Le Siciliane di A. Il Palermo ''sbancato'' dal Livorno, il Messina ''travolto'' dal Milan
PALERMO - LIVORNO 0-2
Palermo (4-2-3-1): Guardalben 6, Zaccardo 5.5, Biava 5.5, Barzagli 5.5, Grosso 6, M. Gonzalez 6, Barone 6, Corini 5.5, Bonanni 6 (13' st M. Ferri 5), Makinwa 6 (26' pt Brienza 5.5, 36' st Palmiteri sv), Caracciolo 5.5. (24 Andujar, 20 Codrea, 32 Accardi, 77 Rinaudo). All.: Del Neri 5.5.
Livorno (3-5-2): Amelia 7, Grandoni 6, Vargas 6, Galante 5.5, Pfertzel 7 (34' st Balleri sv), Morrone 7, Passoni 6, De Ascentis 6 (23' st Centi sv), Coco 6, Lazetic 6.5 (39 st Bakayoko sv), C. Lucarelli 6.5. (19 Acerbis, 24 G. Colucci, 29 Prates, 79 Melara). All.: Donadoni 7.
Arbitro: Palanca di Roma 5.5.
Reti: nel st 22' Pfertzel, 49' st Morrone.
Note: angoli: 8-1 per il Palermo. Recupero: 2' e 5'. Espulso: nel st 43' M. Ferri per gioco falloso. Ammoniti: Bonanni, Pfertzel e Centi per gioco falloso. Spettatori: 26.151, per un incasso di 510.608,84 euro.
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Il Livorno ''sbanca'' il Barbera e continua il suo straordinario campionato, anche se ieri contro il Palermo raccoglie sicuramente più di quanto prodotto. Una bella partita, giocata a buon ritmo tra due squadre in salute. I rosanero interrompono la mini serie positiva, ma Del Neri ha ben poco da rimproverare ai suoi che per buona parte dell'incontro hanno giocato meglio degli avversari.
Il Palermo paga cara l'unica disattenzione in difesa e la stanchezza delle fatiche di Coppa. Del Neri ritrova il portiere titolare Matteo Guardalben alle prese con una stagione davvero sfortunata, ma deve fare a meno dell'argentino Santana, squalificato. Al centro della difesa Biava vince il duello con Rinaudo nonostante la doppietta in Coppa Uefa contro il Broendby. Donadoni dà spazio a Lazetic in attacco al fianco del bomber Lucarelli.
In difesa rientra Grandoni al posto di Melara, mentre è sempre indisponibile l'attaccante Palladino. Ottimo inizio del Livorno che aggredisce il Palermo cercando di coglierlo di sorpresa e già dopo 2' sfiora il palo alla sinistra di Guardalben con un colpo di testa di Lucarelli. Il Palermo fa buona guardia e prova a organizzarsi senza sbilanciarsi troppo. Al 10' la prima palla gol dei rosanero con una bella combinazione Caracciolo-Makinwa, il nigeriano prova il diagonale su Amelia in uscita, e Bonanni non arriva in tempo nell'area piccola.
Il Palermo cresce e al 16' Bonanni dopo un'azione personale prova il sinistro da fuori area che sfiora il palo. Il Livorno non sta a guardare, mostra buon palleggio e gioco di squadra. Al 21' ci prova l'ex Morrone con un sinistro dal limite finito alto. Al 26' il Palermo perde Makinwa, costretto ad arrendersi per uno stiramento, al suo posto entra Brienza. Dal 30' in poi il Palermo, prende il controllo del centrocampo, si mantiene costantemente in attacco collezionando una serie di buone occasioni.
Al 33' Caracciolo gira di testa su angolo di Grosso e sfiora la traversa. Poco dopo è Amelia a dire di no a Bonanni che prova un gran tiro dal limite. Al 37' ancora Caracciolo impegna Amelia con un tiro da posizione defilata. Brienza conferma di possedere ottima tecnica con una serie di pregevoli tocchi e al 44' serve un buon pallone a Caracciolo in contropiede, l'airone però viene anticipato di un soffio da Amelia.
Squadre identiche ad inizio ripresa. Il ritmo è sempre alto e anche questa volta dopo qualche minuto di marca livornese, il Palermo riprende il sopravvento. Ci prova al 6' Bonanni con una delle tante conclusioni dalla distanza, poco dopo Gonzalez lascia sul posto Coco e mette al centro un buon pallone che Caracciolo non aggancia.
Al 12' Del Neri inserisce Ferri al posto dell'ottimo Bonanni, avanzando così Grosso. Al 13' ottima punizione calciata da Grosso, bravo Amelia ad intercettare. Al 22' però alla prima opportunità della ripresa il Livorno passa in vantaggio: perfetto assist di Lucarelli in area per Pfertzel che libero infila Guardalben per il suo primo gol in serie A. Il Palermo prova a reagire: Corini al 24' sfiora il palo su punizione. Al 27' rovesciata in area di Barone, splendida la risposta di Amelia. Ma è Lucarelli a sfiorare il raddoppio colpendo in pieno la traversa con un pallonetto dall'altezza della bandierina che ssoprende Guardalben fuori dalla porta. Al 37' Del Neri fa debuttare il giovane attaccante della primavera Palmiteri che entra al posto di Brienza.
Il Palermo chiude in avanti: Ferri di testa sfiora il palo su calcio d'angolo. Poi il difensore completa la sua pessima prova rimediando l'espulsione per un fallo su Bakayoko, costretto a lasciare il campo. Al 48' gol annullato a Caracciolo per un dubbio fuorigioco di Barzagli, ma subito dopo il Livorno chiude i conti: Bakayoko va via in contropiede, serve Coco, cross per Morrone che di piatto batte Guardalben, non esulta e guadagna gli applausi del Barbera, ma per il Palermo è una giornata amara.
MILAN - MESSINA 4-0
Milan (4-3-1-2): Dida 6, Simic 6, Stam 6.5, Kaladze 6.5, Serginho 6, Gattuso 5.5, Pirlo 7 (38' st Vogel sv), Seedorf 5.5 (30' st Ambrosini 6.5), Kakà 7.5, Shevchenko 7 (18' st Vieri 5), Gilardino 7. (16 Kalac, 5 Costacurta, 18 Jankulovski, 10 Rui Costa). All.: Ancelotti 6.
Messina (4-3-1-2): Storari 6.5, Zoro 6, Olorunleke 5 (23' st Donati sv), Cristante 6, Aronica 5.5, Sculli 7 (30' st Rafael sv), Mamede 5.5, Zanchi 5.5, D'Agostino 6, Di Napoli 5.5, Zampagna 5. (79 Pansera, 2 Rezaei, 41 Sullo, 20 Muslimovic, 13 Yanagisawa). All.: Mutti 6.
Arbitro: Tagliavento di Terni 5.
Reti: nel pt 22' Shevchenko su rigore; nel st 2' Shevchenho, 38' Pirlo, 40' Gilardino.
Note: angoli: 12-4 per il Milan. Recupero: 0' e 4'. Ammoniti: Seedorf per gioco falloso. Spettatori: 60.434 per un incasso di 1.003.119 euro.
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Non poteva che rimettersi a correre questo Milan ferito da due sconfitte, ultima quella nel derby, e lontano dal vertice della classifica. Con un poker di gol al Messina, i rossoneri oggi hanno ribadito che per la corsa allo scudetto vogliono esserci ancora, rispondendo all'invito del loro patron che gli ha ordinato di crederci ancora e stimolati dal mezzo inciampo della Juventus ieri sera all'Olimpico che ha ridato sembianze umane alla corazzata di Capello.
Trascinati dal gran momento di forma di quel campione che è il brasiliano Kakà, i rossoneri hanno assolto il compito di battere un colpo dimostrando che anche quando magari le gambe non girano al massimo, sanno cavare dal capiente baule delle meraviglie tecniche quel propellente che serve per mantenerli in alto. Ecco che Shevchenko appare e scompare ma poi si conferma goleador implacabile, Gilardino insiste finchè non trova il bersaglio, Pirlo dirige l'orchestra suonando quel valzer lento che serve a magnificare prodezze tecniche e colpi di tacco e poi condisce il tutto con un tiro di punizione dei suoi, calciando sulla valvola del pallone amico.
Ancelotti doveva fare i conti con gli acciacchi di Maldini e Cafù, con la squalifica di Nesta e ha quindi presentato un Milan titolare dalla cintola in su con l'unica sorpresa di Inzaghi che non è andato neanche in panchina, sembra per problemi muscolari. Dietro invece Kaladze va a fare il centrale con Stam, Simic è schierato a destra e Serginho sull'altra fascia. Il Messina vorrebbe difendersi ad oltranza e schiera un 4-3-2-1 speculare allo schema dei rossoneri solo sulla carta.
D'Agostino dovrebbe appoggiare le punte Zampagna e Di Napoli ma invece arretra e gira alla larga. Ma è soprattutto dietro che l'emergenza dei siciliani (mancano Parisi e Coppola) si dimostra più grave di quella milanista. Con Zoro e Aronica sulle fasce accanto a Cristante, Mutti deve fare esordire in serie A il nigeriano Olorunleke che pagherà un tributo eccessivo alla sua mancanza di esperienza. Il Milan comincia senza foga cercando di colpire soprattutto per vie centrali tanto che si deve arrivare al 19' per la prima emozione vera, una girata di testa di Gilardino deviata in angolo con un gran balzo da Storari che poi subito dopo si disimpegna nello stesso modo su un tiro di Seedorf dalla distanza.
Sono comunque i rossoneri che dettano il gioco e che al 22' passano in vantaggio: lancio in area di Serginho, Leke, più scomposto che falloso, si scontra con Gilardino inducendo l'arbitro Tagliavento a indicare il dischetto del rigore. Shevchenko, freddissimo, trasforma con un rasoterra che spiazza Storari. Curiosa la circostanza che un attimo prima Ancelotti avesse invitato l'arbitro a fare attenzione alle cadute in area di Shevchenko. La partita oramai è in discesa e può cominciare lo show di Kakà che sprinta da ogni posizione. L'altra arma del Milan, oggi abbastanza spuntato sulle fasce, sono i lanci di Andrea Pirlo.
Al 30' una parabola del regista rossonero pesca Gattuso solo davanti a Storari. Leke rimedia ma si tratta di gol mangiato tanto era nitida l'occasione. Solo verso la fine del tempo si affaccia il Messina con due angoli consecutivi e un tiro di Sculli deviato da Gattuso crea qualche brivido a Dida. Il pallone esce di poco. Così come sfila vicino al secondo palo del portiere rossonero un bel diagonale di Sculli al 40'. Poi è solo Milan che prima sfiora il gol con una rovesciata di Gilardino e poi raddoppia all'inizio del secondo tempo con una magia collettiva che entusiasma i 60 mila del Meazza: inizia e finisce Shevchenko, in mezzo ci sono i colpi di tacco di Gilardino e di Kakà a mandare in orbita il Milan-champagne. Pirlo e Gilardino infieriscono su un Messina in disarmo e l'unico a non partecipare alla festa è Christian Vieri che, chiamato in campo al 18' al posto di Shevchenko, sciupa grappoli di palle gol dimostrando che il suo momento nero non è finito.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 43 Inter 35 Milan 34 Fiorentina 33 Livorno 31 Chievo 27 Sampdoria 25 Lazio 23 PALERMO 22 Roma 21 Udinese 20 Siena 19 Empoli 18 Reggina 17 Ascoli 14 MESSINA 12 Cagliari 12 Parma 11 Treviso 11 Lecce 11