Le Siciliane di A. Giornata senza entusiasmi per le tre squadre Isolane: pareggi per Palermo e Messina, Catania sconfitta
PALERMO - FIORENTINA 1-1
Palermo (4-4-2) - Fontana, Zaccardo, Barzagli, Biava, Pisano, Diana, Guana, Simplicio, Bresciano (al 10' st. Tedesco), Brienza (al 10' st. Cavani), Di Michele (al 29' st. Cassani). A disp. Agliardi, Dellafiore, Giacomazzi, Ciaramitaro. All. Guidolin.
Fiorentina (4-3-2-1) - Frey, Ujfalusi, Dainelli, Gamberini, Pasqual (al 30' st. Potenza), Montolivo (al 24' st. Blasi), Liverani, Pazienza, Jorgensen, Mutu, Toni (al 36' st. Pazzini). A disp. Lupatelli, Kroldrup, Kuzmanovic, Reginaldo. All. Prandelli.
Arbitro: Messina di Bergamo
Reti: al 32' pt. Mutu (F), al 27' st. Cavani (P)
Note: giornata nuvolosa, terreno pesante. Spettatori: 22.476 per un incasso di 402, 420,00, Espulso: 39' pt il tecnico del Palermo Guidolin per proteste. 25' st Zaccardo per doppia ammonizione. Ammoniti: Ufjalusi, Di Michele, Zaccardo, Toni. Angoli: 6-4 per il Palermo. Recupero: 3' pt, 4' st.
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Per Palermo e Fiorentina il discorso champions è tutt'altro che chiuso. È questo il dato che emerge dopo l'1-1 del "Renzo Barbera" al termine di una partita intensa e bella. I viola si confermano squadra da grandi potenzialità, mentre il Palermo è davvero guarito. Peccato per le eccessive proteste dei rosanero, probabilmente motivate dal nervosismo dell'ultimo periodo, in occasione del gol di Mutu che non aveva certo l'obbbligo di fermarsi. Guidolin festeggia nel peggiore dei modi, ovvero perdendo la testa, la sua 100^ panchina nel Palermo rimediando una giusta espulsione. La Fiorentina può recriminare per avere arretrato troppo nel secondo tempo subendo poi il pareggio da un avversario in inferiorità numerica. Non poteva esserci migliore esordio per il giovane uruguaiano Cavani davanti al suo nuovo pubblico, autore di un gol da cineteca. Il pubblico palermitano anche quest'anno riserva un'accoglienza a suon di fischi all'ex beniamino Luca Toni. Guidolin perde alla vigilia il polacco Matusiak che comunque non aveva nessuna intenzione di mandare in campo; come a Messina, vista anche la squalifica di Andrea Caracciolo, il tecnico si affida alla discussa coppia Di Michele-Brienza; in difesa Biava vince il duello con Cassani e Zaccardo occupa il suo naturale ruolo a destra; Barzagli al suo posto anche se non è al meglio. Prandelli invece conferma il suo superattacco con Jorgensen, Mutu e l'ex Luca Toni. Centrocampo composto da Montolivo, Liverani e Pazienza; in difesa nessuna novità con Gamberini e Dainelli centrali.
Partita a ritmo molto intenso sin dalle prime battute con le due squadre che cercano subito la via del gol. Viola a segno dopo 6' con Toni che raccoglie di testa un cross di Mutu, ma Messina annulla giustamente per fuorigioco. I viola crescono a centrocampo, intensificano il ritmo e impensieriscono la difesa di casa con una serie di palloni al centro dell'area indirizzati a Toni. Il Palermo prova a sfruttare la velocità dei suoi uomini d'attacco e si propone soprattutto in contropiede. Dopo un buon momento dei viola, torna a prendere l'iniziativa il Palermo che fallisce un gol praticamente fatto con Brienza. Al 33' la Fiorentina passa in vantaggio: Guana si fa male e lascia il pallone, Mutu ne approfitta, salta con due dribbling gli avversari al limite e con un diagonale basso infila Fontana.
Si scatena una rissa con i giocatori del Palermo che intraprendono una caccia all'uomo sul rumeno, reo di non essersi fermato; Guidolin va su tutte le furie protesta per alcuni minuti fino al 39' quando Messina lo invita a lasciare il campo. Prima di uscire il tecnico rosanero inveisce contro la panchina viola e Prandelli, che lo invita ad uscire. Un colpo morale micidiale per il Palermo dopo l'ennesimo espisodio sfortunato della stagione. Il primo tempo scivola via senza altre emozioni, a parte un sinistro di Brienza.
Non ci sono sostituzioni ad inizio ripresa. Comincia bene la Fiorentina anche se la prima vera occasione è per Di Michele con un colpo di testa indirizzato all'angolino, Frey compie un grande intervento. Al 10' doppia sostituzione con Tedesco e il giovane uruguaiano Cavani al posto di Brienza e Bresciano.
Il Palermo è volenteroso, chiude la Fiorentina, ma spreca alcune ottime occasioni. Al 25' il Palermo perde anche Zaccardo, espulso per doppia ammonizione. Al 27' i rosanero pareggiano con un eurogol di Cavani che dal limite con un gran destro al volo indirizza il pallone all'incrocio. Il Palermo rinforza la difesa con Cassani al posto di Di Michele, mentre tra i viola Potenza rileva Pasqual. La Fiorentina si riporta in avanti proponendo però una serie di lanci lunghi, il Palermo arretra troppo il baricentro. Toni ha problemi fisici e deve lasciare posto a Pazzini. Le squadre sono comunque piuttosto stanche, l'undici di Prandelli non riesce ad accelerare nel finale e il Palermo protegge un pareggio che vale quanto una vittoria.
TORINO - CATANIA 1-0
Torino (4-2-3-1): Abbiati 6,5, Comotto 6, Brevi 6, Bovo 6, Balestri 6, Gallo 6, Ardito 6.5, Rosina 7, Muzzi 6 (13' st Stellone 6), Lazetic 6 (41' st Cioffi sv), Abbruscato 5 (26' st De Ascentis 6). (1 Taibi, 25 Di Loreto, 8 Barone, 24 Konan). All. De Biasi 6.
Catania (4-3-3): Pantanelli 6.5, Silvestri 5.5, Sottil 5.5, Stovini 6, Vargas 5, Baiocco 6, Edusei 6 (34' st Rossini sv), Caserta 5.5, Colucci 6, Spinesi 6, Corona 5.5 (29' st Lucenti). (22 Spadavecchia, 2 Sardo, 14 Biso, 25 Millesi, 34 Cesar). All. Marino 6.
Arbitro: Paparesta di Bari 6.
Rete: nel st 32' Rosina.
Note: recupero: 1' e 5'. Angoli: 11 a 9 per il Catania. Ammoniti: Colucci e Ardito per gioco scorretto. Spettatori: 22 mila circa.
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Rosina mette ko il Catania. I rossazzurri raccolgono un'altra delusione in questo girone di ritorno proseguendo la serie nera contro il Torino, mai battuto in incontri ufficiali. Al Comunale, gli etnei disputano un buon primo tempo, sfiorando il gol e costringendo i locali ad agire di rimessa, ma calano ancora una volta alla distanza denunciando un certo affanno sul piano atletico e venendo castigati dal migliore in campo senza trovare poi la lucidità necessaria per raddrizzare la gara nel caotico finale.
Marino, che recupera Silvestri, Sottil e Spinesi, schiera la formazione prevista. De Biasi si affida alla vecchia guardia, ma il ritorno di Muzzi dietro all'unica punta Abbruscato non serve a vivacizzare l'attacco dei granata, che per tutto il primo tempo non riescono ad esprimere un gioco corale affidandosi alle giocate dei singoli. Come la corsa nel nulla di Muzzi, al 6', conclusa con un cross basso che attraversa tutta l'area ma che nessuno raccoglie. Oppure il tiro dalla distanza (37') del trentaseienne Gallo, che costringe Pantanelli alla respinta con i pugni.
Abbruscato non ne fa una giusta, De Biasi si sgola dalla panchina, ma i suoi arrivano molli sul pallone e si allungano spesso. Il Catania piace di più e cerca di approfittarne, avvicinandosi alla rete al 16' con Corona, che a tu per tu con Abbiati spara fuori di sinistro, con Spinesi, che di testa al 31' manda la palla fuori di un soffio, e con Colucci, che al 39' vede il portiere avversario fuori dai pali e cerca di beffarlo con una velenosa parabola deviata in angolo dal numero uno locale.
Nella ripresa, però, il copione cambia. Il Torino si fa avanti e gli etnei cominciano a rinculare vistosamente. Al 6' Edusei si sostituisce a Pantanelli e respinge sulla linea un colpo di testa di Muzzi. Al 24' Rosina entra in area, dribbla due giocatori e conclude in porta, ma il suo destro è facile preda di Pantanelli. Alla mezz'ora Pantanelli salva la sua porta da una doppia conclusione di Lazetic. Il Catania è in affanno, non spinge sulle fasce e non riesce più a dare profondità al proprio gioco.
Per il forcing dei padroni di casa ci sono anche Stellone, in campo al posto di Muzzi, e De Ascentis, dentro per l'impalpabile Abbruscato. Marino, invece, si copre inserendo Lucenti al posto di Corona, ma la mossa non serve ad evitare la prodezza di Rosina, che al 32' approfitta di un errore dell'incerto Vargas, vince un rimpallo con Stovini, salta in velocità Sottil e batte Pantanelli dopo una corsa di 40 metri.
In vantaggio, i granata cercano di mettere in cassaforte i tre punti con un difensore in più, Cioffi, al posto di Lazetic. Il Catania, che intanto ha inserito Rossini per Edusei nel tentativo di sfruttare l'altezza dell'attaccante nel gioco aereo, si riversa in avanti persino con il portiere Pantanelli. L'assalto produce qualche mischia, ma non però l'ennesima sconfitta di questo sfortunato girone di ritorno.
CHIEVO - MESSINA 1-1
Chievo (4-4-2): Squizzi 6; Lanna 6, D'Anna 6, Mandelli 6, Moro 6 (20' st Malagò 6); Sammarco 7, Italiano 6.5, Brighi 6 (20' st Kosowski 6.5), Semioli 7; Bogdani 6, Pellissier 5.5 (44' st Cozzolino sv). In panchina: Concetti, Mantovani, Marcolini, Cesar Prates. Allenatore: Conti 6.5 (Del Neri squalificato).
Messina (4-4-2): Caglioni 6; Lavecchia 6, Rea 5, Zanchi 5.5, Parisi 6; Alvarez 5.5 (36' st Di Napoli sv), Candelà 5, D'Aversa 5, Masiello 5.5 (15' st Giallombardo 5.5); Riganò 6, Floccari 5 (33' st Iliev sv). In panchina: Paoletti, Ghomsi, Pestrin, Cordova. Allenatore: Cavasin 5.
Arbitro: Pieri di Lucca 5.5.
Reti: 28' st Sammarco, 42' st Riganò (rig).
Note: giornata di sole, terreno di gioco in buone condizioni. Al 28' st Caglioni ha parato un calcio di rigore a Pellissier. Espulso Rea per doppia ammonizione. Ammoniti: Moro, Malagò, Sammarco, Parisi, D'Aversa e Riganò. Angoli: 7-3 per il Chievo. Recupero: pt 2'; st 5' .
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Un 1-1 che è un'occasione sprecata soprattutto per il Chievo, che gioca in superiorità numerica gran parte della ripresa e che, alla fine, esce dal campo forse con due punti in meno rispetto a quelli previsti in chiave salvezza. I veronesi passano in vantaggio sugli sviluppi di un calcio di rigore concesso da Pieri al 28' del secondo tempo. Pellissier si fa parare la battuta dagli undici metri, sulla respinta Sammarco insacca alle spalle di Caglioni. Il pareggio del Messina al 41' su un altro calcio di rigore dubbio. Calcia Riganò, Squizzi intuisce ma non riesce a impedire il gol.
Il Chievo esprime un gioco aggressivo nella prima parte del primo tempo, ma le cattive condizioni del terreno del 'Bentegodì non aiutano una squadra chiamata a costruire la manovra. La squadra di casa comunque parte forte con diversi palloni che arrivano in area soprattutto dalla fascia destra. Al quinto è Pellissier che da due passi, su cross di Sammarco, tira sul portiere Caglioni. Semioli spazia da sinistra a destra e arriva spesso sul fondo. Ma in area manca lo spunto vincente. Bogdani resta in ombra. Italiano si distingue sempre per i lunghi e precisi lanci, ed è puntuale in cabina d regia. Anche lui ci prova da fuori area senza sorte. Il Messina, da par suo, è ben disposto in campo con il classico 4-4-2, ma bada solo a contenere la squadra avversaria e non punge. Riganò si sacrifica spesso in difesa.
Disoccupato per tutto il primo tempo Squizzi. L'occasione più pericolosa al 14', quando Semioli, sempre imbeccato dai compagni, calcia al volo da sinistra e colpisce l'incrocio dei pali. Il Chievo si mostra aggressivo soprattutto sulla fascia destra con Sammarco che arriva più volte sul fondo senza trovare però la testa di Bogdani, sempre anticipato dai centrali del Messina. Da segnalare anche qualche incursione in area di D'anna, che prima colpisce alto e poi trova al 45' l'opposizione di Caglioni, che mette in corner. Molto attivo anche Pellissier, che si muove da una parte e dall'altra del campo. Al Chievo però sembra mancare il coraggio nell'uno contro uno e quel pizzico di cattiveria necessaria nell'area avversaria. La svolta potrebbe verificarsi ad inizio ripresa quando viene espulso Rea per doppia ammonizione. Il Messina si arrocca sempre di più in difesa. Il Chievo replica con una bella conclusione di sinistro di Pellissier in area.
Caglioni si allunga. Al 28' Bogdani solo in area di fronte a tre difensori cade a terra. Tra qualche dubbio, con l'arbitro che consulta il guardalinee, è calcio di rigore. Il tiro di Pellissier viene respinto da Caglioni, ma è Sammarco sulla ribattuta a infilare il pallone in rete. Il Chievo si concede poi qualche distrazione. Semioli calcia alto di sinistro da buona posizione; poi, l'arbitro Pieri pare fare riferimento alla famosa legge di compensazione e concede un altrettanto 'fumoso' rigore stavolta al Messina per trattenuta di Malagò. Riganò non sbaglia e segna il suo dodicesimo gol in stagione. Il Messina si salva pur soffrendo, il Chievo resta al palo. Il campionato per entrambe appare ancora lungo.
Fonte: La Sicilia