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Le Siciliane di A. Il Palermo si riprende in casa con i viola. Per il Catania batosta laziale

10 dicembre 2007

PALERMO - FIORENTINA 2-0
Palermo (4-3-2-1): Fontana 7, Zaccardo 6, Biava 6, Barzagli 6, Capuano 6.5, Guana 6.5, Migliaccio 7, Simplicio 7, Cavani 6.5, Miccoli 6.5 (14' st Bresciano 6), Amauri 6.5. (1 Agliardi, 4 Gio. Tedesco, 16 Cassani, 19 Brienza, 32 Diana, 77 Rinaudo). All.: Guidolin 7.
Fiorentina (4-3-3): Frey 6.5, Potenza 5 (39' pt Santana 6.5), Dainelli 5.5, Gamberini 5.5, Gobbi 5.5 (19' st Pasqual sv), Donadel 5.5, Liverani 6 (1' st Semioli sv), Montolivo 6.5, Jorgensen 5.5, Pazzini 5.5, Mutu 6. (12 Lupatelli, 2 Kroldrup, 8 Pazienza, 9 Osvaldo). All.: Prandelli 6.
Arbitro: Morganti di Ascoli Piceno 5.5.
Reti: nel pt 17' Miccoli; nel st 31' Simplicio.
Note: angoli: 7-7. Recupero: 2' e 3'. Ammoniti: Gobbi, Montolivo, Miccoli, Zaccardo, Donadel, Simplicio, Bresciano per gioco falloso. Spettatori: 22.823, per un incasso di 368.486,92 euro.
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Il Palermo torna al successo dopo due terribili batoste e scaccia via i fantasmi di una piccola ma pericolosa crisi che rischiava di far trascorrere a Zamparini il primo assaggio di feste natalizie con il groppo in gola. Invece, la squadra rosanero è riuscita a mettere sotto la Fiorentina, una delle più quotate formazioni della Serie A, e ha fatto ritrovare il sorriso a Francesco Guidolin, anche lui reduce da un traumatico esordio nel derby contro il Catania. Miccoli e Simplicio, due fra i giocatori più discussi degli ultimi tempi (il primo peraltro reduce da un infortunio muscolare) hanno azzerato le ambizioni dei viola che erano arrivati a Palermo con un solo obiettivo: riscattare il ko interno subito domenica scorsa contro l'Inter.

Dopo un quarto d'ora in apnea, verosimilmente condizionato dalla doppia batosta subita nelle ultime due trasferte (5-0 sul campo della Juve e 3-1 su quello dei Catania), dai timori e dalle paure tipiche di chi sa di non potere più sbagliare, il Palermo cresce a vista d'occhio fino a mettere paura alla Fiorentina e a confezionare il gol del vantaggio. Guidolin torna al vecchio modulo ad albero di Natale, con Miccoli (al rientro dopo un lungo infortunio muscolare) e Cavani alle spalle di Amauri. La Fiorentina potrebbe già passare in vantaggio dopo soli 9', ma Fontana fa buona guardia e ferma un colpo di testa del fischiatissimo romeno Mutu.
Il pericolo scuote il Palermo che, con il passare dei minuti, prende coraggio e comincia ad affacciarsi con una certa pericolosità dalle parti di Frey: come al 14' con Migliaccio, il cui colpo di testa viene alzato con un gran balzo dal portiere francese sopra la traversa. Il gol potrebbe arrivare al 16' (Cavani in leggero ritardo, su cross dalla sinistra di Capuano), ma arriva qualche secondo dopo: splendida verticalizzazione di Amauri per Miccoli, che entra in area e scavalca Frey in uscita con un tocco morbido.

I rosanero prendono in mano il comando delle operazioni e gestiscono il gioco a proprio piacimento, soffocando la vena creativa di Liverani e rilanciando la manovra con azioni veloci e pericolose. Nel finale torna sotto la Fiorentina con una gran botta di Pazzini, che salta Barzagli e conclude di poco fuori; quindi con Montolivo, abile ad aggirare Zaccardo, che viene fermato da un intervento miracoloso di Fontana. Prima della fine del tempo Santana, un ex, prende il posto di Potenza; Prandelli arretra Jorgensen sulla linea dei difensori, mentre l'argentino va a completare quella dei centrocampisti, agendo da quarto uomo sulla destra, alle spalle di Pazzini e Mutu.
Dopo l'intervallo, il tecnico viola rinuncia anche a Liverani e getta nella mischia un altro esterno, Semioli (a destra), spostando Montolivo sulla mediana, al fianco di Donadel, mentre Santana va sulla sinistra. Il primo acuto, però, è del Palermo: Cavani viene raggiunto da un millimetrico lancio di Miccoli sulla destra, si accentra, saltando un paio di avversario e poi di sinistro sfiora l'incrocio. Al 22' il Palermo potrebbe chiudere il conto, ma il tiro di Simplicio viene deviato da Frey in angolo. Lo stesso potrebbe fare Cavani, ben lanciato da Simplicio al 28', ma Frey si aiuta con i piedi e sventa la minaccia.
L'azione si ripete un minuto dopo e, ancora una volta, il portiere francese si salva. Frey dimostra di avere un conto aperto con l'attaccante del Palermo, ne è conferma la grande parata sulla girata al volo di destro dell'uruguayano. Poi però neppure Frey, richiesto dal Milan per la prossima stagione, può nulla sulla conclusione di Simplicio, bravo a farsi largo nella difesa viola. Guidolin sorride e alla fine c'è anche un accenno di terzo tempo, con il tecnico e molti giocatori del Palermo che vanno a dare la mano a Cesare Prandelli.


LAZIO - CATANIA 2-0
Lazio (4-3-1-2): Ballotta 6, De Silvestri 6, Scaloni 6.5, Cribari 6, Zauri 6, Mundingayi 6.5 (47' st Manfredini sv), Ledesma 6, Mutarelli 5.5, Meghni 6.5 (32' st Mauri sv), Rocchi 6.5, Makinwa 5.5 (28' st Pandev 7). (1 Muslera, 2 Stendardo, 10 Baronio, 17 Tare). All.: D. Rossi.
Catania (4-3-3): Polito 6, Sardo 5, Stovini 6, Terlizzi 6, Vargas 6, Baiocco 5.5, Edusei 5 (13' st Biagianti 5.5), Izco 5, Colucci 5 (13' st Morimoto 5), Spinesi 4.5, Mascara 5. (1 Bizzarri, 21 Silvestri, 4 Sottil, 3 Sabato, 32 Llama). All.: Baldini.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 5.5.
Reti: nel pt 8' Rocchi; nel st 44' Pandev.
Note: angoli 4-4. Recupero: 1' e 3'. Espulso al 41' del st Spinesi per proteste. Ammoniti: Colucci e Mudingayi per gioco falloso. Spettatori: 15.000.
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I gemelli del gol fanno il loro dovere e il Catania cade. Rocchi e Pandev regalano tre punti alla Lazio per la classifica, per il morale e... per il Real Madrid, perché la squadra di Rossi può partire per la Spagna con qualche certezza in più in campionato e il sogno di fare l'impresa al Bernabeu, dove martedì i biancocelesti si giocheranno gli ottavi di Champions League.
Non una grande Lazio, ma basta il gol di Rocchi in apertura di primo tempo e il raddoppio di Pandev nel finale per superare un Catania deludente, confusionario e quasi svogliato al cospetto di un avversario non irresistibile.
Rossi, che deve rinunciare a tanti giocatori, pensa anche al Real Madrid, lascia in panchina Pandev e schiera Makinwa al fianco di Rocchi. Novità anche in difesa, dove Scaloni gioca centrale al fianco di Cribari, e a centrocampo con Meghni trequartista e Mauri in panchina.

Defezioni importanti anche tra gli etnei, privi degli squalificati Tedesco e Martinez: al posto del centrocampista Baldini schiera Izco, nel tridente invece è Colucci a sostituire l'uruguaiano. Non è un momento facile per la Lazio, mentre il Catania è reduce dalla netta e storica vittoria nel derby con il Palermo.
Partono bene i rossazzurri che, al 6', colpiscono la traversa con un colpo di testa di Terlizzi. La Lazio reagisce subito e due minuti dopo passa con un colpo di testa di Rocchi che, lasciato tutto solo dentro l'area di rigore (dov'erano Stovini e Terlizzi?), devia in rete la punizione di Ledesma. E' un gol che dà coraggio alla Lazio che al 15' potrebbe raddoppiare con Mutarelli: splendido l'assist di Meghni, maldestra la conclusione dell'ex palermitano.
Il Catania sembra in difficoltà, Ledesma fa girare bene la palla e in avanti Rocchi e Makinwa fanno tanto movimento allargando la difesa etnea. Al 18' ci prova Rocchi, Polito blocca, al 24' è largo il destro di Meghni.
E mentre la curva Nord biancoceleste è in silenzio per ricordare Gabriele Sandri, gioca meglio la Lazio, anche se il Catania con il passar dei minuti guadagna metri. Manca, però, la qualità di Martinez in avanti, ecco perché gli etnei non riescono a farsi mai vedere dalle parti di Ballotta, fischiato per qualche pericolosa incertezza con la palla tra i piedi.

Nella ripresa nessun cambio, ma parte bene la Lazio che al 7' con Mutarelli impegna Polito in due tempi. Il Catania non riesce a rendersi pericoloso, Baldini prova a dare una scossa ai suoi schierando Biagianti e Morimoto al posto di Edusei e Colucci. Apprezzabile il tentativo, ma l'inerzia dell'incontro non cambia perché il Catania non crea nulla se non un cross di Vargas sventato da Ballotta.
Cribari e Scaloni non concedono nulla a Mascara e Spinesi, in avanti Meghni è bravo a tener palla, ma anche Rocchi e Makinwa (poi sostituito con Pandev) non combinano granché. La partita si trascina senza grandi emozioni e con la sterile supremazia territoriale dei catanesi, che cominciano a mettere in mezzo qualche pallone insidioso in più, ma non trovano la porta.
Poi, quando i rossazzurri dovrebbero giocarsi il tutto per tutto, ecco al 40' l'espulsione di Spinesi (disastroso) per proteste del tutto evitabili e al 44' il raddoppio di Pandev (viziato dalla posizione di fuorigioco di Mauri) al termine di una bella azione personale. Finisce 2-0, la Lazio riscatta il ko di mercoledì in casa dell'Inter e ora sogna una grande gara al Bernabeu.

Fonte: La Sicilia
 
- La classifica di serie A

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10 dicembre 2007
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