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Le Siciliane di A. La Juve batte il Messina con un gol di Del Piero. Il Palermo pareggia col Chievo nel recupero

17 ottobre 2005

JUVENTUS - MESSINA 1-0
Juventus (4-3-3): Abbiati; Pessotto, Thuram, Cannavaro, Zambrotta; Giannichedda, Emerson, Nedved (30' st Chiellini); Del Piero (37' st Trezeguet), Ibrahimovic, Mutu (12' st Camoranesi). In panchina: Chimenti, Kovac, Balzaretti, Blasi. Allenatore: Capello
Messina (4-4-1-1): Storari; Zoro (29' st Sculli), Rezaei, Cristante, Aronica; Giampà, Coppola,
Zanchi, Donati; D'Agostino (18' st Di Napoli); Zampagna (29' st Muslimovic). In panchina: Caglioni, Iliev, Fusco, Mamede. Allenatore: Mutti
Arbitro: Bergonzi di Genova
Rete: 24' pt Del Piero
Note: Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 15.000 circa. Ammoniti: Thuram, Zanchi, Cristante, Donati, Cannavaro, Coppola. Angoli: 6-1 per la Juventus. Recuperi: 3' pt e 3' st.

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Basta un gol magnifico di Del Piero, quello vero, quello che vuole assolutamente i Mondiali e che spera così di convincere Lippi. Stasera ha convinto Capello, assai arrabbiato con una Juventus troppo piena di sufficienza per sbarazzarsi con facilità del modesto Messina. I bianconeri, viziati proprio dal gol del capitano nel primo tempo, hanno giocato al rallentatore anche nella ripresa, sbagliando un gol solare con Ibrahimovic e poi, legge scontata del calcio, hanno rischiato il pari sull'unica conclusione pericolosa degli avversari.
La vittoria ci sta comunque tutta, perché un palo strepitoso di Trezeguet, tre parate miracolo di Storari e il gol mangiato dallo svedese, fanno una differenza pesante nel tabellino. Forse la testa di molti uomini di Capello non era ancora staccata dalle imprese con le rispettive nazionali e al tempo stesso già inconsciamente sintonizzata su Monaco, dove martedì prossimo, con una vittoria contro l'unico vero avversario del girone, i bianconeri metterebbero al sicuro il primo girone di Champions League.

Capello è stato coerente anche stasera, facendo ricorso massicciamente al turn over, ma le risultanze non sono state buone. Aveva sorpreso tutti ancora una volta, mettendo dentro Mutu per Camoranesi, ma il rumeno, provato come tornante, non ha convinto, al contrario di Pessotto preferito a Blasi. Il centrocampo bianconero, con Vieira fuori per pubalgia, non è stato brillante e completo come sempre, ma questo era abbastanza scontato. La squadra però di nuovo non ha subito gol e le vittorie consecutive salgono a sette, una soltanto di meno di quel filotto di Trapattoni-Platini dell'85-86. Si è giochicchiato fino al 23', quando è salito in cattedra sua maestà Del Piero.
Gli dà una mano il Messina, che perde banalmente palla a tre quarti campo. Ma il capitano, nella circostanza, fa il Del Piero dei bei tempi, con un gran gol che fa crollare lo stadio. A questo punto la Juve si scrolla di dosso apatia e un pizzico di apprensione e il Messina è già costretto a inseguire. Tentano timidamente di reagire, i siciliani, ma è poca cosa. La Juve non riesce a cambiare marcia e non succede più nulla. Ci prova subito Nedved, nella ripresa, a scaldare i motori con un tiro da fuori alla ricerca del gol sicurezza.
Ancora Nedved scarica un bolide su Storari, che ribatte anche la successiva bordata di Ibrahimovic. Il Messina tenta la terza punta, Di Napoli e la Juve il cambio di ritmo. Splendida combinazione Emerson-Camoranesi-Del Piero, che non ci arriva per un soffio. Poi, al 26', Ibra si mangia il gol della serata su un altro regalo ospite. E Abbiati deve salvare la sua porta per la prima volta nella partita. Nell'ultimo quarto d'ora la Juve decide di non correre brividi e sposta il baricentro più avanti. Trezeguet gioca solo sette minuti e gli basta per scaricare una volee di sinistro che coglie il palo.

Terrificante l'efficacia del francese, anche sulle palle difficili come quella che gli aveva dato Camoranesi. Ibra nel finale spara a lato di pochissimo, ma Abbiati salva miracolosamente su Muslimovic che colpisce di testa e poi Di Napoli si mangia il pari, anche se era in fuorigioco. Il Messina ha soltanto da rimproverarsi una cosa: contro squadre già più forti come la Juventus, non è proprio il caso di fare regali, perchè la conseguenza ovvia è quella di essere puniti.
Un errore, quello di Zoro, che pure ha giocato bene, troppo imperdonabile in un momento così delicato, sullo zero a zero. Forse, di lì a poco la Juventus si sarebbe innervosita. E' anche vero però che la palla è stata persa sulla tre quarti e che i difensori giallorossi hanno lasciato Del Piero indisturbato confezionare la sua perla.


PALERMO - CHIEVO 2-2
Palermo: Santoni; Zaccardo, Biava, Terlizzi, Grosso; Santana, Barone (31' st Mutarelli), Corini, Bonanni (1'st Brienza); Makinwa (1' st Pepe), Caracciolo. In panchina: Andujar, Gonzalez, Rinaudo, Ferri. Allenatore: Del Neri.
Chievo: Fontana; Moro, Mandelli, D'Anna, Lanna; Semioli (44' st Luciano), Sammarco, Giunti, Franceschini; Obinna (31' st Pellissier), Amauri. In panchina: Squizzi, Malagò, Tiribocchi, Zanchetta, Scurto. Allenatore: Pillon.
Arbitro: Rocchi di Firenze.
Reti: 14' pt Corini, 18' pt, 39' pt Amauri, 47' st Caracciolo.
Note: giornata di sole, terreno in non perfette condizioni. Spettatori: 27.092 per un incasso di 511.076,84 euro. Espulso: 48' st Biava per doppia ammonizione. Ammoniti: Moro, Giunti, Franceschini, Biava, Grosso. Angoli: 4-3 per il Palermo. Recupero: 4' pt, 5' st.

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Finisce 2-2 al ''Barbera'' ma il Chievo ha davvero tanto da recriminare. Ottima prova della formazione di Pillon che si conferma squadra formato trasferta. Il Chievo gioca bene, sfrutta la straordinaria forma di Obinna e Amauri, ribalta il risultato e anche nel secondo tempo quando c'è da limitare la reazione degli avversari chiude benissimo tutti gli spazi. Più che mediocre la prova del Palermo che sembra stanco e privo di idee e commette una serie di gravissimi errori in difesa. La manovra è sempre troppo prevedibile e i rosanero restano costantemente imbrigliati non riuscendo ad impensierire la retroguardia ospite.
Il pareggio arriva nel recupero. Gigi Del Neri non cambia e anche se affaticati dai rispettivi viaggi dagli impegni di nazionale si affida ugualmente a Santana e Makinwa. Bonanni invece gioca al posto di Gonzalez. Ancora assente Andrea Barzagli in difesa, al suo posto viene confermato Biava. Più lungo del previsto l'infortunio del portiere titolare Guardalben così a difendere i pali rosanero è sempre Santoni. Pillon deve rinunciare a Brighi, Antonelli e al greco Natsouras. Tanti gli ex in campo a partire da Del Neri che ritrova il suo Chievo dei miracoli e ovviamente Eugenio Corini, Barone e Santana.

Comincia con il giusto piglio il Chievo che prova subito ad affondare cercando di cogliere di sorpresa il Palermo, per poco però non subisce subito gol in contropiede con Caracciolo che percorre 40 metri di campo e poi con un gran tiro impegna seriamente Fontana, il portiere respinge, Makinwa insacca, ma l'arbitro fischia un fallo dell'attaccante. Al 5' occasione per Obinna dall'altra parte che da buona posizione manda fuori. Al 14' su punizione di Corini ingenua trattenuta di D'Anna nei confronti di Caracciolo in area e Rocchi non può fare altro che indicare il dischetto.
Batte Corini che torna rigorista dopo che nella passata stagione dopo tre errori aveva lasciato il compito a Luca Toni. Spiazzato Fontana. Il Chievo reagisce con veemenza e come era già capitato prima della sosta contro l'Empoli il Palermo subisce immediatamente il pareggio con l'ennesima disattenzione difensiva: al 18' cross da destra di Obinna, Zaccardo si fa anticipare da Amauri che di testa trafigge Santoni, non perfetto nell'uscita.

Gioca bene la squadra di Pillon che si mantiene in avanti, Obinna sembra incontenibile e i rosanero soffrono sia in difesa che a centrocampo dove i due centrali soffrono il pressing avversario. Obinna e Amauri mostrano autorevoli giocate e si guadagnano gli applausi del pubblico del «Barbera». Al 39' il Chievo è meritatamente in vantaggio però il gol arriva per un'altra ingenuità difensiva: Obinna ruba palla a Biava, avanza sul fondo e Santoni lo aggancia. Anche questa volta il rigore è giusto e dal dischetto Amauri firma la sua doppietta.
Il Palermo in campo non c'è e il Chievo potrebbe già chiudere la partita al 45': Zaccardo sbaglia un disimpegno, Obinna serve Franceschini dentro l'area che a Santoni ormai battuto colpisce in pieno la traversa. Del Neri rivoluziona la squadra inserendo Pepe e Brienza al posto di Bonanni e Makinwa e cambia modulo. Brienza è chiamato ad agire dietro le due punte Caracciolo e Pepe.

E' un'altra partita, il Palermo attacca, il Chievo si limita a chiudere tutti gli spazi e lo fa anche bene. La squadra di Pillon fa pressione in ogni parte del campo anche con due o tre uomini sul portatore di palla avversario. Le occasioni migliori sono del Chievo: al 22' Giunti serve Amauri che dal limite sbaglia aggancio fallendo il pallonetto vincente. Al 33' Santoni si oppone a un gran tiro di Pellissier. Al 47' quasi inaspettatamente arriva il pareggio del Palermo: l'azione è bella con sponda di Pepe per Corini che imbecca Caracciolo bravo a mettere dentro da pochi metri. Finisce qui con l'espulsione di Biava per doppia ammonizione.

Fonte: La Sicilia


La classifica di serie A

Juventus  21 
Milan  16 
Inter  15 
Fiorentina  13 
Lazio  13 
Sampdoria  12 
PALERMO  12 
Udinese  12 
Chievo  11 
Livorno  11 
Siena  10 
Empoli  10 
Ascoli 
Roma 
Reggina 
Parma 
Lecce 
MESSINA  3 
Cagliari 
Treviso

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17 ottobre 2005
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