Le Siciliane di A: il Palermo fa colpo a Firenze. Batosta del Milan per il Messina in casa
I rosanero hanno segnato due reti alla Fiorentina. Il Messina ha incassato invece 4 reti dai rossoneri
FIORENTINA - PALERMO 1-2
Fiorentina (3-5-2): Lupatelli 5, Delli Carri 4.5, Viali 4.5, Dainelli 6, Ariatti 5, Donadel 5.5, Nakata 5 (1' st Jorgensen 6), Obodo 6 (29' st Riganò sv), Chiellini 5.5, Bojinov 6, Miccoli 6.5. (1 Cejas, 19 Savini, 25 Maggio, 44 Piangerelli, 7 Di Livio). All.Dino Zoff 5.
Palermo (3-4-2-1): Guardalben 6, Ferri 6, Barzagli 6.5, Zaccardo 6, Mutarelli 6, Barone 6, Corini 6.5 (28' st Morrone sv), Grosso 6, Santana 6, Possanzini 6.5 (10' st Gonzalez 7), Toni 6.5. (1 Santoni, 20 Raimondi, 26 Balistrieri, 28 D Aiello, 90 Brienza). All. Francesco Guidolin 6.5.
Arbitro: Bergonzi di Genova 5:
Reti: nel st 12' Toni , 23' Gonzalez, 25' Miccoli:
Note: angoli: 6-5 per il Palermo. Recupero: 2' e 3'. Ammoniti: Ferri, Viali, Ariatti, Barone e Toni per gioco falloso, Zaccardo per comportamento non regolamentare. Spettatori: 29.222, incasso 504.765 euro (paganti 5603, incasso 76.819, abbonati 23.619, quota 427.946)
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I debutti di Bojinov e Donadel non bastano alla Fiorentina e a Dino Zoff per evitare la quinta sconfitta (su sei gare) di questo 2005, la seconda del nuovo tecnico: i viola cadono per la terza volta di fila sul proprio campo, stavolta con il Palermo (2-1) che pur in emergenza riesce a far emergere la sua migliore organizzazione di gioco e la sua maggiore lucidità. Per la Fiorentina, entrata fra gli applausi ed uscita fra i fischi, si tratta di un passo falso che rende la classifica ancora più a rischio, per Zoff (al debutto casalingo) è il terzo ko da quando è arrivato (e sono tre gare fra campionato e Coppa Italia).
Franchi gremitissimo per il debutto di Valeri Bojinov, il talento bulgaro fiore all'occhiello della milionaria campagna-acquisti varata in queste ore dai Della Valle. L'ex attaccante del Lecce, inseguito fino all'ultimo anche dallo stesso Palermo, esordisce a fianco di Miccoli, al rientro dopo la squalifica, con la maglia n.99. Nella Fiorentina, bisognosa di punti, c'è anche un altro volto nuovo, Donadel, impiegato a centrocampo da Zoff, pure lui al debutto casalingo sulla panchina viola. Dei tre colpi messi a segno dalla società a gennaio manca solo Pazzini, bloccato da un vecchio problema fisico: con lui sono assenti anche gli infortunati Ujfalusi e Maresca ma rispetto a domenica scorsa il tecnico recupera Ariatti e dà fiducia a Nakata dato che Jorgensen, nella rifinitura mattutina aveva accusato i soliti fastidi.
Riganò è in panchina per scelta tecnica ed è la prima volta in questa stagione. Il Palermo si presenta a Firenze con diverse assenze: oltre a Conteh e Accardi, sono rimasti a casa Zauli e Terlizzi per infortunio, Brienza parte in panchina (al suo posto Santana), Guidolin è quindi costretto a cambiare uomini e modulo e a fare di necessità virtù. Nelle fila dei Sicilia debutta dal 1' il neo acquisto Possanzini chiamato a dar man forte all'unica punta di ruolo, Toni, a centrocampo rientra Mutarelli, in difesa c'è Ferri. Al fischio d'inizio in curva Fiesole viene esposto lo striscione ''Vi vogliamo così, grazie Diego e Andrea'' dedicato ovviamente ai Della Valle per gli ennesimi investimenti, strappati in extremis proprio al patron siciliano Zamparini. La partita entra subito sul vivo anche se le emozioni si contano sulle dita: subito Bojinov si fa vedere con una schiacciata di testa su assist di Nakata.
Il Palermo è comunque meglio organizzato e trascinato da Corini e Possanzini si rende pericoloso in più di un'occasione: al 10' con Barone, al 16' con Possanzini, al 32' con una bella combinazione Toni-Mutarelli. I viola faticano a macinare gioco, ma quando riescono a innescare Miccoli e Bojinov sono brividi per la pur attenta difesa siciliana: al 37' il bulgaro su rovesciata strappa applausi, al 45' l'ex juventino impegna Guardalben. Proprio nel finale di tempo la Fiorentina protesta per il mancato giallo a Ferri, già ammonito, per un fallo su Miccoli che s'involava a rete: l'arbitro Bergonzi sembra sul punto di estrarre il cartellino ma poi ci ripensa.
Nella ripresa il Palermo passa in vantaggio al 12' su autorete di Lupatelli che di testa devia un colpo di testa di Toni finito precedentemente sul palo. Pochi minuti ed è Gonzalez, entrato al posto di Possanzini uscito dolorante, a sfruttare il periodo no della difesa viola e in un colpo solo supera Donadel, Viali e Delli Carri per poi trafiggere Lupatelli. La Fiorentina cerca di scuotersi e al 25' accorcia con Miccoli, all'ottavo gol stagionale. Zoff tenta il tutto per tutto e inserisce anche Riganò (al posto di Obodo). Il tridente viola però non riesce a raddrizzare la gara e anzi è il Palermo a sfiorare la terza rete al 30', quando Viali colpisce il palo per cercare di fermare un affondo di Toni. Finisce fra i fischi, con Bojinov che sognava (e così pure i suoi nuovi tifosi) un debutto più felice.
MESSINA - MILAN 1-4
Messina (4-1-3-2): Storari 6.5, Zoro 6, Rezaei 5, Aronica 5.5, Parisi 5 (22' st Rafael sv), Zanchi 5.5, Giampà 5.5 (22' st D'Agostino sv), C. Coppola 6, Donati 5.5, Yanagisawa 5.5, Zampagna 7 (30' st Di Napoli sv). (21 Eleftheropoulos, 4 Cristante, 18 N. Amoruso, 41 Sullo). All.: Mutti 5.
Milan (4-3-1-2): Dida 6, Cafù 7 (27' st Stam 6), Nesta 6, Maldini 6, Kaladze 6, Gattuso 6, Pirlo 5.5, Seedorf 6.5, Kakà 6.5 (43' st Pancaro sv), Tomasson 7, Crespo 7.5 (30' st Ambrosini 6). (17 Abbiati, 10 Rui Costa, 24 Dhorasoo, 27 Serginho). All.: Ancelotti 7.
Arbitro: Bertini di Arezzo 6.
Reti: nel pt 9' Crespo, 18' Tomasson, 30' Zampagna; nel st 19' Crespo, 47' Tomasson.
Note: angoli: 8-0 per il Milan. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Zampagna per proteste; Zanchi, Rezaei, Storari, Nesta e Tomasson per gioco falloso. Spettatori: 39 mila circa. Note: al 29' st Storari ha parato un rigore calciato da Pirlo.
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Un Milan cinico, spietato, a tratti devastante e soprattutto molto concentrato restituisce, e con gli interessi, al Messina la sconfitta subita nel match dell'andata. Il bottino dei rossoneri, se Pirlo non avesse sbagliato il rigore del 4-1, avrebbe potuto assumere proporzioni più vistose. Ma ad Ancelotti va bene così. Questa volta la Sicilia gli ha portato bene. Il tecnico campione d'Italia aveva chiesto ai suoi una prova da Champions League ed è stato accontentato. I primi 20' del Milan, infatti, sono irresistibili, almeno per il Messina.
I rossoneri cingono d'assedio la trequarti giallorossa e collezionano palle-gol in quantità industriale. Il vantaggio non tarda ad arrivare: lo sigla l'argentino Hernan Crespo (a digiuno dal 6 gennaio scorso, ovvero dalla tripletta realizzata contro il Lecce a San Siro), che sfonda per vie centrali e supera Storari. La risposta del Messina è affidata da Carmine Coppola, che dalla distanza non inquadra la porta. Ma è il Milan a fare la partita: Cafu a destra è incontenibile, i due attaccanti si muovono spesso senza palla e creano spazi per gli inserimenti dei centrocampisti, Kakà è in ombra e allora ci prova Gattuso a vestire i panni del goleador, ma la sua conclusione si spegne di poco a lato. Il 2-0 è nell'aria e arriva puntuale al 18', a suggello di una supremazia davvero schiacciante.
Il Messina è troppo brutto per essere vero e alla fine anche la squadra di Bortolo Mutti si scrolla di dosso i timori iniziali e comincia a pungere (determinante lo spostamento di Giampà nella zona di Cafù). Prima, però, deve incassare una botta dalla media distanza di Clarence Seedorf che impegna Storari in una parata difficile. L'olandese ci riprova al 28', ma questa volta la sfera lambisce il palo. Passano 2' e il Messina, nell'unica azione della prima mezz'ora di gioco, accorcia le distanze con una prodezza acrobatica di Zampagna che sbalordisce anche Dida. A quel punto, la partita cambia: il Milan frena e il Messina prende coraggio. Al 34' Gattuso prova a chiudere il match, ma Storari è ancora pronto, mentre in chiusura di tempo Zampagna - su cross dalla destra di Coppola - divora la rete del possibile 2-2, colpendo debolmente di testa e mandando il pallone tra le braccia di Dida.
Il secondo tempo si apre con Nesta e Zampagna che finiscono a terra nell'area del Milan, per Bertini è punizione in favore dei campioni d'Italia. Il Messina insiste e va al tiro anche con Yanagisawa, ma la traiettoria è debole e Dida neutralizza. Il Milan controlla la situazione e, quando può, riparte. Serve maggiore concretezza in mezzo al campo e allora Ancelotti ordina a Pancaro e Ambrosini di riscaldarsi, proprio mentre Zoro cerca la porta senza successo con una gran conclusione dalla distanza. Al quarto d'ora risponde il Milan con una punizione di Andrea Pirlo non trattenuta da Storari e con una verticalizzazione Kakà-Crespo che Storari sventa ancora con un intervento di piede. La partita sale di tono, ma grazie al Milan, mentre i padroni di casa non riescono a trovare sbocchi.
Il Milan poco prima del 20' chiude virtualmente la partita grazie a una splendida invenzione di Kakà che entra in area, finta il tiro e serve Crespo che fulmina Storari. Il Milan rischia di dilagare alla mezz'ora, quando Kakà entra in area palla al piede e viene messo giù da Storari: è rigore, ma il portiere del Messina si fa perdonare immediatamente deviando con un gran balzo sulla propria sinistra il tiro a mezz'altezza del regista avversaria. Al 34' l'estremo difensore giallorosso si ripete, deviando miracolosamente una conclusione ravvicinata di Kakà. La partita finisce come era cominciata, cioè con il Milan quasi a pieno organico nella trequarti del Messina che incassa nel recupero anche la rete del definitivo 4-1.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 50 Milan 45 Inter 38 Udinese 37 Sampdoria 35 Roma 34 PALERMO 32 Reggina 31 Cagliari 30 Lecce 29 Bologna 27 Livorno 27 MESSINA 27 Chievo 25 Lazio 24 Fiorentina 23 Parma 22 Brescia 20 Siena 20 Atalanta 11
Parma e Bologna una partita in meno