Le Siciliane di A [IX giornata]
Formichina rosanero... (Siena-Palermo 0-0). Scandalo sotto il vulcano! (Catania-Juventus 0-1)
La partita vista del tifoso...
Buon lunedì a tutti.
Quindi, la formichina rosanero continua il suo percorso, fatto di punti su punti, senza prendere gol. Siamo al quarto risultato utile consecutivo, ma tutto questo non basta per uscire dalle sabbie mobili del basso classifica.
Ora bisognano delle vittorie per allontanare i brutti sogni, e martedì sera arriva al Barbera quel Milan, anche lui impantanato nel fondo, che potrebbe creare la serata boom del Palermo.
Al Catania, invece, è stato scippato un punto con la Juventus perché i sei arbitri presenti hanno avuto bisogno di 50 secondi per cambiare la decisione del gol del Catania: da valido ad irregolare per poi prendere subito la decisione di dare per buono il gol della Juve in fuorigioco.
I misteri nel calcio, permangono...
Buon calcio a tutti (speriamo...) [A.G.]
SIENA - PALERMO 0-0
SIENA (3-4-2-1): Pegolo 6.5, Neto 6, Paci 6.5, Felipe 6 (11' st Rubin 6), Angelo 6, Bolzoni 6.5, Vergassola 6, Del Grosso 6, Zè Eduardo 4 (32' st Reginaldo sv), Rosina 5 (1' st Valiani 6), Calaiò 5. (12 Farelli, 23 Campagnolo, 5 Coppola, 15 Dellafiore, 16 Verre, 70 Mannini, 77 Sestu, 81 Bogdani, 92 Campos Toro). All.: Cosmi 5.
PALERMO (3-4-2-1): Ujkani 6, Munoz 6, Donati 6, Von Bergen 6, Morganella 6, Barreto 6.5, Kurtic 6, Mantovani 5.5, Iliciic 5.5 (38' st Budan sv), Brienza 5.5 (13' st Bertolo 6), Miccoli 5.5 (38' st Dybala sv). (99 Benussi, 4 Cetto, 7 Viola, 9 Dybala, 16 Zahavi, 17 Giorgi, 18 Labrin, 19 Budan, 20 Arevalo Rios, 29 Garcia, 31 Pisano). All.: Gasperini 6.
Arbitro: Calvarese di Teramo 6.
Note: angoli 4-4. Ammoniti: Mantovani, Vergassola, Rubin per gioco scorretto, Paci per proteste, Bertolo per comportamento non regolamentare. Recupero: 1'e 4'. Spettatori: 8.708 per un incasso di 56.458 (abbonati 6869, quota 47.386).
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Nel primo anticipo della nona giornata al Franchi va in onda la noia. Partita soporifera, priva di grandi spunti e grandi occasioni, come se il punto facesse comodo ad entrambe. La ricerca del gol sembra un optional, un accessorio nel contesto di una partita in cui scoprirsi, e quindi non prenderle, sembra la missione primaria.
In realtà il Palermo ci ha provato nel secondo tempo, senza però trovare il gol: i rosanero possono comunque archiviare la trasferta incassando un risultato utile, pur con un pizzico di rammarico per non aver capitalizzato le poche occasioni. Il pari non può certo andare bene al Siena che vede ancora con il binocolo la coda della classifica, ma per come ha giocato il punto è sicuramente un premio. Certo, il distacco di quattro punti dal penultimo posto è figlio del -6 di scommessopoli, ma è un fardello con cui si dovrà fare i conti fino alla trentottesima giornata.
Pegolo e Ujkani, i portieri delle due squadre, restano a lungo inoperosi, spettatori con il "privilegio" di poter assistere da distanza così ravvicinata ad uno spettacolo deprimente che non avrà ravvivato l'entusiasmo dei quasi 9mila spettatori sugli spalti. In uno dei settori dello stadio c'erano i bambini di alcune squadre giovanili della provincia affiliate al Siena: tra qualche anno, magari quando qualcuno di loro sarà protagonista sul prato del Franchi, certo non si ricorderà di questa partita.
Le occasioni si contano con il contagocce: nel primo tempo una soltanto, firmata Bolzoni, che spara un sinistro di poco sopra la traversa. Qualcosa di più, ma non troppo di più, si vede nella ripresa, quando il Siena sostituisce lo spento Rosina con Valiani che garantisce maggiore dinamismo. Il peperino ci prova con un bel cross su cui Calaiò si impegna di testa, poi con un sinistro dal limite che sorvola la traversa.
Pure il Palermo migliora nella ripresa, anche perché peggiorare era difficile: Barreto e Bertolo tengono in allarme Pegolo, pur non chiamandolo ad interventi straordinari. L'occasione migliore è datata numero 58: Miccoli approfitta di un buco difensivo per presentarsi a tu per tu col portiere senese, ma non inquadra lo specchio. Al 75' invece è Bertolo a chiamare in causa, stavolta sul serio, Pegolo che però risponde con brillantezza. L'ultimo sussulto è ancora rosanero, ma il sinistro di Dybala parte da posizione troppo decentrata per impensierire il portiere bianconero.
CATANIA - JUVENTUS 0-1
CATANIA (3-4-1-2): Andujar 7.5, Rolin 6.5, Legrottaglie 6, Spolli 6.5, Izco 6.5, Almiron 6 (33' st Biagianti sv), Lodi 6, Marchese 5.5, Barrientos 5.5 (24' st Castro 6), Bergessio 6, Gomez 6 (36' st Morimoto sv). (1 Frison, 34 Messina, 22 Alvarez, 2 Potenza, 33 Capuano, 30 Salifu, 24 Ricchiuti, 35 Doukara). All.: Maran 6.
JUVENTUS (3-5-2): Buffon 6, Barzagli 6.5, Bonucci 6, Chiellini 6.5, Lichtsteiner 6 (44' st Caceres sv), Pogba 6.5, Pirlo 6, Vidal 7, Asamoah 6, Vucinic 6 (33' st Giovinco 6), Bendtner 5.5 (30 Storari, 34 Rubinho, 33 Isla, 11 De Ceglie, 39 Marrone, 20 Padoin, 24 Giaccherini, 7 Pepe, 27 Quagliarella, 32 Matri). All.: Alessio 6.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 3.
Rete: nel st 12' Vidal.
Note: angoli 7-2 per la Juventus. Recupero: 1' e 5'. Espulso: Marchese (22' st) per doppia ammonizione. Ammoniti: Rolin e Legrottaglie per fallo di mano, Asamoah, Spolli, Barrientos e Vidal per gioco scorretto. Allontanato per proteste il presidente del Catania, Pulvirenti (26' pt). Spettatori: 11670, abbonati 8711, incasso 450.000 mila.
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Mezzogiorno e mezzo di fuoco. La Juventus esce indenne dalla bolgia del Massimino, ma i tre punti strappati al Catania portano con sé un lungo strascico di polemiche. L'arbitro Gervasoni e i suoi collaboratori, segnatamente il guardalinee Maggiani e l'arbitro di porta Rizzoli, sono i protagonisti in negativo dell'incontro.
Due gli episodi attorno ai quali ruota la gara. Il primo arriva dopo 24 minuti: un cross di Marchese dalla sinistra, corretto da Spolli e Lodi, finisce sul palo e poi sui piedi di Bergessio, lesto a depositare il pallone in rete. L'attaccante argentino, tenuto chiaramente in gioco da Asamoah, parte in posizione regolare e Maggiani, correndo verso il centrocampo, dimostra di voler convalidare la rete, salvo poi tornare sui suoi passi dopo le proteste dei bianconeri, capeggiate da Pepe, e un conciliabolo con Gervasoni e Rizzoli.
Una decisione clamorosa, che fa esplodere la rabbia catanese, in campo e sugli spalti. La partita si innervosisce, Gervasoni cerca di domarla a suon di cartellini (distribuiti con criterio discutibile), ma ci ricasca, ancora in coppia con Maggiani, nella ripresa, quando la Juventus sblocca l'incontro con una rete di Vidal, scaturita da un tiro di Bendtner respinto da Andujar: il danese, sull'assist di Vucinic, è in offside, ma il guardalinee - ancora una volta - sbaglia e non se ne avvede. Errore meno plateale del precedente, ma altrettanto decisivo. E' la rete che risolve l'incontro, chiuso poi definitivamente dall'ingenua espulsione di Marchese, che già ammonito commette un fallo di mano tanto vistoso quanto inutile rimediando il secondo giallo.
L'attesa trasferta della capolista a Catania, campo tradizionalmente difficile, viene così macchiata dalle nefandezze arbitrali che alterano l'andamento della sfida finendo col rovinarla e col fare infuriare i rossazzurri, nuovamente penalizzati da marcate sviste dei direttori di gara dopo il rigore non concesso domenica scorsa a San Siro contro l'Inter.
Peccato perché i presupposti per godersi novanta minuti di calcio piacevole c'erano tutti. Ridisegnato da Maran con l'innesto del debuttante Rolin e il cambio di modulo con conseguente passaggio alla difesa a tre, il Catania prova a giocarsela con coraggio al cospetto di un avversario in serie positiva da 47 giornate. La Juventus cerca di mantenere il possesso palla e l'iniziativa affidandosi ai suoi centrocampisti più ispirati: Vidal, tornato ai livelli migliori dopo un periodo di scarsa brillantezza, e Pogba, confermatosi qualcosa più che un cambio.
Sino al gol della discordia, quello annullato a Bergessio, le emozioni sono poche. Poi, sull'onda emotiva di un confronto accesosi per forza di cose, arrivano un paio di palle gol per la Juventus: Legrottaglie salva in scivolata su Vucinic, Bonucci mette a lato di testa sul corner seguente, Andujar si oppone a un colpo di testa ravvicinato dello stesso Vucinic.
Il banco salta nel giro di sette minuti della ripresa, quando Vidal sblocca la gara e Marchese, pochi istanti più tardi, si vede sventolare il cartellino rosso. In dieci, il Catania lotta con generosità tentando di mettere pressione agli avversari, ma i bianconeri reggono bene in difesa e sfiorano il raddoppio con il solito Vidal (slalom concluso da un sinistro sul fondo), Pogba (colpo di testa deviato in angolo da Andujar), il nuovo entrato Giovinco (altro intervento del reattivo Andujar) e ancora Vidal (il portiere argentino dice no anche questa volta).
La Juventus consolida il primato portando a casa tre punti e allungando la striscia positiva a 48 partite. Al Catania restano tanta delusione e il sostegno del pubblico, che applaude i rossazzurri e congeda la capolista con cori carichi di rabbia ("Ladri! Ladri!").
Fonte: Lasiciliaweb Sport
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