Le Siciliane di A. Il Palermo ritorna grande. Toccata e fuga per il Catania. Il Messina reagisce in ritardo
PALERMO - LIVORNO 3-0
Palermo: Fontana, Cassani, Zaccardo, Barzagli, Pisano, Guana, Corini, Simplicio, Di Michele, Bresciano (37'st Tedesco); Amauri (32'st Caracciolo). In panchina: Agliardi, Dellafiore, Parravicini, Munari, Capuano. Allenatore: Guidolin
Livorno: Amelia, Grandoni, Kuffour, Galante 5.5, Pfertzel, Morrone, Passoni, A.Filippini, Pasquale (25'st Bakayoko); Paulinho (35'st Danilevicius), Lucarelli. In panchina: Manitta, Vidigal, Vigiani, Knezevic, Balleri. Allenatore: Arrigoni.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Reti: 2'pt Simplicio, 36'pt Amauri, 34'st Simplicio.
Note: serata fresca, terreno in buone condizioni, spettatori 20.441. Angoli 7-5 per il Livorno. Ammoniti Filippini, Grandoni, Kuffour. Recupero: 2'; 3'.
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Il Palermo è tornato in pista alla grande, strappando consensi e applausi col suo gioco brillante. Doppietta di Simplicio, gol di Amauri, traversa di Di Michele e tante, tante belle giocate. Ritrovata la formazione-tipo e scrollatosi di dosso le scorie dei momenti difficili (Cagliari, Inter), quella di Guidolin è ridiventata la squadra dei tempi belli e ha travolto un Livorno schiantato da un inizio fulminante dei rosanero.
Nei primi momenti della partita il Palermo ha ubriacato gli amaranto con il suo pressing e la sua velocità, andando in gol subito dopo due minuti con un'azione corale: da Guana a Di Michele che, da sinistra, ha operato un traversone basso che ha trovato Simplicio pronto a insaccare. I rosanero hanno tenuto sotto scacco la squadra di Arrigoni che si è riavuta dopo un po' con alcuni tentativi di Pasquale (propositivo in avanti, superabile in fase difensiva) da sinistra terminati fuori.
Il ritmo dei siciliani è apparso ben diverso rispetto a quello degli amaranto. Anche se il pacchetto di centrocampo livornese è formato da uomini navigati e di qualità: Morrone, Passoni, Filippini. Ma Cassani da destra e Pisano da sinistra hanno dato impulso alle proiezioni offensive rosanero, mentre Corini, Guana e Simplicio hanno travolto lo sbarramento mediano dei labronici, creando le premesse per i gol dello stesso Simplicio prima e di Amauri dopo.
Gli scatti brucianti di Di Michele sulla sinistra, le iniziative di Bresciano e gli ubriacanti dribbling di Amauri hanno messo in difficoltà Grandoni e Galante, mentre Kuffour è sembrato meglio in arnese. Il Palermo ha fatto breccia quasi sempre da sinistra: sul secondo gol, al 35', Di Michele ha messo sui piedi di Bresciano un ottimo pallone e l'australiano lo ha servito ad Amauri, che ha lasciato di sasso Pasquale con la sua elevazioni quasi da fermo, insaccando di testa.
Insomma, un Palermo da otto in pagella e un Livorno che, pur avendo tentato di reagire, non ha saputo far altro che traversoni da sinistra, senza che Lucarelli (sovrastato da Barzagli) e men che meno Paulinho riuscissero a creare veri pericoli per Fontana. La squadra di Arrigoni ha tentato di riaprire la partita all'inizio della ripresa ma, spingendosi in avanti (peraltro senza risultati), ha finito per sfiancarsi, regalando spazi ai rosanero, apparsi meno incisivi rispetto al primo tempo.
Tuttavia uno scatto di Di Michele sulla destra al 17' è stato vanificato dalla tempestiva uscita di Amelia. Al 21' il Palermo, con un invito di Corini ad Amauri e rovesciata molto bella del brasiliano, ha strappato gli applausi a scena aperta, anche se Amelia ha parato. Poi al 27' Amauri da sinistra ha servito Di Michele (autore anche di un colpo di tacco a un metro da terra, in elevazione) che di sinistro ha colpito la traversa. Eppure, al 30', per poco Lucarelli di testa non ha riaperto la partita. Comunque in campo si è visto per almeno 85' solo la squadra di Guidolin.
Amauri, un po' acciaccato, è uscito in mezzo a una standing-ovation. Una miracolo di Amelia su un tentativo di Zaccardo ha salvato provvisoriamente il Livorno. Ma una stupenda azione sul centro-sinistra, al 35', ha fissato il risultato sul 3-0: Pisano da sinistra ha servito Simplicio che, dal limite, ha fulminato per la terza volta Amelia. Il portiere amaranto ha salvato ancora due volte sui tentativi di Caracciolo. Fontana ha suggellato la grande serata rosanero con volo all'indietro su un pallonetto di Lucarelli, prendendosi una gran dose di applausi. Insomma, un grande Palermo, cui il risultato sta persino stretto.
Fonte: la Repubblica
CATANIA - UDINESE 1-0
Catania (4-3-3): Pantanelli 7.5, Silvestri 6, Sottil 6, Stovini 6, Lucenti 6, Baiocco 6.5, Edusei 6, Caserta 6.5, Colucci 7 (40' st Millesi sv), Spinesi 6.5, Del Core 5 (27' st Izco sv). (16 Polito, 2 Sardo, 3 Falsini, 5 Minelli, 9 Corona). All. Marino.
Udinese (4-4-2): Paoletti 6, Zenoni 6, Natali 6, Zapata 6, Felipe 6 (27' st Dossena sv), De Martino 5 (27' st Barreto sv), Obodo 6, Pinzi 6, Muntari 6, Iaquinta 5.5, Di Natale 6.5. (88 Murriero, 4 D'Agostino, 6 Coda, 23 Eremenko, 32 Gerardi). All. Galeone.
Arbitro: Damato di Barletta 5.5.
Rete: 23' st Spinesi.
Note: recupero 3' e 4'. Angoli 8-4 per l'Udinese. Ammoniti Pinzi per gioco falloso, Spinesi per proteste, Iaquinta per comportamento non regolamentare. Spettatori ventimila.
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Il Catania vola con il suo gabbiano. L'ottava rete stagionale permette a Gionatha Spinesi di vincere il duello a distanza con Iaquinta lanciando i compagni verso il quarto posto in beata solitudine. Il successo casalingo sull'Udinese regala alla formazione allenata da Marino la zona Champions e fa scoppiare la festa del Massimino, dove la matricola catanese continua a stupire.
Vittoria sofferta, quella contro i friulani, che fanno meglio nel primo tempo e anche nella ripresa reagiscono con vigore alla rete dei locali. Le prodezze di Pantanelli, altro protagonista del successo rossazzurro, frustrano però le speranze degli uomini di Galeone, che costruiscono molto, ma non trovano mai il guizzo giusto.
Marino conferma l'undici di Ascoli impiegando Lucenti a sinistra e preferendo Del Core a Millesi nel tridente. Galeone rimpiazza De Sanctis con Paoletti tra i pali e, complice l'assenza di Asamoah, opta per il 4-4-2 con Iaquinta e Di Natale in attacco. Bisogna attendere venti minuti per assistere al primo tentativo in avanti. E' Iaquinta a girare a lato di testa un cross di Muntari.
Il Catania non trova profondità nel gioco, le fasce vengono bloccate bene dagli ospiti e per i padroni di casa non è semplice affacciarsi dalle parti di Paolucci. Serve un calcio piazzato per vedere gli etnei pericolosi: Del Core arriva in acrobazia su una punizione calciata da Colucci, ma non trova la porta da pochi metri.
Il Catania ci riprova con Lucenti, autore di un tiro deviato da De Martino che per poco non beffa Paoletti, ma il finale del primo tempo è tutto di marca friulana.
Negli ultimi dieci minuti l'undici di Galeone accelera mettendo sotto pressione la difesa catanese. I locali se la cavano grazie a due buoni interventi di Pantanelli, bravo a deviare in angolo un colpo di testa di Di Natale e nell'opporsi a una girata da pochi metri di Iaquinta, e con un pizzico di buona sorte al 42', quando Muntari chiude una combinazione Di Natale-Zapata con un'elegante rovesciata che scheggia la traversa.
La ripresa comincia con l'Udinese che prova a insistere con un paio di sortite di Iaquinta e Di Natale, che trova pure il diagonale vincente, ma in posizione di fuorigioco. Il Catania affida la sua replica a Caserta, abile nel farsi luce al limite dell'area e nell'impegnare Paoletti con un destro angolato.
Dopo un tentativo dalla distanza di Di Natale, la partita si sblocca. Merito di Spinesi, che di testa devia in rete un cross di Colucci, ben attivato da un recupero di Baiocco. Galeone prova a dare maggiore peso in attacco alla sua squadra inserendo Barreto, Marino inserisce Izco al posto di Del Core per aumentare il filtro a centrocampo.
L'Udinese preme, cerca il tiro dalla distanza e al 38' va vicino al pari con Di Natale, il cui destro dal limite viene respinto a pugni chiusi da Pantanelli. I friulani hanno un'altra buona occasione per riequilibrare i conti al 44': il fuorigioco rossazzurro non scatta, Iaquinta è libero di tirare da ottima posizione, ma il suo diagonale si perde sul fondo. L'ultima palla gol è per Obodo, ma in mischia il colpo di testa del centrocampista bianconero viene bloccato da Pantanelli.
ATALANTA - MESSINA 3-2
Atalanta (4-4-1-1): Calderoni 6, Ariatti 6, Rivalta 6.5, Loria 6, Bellini 6.5, Ferreira Pinto 7 (38' st Tissone sv), Migliaccio 6.5, Bernardini 6, Bombardini 7 (19' st Adriano 6) Doni 7.5, Zampagna 6.5 (28' st Ventola sv). (18 Ivan, 23 Abeijon, 34 Defendi, 80 Carrozzieri). All.: Colantuono 7.
Messina (4-5-1): Storari 6, Lavecchia 5.5, Zoro 5.5, Morello 6, Parisi 5 (39' st Iliev sv), Alvarez 5.5 (33' st Di Napoli 6), Coppola 6, Sullo 5.5, Cordova 6.5, Masiello 6, Floccari 6. (88 Caglioni, 3 Minetti, 13 Rea, 3 Minetti, 67 Provenzano). All.: Giordano 5.
Arbitro: Farina di Novi Ligure 6.5.
Reti: nel pt 28' Bombardini; nel st 12' Ferreira Pinto, 21' Doni, 30' Cordova, 39' Di Napoli.
Note: angoli 5-3 per l'Atalanta. Recupero: 1' e 5' Ammoniti: Bombardini, Ferreira Pinto e Ariatti per
comportamento non regolamentare; Sullo, Parisi e Coppola per gioco scorretto. Spettatori: 11 mila.
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Prima l'Atalanta fa un'esibizione da calcio-spettacolo che la porta sul 3-0. Poi incappa in una amnesia collettiva e il Messina nel giro di un quarto d'ora arriva al 3-2 finale. Questo è stata Atalanta-Messina, gara dominata per 75' dai bergamaschi, capaci di esibire un grande Doni e un Ferreira Pinto che con un gol ha festeggiato al meglio il suo 27° compleanno. Ma nell'ultimo quarto d'ora i siciliani sono prima riusciti a trovare la via del 3-1 con una splendida punizione di Cordova. Poi sono arrivati a ridurre ulteriormente le distanze con Di Napoli. Ma era ormai troppo tardi.
La squadra di Colantuono ha meritato la vittoria perché tra le due è stata quella che ha messo in mostra il miglior calcio. Ben preparata fisicamente, e con un Doni davvero ispirato in cabina di regia, l'Atalanta pur faticando a trovare il gol del vantaggio ha dato l'impressione fin dal primo minuto che il gol sarebbe arrivato da un momento all'altro. Così è stato: al 28' su traversone di Ferreira Pinto è stato il 32enne Bombardini (alla sua prima rete in serie A) a infilare per la prima volta il portiere Storari.
Vantaggio indiscutibile: troppo superiore fino a quel momento la prestazione dei bergamaschi rispetto a quella degli avversari. Continuando a giocare bene l'Atalanta ha prima sfiorato il 2-0 al 40' (errore sottoporta di Zampagna), poi lo ha raggiunto al 12' del secondo tempo, quando su lancio di Bernardini Ferreira Pinto ha calciato in diagonale, per il più bel regalo di compleanno che potesse farsi.
Il tentativo di reazione dei siciliani si è esaurito nel giro di pochi minuti (tiro dalla distanza di Coppola) perché l'Atalanta ha continuato a mantenere il controllo della gara arrivando ancora al gol al 21': Ferreira Pinto, ancora lui, crossa verso il centro e Doni regala ai tifosi un gol-capolavoro, stop di petto e rovesciata a seguire, per il 3-0 che, oltre a meritargli una 'standing ovation', avrebbe anche dovuto chiudere definitivamente la gara.
Non era così perché è stato nei minuti finali che il Messina ha finalmente avuto uno scatto d'orgoglio, soprattutto grazie al gol del 3-1 siglato da Coppola (30'). Di Napoli, mandato in campo da Giordano in sostituzione di Alvarez, al 39' ha poi portato a due le reti dei siciliani. Ma per loro era ormai troppo tardi.
Fonte: La Sicilia
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