Le Siciliane di A. Il Palermo festeggia l'Europa, Messina con Zampagna saluta il campionato
Pareggi di fine campionato per le due Siciliane che ritorneranno l'anno prossimo sotto la A
PALERMO - LAZIO 3-3
Palermo (4-4-2): Santoni 7, M. Ferri 5.5, Zaccardo 5.5, Barzagli 6, Grosso 6, Santana 6.5, Corini 6 (35' st Morrone sv), Barone 6, M. Gonzalez 6.5, Brienza 6.5 (24' st Mutarelli sv), Toni 7 (44' st Conteh sv). (99 Guardalben, 6 Terlizzi, 20 Raimondi, 21 Biava). All.: Guidolin 6.
Lazio (4-4-1-1): Peruzzi 6 (1' st Casazza 6), Oddo 6.5, Siviglia 6, Giannichedda 5.5, Zauri 6, A. Filippini 6.5, Dabo 6, E. Filippini 6, Cesar 6.5, Di Canio 6 (24' st Bazzani 6.5), Rocchi 6.5 (19' st Muzzi 5.5). (3 Talamonti, 19 Pandev, 25 Seric, 28 Lequi). All.: Papadopulo 6.
Arbitro: Messina di Bergamo 6.
Reti: nel pt 3' Toni, 43' Rocchi; nel st 16' Brienza, 20' Toni, 26' Bazzani, 42' Muzzi.
Note: angoli: 11-1 per la Lazio. Recupero: 0' e 0'. Ammoniti: Oddo per gioco falloso. Spettatori: paganti 33.074, per un incasso di 548.451,19 euro. Note: prima dell'inizio della partita è stato osservato un minuto di raccoglimento per la scomparsa di Ferruccio Barbera, figlio dell'ex presidente del Palermo, Renzo, da cui prende il nome lo stadio della Favorita.
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Comunque sia, è finita in gloria l'ultima passerella del Palermo che prima ha rischiato di stravincere contro la Lazio, poi le ha servito il pareggio su un piatto d'argento. A un anno esatto dalla conquista della matematica promozione in Serie A, i rosanero festeggiano l'ingresso in Europa: grazie al sesto posto conquistato al termine di un campionato forse irripetibile, infatti, mettono le mani su una insperata qualificazione in Coppa Uefa che sa tanto di miracolo.
Gli eroi di questo Palermo si chiamano Francesco Guidolin, entrato di diritto nella storia rosanero e uscito dal campo fra gli osanna del pubblico, e soprattutto Luca Toni che ai 30 gol della passata stagione ha aggiunto le 20 segnature in Serie A, nel corso dell'attuale stagione. Un bottino, questo, che lo colloca al secondo posto nella storia dei cannonieri del Palermo, con 50 centri, alle spalle di Carlo Radice, fermo a quota 62. Tutto, comunque, sarebbe stato impossibile senza l'apporto economico di Maurizio Zamparini. Doveva essere festa e festa è stata per il Palermo.
Il clima balneare induce le due squadre a non forzare il ritmo, ma lo spettacolo non ne risente. Palermo e Lazio, tuttavia, pur non spremendosi sotto il profilo atletico, riescono a costruire palle-gol in quantità industriale. Nel primo tempo si contano una dozzina di conclusioni, gol compresi, da una parte e dall'altra. Per i portieri il pomeriggio del 'Barbera' è caldo, anzi incandescente: in tutti i sensi. Guidolin presenta un inedito 4-4-2, con Brienza in appoggio a Toni, Mariano Gonzalez a sinistra e Santana (fresco di convocazione nella Nazionale argentina) sul versante opposto. La Lazio si affida a Paolo Di Canio e Rocchi; sulla fascia sinistra, Cesar e Zauri garantiscono forza e dinamismo.
Pronti via, e il Palermo va prima vicino alla segnatura con Toni, poi fa centro con lo stesso centravanti, ben servito da Brienza. La Lazio non ci sta e reagisce: attacca con Antonio Filippini e, sulla destra, con Oddo che, nonostante i 30 e passa gradi, non si risparmia. La formazione di Giuseppe Papadopulo, però, trova sulla sua strada un grande Nicola Santoni, all'esordio in A: il secondo portiere del Palermo al 15' respinge in uscita su Rocchi, al 28' ribatte una bella conclusione di Cesar, al 37' respinge ancora su Antonio Filippini e al 41', prima di capitolare, si supera su una conclusione di Paolo Di Canio.
Nell'intervallo, prima i tifosi della Lazio fanno sfoggio di apologia del fascismo, invocando il Duce, poi litigano fra di loro, ma non per molto. Per fortuna le squadre tornano in campo e il Palermo diventa subito pericoloso con Barone (conclusione liftata che sfiora il palo) e Toni, che impegna il nuovo entrato Casazza. Ma è Santoni a confermarsi protagonista: al 7' il portiere rosanero devia miracolosamente in angolo una girata ravvicinata di Antonio Filippini, ben servito da Di Canio.
Il Palermo, fra il 16' e il 20' dimostra di poter risolvere la partita, ma la Lazio si morde le mani per un paio di occasioni gettate alle ortiche fra il 22' e il 23', allorché Di Canio colpisce di testa in tuffo la traversa, quindi Antonio Filippini manda alto a pochi passi dalla porta. I biancolecelesti riaprono la partita con Bazzani, entrato in campo 2' prima, poi schiacciano il Palermo nella sua area, andando vicini al 3-3 con un colpo di testa di Muzzi ben deviato da Santoni. Il pari arriva nel finale grazie allo stesso Muzzi, che batte Santoni in uscita.
MESSINA - LIVORNO 1-1
Messina (4-3-1-2): Eleftheropoulos 7, Zoro 6 (7' st Parisi 5,5), Zanchi 6, Fusco 6, Aronica 6, Giampà 6, Coppola 6, Donati 6, D'Agostino (40 st Sullo sv), Zampagna 7 (32 st Amoruso sv), Di Napoli 5,5. (60 Santoro, 23 Mamede, 10 Iliev, 20 Yanagisawa). Allenatore: Mutti 6.
Livorno (4-4-2): Mazzoni 6.5, Grandoni 6, Vargas 6 (22' st Galante), Lucarelli A. 6, Pfertzel 5.5 (17' st Balleri 5.5), Osei 6, Grauso 6, Ruotolo 6 (1' st Vigiani 6), Giallombardo, Paulinho, Lucarelli C. (1 Amelia, 79 Melara, 15 Doga, 23 Colombo). Allenatore: Donadoni 6.
Arbitro: Romeo di Verona 6.
Reti: nel st 26' Zampagna, 39' Lucarelli.
Note: angoli: 11-5 per il Messina. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Balleri per gioco scorretto, Paulinho per simulazione. Spettatori: 30.500
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Classica partita di fine anno, tra feste e gol preventivati. Pubblico in piedi una prima volta per Igor Protti che proprio a Messina esplose in due stagioni di serie B con una caterva di reti. La seconda volta quando entra in campo lo storico capitano messinese Sullo, da mesi assente dopo aver subito un serio intervento chirurgico. Alla fine tutto finisce come previsto, Messina e Livorno celebrano un campionato strepitoso, sigillato proprio dalle reti dei loro bomber: Lucarelli e Zampagna.
Si gioca in maniera spensierata e pertanto le occasioni fioccano nonostante il gran caldo sconsiglia scatti prolungati. Da un lato Cristiano Lucarelli vuole il gol per suggellare il primato in classifica cannonieri, dall'altro Zampagna intende superare nella storia del Messina il centravanti Morelli che nel 1964 stabil il record di segnature. E Lucarelli al 15' ci prova ma fallisce maldestramente da quattro metri una facile occasione. Lo imita un minuto dopo D'Agostino che cerca un dribbling di troppo in area.
La gara si scalda e ancora Lucarelli ha una buona opportunità ma si fa ribattere il tiro da Eleftheropoulos. Va a il bomber toscano ma la sua posizione al 28' è palesemente irregolare. Al 31' spettacolare tiro al volo di Zampagna che supera Mazzoni ma centra in pieno la traversa. Poi al 38' Di Napoli sfiora il palo con un diagonale da sinistra. Si stira in apertura di ripresa Zoro e Mutti deve rischiare Parisi reduce da un lungo stop. Ci riprova Lucarelli ma ancora una volta il portiere giallorosso replica da campione al tiro ravvicinato. Al 13' D'Agostino sferra un sinistro che colpisce il palo e si perde a lato.
Poi Zampagna inzucca bene su cross di Zanchi ma Mazzoni in tuffo manda in angolo. Ci riprova Lucarelli ma una deviazione gli toglie la gioia del gol al 25'. Un minuto dopo lo spettacolo si accende con Zampagna abile a deviare in rete con una rovesciata su cross di D'Agostino. Alla mezzora l'irruenza di Coppola costa cara al Messina: il capitano frana su Lucarelli e l'arbitro concede il rigore. Ma il bomber si lascia ipnotizzare da Eleftheropoulos che gli blocca il tiro dal dischetto.
La regola si conferma: il Messina non subisce gol su rigore. Quattro concessi agli avversari e tutti parati, tre da Storari e una da Eleftheropoulos. Ma Lucarelli non ci sta e insiste: così al 39' si fa trovare pronto al cross del compagno di reparto e appoggia facilmente in rete. La partita finisce qui.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 86 Milan 79 Inter 72 Udinese 62 Sampdoria 61 PALERMO 53 MESSINA 48 Roma 45 Livorno 45 Lazio 44 Lecce 44 Cagliari 44 Reggina 44 Siena 43 Chievo 43 Bologna 42 Fiorentina 42 Parma 42 Brescia 41 Atalanta 35