Le Siciliane di A. Finiscono in parità le partite di Palermo e Messina nella IV giornata di ritorno
REGGINA - PALERMO 2-2
Reggina (3-4-2-1): Pelizzoli 6, Franceschini 6, De Rosa 6.5, Lucarelli 6, Mesto 6, Paredes 6.5, Biondini 6 (30' st Carobbio sv), Modesto 6.5, Tedesco 6 (37' st Choutos sv), Cozza sv (18' pt Vigiani, 6), Amoruso 6. (99 Pavarini, 4 Giosa, 34 Missiroli, 35 Ungaro). All. Mazzarri 6.
Palermo (3-4-3): Andujar 6, Barzagli 6, Zaccardo 6, Biava 6, Gonzalez 6, Corini 6, Barone 6.5, Grosso 6, Di Michele 6.5 (44' st Terlizzi, sv), Caracciolo 6 (47' st Godeas, sv), Mutarelli 6 (19' st G.Tedesco, sv). (10 Brienza, 13 Lupatelli, 25 Conteh, 77 Rinaudo). All. Papadopulo 6.
Arbitro: Messina di Bergamo 6.
Reti: nel pt 42' Barone, De Rosa; nel st 35' Caracciolo, 46' Paredes.
Note: ammoniti Caracciolo, Mutarelli, Zaccardo, Tedesco e Biava, per gioco falloso, Paredes per comportamento antiregolamentare. Angoli: 7-2 per il Palermo. Recupero: 5' e 5'. Spettatori: 13.683 per un incasso di 149.651 euro
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Reggina e Palermo si dividono la posta al termine di un 2-2 combattuto. Esordio con pareggio esterno in campionato per Papadopulo sulla panchina rosanero. Un risultato giusto che sta certamente bene alla Reggina e che le consente di tenere dietro diverse squadre. Il Palermo, superiore sul piano tecnico, patisce l'aggressività e il pressing degli avversari e due volte in vantaggio non riesce a capitalizzare.
Mazzarri recupera Amoruso che scende regolarmente in campo. A coadiuvarlo in attacco è Cozza. Indisponibili Bianchi, Cannarsa e Lanzaro. Papadopulo conferma la formazione e il modulo che gli ha consentito di battere il Milan in Tim Cup. In porta fiducia confermata all'argentino Andujar. In panchina l'ex capitano del Genoa Giovanni Tedesco. Sfida in famiglia con il fratello Giacomo.
Discreto ritmo e squadre aggressive sin dalle prime battute. Parte meglio il Palermo che mette in affanno la retroguardia di casa. Dopo soli 18' la Reggina perde il capitano Ciccio Cozza che deve lasciare il campo dopo una botta al fianco. Al suo posto entra Vigiani. Pressing molto stretto degli amaranto che costringono così il Palermo a cercare di velocizzare la manovra, a scapito della precisione. In contropiede buona occasione al 25' per il Palermo con Di Michele, il suo sinitro finisce alto, mentre 3' dopo ci prova Mutarelli, smarcato in area, che manda di poco sopra la traversa.
La partita risulta spezzettata da una serie di falli, comunque non cattivi. La Reggina non riesce a trovare profondità e non arrivano palloni all'isolato Amoruso. Il Palermo fa la partita e al 42' passa in vantaggio: di Michele supera Lucarelli sulla destra, assist per Barone che si inserisce al centro dell'area di rigore e con il destro supera Pelizzoli. Subito il gol la Reggina chiude il primo tempo in avanti e in pieno recupero raggiunge il pareggio con l'ex Gaetano De Rosa che, approfittando del solito pacco regalo della difesa rosanero, risolve una mischia in area e gira e batte Andujar.
Non ci sono cambi al ritorno delle due squadre in campo. La partita si fa più brutta con molti errori di impostazione, le due squadre sono molto corte. Al 19' esordio in maglia rosanero per Giovanni Tedesco che rileva Mutarelli. Al 29' occasione per Caracciolo che di testa impegna severamente Pelizzoli. La Reggina risponde al 31' con un gran tiro di Paredes dal limite che sfiora di poco la traversa. Al 35' il Palermo passa: lancio dal limite di Grosso, De Rosa sbaglia intervento e serve Caracciolo che defilato con il sinistro beffa Pelizzoli.
La partita sembra finita, il Palermo sembra poter gestire la partita, ma subisce anche questa volta il pareggio nel recupero con una grande rovesciata di Paredes che batte imparabilmente Andujar. Il paraguaiano dedica la rete allo sfortunato connazionale del Vicenza, Julio Gonzalez, al quale è stato amputato un braccio in seguito a un intervento stradale.
LIVORNO - MESSINA 2-2
Livorno (3-5-2): Acerbis 6, Grandoni 5, Vargas 6, Galante 5.5, Cesar Prates 5, Morrone 6 (29' st Balleri sv), Ruotolo 6 (21' st Passoni 6), Colucci 6.5 (45' st Argilli sv), Coco 6, Palladino 5, Lucarelli 7 (1 Amelia, 2 Fanucci, 21 Paulinho, 9 Bakayoko). All: Donadoni 5.5.
Messina (4-4-2): Storari 6, Innocenti 6, Rezaei 4.5, Aronica 5, Cristante 4, Bondi Rafael 5.5, Coppola 6, Donati 6, Sculli 5 (26' st Antonelli sv, 34' st Rafael sv), Floccari 5 (37' st Nanni sv), Di Napoli 6.5 (79 Pansera, 25 Nocerino, 46 Tummiolo, 41 Sullo). All. Mutti 6.
Arbitro: Rosetti di Torino 5.
Reti: nel st 9' e 23' Lucarelli, 34' e 49' Di Napoli (entrambi su rigore).
Note: espulso Cristante al 39' st per fallo da ultimo uomo. Ammoniti: Cristante e Vargas per gioco scorretto, Coppola e Galante per proteste, Grandoni e Morrone per condotta non regolamentare. Recupero: 1' e 4'. Angoli: 4-2 per il Livorno. Spettatori: circa 11.087 per un incasso di 199.002,61 (abbonati 9162, quota 178.893,61).
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Un rigore segnato a tempo ampiamente scaduto da Di Napoli regala al Messina un pari in rimonta sul campo del Livorno. Ma sulla partita pesa parecchio la decisione dell'arbitro Rosetti, che al 24' del secondo tempo, sul 2-0 per i padroni di casa, assegnava un rigore ai siciliani per un fallo di mano di Galante almeno un metro fuori area. In precedenza era stata una doppietta di Cristiano Lucarelli, giunto ora a 12 reti in campionato, a permettere alla squadra di Donadoni di mettere alle corde un Messina vittima dei propri errori difensivi e di uno scarso peso offensivo. Donadoni, che già lamenta l'assenza dello squalificato De Ascentis (al suo posto Ruotolo), deve rinunciare all'ultimo momento ad Amelia, vittima di un infortunio al tallone (va in panchina) e a Pfertzel.
Esordio assoluto quindi per Acerbis, sulla destra a centrocampo gioca invece Cesar Prates. Coppia d'attacco Lucarelli-Palladino. A caccia di fondamentali punti-salvezza, il Messina si presenta al 'Picchì con qualche defezione di troppo: oltre a Zanchi, squalificato, e Zoro, impegnato in coppa d'Africa, Mutti deve fare i conti con le assenze, tutte per infortunio, di Parisi, D'Agostino e Muslimovic. Esordio per i neoacquisti Innocenti e Bondi, Floccari è il partner di Di Napoli in avanti. Il Livorno, vero rullo compressore in casa (solo una sconfitta in 11 partite, contro il Milan) ha difficoltà a imprimere il proprio ritmo alla gara. I quattro schiaffi dell'Olimpico forse si fanno ancora sentire.
Il Messina, invece, gestisce senza affanni l'avvio e con Sculli, al 20', mette i brividi ad Acerbis. I padroni di casa si fanno vivi soltanto su calcio piazzato, come al 22', quando Aronica anticipa di un soffio Coco ormai pronto a calciare a un metro dalla porta. È soprattutto sulla propria fascia destra che il Livorno soffre, anche perché Cesar Prates è bravo ad attaccare, decisamente meno a difendere e lì il Messina sfonda alla mezz'ora con Bondi che mette in mezzo un pallone che Vargas respinge sui piedi di Coppola. Il capitano, da fuori area, lascia partire un sinistro che sfiora il palo.
Il Livorno risponde con Lucarelli che in tre minuti mette due volte i brividi alla difesa messinese. La prima volta con un colpo di testa di poco a lato, la seconda con una girata delle sue: Storari è pronto. Clamoroso quello che accade in apertura di ripresa. Un cross all'apparenza innocuo di Palladino mette invece in crisi Rezai che tocca il pallone di petto mandando a vuoto Storari e aprendo a Cristiano Lucarelli la porta per segnare la sua 11esima rete in campionato.
Il Messina subisce il colpo, e in effetti il gol è un fulmine a ciel sereno, ma neanche il tempo di reagire che Lucarelli, ancora con un intervento decisivo della buona sorte, raddoppia. Questa volta la punizione dal limite calciata dal bomber toscano trova la deviazione decisiva di un uomo in barriera: Storari è ancora una volta beffato. I siciliani sono vicini al tracollo, ma a rinsavirli ci pensa Rosetti che, con il contributo fondamentale del guardalinee Ivaldi, assegna un rigore al Messina per un fallo di mano di Galante commesso almeno un metro fuori area.
Le proteste dei livornesi portano soltanto all'ammonizione dello stesso Galante, e non distraggono Di Napoli, che dal dischetto batte Acerbis. Mutti inserisce Rafael e Nanni, il Messina rimane in 10 per la giusta espulsione di Aronica (fallo da ultimo uomo su Cesar Prates) e rischia più volte l'1-3 in contropiede, ma all'ultimo respiro, però, un fallo di mano, stavolta in piena area, di Grandoni regala l'opportunità del pareggio al freddissimo Di Napoli che anche questa volta non fallisce.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 62 Inter 54 Milan 48 Fiorentina 47 Roma 42 Livorno 38 Chievo 34 Lazio 34 Sampdoria 33 PALERMO 27 Udinese 26 Siena 25 Ascoli 24 Reggina 23 MESSINA 22 Cagliari 22 Parma 21 Empoli 19 Treviso 14 Lecce 13