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Le Siciliane di A. Le aquile laziali hanno sbranato quelle rosanero. Messina, harakiri in 3 minuti. Ottimo punto del Catania con l'Atalanta

29 gennaio 2007

PALERMO - LAZIO 0-3
Palermo: Fontana, Cassani (24' st Diana), Barzagli, Zaccardo, Pisano, Guana, Corini, Simplicio (24' st Tedesco), Bresciano (15' st Brienza), Di Michele, Caracciolo. In panchina: Agliardi, Dellafiore, Capuano, Diana, Parravicini, Tedesco. Allenatore: Guidolin.
Lazio: Peruzzi, Behrami, Cribari, Siviglia, Zauri, Mutarelli (46' st Firmani), Ledesma, Mudingayi, Mauri (35' st Jimenez), Makinwa, Rocchi (44' st Pandev). In panchina: Ballotta, Belleri, Bonetto, Tare. Allenatore: Rossi.
Arbitro: Dondarini di Finale Emilia.
Reti: 45' pt, 33' st (rig) Rocchi, 7' st Siviglia
Note: ammoniti: Di Michele, Mutarelli, Mauri, Diana. Angoli: 5-5. Recupero: 2' pt, 3'st.
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La Lazio travolge il Palermo per tre a zero e lancia con convinzione la sua candidatura ad un posto in Champions League. Una bella Lazio che ha approfittato degli errori difensivi dei rosanero, segnando con Rocchi e Siviglia in mischia e su un rigore realizzato dallo stesso Rocchi nella ripresa. Il punteggio ha forse punito molto severamente il Palermo ma bisogna dire che alla squadra di Guidolin son mancati parecchi punti fermi, specie lateralmente e a centrocampo (Simplicio, Cassani, Pisano). E poi Caracciolo ha sbagliato troppo. La Lazio invece è cresciuta col passar dei minuti.
L'inizio è tutto di marca siciliana. Al 9' Caracciolo è stato messo davanti a Peruzzi: ha tirato male, debole sul portiere e nel prosieguo dell'azione Bresciano non ha inquadrato la porta. Al 13' l'assistente Lion ha fischiato un fuorigioco inesistente su una bellissima palla di Di Michele e il gol del vice-Amauri non è stato convalidato. Ma dopo un quarto d'ora la partita è parsa più equilibrata con qualche pericolosa proiezione in avanti della Lazio.

Rocchi ha tirato su Fontana in uscita, poi Di Michele ha costretto Peruzzi a un grandissimo intervento e sono andati alla conclusione pure Mudingayi e Mutarelli. La squadra di Rossi ha dato l'impressione di essere diventata gradualmente più pericolosa del Palermo. Di Michele ha inventato qualche bella giocata, poi si è innervosito. Nella difesa rosanero, che sulle prime era sembrata quasi insormontabile, si è aperta qualche crepa e, proprio in chiusura del primo tempo, la Lazio è andata in vantaggio con un'azione che si è sviluppata sulla sinistra.
Makinwa (un ex in buona serata) si è accentrato e ha dato a Rocchi che ha tirato prima su Fontana in uscita, poi ha perforato la difesa del Palermo (in confusione nella circostanza), riprendendo la respinta e mettendo in rete fra i difensori, incapaci di intervenire. Gol numero otto per il biancoceleste che poi segnerà anche il nono.
Nonostante le incertezze iniziali di Behrami (che sta cercando di far dimenticare Oddo) in fase difensiva sul dinamico Di Michele e le esitazioni iniziali dei difensori della Lazio in avvio di partita, la squadra di Rossi è riuscita a passare.

Il Palermo nella ripresa ha tentato subito di reagire e Bresciano, su imbeccata di Cassani da destra, ha messo fuori di testa. Ma è stato un fuoco di paglia perché la Lazio ha raddoppiato su un altro errore difensivo dei rosanero al 7': Siviglia, solissimo, su punizione da destra ha insaccato di testa da due passi.
Il Palermo si è demoralizzato e la Lazio è sembrata ancor più convinta. Si è visto qualche fallaccio (Mutarelli su Caracciolo), alcuni infruttuosi assalti dei siciliani, una grande occasione mancata da Mauri (tiro su Fontana), poi l'ingresso di Diana e Tedesco.
Il fallo di Corini su Makinwa in area al 32' e la felice esecuzione di Rocchi dal dischetto hanno dato rotondità alla vittoria della Lazio che nel finale ha schierato Jimenez, il cileno appena arrivato in maglia biancoceleste: ora per la squadra di Rossi la Champions non è più un sogno proibito. [Fonte: Repubblica.it]


MESSINA-ASCOLI 1-2
Messina (4-3-1-2): Paoletti 6; Zoro 5.5 (19'st Lavecchia 5.5), Zanchi 6, Iuliano 6, Parisi 6.5; Candela 6, D'Aversa 6, Masiello 6; Iliev 6; Di Napoli 5 (44'pt Alvarez 6), Bakayoko 6. In panchina: Caglioni, Rea, Giallombardo, Cordova, De Vezze. Allenatore: Giordano 5.5
Ascoli (4-4-1-1): Pagliuca 6; Melara 5.5, Di Biagio 5, Nastase 5.5, Minieri 5.5 (33'st Perrulli 5.5); Fini 5.5 (25'st Soncin 5.5), Boudianski 5.5, Zanetti 6, Bonanni 5.5 (19'st Pesce 6); Fontana 6; Paolucci 7. In panchina: Eleftheropoulos, Vastola, Pecorari, Guberti. Allenatore: Sonetti 5.5
Arbitro: Tagliavento di Terni 5.5
Reti: 31' st Parisi (rig.), 45' st e 49' st Paolucci
Note: pomeriggio soleggiato, terreno in buone condizioni. Spettatori: 14mila circa. Espulso al 45' Di Biagio per proteste. Ammoniti: Fontana, Melara, Minieri, Nastase, Bonanni, Zoro, Paolucci. Angoli: 5-3. Recuperi: 1'pt e 5'st.
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Il Messina sciupa in extremis l'occasione per tornare alla vittoria. L'Ascoli espugna clamorosamente il San Filippo con due reti nel finale di gara firmate da Paolucci. Messina che cambia decisamente volto con gli innesti acquistati in settimana. Subito in campo, infatti, Candela, D'Aversa e anche Bakayoko, quest'ultimo a far coppia con Di Napoli in avanti (Riganò ancora fuori causa).
Modulo difensivo a quattro pedine: Zanchi e Iuliano centrali, Zoro e Parisi sulla fasce. Nel ruolo di trequartista Iliev. Sonetti rispondeva con quattro difesori, al pari della linea di centrocampo. L'esperto Fontana alle spalle della punta più avanzata, Paolucci. In panchina il nuovo arrivato, l'attaccante Soncin. Partita vibrante, sin dalle prime battute. Al 2' prima occasione per il Messina con Iliev: gran girata con palla facile preda dell'esperto Pagliuca.
Al 16' punizione dalla sinistra di Parisi, palla a spiovere e sia Bakayoko che Di Napoli subivano una trattenuta da parte dei difensori. Tagliavento lasciava correre. Il gioco era piuttosto lento, con qualche accelerata soprattutto del Messina. Al 27' Paolucci fa tutto da solo: entrava in area, si liberava di un difensore, rimetteva al centro la sfera ma nessun compagno seguiva l'azione.

Al 37' Di Napoli ci provava punizione ma la barriera ascolana respingeva. Al 44' Giordano era costretto al cambio: fuori Di Napoli, al suo posto Alvarez. Al 46' lo stesso Alvarez con uno scatto bruciante eludeva l'intervento di Di Biagio e lasciava partire un gran sinistro di poco fuori. Squadre poi al riposo. Nella seconda frazione di gioco, con identici schieramenti in campo, era il Messina e rendersi più pericoloso in fase offensiva. Al 3' Iliev sfuggiva al controllo di Minieri che lo tratteneva vistosamente meritando l'ammonizione.
Al 15' colpo di testa di Bakayoko e respinta spettacolare di Pagliuca. Al 17' perfetto assist di Candela per Iliev ma Pagliuca riusciva ad anticipare l'attaccante. Al 19' discesa di Alvarez che a tu per tu con Pagliuca, invece di servire Bakayoko, calciava direttamente sul portiere. Al 20' un cambio per parte: fuori Zoro per Lavecchia; Pesce prendeva il posto di Bonanni. Al 25' l'Ascoli giocava la carta Soncin: l'ex attaccante dell'Atalanta prendeva il posto di Fini. Al 30' Iliev entrava in area, contatto con Di Biagio e per l'arbitro era rigore. Dal dischetto Parisi non falliva.
Al 34' Di Biagio serviva Fontana che in girata, da ottima posizione, calciava alto sopra la traversa. L'Ascoli cercava con insistenza il pareggio: al 37' Di Biagio, di testa, girava sull'esterno della rete. Il Messina voleva il raddoppio: al 38' Masiello da fuori area calciava forte ma spediva alto. Al 44' colpo di testa ravvicinato di Paolucci e palla in fondo al sacco per l'1-1. Un minuto dopo Di Biagio veniva espulso per proteste. Non finiva qui: Al 47' sinistro in corsa di Paolucci per la clamorosa rimonta. Messina che mancava ancora la vittoria, tre punti preziosi per l'Ascoli nella disperata corsa verso la salvezza.


ATALANTA - CATANIA 1-1
Atalanta (4-4-1-1): Calderoni sv, Rivalta 6.5, Carrozzieri 5.5, Loria 6, Bellini 6.5, Ferreira Pinto 5.5 (25' st Tissone 5.5), Migliaccio 6.5, Donati 7, Ariatti 6.5, Doni 6 (43' st Bombardini sv), Zampagna 6.5 (30' st Ventola 6). (18 Ivan, 3 Adriano, 8 Bernardini, 34 Defendi). All.: Colantuono 6.
Catania (4-3-3): Pantanelli 7, Silvestri 5 (29' st Lucenti 6), Sottil 5.5, Stovini 5.5, Vargas 6, Izco 6, Caserta 5.5 (38' st Morimoto 7), Baiocco 6.5, Colucci 5 (11' st Corona 5.5), Rossini 5, Mascara 5.5. (22 Spadavecchia, 5 Minelli, 25 Millesi, 34 Cesar). All.: Marino 6.
Arbitro: Romeo di Verona 5.5.
Reti: nel pt 30' Zampagna, nel st 42' Morimoto.
Note: angoli 11-1 per l'Atalanta. Recupero: 0 e 3'. Ammoniti: Carrozzieri, Mascara, Izco e Vargas per gioco scorretto, Doni per proteste. Spettatori: 13 mila circa.
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E' il giapponese Takayuki Morimoto, classe '88, al debutto in A, l'uomo in più del Catania a Bergamo. Autore di una prova opaca, l'undici di Marino giunge a un passo dalla sconfitta contro l'Atalanta, ma, quando il match sembra perso, riesce a riequilibrare la contesa grazie a un guizzo del giovane attaccante, abitualmente impegnato con la formazione Primavera e convocato in extremis per ampliare un organico ridotto al minimo da infortuni e squalifiche.
Così, in occasione dell'unico tiro nello specchio della porta in 90' e del secondo vero pericolo portato verso il numero uno orobico Calderoni (il primo, sempre nella ripresa, era stato un colpo di testa di Mascara fuori di poco), i catanesi riescono a raddrizzare una partita che pareva compromessa difendendo il quarto posto in classifica. Un punto prezioso e sofferto per gli etnei, protagonisti di una prestazione insoddisfacente.
La manovra di Baiocco e compagni, condizionata anche da un campo in condizioni pessime, è lenta e prevedibile. I rossazzurri perdono troppi palloni a centrocampo, non pungono mai e non sfondano sulle fasce. L'Atalanta guidata dall'ex Colantuono è più concreta e tonica, in particolare sulla mediana, dove Donati e Migliaccio hanno la meglio sugli avversari diretti. L'assenza di Edusei si avverte e la scelta di Marino di preferire in avvio Rossini a Corona non paga.

I locali si rendono presto pericolosi. Già al 5' Ariatti manca la facile conclusione all'interno dell'area della porta. Gli atalantini reclamano un rigore per una respinta di braccio di Izco e poi impegnano Pantanelli due volte su altrettanti angoli in meno di un minuto: il portiere è bravo a opporsi ai colpi di testa di Carrozzieri e Loria. Il Catania resta sulla difensiva e al 30' va sotto. Donati, uno dei migliori in campo, a conclusione di un'azione personale sferra un tiro in diagonale, Pantanelli non riesce a raggiungere la palla, arriva dalla parte opposta Zampagna che infila in rete. Poco dopo di Mascara va a terra al limite dell'area provocando la reazione scomposta di Carrozzieri: l'arbitro ammonisce i due giocatori.
In apertura di ripresa l'Atalanta si riporta in attacco: un tiro di Donati finisce sulla traversa al 1'. Il Catania si fa finalmente vedere in avanti con un colpo di testa di Mascara di poco a lato su cross di Vargas. Marino inserisce Corona per Colucci, ma i rossazzurri non pungono. Al 22' punizione dal limite dell'area: Doni tenta il pallonetto che finisce sulla barriera, dove Corona, saltando, devia la palla con un braccio, Romeo opta per l'involontarietà.
Al 41' la squadra nerazzurra ha la possibilità di raddoppiare: Doni serve Ventola che colpisce bene in rovesciata, Pantanelli sembra battuto, ma riesce di piede a rinviare la palla. E qui parte il contropiede vincente per il Catania. Il nuovo entrato Morimoto, giapponese di soli 18 anni, al suo esordio in A e in campo da appena 3 minuti e mezzo, raccoglie a centro area un servizio di Baiocco, resiste alla carica di Carrozzieri ed infila in rete andando poi a raccogliere il festoso abbraccio dei compagni.

Fonte: La Sicilia

- La classifica di serie A

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29 gennaio 2007
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