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Le Siciliane di A. Grande partita tra i rosanero e il Livorno. Il Messina guadagna 3 punti con la Lazio

Pareggio per il Palermo contro un Livorno agguerrito. Il Messina in casa batte i biancoceleste, contrariati dall'arbitro

07 marzo 2005

LIVORNO - PALERMO 2-2
Livorno (3-4-2-1): Amelia 6, Melara 5.5, Vargas sv (23' pt A. Lucarelli 6), Grandoni 6, Balleri 5.5, Passoni 6.5, Grauso 6 (25' st Ruotolo sv), Doga 6, Vigiani 6, Protti 6, Lucarelli 6 (22 Mareggini, 6 Galante, 32 Licka, 16 Giallombardo, 9 Danilevicius). All.: Donadoni 6.
Palermo (3-4-2-1): Guardalben 5.5, Conteh 5.5 (39' st Terlizzi sv), Barzagli 6.5, Biava 6, Santana 6.5, Zaccardo 5, Morrone 6, Grosso 6.5, Brienza 6.5 (16' st Raimondi 6), Zauli 6 (31' st Ferri sv), Toni 7.5 (1 Santoni, 28 D'Aiello, 19 Gonzalez, 26 Balistreri). All.: Guidolin 6.5.
Arbitro: Tombolini di Ancona 5.5.
Reti: nel pt 26' Toni; nel st 15' A. Lucarelli, 19' Toni, 29' Passoni.
Note: angoli: 11 a 5 per il Livorno. Recupero: 3' e 3'. Espulsi: 12' st Zaccardo per doppia ammonizione. Ammoniti: Toni e C.Lucarelli per comportamento non regolamentare, Balleri per gioco scorretto. Spettatori: 12 mila
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Un Toni micidiale, un Livorno tutto cuore: Livorno-Palermo si snoda sulle puntate vincenti del centravanti rosanero e sulla voglia degli amaranto di non cedere. Per due volte Toni (la seconda con la squadra in 10 per l'espulsione di Zaccardo) porta in vantaggio il Palermo e sono le uniche in cui la squadra di Guidolin cerca la porta di Amelia con convinzione. Per due volte il Livorno ha la forza di rimontare: prima con Alessandro Lucarelli (entrato per l'infortunato Vargas), poi con Passoni.
Finisce 2-2 una gara piacevole che nel secondo tempo regala anche emozioni a catena. Il pari serve più al Livorno (rimane distante dalla palude rappresentata dalla zona retrocessione, 6 punti dalla terzultima) che al Palermo. I siciliani vedono allontanarsi la zona Champions e domenica, contro l'Udinese, altra che guarda all'Europa che conta, dovrà rinunciare a Zaccardo e a Toni che, in diffida, si è fatto ammonire. Livorno e Palermo si affrontano con uno schieramento tattico speculare, il 3-4-1-2. Guidolin sorprende tutti schierando Zaccardo, un difensore, sulla linea dei centrocampisti, per il resto nel Palermo è tutto come annunciato e non poteva essere diversamente per le assenze di Barone e Corini. Donadoni, invece, schiera Vigiani e Protti dietro Lucarelli.

Funziona meglio il modulo dei siciliani, più armonico. Quando la squadra di Guidolin ha la possibilità di giocare lo fa mostrando superiorità tecnica. Il Palermo passa nel miglior momento del Livorno, dopo che gli amaranto avevano minacciato la porta di Guardalben in due occasioni con una incursione di Protti, frenato da Conteh in area (proteste per un presunto rigore) e una conclusione da fuori di Vigiani. E' il 26' del primo tempo, quando Grosso, che gode di ampia libertà, mette in mezzo un pallone su cui Brienza, sfuggito a Grauso, può fare la sponda aerea per Toni, che anticipa Melara e di piatto, da due passi, batte Amelia. Così il Palermo si trova inaspettatamente in vantaggio. Fino a quel momento, il Livorno non aveva mai rischiato. Il gol rinfranca i siciliani che, sfruttando il momento favorevole a livello psicologico, cominciano a giocare bene, tenere palla e il Livorno, che aveva perso Vargas dopo un contatto da dietro con Toni (già ammonito ha rischiato l' espulsione, ma Tombolini lo ha graziato), si innervosisce: Balleri e Cristiano Lucarelli vedono mostrarsi il giallo, per un fallo su Zauli e per una simulazione in area.

Il Palermo è bravo a far gioco sulla fascia sinistra dove spesso va a cercare spazi Zauli. Sul fantasista di Guidolin è costretto a chiudere Balleri, con alterne fortune, e così Grosso si ritrova libero. Non è casuale che il gol del vantaggio nasca proprio da una iniziativa dell'ex perugino. Donadoni non trova soluzioni. Il compito del Livorno è reso più difficile dal movimento di Brienza, un folletto, e dal dinamismo di Morrone e Zaccardo, che non costruiranno gioco come Barone e Corini, ma soffocano Passoni, privando gli amaranto della principale fonte di gioco. Vigiani va a corrente alternata, Protti c'è, Cristiano Lucarelli è in una morsa. Ma nel secondo tempo sarà un altro Livorno. Eccola la ripresa: il Livorno ci mette più cuore, più gambe, più grinta e costringe il Palermo ad arretrare. La pressione amaranto produce subito effetti: Zaccardo, nel giro di pochi minuti si fa ammonire due volte per falli su Vigiani e lascia i suoi in dieci al 14' e un minuto dopo arriva il pari.

Da un angolo di Passoni, Alessandro Lucarelli, con tenacia, risolve una mischia. Guidolin si spaventa, toglie Brienza (16') e inserisce Raimondi. Ma la paura dura poco perché il Palermo, come nel primo tempo, appena si presenta davanti ad Amelia segna, e ancora con Toni (19'): su un lungo rilancio, la difesa amaranto è impreparata, Alessandro Lucarelli riesce solo a toccare la palla che giunge ugualmente alla punta per il 2-1. Il Livorno ha il merito di non abbattersi: prima, su colpo di testa del Lucarelli difensore, sfiora il gol (bravo Santana a respingere sulla linea di porta con Guardalben superato); poi al 29' perfeziona il secondo recupero: Ruotolo appoggia a Passoni che da 25 metri fa partire un gran tiro che supera Guardalben. Secondo pareggio amaranto e Guidolin tira via il secondo trequartista, Zauli, per Ferri. Il Livorno insiste, crede nell'impresa, ma si deve accontentare di un punto che gli permette di rimanere a 6 punti dalla zona a rischio; il Palermo si difende a denti stretti, tiene il pari, ma la Champions si allontana.


MESSINA - LAZIO 1-0
Messina (4-5-1): Storari 7, Cristante 6, Rezaei 6.5, Aronica 6, Parisi 6, Giampà 6, Zanchi 6.5, Coppola 6.5, D'Agostino 7 (46' st D'Alterio sv), Zampagna 6.5 (43' st Di Napoli sv), Iliev 5.5 (23' st Rafael sv). (21 Eleftheropoulos, 20 Yanagisawa, 30 Cucciari). All.: Mutti 6.
Lazio (4-4-2) Sereni 6, Oddo 6.5, Siviglia 6, Couto 6, Zauri 5.5 (20' st Seric sv), Filippini A. 5.5, Giannichedda 5.5, Liverani 6, Filippini E. 6 (36' st Manfredini sv), Pandev 5 (9' st Muzzi), Rocchi 6. (15 Casazza, 3 Talamonti, 4 Lopez, 6 Dabo). All.: Papadopulo 6.
Arbitro: Paparesta di Bari 6.
Reti: nel pt 44' Coppola.
Note: angoli: 7-6 per la Lazio. Recuperi: 1' e 5'. Ammoniti: Oddo, Coppola, Rezaei, Giampà e Zanchi per gioco falloso. Parisi e Couto per reciproche scorrettezze. Spettatori: 32.000.
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Per il Messina tre punti d'oro che possono anche significare salvezza, ma la Lazio ha il dente avvelenato e parla di gol fantasma per un tiro di Rocchi spizzato da Zanchi che centra la parte interna della traversa. Il Messina formato casalingo comunque conquista i tre punti col cuore, soffrendo moltissimo per difendere il gol del suo capitano Coppola davanti a una Lazio molto quadrata ma poco produttiva in avanti. Mutti deve fare di necessità virtù schierando una sola punta viste le non felici condizioni di Di Napoli e affida ancora una volta la regia all'ex romanista D'Agostino; Papadopulo conferma l'undici che negli ultimi tempi ha fatto molto bene con Pandev e Rocchi in avanti.
Non ci sono fasi di studio perché il Messina parte subito forte e dopo due minuti l'iraniano Rezaei trova la deviazione di testa di poco a lato. Clamoroso quello che avviene al 10': in mischia Siviglia devia da pochi passi, la palla batte sul palo, ribatte Rocchi e la sfera batte sulla coscia di Zanchi prima di centrare la parte interna della traversa: dentro o fuori? Parola alle moviole. Replica due minuti dopo il Messina con Coppola che brucia le mani a Sereni dal limite.

Più organizzata la Lazio con un centrocampo dinamico che gira attorno a Liverani, il Messina appare molto incerto sulla trequarti non riuscendo a trovare razionalità sulle fasce. Ci prova Iliev dopo una triangolazione con Zampagna ma Sereni è pronto alla deviazione. Per dieci minuti non accade nulla poi Zampagna cerca la deviazione di testa ma la mira è sbagliata. Al 44' sul terzo angolo il rinvio corto della difesa biancazzurra è ripreso da Coppola che esplode un destro imprendibile per il vantaggio dei giallorossi.
La Lazio non ci sta e parte subito all'attacco in apertura di ripresa: dopo due minuti punizione di Liverani, stacco imperioso di Couto e Storari in tuffo toglie la palla dalla porta. Papadopulo chiama fuori lo spento Pandev e mette dentro Muzzi. Il Messina preferisce attendere lasciando ai romani l'iniziativa per poi partire di rimessa. Ma deve stare molto attento perchè Rocchi è un continuo pericolo, come al 19' quando spara forte dal limite e sfiora il palo. La Lazio fa gioco ma Liverani non è più lucido e i giallorossi hanno buon gioco a controllare sulla trequarti puntando decisamente a far trascorrere il tempo. Molta confusione al 38' quando il guardalinee segnala un fallo di Giampà dal limite. Gli animi si scaldano e vengono ammoniti Parisi e Couto. Sulla punizione di Liverani si esibisce in una splendida deviazione Storari. Il Messina si difende col cuore, la Lazio non è incisiva e il risultato non cambia.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Milan  60 
Juventus  60 
Sampdoria  47 
Inter  46 
PALERMO  43 
Udinese  42 
Roma  38 
Bologna  36 
Lecce  35 
Reggina  35 
Cagliari   34 
Lazio  33 
Livorno  32 
MESSINA  32 
Fiorentina  30 
Parma  29 
Chievo  28 
Brescia  26 
Siena  25 
Atalanta  18 

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07 marzo 2005
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