Le Siciliane di A. Il Palermo inciampa ancora al Barbera contro il Torino. Catania sconfitto al Meazza dai Campioni d'Italia
PALERMO - TORINO 1-1
Palermo (4-4-2): Fontana 6, Zaccardo 6.5, Rinaudo 6, Barzagli 6, Pisano sv (27' pt Bresciano 6); Diana 6, Migliaccio 6, Simplicio 6.5, Cavani 5.5 (34' st Jankovic sv); Miccoli 5 (27' st Brienza sv), Amauri 6. In panchina: Agliardi, Tedesco, Cossentino, Velardi. Allenatore: Colantuono 6.
Torino (4-3-2-1): Sereni 6; Comotto 6, Natali 7, Dellafiore 6.5, Lanna 6.5; Zanetti 5 (43' pt Grella 6), Corini 6, Barone 6.5; Rosina 7, Recoba 7.5; Bjelanovic 6.5. In panchina: Fontana, Motta, Oguro, Di Loreto, Rubin, Malonga. Allenatore: Novellino 6.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Reti: 4' pt Simplicio, 9' st Recoba.
Note: Giornata di sole, terreno in buone condizioni. Spettatori: 25.987 per un incasso di 410,959,92 euro. Espulso al 21' st il tecnico del torino Novellino, più volte ripreso dall'arbitro. Ammoniti: Comotto, Bjelanovic, Zaccardo, Rinaudo. Angoli: 10-6 per il Torino. Recupero: 3' pt, 4' st.
---------------------------------------
Giusto pareggio per 1-1 al Barbera tra Palermo e Torino, due squadre che possono contare su elementi con tecnica non indifferente e che hanno tutti i numeri per essere protagoniste della parte alta della classifica. All'iniziale gol di Simplicio, risponde Alvaro Recoba firmando un gol davvero bello con il contributo di Rosina.
Complessivamente meno brillante il Palermo, rispetto a un Torino che ha provato anche a far sua l'intera posta. Solo applausi per Eugenio Corini da parte del suo ex pubblico che non lo ha dimenticato.
Colantuono recupera capitan Barzagli, il difensore, alle prese con un problema al flessore dopo il doppio impegno di nazionale, supera il test pre-partita e scende regolarmente in campo al fianco di Rinaudo. Il tecnico propone un 4-4-2 mascherato, visto che in realtà è confermato il tridente d'attacco con Amauri, Miccoli e Cavani sacrificato a fare l'esterno sinistro di centrocampo. In panchina Bresciano. Ancora indisponibile l'ultimo arrivato Fabio Caserta, così come Cassani, Biava, Capuano e Guana.
Novellino lascia a casa Ventola, alla prese con una contusione. Al suo posto spazio a Bjelanovic. L'ex Hernan Dellafiore vince il ballottaggio in difesa con Di Loreto, mentre a centrocampo spazio a Zanetti con Grella in panchina.
Avvio aggressivo del Torino che prova subito ad andare in avanti, tuttavia la prima palla gol è del Palermo dopo 3' con una punizione di Miccoli corretta di testa da Migliaccio che sfiora il palo. Al 4' Palermo in vantaggio: Diana mette la palla in mezzo, toccano Corini e Amauri, inserimento di Simplicio che insacca.
Il Torino prova a reagire e c'è Barone particolarmente attivo. Il Palermo si chiude bene e non si ferma mantenendosi comunque in avanti. Al 12' ci prova Rosina dalla distanza, anche se la sua conclusione non impensierisce Fontana. Prezioso Dellafiore che al 17' salva i granata anticipando Cavani su cross di Diana.
Il Toro si fa vedere al 26' con un sinistro di Bjelanovic, servito da Rosina, deviato in angolo. Al 27' si fa male Pisano nel Palermo e al suo posto entra Bresciano. Colantuono porta Zaccardo a sinistra e arretra Diana a destra. Al 33' Palermo vicinissimo al raddoppio: Bresciano supera Recoba, avanza sulla destra e crossa sul primo palo, miracolo di Sereni. Il Toro risponde al 38' con una botta da fuori di Simone Barone, ma Fontana dice di no.
Anche Novellino è costretto a cambiare con Zanetti che si fa male e deve lasciare il posto a Grella. Accademia nei minuti finali con le due squadre che attendono il meritato riposo.
La ripresa inizio con lo scontro tra Bjelanovic e Zaccardo con il centravanti granata che ha la peggio e perde sangue dalla nuca. la partita è statica ma è una gran giocata firmata Rosina-Recoba a riportare il risultato in parità al 9': ottimo assist di Rosina per l'ex attaccante dell'Inter che con il sinistro d'anticipo supera Fontana. Il Palermo prova a reagire e avanzare con palla a terra, ma il Toro è bravo a ripartire e Recoba in contropiede è micidiale. Rosina, proprio su assist dell'attaccante si divora un gol al 20'.
Novellino, più volte ripreso da Bergonzi, viene allontanato dal campo. Al 25' punizione di Corini e colpo di testa di Natali fuori di poco. Al 27' Brienza rileva uno spento Miccoli. Le squadre si allungano, ma i talenti dell'una e dell'altra parte possono sempre colpire in ogni momento. Negli ultimi 10 minuti spazio anche per Jankovic al posto di Cavani. Al 38' Rinaudo reclama un rigore per una trattenuta che non c'e. Al 41' ancora un potente sinistro di Recoba, ma la mira è sbagliata. [La Sicilia]
INTER - CATANIA 2-0
Inter: J.Cesar; Maicon, Cordoba, Burdisso, Maxwell; Figo (20'st Stankovic), Cambiasso, Dacourt (33'st Zanetti), Cesar; Adriano, Crespo (14'st Ibrahimovic). In panchina: Toldo, Rivas, Solari, Cruz. Allenatore: Mancini
Catania: Bizzarri; Silvestri, Stovini, Terlizz, Sabato; Baiocco, Edusei, Izco (28'st Tedesco); Martinez (1'st Vargas), Mascara (26'st Morimoto); Spinesi. In panchina: Polito, Sardo, Nardini, Babuù. Allenatore: Atzori (Baldini squalificato)
Arbitro: Orsato di Schio 6.
Reti: 14' pt Crespo; 34' st Cesar.
Note: giornata afosa, terreno in discrete condizioni, spettatori 40.000. Angoli 8-7 per il Catania. Ammoniti: Mascara, Baiocco, Burdisso. Recupero: 1'-4'.
---------------------------------------
L'Inter ha trovato qualche difficoltà contro un Catania ben messo in campo e pericoloso in talune occasioni, ma alla fine ha vinto grazie al suo maggior quoziente tecnico dopo avere inserito nel finale Zanetti, Ibrahimovic e Stankovic. I nerazzurri, andati in vantaggio dopo 14' con Crespo, hanno poi rallentato il ritmo e hanno subito la lieve offensiva di un Catania che ha avuto in Mascara, Vargas, Izco e Stovini dei giocatori all'altezza. Gli etnei hanno sfiorato il pareggio con Spinesi, prima di cedere a un'Inter che ancora non ha raggiunto i livelli della passata stagione. Del resto, Mancini ha dato il suo contributo alle causa delle varie nazionali perdendo Vieira e Chivu, oltre a Materazzi e Samuel. Inoltre alcuni titolari sono andati inizialmente in panchina: Zanetti, Stankovic, Ibrahimovic e Cruz.
Cosi' è stato varato un attacco Adriano-Crespo con Figo alle spalle. Il brasiliano ha lottato e sbagliato molto, ma nel finale ha colpito un palo. L'argentino, gol a parte, si è visto poco. Inedito pure il centrocampo con Cambiasso- Dacourt-Cesar, tutti in buona giornata, il francese più di tutti. La difesa nerazzurra ha subito qualche modifica con l'innesto di Burdisso al centro, ma mercoledì in Turchia saranno guai per le squalifiche.
Il Catania, con Atzori in panchina e Baldini in tribuna, ha presentato Silvestri e Sabato nuova coppia di esterni in difesa, Edusei per la prima volta dall'inizio in cabina di regia e Martinez in appoggio a Spinesi. Nella ripresa l'ingresso di Vargas ha dato maggiore impulso al gioco dei rossazzurri che hanno perso l'ottimo Mascara per acciacchi muscolari. I catanesi non hanno mai vinto a San Siro e hanno colto l'unico pareggio nel 1961, ai tempi della grande Inter di Herrera (1-1 con gol di Guarneri e Prenna).
L'Inter ha cominciato forte, ma la prima occasione è capitata al Catania con un'azione Martinez-Izco e tiro deviato da J.Cesar.
Ecco, a questo punto l'Inter ha preso in mano la partita: Adriano ha sbagliato cose elementari, ma si è visto che avrebbe voluto spaccare il mondo. La grande giornata di Figo ha portato il portoghese a numerose belle azioni e a un tiro, dopo un dribbling molto bello, deviato in angolo da Bizzarri.
Sul gol, al 14', Maicon si è inserito da destra, ha dato ad Adriano al limite che è caduto, ma Maicon si è reimpossessato della palla e l'ha data a Crespo sulla sinistra. L'argentino ha messo la palla rasoterra alla destra di Bizzarri, a fil di palo. La panchina rossazzurra ha portato Martinez dalla destra al centro, dove si è schierato Mascara, assai vivace.
Il Catania è cresciuto gradualmente e, dopo un gol di Adriano annullato su angolo di Figo al 31', ha preso in mano per un po' la partita, senza tuttavia andare quasi mai alla conclusione. Solo Izo e Silvestri hanno tentato il tiro, ma senza eccessiva precisione o incisività. Insomma, un primo tempo discreto, con l'Inter più incisiva di un buon Catania che con l'ingresso di Vargas sulla sinistra, nella ripresa ha creato qualche imbarazzo alla difesa nerazzurra: al 4' Mascara ha cercato il colpo della vita come l'anno scorso, da fuori area, ma stavolta J.Cesar è volato a salvare in angolo.
E ci ha tentato pure Vargas, prima che Spinesi al 9' dopo una bella azione Sabato- Mascara si mangiasse la palla del pareggio, tirando su J. Cesar in uscita. Il centrattacco rossazzurro ha poi tirato un'altra volta fuori e poi Mancini, vista la propria squadra in difficoltà, ha calato gli assi: prima Ibrahimovic e poi Stankovic. La partita è cambiata, la maggior forza fisica dei nerazzurri ha preso il sopravvento, Mascara è stato sostituito e l'Inter così ha potuto raddoppiare dopo alcuni tentativi di Ibrahimovic, Adriano e Stankovic. I campioni d'Italia hanno raddoppiato in contropiede, grazie a un lancio di Ibrahimovic che ha lanciato Cesar sulla sinistra al 34': il brasiliano ha messo sotto la traversa di potenza. Poi ancora Ibrahimovic e Adriano hanno sfiorato il 3-0. Ma per un'ora il Catania se l'è giocata. [la Repubblica]
- La classifica di serie A