Le Siciliane di A: Il Palermo batte l'Atalanta e scala la classifica. Batosta per il Messina che incassa 5 reti dall'Inter
Era dall'84 che i rosanero non battevano l'Atalanta. Dopo tanti pareggi, l'Inter decide di vincere con il Messina
PALERMO - ATALANTA 1-0
Palermo (4-2-3-1): Guardalben 8; Zaccardo 5.5, Biava 5.5, Barzagli 6, Grosso 6.5; Barone 6, Corini 6.5; Mutarelli 6.5, Brienza 7 (24' st Farias sv), Santana 6.5 (45' st Morrone sv); Toni 6.5. (1 Santoni, 6 Terlizzi, 19 M. Gonzalez, 20 Raimondi, 46 Gasbarroni). All.: Guidolin 6.5.
Atalanta (4-4-1-1): Taibi 7; Innocenti 5 (31' st Gautieri sv), Sala 5.5, Natali 6, Bellini 5.5 (41' st Pià sv); D. Zenoni 6, Bernardini 5, Mingazzini 6, Lazzari 4.5; Montolivo 6 (41' st Comandini sv); Budan 6.5. (27 Calderoni, 3 Gonnella, 15 Morosini, 78 Saudati). All.: Mandorlini 6. Arbitro: Rizzoli di Bologna 6.
Reti: nel pt, 44' Brienza.
Note: angoli: 7 a 5 per il Palermo. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: D. Zenoni, Biava e Innocenti per gioco falloso. Spettatori: paganti 33.047, presenti 35 mila circa, per un incasso di 548.073,19 euro.
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Era dal 29 aprile 1984 che il Palermo non batteva l'Atalanta in una partita ufficiale. Finalmente i rosanero hanno rotto l'incantesimo, ma devono dire grazie a Franco Brienza, autore del gol dell'1-0, e a Matteo Guardalben che nei primi minuti della ripresa ha compiuto un doppio intervento miracoloso, respingendo prima il rigore di Antonino Bernardini e poi la ribattuta di Riccardo Montolivo.
Una doppia prodezza che vale forse più di un gol e che ha permesso alla squadra allenata da Francesco Guidolin di proseguire la serie di vittorie consecutive inaugurata il 14 novembre scorso, sempre allo stadio 'Barbera', contro la Sampdoria. Fra Palermo e Atalanta non sono mancate le emozioni, gli scontri sugli spalti, gli striscioni offensivi (per i bergamaschi, per l'allenatore del Chelsea, Josè Mourinho, per i giornalisti), i gol, i calci di rigore e a tratti anche il bel gioco. Il Palermo ha vinto con qualche affanno ma, tutto sommato, meritatamente.
L'allenatore Guidolin deve rinunciare all'infortunato Lamberto Zauli, ma fa in tempo a recuperare il portiere Guardalben, che non si è allenato per tutta la settimana e solo all'ultimo ha deciso di scendere in campo. Cambia anche il modulo, rispetto alle ultime due esibizioni vincenti contro Samp e Brescia: Santana e Mutarelli vanno sulle fasce, alternandosi spesso e volentieri; Brienza si sistema alle spalle di Toni, svariando su tutto il fronte offensivo e creando lo scompiglio nella retroguardia avversaria. In difesa Grosso gioca quasi in linea con i compagni di reparto.
E' un Palermo determinato, quello messo in campo da Guidolin, che vuole vincere e vuole farlo nel più breve tempo possibile. Anche per questo, parte col piede sull'acceleratore, confezionando quattro buone opportunità nel giro di soli 12', rispettivamente con Santana (tiro-cross alto di poco), Mutarelli (colpo di testa impreciso), ancora Santana (conclusione alta) e Brienza (gol annullato per fuorigioco, sugli sviluppi di una combinazione Toni-Santana). E l'Atalanta? Passano ben 34' prima che Igor Budan (giocatore di proprietà del Palermo) inneschi Mingazzini, la cui conclusione viene fermata a terra in tuffo da Guardalben, e che lo stesso attaccante croato colpisca l'esterno della rete al culmine di una travolgente azione personale.
Il Palermo passa in vantaggio in chiusura di tempo con Brienza, ben servito da Toni e abile a eludere l'uscita di Taibi, poi si ripresenta in campo deciso a chiudere il conto. Per poco non ci riesce al 7' con Simone Barone che, da buona posizione, conclude fuori. Su un contropiede ben portato avanti da Budan, i bergamaschi riescono a collezionare la più ghiotta palla-gol dell'intera partita: il croato viene fermato fallosamente in area da Giuseppe Biava e si guadagna il rigore del possibile pareggio. Guardalben para su Bernardini e poi su Montolivo, facendo esplodere di gioia il ''Barbera''.
Le ultime fiammate della partita le regalano Luca Toni e Fabio Grosso: il centravanti al 37' si libera nell'area dell'Atalanta, con un bel controllo volante, e poi indirizza il pallone verso Taibi che respinge in tuffo, evitando il 2-0; poco dopo il fluidificante sinistro rosanero gira di testa un cross di Zaccardo e costringe ancora una volta Taibi ad una deviazione acrobatica. Il 2-0 rimane solo un sogno, ma il Palermo ride lo stesso.
Fra il primo e secondo tempo della partita si sono verificati violenti scontri fra i tifosi lombardi e le forze di polizia. I tafferugli, che hanno provocato qualche contuso, sono avvenuti nella parte inferiore della curva sud dello stadio Renzo Barbera, che ospita un centinaio di tifosi nerazzurri. Gli agenti hanno dovuto caricare più volte i sostenitori dell'Atalanta che hanno lanciato mortaretti e oggetti di ogni tipo prima di battere in ritirata. Solo dopo un quarto d'ora gli scontri sono stati sedati, poi è tornata la calma nella zona occupata dai supporters bergamaschi.
I tifosi del Palermo hanno invece pensato a replicare alle parole pronunciate in settimana dal tecnico del Chelsea, Mourinho, il quale sosteneva la necessità di aver bisogno delle guardie del corpo per camminare per le strade di Palermo. I tifosi rosanero gli hanno dedicato uno striscione che recitava: ''Mourinho al porto, tua moglie alla Favorita'', il riferimento è a due luoghi del capoluogo siciliano, il porto e il parco della Favorita dove non è difficile incontrare donne di facili costumi.
INTER - MESSINA 5-0
Inter (4-4-2): Toldo 6, J. Zanetti 7, Cordoba 6.5, Mihajlovic 6.5, Favalli 6, Van der Meyde 6.5 (5' st Carini 7), Cambiasso 7, C. Zanetti 6.5, Stankovic 6.5 (39' st Ze Maria sv), Vieri 7, Adriano 8 (34' st Davids sv). (23 Materazzi, 23 Burdisso, 9 Cruz, 20 Recoba). All.: Mancini 7.
Messina (4-4-2): Eleftheropoulos 5, Zoro 5, Rezaei 4, Zanchi 4.5, Aronica 5, Rafael 5.5, Cucciari 5 (15' st Iliev 5.5), Donati 4.5 (15' st Gonias 5), Parisi 5 (24' st Bernardo 5.5), Yanagisawa 5, Amoruso 4.5. (12 Sorriso, 13 Ametrano, 54 Erano, 58 D'Alterio). All.: Mutti 5.
Arbitro: Collina di Viareggio 6.5.
Reti: nel pt 3', 14' e 36' Adriano; nel st 10' autogol Eleftheropoulos, 39' Vieri.
Note: angoli 9-2. recupero: 0' e 0'. Espulsi: Toldo al 4' st per gioco falloso. Ammoniti: Yanagisawa per comportamento non regolamentare e Cucciari per gioco falloso. Spettatori: 55.509.
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Torna a vincere l'Inter e stavolta proprio non ne poteva fare a meno. Pareggiare contro un Messina pieno di assenze e sceso in campo con l'atteggiamento più remissivo e confuso del mondo proprio non era possibile. E così, dopo sette pari consecutivi, Mancini si porta a casa tre punti che mancavano in campionato dalla gara con l'Udinese del 17 ottobre, e sorpassa per la prima volta nella stagione il Messina, finora sempre davanti ai nerazzurri in classifica.
E' forse l'Inter migliore della stagione quella che rifila 5 gol alla squadra di Mutti che può sì pensare ai tanti assenti, ma che non può giustificare in alcun modo una prestazione lontana anni luce da quella vittoriosa contro il Milan qui al Meazza. Nei primi 45', la sua squadra semplicemente non c'è e paga in modo neanche troppo pesante un'incredibile serie di distrazioni difensive. Nel primo tempo, un passivo di 6 gol sarebbe stato infatti l'esatta dimensione della differenza vista in campo.
E nella ripresa, non basta l'espulsione di Toldo per rivitalizzare i siciliani: Mihajlovic favorisce l'autogol di Eleftheropoulos per la quarta marcatura, Carini (al suo esordio con la maglia nerazzurra) para un rigore ad Amoruso e Vieri fa cinquina. L'Inter gioca senza tridente perchè Mancini manda in panchina Recoba e il dottor Combi, responsabile sanitario nerazzurro, ferma Martins, a rischio doping per i farmaci presi in settimana. Ma non è una questione di attaccanti e poi Vieri e Adriano bastano e avanzano: il brasiliano ne segna tre (prima tripletta in Italia), due li sbaglia clamorosamente, un palo di Vieri e qualche parata di Eleftheropoulos per il riassunto di 45' di totale dominio nerazzurro.
Il Messina scende in campo con la faccia rassegnata di chi deve solo subire e la difesa protetta da un centrocampo di fantasmi lascia sempre solo uno che di solito non fa fatica segnare neanche quando è marcato: Adriano ci impiega 3' per segnare il primo gol, 14' per la doppietta, 36' per il tris. E in mezzo, fa anche a tempo a vedere Zanchi che gli toglie dalla linea un tiro a botta sicura ed Eleftheropolus respingergli un tiro morbido che il brasiliano calcia con troppa sicurezza. Il Messina tira in porta con Yanagisawa e Parisi ma Toldo arriva fino al 49' con la maglietta pulita pulita, fino a quando non deve abbattere poco fuori dall'area Yanagisawa.
Collina lo espelle giustamente, ma la partita resta sempre la stessa. Mihajlovic fa poker al 10' con una punizione fortunosa che colpisce il palo e poi Eleftheropoulos di schiena mette il pallone nella sua porta. La serata delle disgrazie siciliane non è finita qui: Cristiano Zanetti dà al Messina la possibilità di segnare almeno il gol della bandiera, stendendo in area Rafael. Amoruso segna dal dischetto, Collina fa ripetere ma l'attaccante siciliano non cambia lato e questa volta Carini ci arriva, dando un senso almeno per una serata al suo arrivo al posto di Cannavaro nello scambio più incomprensibile del calcio mercato estivo.
C'è giusto il tempo per fare cinquina con il gol di Vieri che scarica il suo sinistro in rete, nonostante la goffa opposizione di Rezaei che si aggrappa senza successo per 20 metri alla maglia n.32 nerazzurra. E' questa l'immagine finale di una partita che dà punti e morale all'Inter. Ma contro questo Messina, è stato obiettivamente tutto molto facile.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 35 Milan 31 Udinese 25 Cagliari 22 PALERMO 21 Inter 20 Lecce 20 Fiorentina 19 Sampdoria 18 MESSINA 18 Roma 17 Chievo 17 Brescia 17 Lazio 16 Livorno 16 Reggina 16 Bologna 13 Parma 12 Siena 11 Atalanta 7