Le Siciliane di A. La vittoria, questa sconosciuta: Il Messina continua a perdere, il Palermo non sa più vincere...
UDINESE - MESSINA 1-0
Udinese (3-4-3): De Sanctis 6, Bertotto 5.5, Felipe 6.5, Zapata 5.5, Zenoni 6, Pinzi 5 (27' st Obodo sv), Muntari 6.5, Candela 5.5, Di Michele 5, Di Natale 5 (45' st Tissone sv), Barreto 5.5 (27' st Rossini sv) (12 Paoletti, 3 Rinaldi, 27 Motta, 23 Mauri). Allenatore: Serse Cosmi, 5.5
Messina (4-4-1-1): Storari 6, Cristante 6, Rezaei 5.5, Zanchi 5.5 (29' st Iliev sv), Aronica 5.5, Giampà 6 (45' st Yanagisawa sv), Coppola 6 (23' st Mamede sv), Donati 6, Sculli 5.5, D'Agostino 5, Di Napoli 5 (88 Caglioni, 8 Zoro, 25 Fusco, 3 Olorunleke). Allenatore: Bortolo Mutti, 5.
Arbitro: De Santis di Roma, 6.
Reti: nel st 42' Felipe.
Note: recupero: 1' e 4'. Angoli: 10 a 0 per l'Udinese Ammoniti: Zanchi, Giampà, Di Michele, Rossini e Bertotto per gioco falloso; Mamede per gioco non regolamentare. Spettatori: 14.000. Note: serata fredda, terreno in buone condizioni.
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Tre punti, solo tre punti. Era quello che l'Udinese cercava contro il Messina. E alla fine, grazie a un perentorio stacco di testa di Felipe quasi in zona Cesarini, i bianconeri hanno ottenuto quanto cercavano. Ma quanta fatica! E soprattutto quante zone d'ombra nell'undici di Cosmi che ora vola ad Atene con un morale un po' più alto, ma con tanti problemi ancora da risolvere. L'Udinese è ritornata così alla vittoria dopo un mese (3 a 2 a Siena ultima gara vinta) ma non ha convinto contro un Messina apparso veramente poca cosa.
Nella settimana di pausa Cosmi evidentemente non è riuscito a dare i giusti stimoli alla formazione e il tridente schierato non ha minimamente convinto. E anche a centrocampo la squadra è apparsa senza nerbo e senza idee. Prima Muntari e poi Obodo, ma anche Pinzi e gli esterni non hanno brillato. L'azione bianconera non si è sviluppata quasi mai sulle fasce, non è stata mai ariosa e soprattutto è mancata la velocità nelle ripartenze. Così gli avversari hanno avuto tutto il tempo per riposizionarsi e per annullare le offensive. Tranne in quell’ occasione alla fine della gara.
Ma il gol di Felipe non nasconde i tanti problemi. Cosmi fa di necessità virtù e schiera il tridente 'basso' nel tentativo di aggirare la retroguardia del Messina. A centrocampo le operazioni sono condotte da Muntari che però non ha il tocco di Pizarro. Mutti, invece, oppone una autentica diga davanti a Storari con Giampà e Sculli a sostegno dei quattro difensori. Con assetti tattici simili la partita non può decollare. Infatti il tridente bianconero non riceve i rifornimenti necessari - anche perché spesso Di Michele si attarda in inutili dribbling - mentre il Messina si affida o ai tiri da lontano di Coppola o alle sporadiche incursioni di Di Napoli quasi sempre, però, preda della difesa friulana.
Nel primo tempo succede poco o nulla. L'Udinese ha il controllo delle operazioni, ma la sua azione è statica, quasi mai condotta sulle fasce e sempre affidata ai lanci lunghi di Muntari, Candela e Felipe. Muntari impegna Storari dalla distanza al 24', mentre quattro minuti dopo una bella incursione di Zenoni dalla destra non trova pronti gli attaccanti. Al 29' Barreto cade in area e invoca il rigore, mentre il Messina si fa vedere solo al 36' con un rito dalla distanza di Coppola che scalda le mani a De Sanctis. Nella ripresa i padroni di casa partono subito all'attacco e prima Di Natale e poi Muntari vanno vicino al gol.
Il Messina non sembra in grado di reagire e si limita ad aspettare l'Udinese nella propria metà campo. Di Napoli e D'Agostino non toccano in pratica un pallone. In questa fase di gioco si esalta Muntari che va spesso alla conclusione. Al 32' colpisce in pieno la traversa con Storari ormai battuto. Ma non pare serata. L'Udinese preme, ma non riesce a passare. Di Natale spreca una facile occasione al 39' e poi ancora Di Michele non riesce a concludere. Quando tutto sembra perduto, però, ecco il calcio d'angolo e lo stacco di Felipe per il gol della vittoria. L'Udinese cercava tre punti, e li ha trovati, ma per il gioco bisognerà aspettare ancora. Intanto martedì sera ad Atene ci sarà la sfida contro il Panathinaikos in Champions. E anche là i bianconeri cercano tre punti, solo tre punti. Comunque essi arrivino, e saranno d'oro.
TREVISO - PALERMO 2-2
Treviso (3-5-2): Zancopè 6.5; Gustavo 6, Cottafava 6, Giuliatto 6; Galeoto 6.5 (37' st Chiappara sv), Parravicini 6, Gallo 6, Pinga 6.5, Dossena 6; Reginaldo 8 (44' st A,Filippini sv), Beghetto 6.5 (22' st E. Filippini 6). In panchina: Handanovic, Anderson, De Martino, Fava. Allenatore: Cavasin 6.
Palermo (3-4-1-2): Guardalben 6; Biava 4 (14' st Gonzalez 6), Barzagli 6.5, Rinaudo 6; Ferri 6.5 (40' st Zaccardo sv), Barone 6.5, Corini 6, Grosso 6; Brienza 6; Caracciolo 5.5, Makinwa 5 (29' pt Codrea 6). In panchina: Andujar, Bonann, Conteh, Accardi. Allenatore: Del Neri 6.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 6.
Reti: 2' pt e 6' pt, Reginaldo, 28' pt Ferri, 25' st Brienza.
Note: giornata buona, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 6 mila circa. Ammoniti: Galeoto. Angoli: 3-3. Recupero: 1'pt, 3' st.
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Comincia con un pareggio l'avventura di Cavasin sulla panchina del Treviso ed è anche il primo punto casalingo dei veneti dopo cinque sconfitte. Un risultato che può star bene anche se era lecito attendersi qualcosa in più dopo l'ottimo avvio di gara che aveva fruttato due gol di Reginaldo in 6'. Il Palermo crede nella rimonta, la concretizza, ma la squadra di Del Neri è solo lontana parente di quella vista ad inizio stagione e che aveva battuto l'Inter.
I rosanero nonostante una netta supremazia territoriale sono poco brillanti, evidenziano le solite distrazioni difensive e pagano l'assenza di un uomo di peso in avanti. Cavasin è alle prese con diversi infortunati, soprattutto in difesa. L'elenco degli assenti comprende Valdez, Viali, Mallus e lo squalificato Dellafiore. Centrocampo a cinque con Galeoto e Dossena esterni. Gli ex gemelli Filippini, che in settimana hanno polemizzato con il patron rosanero Zamparini per la loro cessione, sono entrambi in panchina. In tema di assenze non sta meglio Del Neri che deve rinunciare a Santana, Masiello, Pepe e Terlizzi. Il tecnico di Aquileia, a corto di esterni, rinuncia al suo tradizionale 4-4-2 e schiera un 3-4-1-2 con Brienza a supporto delle due punte Makinwa e Caracciolo.
Partenza fulminante del Treviso in vantaggio di due gol dopo 6'. Matteo Guardalben non scorderà facilmente il suo ritorno in campo dopo l'infortunio patito nella prima giornata di campionato. Al 2' l'1-0 con Reginaldo che sfrutta un rinvio incomprensibile di Biava e con un destro al volo mette all'angolino alla destra di Guardalben. Il Palermo prova a reagire ma non ha il tempo perchè il Treviso raddoppia: cross di Dossena, altro errore di Biava, e palla ancora a Reginaldo che raccoglie da distanza ravvicinata e batte ancora il portiere rosanero. Partenza con handicap per il Palermo che prova a ricominciare un'altra partita. Al 17' la migliore occasione con un calcio di punizione di Grosso al quale risponde Zancopè con una grandissima parata.
La gara si mantiene gradevole con il Palermo che imposta la manovra e il Treviso sempre pronto a sfruttare ogni errore avversario e ripartire in velocità con Galeoto, definito dai tifosi ''L'Eurostar della Marca'', Reginaldo e Pinga. La difesa del Palermo è decisamente di burro e Guardalben è costretto a salvare in angolo su Galeoto. Del Neri cerca di correre ai ripari e pensa di rinforzare il centrocampo dove il Palermo soffre l'uomo in più e inserisce Codrea sacrificando una punta, ovvero Makinwa. Poco prima del cambio, al 28', il Palermo accorcia le distanze: bella giocata di Brienza che salta due difensori, entra in area da sinistra, serve Caracciolo che con un piatto destro colpisce in pieno il palo, sulla ribattuta Ferri mette dentro. Il Palermo acquista coraggio, tiene il controllo della situazione, ma la difesa del Treviso chiude ottimamente tutti gli spazi e la prima frazione si chiude sul 2-1.
Non ci sono altre novità ad inizio ripresa, il Treviso tenta la stessa partenza del primo tempo e Reginaldo, che gode comunque di troppa libertà, si fa subito pericoloso. Il tema della partita torna ad essere quello consueto con il Palermo alla ricerca di spazi e il Treviso bravo a chiudere. Al 12' pericolosi i padroni di casa con un colpo di testa di Gustavo che finisce sul palo. Sulle fasce il Palermo non punge e Del Neri prova la carta dell'argentino Mariano Gonzalez, sacrificando Biava e arretrando Ferri. Non ci sono sbocchi e Caracciolo finisce troppe volte in fuorigioco. Cavasin inserisce E. Filippini per Beghetto infoltendo il centrocampo. Al 25' il pareggio del Palermo: cross dalla destra di Gonzalez, Brienza dalla parte opposta tira in spaccata, il pallone passa tra le gambe di
Barzagli che però non tocca. Dopo il pareggio le due squadre si accontentano e praticamente non succede più nulla.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 33 Milan 28 Fiorentina 28 Inter 23 Livorno 21 Sampdoria 20 Chievo 20 Roma 18 Empoli 17 Udinese 17 PALERMO 17 Lazio 16 Siena 14 Ascoli 12 Reggina 12 Parma 9 MESSINA 8 Treviso 7 Lecce 7 Cagliari 5