Le Siciliane di A. Il Palermo continua a pareggiare, il Messina continua a perdere
ASCOLI - PALERMO 1-1
Ascoli (4-4-2): Coppola 6; Comotto 6, Corallo 6, Domizzi 6, Del Grosso 5,5; Foggia 5,5 (26’ st Della Morte 6), Guana 6,5, Parola 5, Fini 5,5; Ferrante 6 (26’ st Quagliarella), Bjelanovic 5,5. (51 Zotti, 5 Biso, 13 Carbone, 21 Zanini, 77 Tosto). Allenatore: Giampaolo 6.
Palermo (4-4-2): Guardalben 6; Zaccardo 6, Rinaudo 5,5, Barzagli 6,5, Grosso 5,5; Gonzalez 6,5 (42’ st Ferri sv), Barone 5,5, Corini 6, Bonanni 6,5 (15’ st Santana 5,5); Makinwa 5,5 (29’ st Brienza 5,5), Caracciolo 5,5. (1 Santoni, 9 Pepe, 20 Codrea, 21 Biava). Allenatore: Del Neri 5,5.
Arbitro: Paolo Mazzoleni di Bergamo 5,5.
Reti: nel pt 35’ Bonanni; nel st 7’ Ferrante.
Note: angoli 6-0 per il Palermo. Recupero: 0’ e 5’. Ammoniti: Rinaudo, Gonzalez, Fini, Grosso per gioco scorretto; Bjelanovic per comportamento non regolamentare. Spettatori: 9.000 circa.
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Il Palermo domina il primo tempo, sembra giocare sul velluto anche l'inizio della ripresa, ma un gol di Ferrante (merito, però, di Guana, che manda in bambola la difesa ospite) impedisce agli uomini di Del Neri di vincere e uscire da una crisi che, invece, resta latente. Per l'Ascoli l'1-1 ottenuto in una giornata non proprio di grazia è ben accetto.
Dopo due turni in campo neutro per il razzo che il 16 ottobre ferì una tifosa della Sampdoria, l'Ascoli torna a giocare davanti al proprio pubblico. Giampaolo ha fuori Paci e Cudini e allora la coppia centrale in difesa è formata da Corallo e Domizzi. In attacco si rivede dal primo minuto Ferrante al fianco di Quaglieralla. Del Neri recupera Santana, ma inizialmente lo lascia in panchina; in attacco Makinwa e Caracciolo.
I tifosi dell'Ascoli rendono omaggio con uno striscione ''Goodbye George...'', allo scomparso calciatore inglese Best.
Poco succede in avvio, con le squadre condizionate dal campo allentato e solo il Palermo è pericoloso intorno al ventesimo con Gonzalez e Caracciolo; da buona posizione entrambi, però, sbagliano tutto e vanificano le rispettive occasioni. L'Ascoli è confuso, soprattutto a centrocampo, dove Guana e Parola patiscono gli avversari e sbagliano una quantità di passaggi in orizzontale. La pressione del Palermo si concretizza al 35', quando Bonanni, con un diagonale, gira di sinistro alle spalle di Coppola un pallone crossato da Gonzalez e sfiorato di testa da Makinwa. Giudicato passivo un fuorigioco di Caracciolo, per il quale i bianconeri reclamano senza risultato.
Squadre al riposo con il Palermo in vantaggio e, alla ripresa, la musica non cambia. Gonzalez vince quasi tutti i duelli con Del Grosso e al 4' serve un pallone d'oro in area, che Caracciolo, ancora solo, manda alto in girata. L'Ascoli sembra non esserci, fisicamente e tatticamente. Ma il calcio è strano e al 7' Guana inventa a sorpresa il pareggio: supera in slalom un paio di avversari sulla trequarti rosanero, uno-due con Bjelanovic e, quindi, palla stupenda a Ferrante che insacca a porta praticamente vuota. Per l'attaccante è la seconda rete in campionato.
Il gol ridà equilibrio alla partita. Foggia tenta con un sinistro che al 13' sfiora il palo; due minuti dopo Guardalben è chiamato alla parata da Bjelanovic.
Del Neri butta dentro Santana per Bonanni e Brienza per Makinwa, Giampaolo risponde con Della Morte per Foggia e Quagliarella per Ferrante. Ma la partita ha già espresso tutto e procede piuttosto stancamente verso l'1-1 finale che fa più bene all'Ascoli che al Palermo.
MESSINA - INTER 1-2
Messina (4-5-1): Storari 6,5, Zoro 6, Rezaei 6,5, Cristante 6, Aronica 6, Sculli 6 (32’ st Giampà 5,5), Coppola 6 (32’ st Yanagisawa 5), Donati 6, D’Agostino 6,5, Iliev 5,5(10’ st Di Napoli 6,5), Zampagna 6. (88 Caglioni, 3 Olorunleke, 25 Fusco, 27 Zanchi). Allenatore: Mutti 6.
Inter (4-4-2): Julio Cesar 6,5, Zanetti j. 6, Cordoba 6, Samuel 6, Favalli 5,5, Figo 5 (20’ st Materazzi 6), Veron 6,5, Cambiasso 7, Stankovic 5,5, Adriano 5, Recoba 7,5 (20’ st Martins 6). (1 Toldo, 3 Burdisso, 8 Pizarro, 6 Zanetti C., 9 Cruz). Allenatore: Mancini 6.
Arbitro: Trefoloni di Siena 5,5.
Reti: nel pt 6’ Recoba, nel st 15’ Cambiasso, 26’ Di Napoli.
Note: angoli 6 a 5 per l’Inter. Recuperi: 2’ e 4’ Note : giornata di pioggia, terreno allentato, circa 30.000 spettatori. Ammoniti: Sculli, Favalli per gioco scorretto.
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A parte la vittoria dell'Inter che ha regalato a Mancini un buon compleanno (il 41°), a parte l'incerto destino della panchina di Mutti (arriverà Mazzone?), l'episodio che farà discutere sarà certamente quello che ha visto protagonista il ''cavalier'' (onorificenza conquistata per la qualificazione ai Mondiali della Costa d’Avorio) Zoro, terzino peloritano. Al 21' della ripresa il giallorosso ha preso il pallone e si è avviato verso l'uscita. Adriano ha cercato di rabbonirlo: Zoro era furibondo per i cori razzisti di certi imbecilli. Quando si è svelato l'arcano, sull'ivoriano è piovuto un lungo applauso e allora il giocatore ci ha ripensato.
Siamo ancora fermi ai ''buu'' nei confronti dei neri. Incredibile.
Il gran gol di Recoba dopo 7' (bel traversone da destra di Stankovic, tiro al volo fulminante di sinistro del Chino) ha dato l'impressione che per il Messina non ci fosse nulla da fare, ma nella ripresa l'Inter ha rischiato un po'. Sul terreno appiccicoso del San Filippo infatti, dopo un quarto d'ora di marca nerazzurra, la partita è diventata più equilibrata. Inizialmente, con Stankovic (in forma) a destra e Figo a sinistra, l'Inter è apparsa abbastanza padrona del campo. Poi per merito delle iniziative di D'Agostino, degli sganciamenti di Zoro, della tenacia della squadra di Mutti, il Messina ha creato qualche difficoltà a quella di Mancini: Zampagna al 19' ha messo D'Agostino in grado di tirare da destra: sul rasoterra, Julio Cesar ha fatto una gran parata a terra.
Un episodio discusso: Iliev, già squalificato per simulazione, avrebbe voluto da Trefoloni un rigore per presunto tocco di Zanetti in area; il fatto ha scatenato il pubblico al 20', ma l'arbitro è apparso sicuro. Una gran giocata di Recoba sull'out sinistro, poi un traversone e Adriano, solo, da cinque metri ha toccato alto di testa: incredibile. A questo punto il Messina ha avuto dieci minuti buoni, con tiri pericolosi, ma non ci sono state grandi occasioni. Solo tiri alti. In difficoltà il centrocampo nerazzurro.
All'inizio della ripresa D'Agostino ha fatto volare Julio Cesar sulla destra per deviare, ma poco dopo Recoba ha sfiorato da fuori area il palo alla sinistra di Storari. Trefoloni non ha avuto poi il coraggio di mostrare il secondo giallo a Favalli (nel primo tempo aveva graziato Sculli). Mutti, inserendo Di Napoli al posto di Iliev, ha cercato di dare più spinta al Messina. Ma è stato Veron a non sfruttare a dovere un'occasione dal limite al 12' ; non ha fallito invece Cambiasso dal dischetto su una palla di testa di Cordoba al 14'. Difesa messinese ferma e partita forse finita, visto che l'Inter ha la difesa più forte del campionato (solo 10 gol subiti, diventeranno 11). Dopo il colpo di scena che ha riguardato Zoro già descritto. Un fatto significativo di cui si parlerà molto. Alla ripresa, Martins ha costretto Storari a una grande deviazione.
La partita si è riaperta al 26', quando su un tiro di Donati da fuori area J.Cesar non ha trattenuto e Di Napoli ha insaccato da due passi. L'Inter non prendeva gol da 306'. Martins avrebbe potuto segnare al 31': fuga sulla sinistra, Zoro a vuoto, l'interista cerca il pallonetto, ma Storari riesce a deviare. Con Giampà e Yanagisawa, Mutti ha cercato un'iniezione di energie al Messina che però non è riuscito ad approdare al pareggio, approfittando del calo interista. E adesso arriverà davvero Mazzone, sulla panchina giallorosa?
Fonte: La Sicilia
- Cori razzisti contro Zoro. La Figc apre un'inchiesta (Repubblica.it)
La classifica di serie A
Juventus 36 Milan 31 Fiorentina 29 Inter 26 Livorno 22 Chievo 21 Sampdoria 20 Udinese 20 Roma 19 Lazio 19 PALERMO 18 Empoli 17 Siena 15 Ascoli 13 Reggina 13 Parma 9 MESSINA 8 Cagliari 8 Treviso 7 Lecce 7