Le Siciliane di A: Il Palermo blocca la cavalcata del Milan. Il Messina torna al successo
I rosanero in casa mettono in difficoltà i Campioni d'Italia. Il Messina risorge dopo la crisi
PALERMO - MILAN 0-0
Palermo (4-3-2-1): Guardalben 7, Zaccardo 6.5, Terlizzi 5.5, Barzagli 6.5, Grosso 6.5, Morrone 6.5, Corini 6, Mutarelli 6 (37' st Raimondi sv), Brienza 5.5 (13' st Santana 5.5), Zauli 5.5 (26' st M. Gonzalez 6), Toni 5.5. (1 Santoni, 7 Farias, 46 Gasbarroni, 81 M. Ferri). All.: Guidolin 7.
Milan (4-3-1-2): Dida 7.5, Cafu 5.5, Costacurta 6, Maldini 6.5, Pancaro 5.5, Gattuso 6 (22' st Seedorf 6), Pirlo 6, Dhorasoo 6 (33' st Ambrosini sv), Kakà 6.5, Shevchenko 6, Crespo 5.5 (35' st Tomasson sv). (17 Abbiati, 10 Rui Costa, 19 Coloccini, 32 Brocchi). All.: Ancelotti 5.
Arbitro: Rodomonti di Roma 6.
Note: angoli 10-2 per il Milan. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Gattuso, Morrone, Corini e Pirlo per gioco falloso. Spettatori: paganti 34.047 (presenti oltre 36 mila) per un incasso di 562.073,19 euro.
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Brusca frenata del Milan sul campo del Palermo. I rossoneri non vanno oltre il pari, nel posticipo della 18ma giornata, e restituiscono alla Juventus i due punti che le avevano rosicchiato appena giovedì scorso, alla ripresa del campionato, lasciando così ai rivali il platonico titolo di campioni d'inverno. La compagine allenata da Francesco Guidolin, invece, conferma la sua attitudine a creare difficoltà alle grandi, contro le quali non ha mai perso nel corso dell'attuale stagione.
Il Milan ha cercato di fare la partita, intrappolando gli avversari con la consueta ragnatela fatta di passaggi veloci e precisi, ma non ha trovato terreno fertile.
Il Palermo colma il divario tecnico con l'aggressività, il pressing e una efficace organizzazione di gioco. I rosanero, inoltre, hanno il pregio di chiudere i corridoi esterni, impedendo a Cafù sulla destra e a Pancaro dalla parte opposta di trovare sbocchi e mettere palloni al centro per le punte Crespo e Shevchenko. I risultati non tardano ad arrivare: il centrocampo è intasato e la confusione e riduce notevolmente la capacità di verticalizzare dei campioni d'Italia, che non spiccano il volo. Il Milan è comunque una squadra pericolosa, da non sottovalutare mai e questo il Palermo lo sa.
Sono proprio i rossoneri, al tiro dopo 14' (parabola di Kakà di poco alta) e al 18' (punizione di Pirlo poco oltre l'incrocio), a tremare per una conclusione di Stefano Morrone, su corta respinta della difesa, che Dida alza in angolo con un intervento acrobatico. Nel primo tempo rimangono da salvare un tiro di Kakà alla mezz'ora (Guardalben non si lascia sorprendere) e un colpo di testa di Pancaro senza ben controllato dal portiere del Palermo.
Nella ripresa il Palermo si scrolla di dosso ogni timore riverenziale e si affaccia con maggiore spregiudicatezza nella metà campo di un Milan che non appare in particolare serata di grazia. Guardalben para senza eccessivi problemi una punizione dalla lunga distanza di Shevchenko, all'altezza dell'8', poi Guidolin manda in campo Mario Alberto Santana, promettente e fantasioso argentino che nella passata stagione vestiva la maglia del Chievo Verona.
Il Palermo sembra una mina inesplosa, il Milan non sembra il rullo-compressore che ha annientato a suon di gol Fiorentina e Lecce e messo alle corde la Juventus. I rossoneri non si ritrovano e allora cercano la strada del gol sui calci piazzati, come fa Shevchenko che al 16' impegna Guardalben da posizione decentrata. Al 18' il Palermo crea forse la più limpida occasione da gol: lancio di Mutarelli per Santana che si invola sulla sinistra, entra in area e conclude alto.
Molto più ghiotta l'occasione sciupata dai rossoneri al 20'quando su un errore di Corini, scatta un contropiede fulmineo: Crespo serve Kakà che viene strattonato da Grosso, rimane in piedi e riesce a concludere, costringendo Guardalben a una miracolosa parata in angolo. Poco dopo ancora il brasiliano inquadra la porta dei rosanero, ma la sua conclusione sfiora il palo. Il Milan sale di tono e, sugli sviluppi di un angolo, il portiere di casa deve intervenire ancora per salvare la propria porta.
Ancelotti manda in campo Seedorf, con l'obiettivo di velocizzare il gioco, Guidolin risponde con un altro argentino: Mariano Gonzalez, oro olimpico ad Atene. Le squadre si allungano, ma è il Palermo (che al 27' sfiora la rete con Toni di testa) ad approfittarne. Almeno in apparenza. Al 36' Seedorf ha nei piedi la palla del possibile match-ball, ma la spreca calciando alto dall'interno dell'area in perfetta solitudine. Il finale è un susseguirsi di calci d'angolo che non producono gli effetti sperati e consegnano il titolo di campione d'inverno. Anche i bianconeri, però, fra qualche settimana, dovranno passare da Palermo.
Le parole di Carlo Ancelotti, tecnico della squadra campione d'Italia: ''Non era facile giocare contro questo Palermo. Abbiamo dato tutto, abbiamo cercato la porta. Si, è vero, forse abbiamo sbagliato un po' troppo nel primo tempo, ma va bene lo stesso. Il Palermo ci ha creato più problemi della Juventus, è questa la verità''.
Avventura poco piacevole per il presidente della Lega nazionale professionisti e vicepresidente vicario del Milan, Adriano Galliani. Al suo arrivo nella tribuna autorità dello stadio ''Renzo Barbera'' di Palermo, per assistere al posticipo del campionato di Serie A fra i campioni d'Italia e i rosanero del suo rivale Maurizio Zamparini in Lega, è stato oggetto di insulti e di sputi da parte di un gruppo di persone. Galliani, che era in compagnia del direttore sportivo Ariedo Braida, è stato costretto a lasciare la tribuna autorità e a rifugiarsi nella cabina di Sky, dove ha seguito la partita. ''Mi hanno sputato dall'alto in testa e sul collo - ha detto Galliani - A quel punto ho lasciato la tribuna: hanno identificato la persona, mi hanno chiesto se volevo querelare. Ma io ho detto no. Per me finisce qui. Le parole di Zamparini? Per me non meritano risposte...''.
Zamparini aveva inviato scuse particolari a Galliani. ''Sono molto dispiaciuto per Galliani - ha detto il presidente del Palermo - E sono anche arrabbiato con me stesso, perché volevo accompagnarlo in tribuna ma lui è andato prima: così quattro cretini lo hanno insultato. Però...''. Il però di Zamparini è un'accusa alla gestione del potere da parte del Milan e non solo. ''Episodi del genere dovrebbero far riflettere Milan e Juve: è vero che chi vince è sempre antipatico, ma se vincessero sempre in maniera regolare non lo sarebbero così. Sono i più forti, ma sono anche antipatici per come gestiscono il potere, mi spiace per loro... Probabilmente su episodi del genere incidono anche le polemiche per la presidenza di Lega: però io ho girato gli stadi di tutta Italia, e non ho mai preso né insulti né sputacchi''.
MESSINA - BRESCIA 2-0
Messina (4-4-2): Storari 6,5, Zoro 6, Aronica 6,5, Coppola 6, Rezaei 6,5, Parisi 6, Sullo 6 (38' st Rafel sv), Donati 7, Zampagna 6 (20' Giampà 6), Iliev 5, Di Napoli 6 (45' st Yanagisawa sv). (21 Eleftheropoulos, 58 D'Alterio, 30 Cucciari, 7 Gonias). All: Mutti 7.
Brescia (4-4-2): Castellazzi 6,5, Martinez 5,5, Adani 6 (36' st Nygaard sv), Zoboli 5,5, Stankevicius 5, Di Biagio 7, Milanetto 5,5 , Dallamano 6 (27' st Domizzi sv), Schopp 5,5 (27' st Di Pasquale sv), Sculli 5, Caracciolo 5. (22 Agliardi, 16 Mareco, 21 Zambrella, 27 Jadid). All: De Biasi 5,5.
Arbitro: Tagliavento di Terni 6,5.
Reti: nel pt 6' Donati, nel st 25' Parisi (rig.)
Note: angoli 6 a 4 per il Messina. Recupero 1' e 4'. Espulsi al 7' della ripresa Sculli per doppia ammonizione e al 21' st. Iliev per fallo da tergo. Ammonito Zampagna per proteste. Giornata di sole. Circa 32 mila spettatori di cui un centinaio venuti da Brescia. Prima della partita consegnata una targa alla vedova del maresciallo dei carabinieri Alfio Ragazzi, uno dei martiri di Nassiryia.
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Il Messina torna al successo e allontana lo spettro di una crisi. Una vittoria che mancava dal 31 ottobre (derby con la Reggina), frutto di un gol per tempo contro un Brescia che ha mostrato molto poco, ad esclusione della gran classe di Di Biagio, presente in ogni parte del campo. Gara agevole, ma i giallorossi hanno fatto di tutto per complicarsi la vita: dapprima fallendo più volte il raddoppio e poi lasciandosi prendere da uno strano nervosismo quando, a inizio ripresa, sono rimasti in superiorità numerica.
Si comincia col Brescia piuttosto chiuso e il Messina intenzionato a sfruttare le fasce laterali con Iliev e Sullo, due giocatori offensivi. I frutti si vedono dopo appena sei minuti quando Sullo dalla sinistra mette al centro per Zampagna, che fa da sponda per l'accorrente Donati: il tiro è imprendibile per Castellazzi. E' il primo gol della stagione per il centrocampista. Si fa vivo il Brescia, che reagisce con veemenza e al 18' Storari è costretto a mandare in angolo su una pericolosa mischia. Il Messina diventa incisivo nelle ripartenze e al 25' Zampagna chiama Castellazzi alla grande parata.
Il Messina va ancora in gol al 36', ma il guardalinee indica il fuorigioco di Di Napoli. All'ultimo minuto quando Zampagna batte a colpo sicuro superando Castellazzi, ma sulla linea di porta ribatte Martinez. Ad inizio ripresa si fa subito vedere Parisi, con un bolide su punizione dai 30 metri: palla di poco a lato. Il Brescia spinge ma non punge e inoltre Sculli colleziona il secondo giallo e viene espulso. I giallorossi capiscono che è il momento di chiudere la partita: prima ci prova Zampagna con una acrobazia di poco alta, poi Iliev è anticipato da Castellazzi. I locali rischiano quando Di Biaggio, tutto solo, da tre metri fallisce di testa il gol del pareggio.
Il Messina diventa stranamente nervoso, Zampagna che si fa ammonire e viene subito sostituito da Mutti; Iliev commette uno stupido fallo da tergo su Milanetto. Della serie: come complicarsi la vita a tutti i costi. Poi Di Napoli al 25' si procura con furbizia un rigore sulla spinta di Zoboli. Tagliavento non ha esitazioni. Dal dischetto trasforma Parisi. Va ancora a segno la squadra di Mutti, ma Di Napoli sottomisura è davanti a tutti. Giusto l'annullamento. Poi ci pensa Storari con due ottimi interventi nel finale a salvaguardare il risultato. E Giampà nel finale sbaglia un gol facile cogliendo un palo.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 43 Milan 39 Udinese 34 Inter 30 Sampdoria 27 Roma 26 PALERMO 25 Cagliari 25 Lazio 23 Reggina 23 Lecce 22 Fiorentina 22 MESSINA 21 Bologna 20 Livorno 20 Chievo 20 Brescia 18 Parma 16 Siena 16 Atalanta 10
Atalanta e Messina 1 partita in meno