Le Siciliane di A. I rosanero? non li ferma più nessuno. Vittoria per il Catania, un pareggio per il Messina
PALERMO - TORINO 3-0
Palermo (3-5-1-1): Fontana 7, Biava 6.5 (29' st Dellafiore sv), Barzagli 6.5, Zaccardo 6.5, Cassani 6.5, Simplicio 7, Corini 7 (19' st Gio. Tedesco 6), Guana 7, Bresciano 6.5, Di Michele 7 (36' st Brienza sv), Amauri 7. (20 Sirigu, 3 C. Bovo, 10 Caracciolo, 18 Parravicini). All.: Guidolin 7.
Torino (3-4-2-1): Abbiati 6.5, Di Loreto 5.5, Cioffi 5.5, O. Brevi 6 (33' st Abbruscato sv), Comotto 6, Barone 5.5, De Ascentis 6 (39' st Gallo sv), Pancaro 5 (23' st I. Balestri 5), Rosina 7, Fiore 5.5, Stellone 6.5. (1 Taibi, 9 Muzzi, 23 Ardito, 27 Doudou). All.: Zaccheroni 6.5.
Arbitro: Palanca di Roma 5.
Reti: nel pt 43' Corini, nel st, Di Michele, 34' Amauri.
Note: angoli 4-0. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Corini per proteste, Guana, Biava e Gallo per gioco falloso. Spettatori: 26.642, per un incasso di 484.328,40 euro.
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Il Palermo batte il Torino con perentorio 3-0 e manda un messaggio all'Inter: chiaro, forte, preciso, inequivocabile. Il 26 novembre prossimo, nello stadio Barbera, il clima sarà caldo. Anzi, incandescente. In quell'occasione è atteso in Sicilia lo sbarco della corazzata nerazzurra che avrà il compito, oltre che di proseguire la sua marcia verso la conquista dello scudetto sul campo, di verificare il 'pesò delle velleità, ma anche delle ambizioni degli uomini di Francesco Guidolin, sempre più uomo-record. Almeno a Palermo.
Il tecnico di Castelfranco Veneto si è ormai ritagliato uno spazio tutto suo nella storia del club di viale Del Fante, lunga 106, guidando la squadra rosanero prima alla promozione in A dopo 32 anni di digiuno, poi alla prima qualificazione in Uefa e, oggi infine, alla quinta vittoria di fila in Serie A. Solo il Palermo del '61/'62 era riuscito a fare altrettanto.
Ma non è finita: il Palermo, cosa ancor più stupefacente, prosegue la sua marcia in vetta alla classifica, dove ormai risiede da diverse settimane, mietendo vittime in serie. Dopo il Milan, il Messina, la Fiorentina e la Sampdoria, oggi è toccato al Toro, 'matato' non senza difficoltà, ma con la determinazione delle grandi squadre.
Eppure, il Torino era partito bene, contro un Palermo svagato e stranamente impreciso anche nei passaggi più elementari. Non a caso le prime occasioni sono degli ospiti, che cercano la porta al 4' (bella la triangolazione con Stellone) e al 9' (potente conclusione da fuori) con Rosina: sia nella prima che nella seconda circostanza, però, il portiere Fontana non si fa superare, anche aiutandosi con il palo. Il Palermo non resta a guardare a sfiora il vantaggio con Simplicio, bella la sua conclusione dalla lunga distanza che al 5' sfiora il palo, e con un cross di Cassani, messo in angolo in extremis da Di Loreto.
Al 19' Guana lancia Corini, che entra in area e viene messo giù da Comotto. Ai più sembra rigore, ma Palanca fa finta di niente e lascia proseguire, anzi ammonisce lo stesso capitano rosanero che lo insegue protestando. Corini salterà la trasferta di Cagliari, domenica prossima, ma contro l'Inter ci sarà.
Fra il 25' e il 28', il Palermo costruisce tre buone occasioni da gol, ma Di Michele e Bresciano (due volte) non le sfruttano a dovere. Nei minuti finali la partita sembra spegnersi, ma ci pensa Corini a ravvivarla, firmando la rete del vantaggio che forse punisce eccessivamente un Torino comunque ordinato, che non ha demeritato al cospetto della capolista.
Nella ripresa i padroni di casa partono subito forte e al 3', prima Amauri si fa respingere il tiro da Abbiati, poi Simplicio - sulla ribattuta - spara addosso all'ex Oscar Brevi. Il Torino tenta di scrollarsi di dosso timori e paure, ma è ancora il Palermo ad andare vicino alla segnatura al 20', con un'azione di Di Michele, che entra in area, mette al centro per l'accorrente Simplicio che si fa ribattere il tiro, ne viene fuori una traiettoria strana destinata ad spegnersi alle spalle di Abbiati, ma un intervento acrobatico di Comotto salva i granata dallo 0-2. Nulla può, però, la difesa granata verso la metà del secondo tempo, allorchè il Palermo riesce a mettere in cassaforte i tre punti con Di Michele ben lanciato da Simplicio. L'attaccante nato a Guidonia potrebbe anche triplicare al 27', ma Abbiati si oppone efficacemente. Il 3-0 lo firma Amauri, su assist di Di Michele che per l'occasione si infortuna anche ed è costretto a uscire L'ultimo brivido lo regala Rosina, con una punizione-bomba che al 90' si stampa sulla traversa, forse deviata leggermente da Fontana. Non basta al Torino per evitare un ko comunque pesantissimo.
CATANIA - LIVORNO 3-2
Catania (4-3-3): Pantanelli 6, Sardo 5.5, Minelli 5.5, Stovini 6, Vargas 6.5, Baiocco 6.5, Edusei 5.5 (25' st Biso 6.5), Caserta 7, Colucci 5 (40' st Del Core sv), Spinesi 7, Corona 7. (16 Polito, 32 Garcia, 18 Lucenti, 13 Izco, 25 Millesi). All. Marino 6.5.
Livorno (4-4-2): Amelia 6, Grandoni 5.5, Kuffour 5, Galante 6, Pasquale 6, Pfertzel 6 (15' st Cesar Prates 6, 38' st Balleri sv), Morrone 6, Passoni 6.5, Vigiani 6, Bakayoko 7, Paulinho 6.5 (15' st Danilevicius 6). (23 Manitta, 5 Argilli, 8 Vidigal, 15 Knezevic). All. Arrigoni 5.5.
Arbitro: N. Ayroldi di Molfetta 6.
Reti: nel pt 35' Spinesi, 48' Bakayoko; nel st 15' Paulinho, 16' Caserta, 45' Corona.
Note: angoli 9-4 per il Catania. Recupero: 3' e 3'. Ammoniti: Pantanelli per proteste, Grandoni, Sardo e Vargas per gioco falloso. Spettatori: 20.000.
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Il momento magico di Giorgio Corona e del Catania prosegue. L'attaccante, già decisivo sabato scorso a Reggio Calabria, mette ancora una volta la firma sul successo dei rossazzurri, giunti alla seconda vittoria di fila e al quinto risultato utile consecutivo. Il quinto sigillo del bomber siciliano, una delle rivelazioni di questo campionato, consente alla formazione di Marino di avere ragione del Livorno al termine di un match intenso e ricco di emozioni.
I toscani si confermano tonici e ben messi in campo, pronti nel chiudere gli spazi e veloci nel ripartire affidandosi alle punte, in particolare il vivace Bakayoko. La squadra etnea non riesce a far decollare subito la propria manovra, ma viene fuori alla distanza, quando la tenacia e la continuità di Baiocco e soci viene premiata da un finale in crescendo culminato nel 3-2 allo scadere.
Catania e Livorno si fronteggiano dovendo fare i conti con alcune assenze pesanti. I padroni di casa sono privi degli squalificati Sottil e Mascara e dell'infortunato Silvestri, gli ospiti non possono contare su Rezaei, Antonio Filippini e Lucarelli, indisponibile dell'ultim'ora. La partita è molto tattica. Gli etnei reclamano un rigore per un tocco di braccio di Vigiani su cross di Baiocco, ma sono i toscani ad avere la prima palla gol, al 24', con Paulinho, che detta il passaggio a Morrone, salta Minelli e scaglia un rasoterra che si perde sul fondo.
I rossazzurri non pungono come in altre occasioni. Merito anche degli avversari, compatti a centrocampo e attenti nel chiudere le fasce. La squadra di Marino passa al 35', grazie a un guizzo di Spinesi, rapido ad avventarsi su un tentativo di conclusione di Vargas. Giusto un istante prima che si vada negli spogliatoi, il Livorno riequilibra il risultato con uno spunto personale dell'incisivo Bakayoko.
Lo stesso Bakayoko si fa notare subito nella ripresa con una conclusione violenta che finisce a lato, quindi tocca a Spinesi provarci con un sinistro bloccato da Amelia. Il Catania ci riprova al 13' con una combinazione Corona-Caserta su cui Spinesi, in leggero ritardo, non trova l'attimo giusto per la correzione vincente.
L'incontro s'infiamma al quarto d'ora con due reti nel giro di un minuto. Prima è il Livorno a fare centro con Paulinho su corner di Passoni, quindi sono gli etnei a replicare con Caserta, autore di una precisa conclusione dal limite.
Sul 2-2 nessuno si accontenta. Entrambe le formazioni, seppur allungatesi in campo, cercano la vittoria. La palla buona per il Catania, che sale di tono con il trascorrere dei minuti, ce l'ha Colucci al 36', quando Spinesi fa da sponda su un cross di Sardo, ma il colpo di testa dell'ex livornese, a non più di un metro dalla porta, finisce sulla traversa. Tre minuti dopo è Baiocco a costruirsi un'altra ottima opportunità con una discesa sulla sinistra conclusa però da un tiro impreciso. L'incontro sembra ormai destinato al pari, ma un banale errore in disimpegno di Kuffour consente agli etnei di trovare l'affondo vincente.
MESSINA - CAGLIARI 2-2
Messina (4-4-2) Storari 5.5, Lavecchia 5.5, Iuliano 6, Morello 6.5, Parisi 6, Alvarez 6 (36' st Ogasawara 6), Cordova 7, De Vezze 6, Masiello 6, Floccari 6 (15' st Iliev 5.5), Riganò 7. (88 Caglioni, 86 Ghomsi, 3 Minetti, 41 Sullo, 11 Di Napoli). Allenatore: Giordano 5.
Cagliari (4-3-1-2): Chimenti 6, Ferri 6.5, Lopez 6, Bianco 6, Agostani 5.5, Biondini 6.5 (40' st Del Grosso sv), Conti 7, Colucci 5.5 (1' st Langella 6.5), Capone 5 (1' st Budel 5.5) , Pepe 5.5, Esposito 7 (26 Fortin, 22 Bizera, 15 Semedo, 19 Cocco). Allenatore: Giampaolo 6.5.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 5.5.
Reti: nel pt 35' Cordova, nel st 8' Esposito, 19' Riganò, 48' Conti.
Note: angoli 7 a 5 per il Messina. Recuperi: 2' e 4'. Spettatori 18.000 spettatori. Ammoniti: Langella e Masiello per proteste, La Vecchia, Conti e Cordova per gioco falloso.
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Un pareggio giusto quello del San Filippo con il Cagliari che ha raccolto il 2-2 nel terzo minuto di recupero ma a conclusione di un vero e proprio assedio durato almeno quindici minuti. Il Messina può disperarsi per avere gettato al vento un successo che sembrava ormai certo dopo l'ennesima prodezza del bomber Riganò, ma francamente il finale di gara dei giallorossi è stato inguardabile: troppo arretrati, troppo timorosi davanti ai sardi che spingevano da ogni lato. Un risultato che Giordano, tecnico dei giallorossi, non ha saputo gestire e che invece Giampaolo ha cercato con insistenza indovinando il cambio giusto con Langella.
Assenze pesanti nel Cagliari, a partire da quelle di Suazo e Conticchio. Nel Messina mancano per squalifica Zanchi, Rea e Coppola e Giordano si vede costretto ad inventare una difesa affrettando il rientro di Iuliano. Poche fasi di studio perché i giallorossi partono subito forte sfruttando la velocità di Alvarez sul fronte destro d'attacco e il dinamismo del capocannoniere Riganò, in forma smagliante.
Ma è un difensore, Morello, che dopo venti minuti mette i brividi a Chimenti con una deviazione di testa da pochi passi. Grande azione al 24 quando Parisi s'invola sulla fascia come ai vecchi tempi e taglia un cross sul quale Riganò è pronto alla deviazione ma trova Chimenti ad opporsi. Ma due minuti dopo è Storari in disperata uscita a ribattere su Esposito da pochi passi. Ed è ancora il tornante sardo a sfiorare il gol al 32 deviando di testa un bel lancio di Conti.
Al 35' l'impressionante gol di Cordova. Il cileno da 35 metri finge di crossare ed esplode un bolide rasoterra sul quale Chimenti nulla può fare. E tre minuti dopo il portiere sardo si riscatta su un gran colpo di testa di Floccari.
A inizio ripresa Giampaolo cambia schieramento tattico mandando in campo Langella e Budel per recuperare il risultato. I due vanno a supportare in avanti Esposito troppo solo. E dopo otto minuti, mentre tutti guardano l'arbitro che ritardo il rientro di Morelli, infortunato, Esposito dimenticato da tutti s'invola verso Storari e lo batte da distanza ravvicinata. Primo gol stagionale dell'ex tornante della nazionale. Poi protesta il Messina per un fallo di mano volontario di Agostini non visto dall'arbitro, quindi Giordano cerca di dare più fantasia in avanti mandando dentro il serbo Iliev.
Al 19' il Riganò-show: su lancio di De Vezze controlla tre volte di destro, alza la palla salta due avversari e anticipa Chimenti in uscita. Ottavo gol per il bomber di Lipari. Triplica il Messina ma secondo il guardalinee Iuliano è in fuorigioco. Poi il Cagliari chiede il gol su un colpo di testa di Conti, palla sul palo e Storari ribatte. Dentro o fuori? Il Cagliari insiste ancora e per il Messina gli ultimi dieci minuti sono una vera e propria sofferenza. E al terzo minuto di recupero Conti pesca il jolly con un tiro a palombella che sorprende Storari fuori dei pali.
Fonte: La Sicilia