero: 1' pt, 3' st.
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Altro passo verso l'Europa per il Genoa che a "Marassi" supera 2-1 il Catania. L'uomo partita è ancora una volta Marco Borriello, al suo dodicesimo gol, uno score degno di convocazione in nazionale. Continua invece il precario rendimento esterno degli etnei, alla quinta sconfitta consecutiva lontano dal "Massimino". Partita bella e anche equilibrata, con i padroni di casa particolarmente insidiosi in velocità e un Catania come sempre combattivo.
Gasperini presenta un 4-4-2 con Borriello e Figueroa come riferimenti avanzati; in difesa corsie laterali affidate a Konkò e Criscito; a centrocampo Paro prende il posto dello squalificato Milanetto, così come il portiere titolare Rubinho, sostituito da Scarpi; a sinistra gioca Danilo.
Baldini deve inventarsi Silvestri a sinistra per la contemporanea assenza di Vargas e del suo sotituto Sabato; nel tridente offensivo Colucci in campo con Spinesi e Mascara, mentre Martinez, non al meglio delle condizioni fisiche va in panchina.
Partita subito interessante tra due formazioni che si affrontano a viso aperto senza particolari timori: gli etnei cercano di colpire con Spinesi, ma il Genoa non sta a guardare con una bella combinazione Borriello-Figueroa.
Al 13' i rossoblu passano in vantaggio: bella giocata di Borriello in area sulla destra, l'attaccante si libera per
il tiro, Polito respinge, e per l'accorrente Danilo dalla parte opposta è piuttosto facile ribadire in rete. Il Catania subisce il colpo e non riesce a riorganizzarsi cercando troppo spesso i lanci lunghi. Al 27' è Colucci a crea problemi su punizione dalla sinistra alla retroguardia di casa, Scarpi smanaccia in angolo. Dall'altra parte al 30' Polito si salva in uscita su Rossi lanciato a rete.
Il Catania supera il momento di difficoltà e si fa vedere con maggiore insistenza dalle parti di Scarpi, anche se rischia i veloci contropiede del Genoa. Al 34' Spinesi chiede il rigore per un tocco con il braccio di Bovo, Velotto lascia correre. Per il resto gioco duro nel finale di tempo e rossazzurri che chiudono con tre gialli. La ripresa ricomincia con gli stessi 22 uomini in campo. GGran ritmo da parte del Genoa che al 5' al termine di un'azione manovrata sfiora il gol con un colpo di testa di Figueroa. Lo stesso attaccante argentino sempre di testa colpisce in pieno la traversa. Doppio cambio di Baldini che inserisce Morimoto (autore del gol qualificazione in Coppa Italia con l'Udinese) e Izco al posto di Tedecso e Biagianti.
La mossa dà gli effetti sperati. Al 9' Scarpi è costretto a una parata miracolo su una rovesciata di Spinesi. Al 14' il clamoroso pareggio degli etnei: cross di Silvestri e colpo di testa di Bovo che scavalca con un pallonetto il suo portiere, non esente da colpe. Immediata la replica del Genoa, ma Polito salva il risultato su colpo di testa di Santos. Tanti errori, il Genoa è troppo confusionario, ma al 26' torna in vantaggio con Borriello che trasforma un calcio di rigore concesso da Velotto per un tocco di mano in area di Terlizzi; dodicesimo gol per l'attaccante.
Marco Di Vaio rileva l'ottimo Figueroa, Lucarelli Rossi e negli ultimi minuti spazio a Sculli per Borriello. Baldini risponde con Pià per Spinesi. L'unico a mettere i brividi al pubblico di fede genoana è il giapponese Morimoto che di testa sfiora due volte il pareggio, ma il risultato non cambia. [la Repubblica]