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Le Siciliane di A. Le aquile rosanero fermano il volo dell'Inter. Il Catania e va sempre più in alto

29 ottobre 2007

PALERMO - INTER 0-0
La partita vista dal tifoso

Che bella partita! Mi sono proprio divertito davanti alla Tv. Un Palermo combattivo, determinato, volitivo che davanti alla corazzata Inter ha presentato una partita quasi perfetta.
Vedere il Palermo che impone il suo ritmo, e le avanzate dell'Inter fatte più per inerzia che per altro è stata proprio una bella soddisfazione. Naturalmente i campioni nerazzurri sono in grado di inventare il ''calcio'' in qualsiasi minuto e Ibrahimovic, tra un colpo di tacco e uno di testa, ha comunque trovato sulla sua strada un Jimmy Fontana che ha detto di no ai tentativi di sbloccare il risultato. Anzi, siamo stati noi alla fine ad avere l'occasione per segnare con Diana all'ultimo minuto, ma, onestamente, sarebbe stato troppo.
Forza Palermo siamo sulla buona strada,
E mercoledì 31 ottobre facciamo la festa di Halloween con il prosciutto di Parma. (n.b. Palermo-Parma al Barbera).
Buon calcio a tutti.
[A.G.] 

Palermo (4-5-1): Fontana 7, Zaccardo 6, Biava 7 (37' st. Rinaudo sv), Barzagli 7, Capuano 6 (33' st. Cassani sv.), Diana 6.5, Simplicio 5.5, Guana 8, Caserta 6, Bresciano 6 (41' pt. Miccoli 6.5), Amauri 6.5. (1 Agliardi, 4 Gio. Tedesco, 7 Cavani, 17 Jankovic). All.: Colantuono 6.5.
Inter (4-4-2): Julio Cesar sv. (1' st. Orlandoni 6), Maicon 6.5, Cordoba 6.5, Samuel 6.5, Chivu 6.5, J. Zanetti 6, Stankovic 6 (1' st. Dacourt 6), Cambiasso 6, Cesar 5, Ibrahimovic 5.5, Suazo 5 (39' st. Cruz sv.). (6 Maxwell, 7 Figo, 18 Crespo, 24 Rivas). All.: Mancini 6.
Arbitro: Farina di Novi Ligure (Alessandria) 6.
Note: angoli 4-3 per l'Inter. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Caserta, Simplicio per gioco falloso, Samuel per gioco fallo di mani. Spettatori: 33.972, per un incasso di 721.169,92 euro.
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Finisce pari al Barbera tra Palermo e Inter al termine di una partita combattuta e giocata molto sul piano fisico. Una classica gara che poteva risolversi da una parte e dall'altra con un grande numero o con un episodio. Le occasioni non sono mancate e soprattutto l'Inter nel finale avrebbe potuto far gol, ma si è trovato dall'altra parte un ottimo Fontana.
Segnali positivi per la squadra di Colantuono che dopo qualche prova poco brillante e qualche critica, soprattutto per la mancanza di gioco, riesce a fermare la capolista con una prova caratteriale maiuscola. Colantuono recupera Fontana, regolarmente tra i pali, dopo il problema al ginocchio accusato in settimana. Il tecnico rosanero si affida a un centrocampo a cinque con Amauri unico terminale offensivo; in difesa Biava viene preferito a Rinaudo, mentre Diana torna a centrocampo.

Mancini punta su Chivu in difesa sulla sinistra, mentre Maxewell va in panchina; in attacco Suazo al fianco di Ibrahimovic; Adriano non figura neppure tra i convocati. Indisponibili oltre a Materazzi, anche Viera, Toldo, Burdisso e Jimenez.
Partenza aggressiva del Palermo che cerca con un discreto pressing di non far ragionare i nerazzurri. La prima incursione pericolosa è interista con un suggerimento di Ibrahimovic dalla destra, bravo Fontana ad anticipare Suazo. Il centrocampo rinforzato di Colantuono sembra sortire effetti, però c'è qualche imprecisione nell'ultimo passaggio.

La partita è gradevole e combattuta, Amauri si batte come un leone su ogni pallone e dall'altra parte Suazo con il palla tra i piedi è imprendibile. Poche le palle gol fatta eccezione per la splendida conclusione al volo di Stankovic sulla quale si oppone un grande Fontana. Problemi fisici per Bresciano che al 41' deve lasciare il posto a Miccoli. Nel recupero si fa male alla caviglia anche Stankovic. Deve lasciare il posto ad inizio ripresa a Dacourt. Fuori anche Julio Cesar, non al meglio delle condizioni, che viene sostituito dal terzo portiere Orlandoni.
Non cambia il tema della partita e subito un'occasione per parte ad inizio ripresa. Qualche giocata da appalusi di Ibra che dialoga anche alla cieca con Maicon, qualche altra discutibile come un tacco in area che poteva essere sfruttato meglio. Miccoli ci prova con una punizione dal limite. Dacourt e Simplicio preferiscono la conclusione dalla distanza. Nel Palermo Cassani rileva Capuano e Rinaudo per uno stanchissimo Biava.
E al 37' Chivu colpisce la traversa con un calcio di punizione da circa 30 metri. Negli ultimi minuti Mancini inserisce Cruz per Suazo, ancora senza gol in campionato. Il finale è tutto dell'Inter, Ibrahimovic sfiora il gol di testa, ma Fontana salva sulla linea. [La Sicilia]


CATANIA - SAMPDORIA 2-0

Catania (4-3-3): Polito; Sardo (34' st Silvestri), Stovini, Terlizzi (39' st Sottil), Vargas; Baiocco, Edusei, Tedesco; Martinez, Spinesi, Mascara (37' st Sabato). In panchina: Bizzarri, Izco, Biagianti, Morimoto. Allenatore: Baldini
Sampdoria (3-4-2-1): Mirante; Sala, Gastaldello (11' st Maggio), Lucchini; Zenoni, Palombo (28' st Bonazzoli), Volpi, Pieri; Bellucci, Cassano (40' pt Sammarco); Montella. In panchina: Castellazzi, Ziegler, Franceschini, Bastrini. Allenatore: Mazzarri
Arbitro: Girardi di San Dona' di Piave
Reti: 2' pt Mascara, 43' pt Martinez
Note: Pomeriggio sereno, terreno in discrete condizioni. Spettatori: 20.000 circa. Ammoniti: Lucchini, Sammarco. Angoli: 6-5 per la Sampdoria. Recuperi: 3' pt e 2' st.
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La ''banda Bassotti'' in blucerchiato (Montella-Cassano-Bellucci) si sfalda quasi subito. Il secondo ''bassotto'', anzi, lascia il campo in anticipo creando un piccolo giallo poi rientrato. Il Catania, invece, sfrutta tutto quello che la Samp concede e mette in campo una difesa talmente stretta, precisa e senza cedimenti da risultare assolutamente impenetrabile per gli attaccanti di Mazzarri.
Gli uomini di Baldini conquistano così una vittoria assolutamente meritata (2-0) che è anche il loro quinto risultato utile consecutivo (record), superano la stessa Samp in classifica e hanno tre punti in più del Catania dei miracoli, quello dell'anno scorso fermato solo dalla tragedia del Massimino.

Una partita con due ''gialli'': prima la denuncia di alcuni componenti della comitiva blucerchiata che sostengono di aver subito un'aggressione dagli addetti al servizio della stadio catanese; quindi, al 40' del primo tempo, l'uscita di Cassano che dopo un problema muscolare ha direttamente abbandonato il campo senza chiedere il cambio.
Sul primo decideranno gli organismi competenti: probabile che qualcosa sia successo ma che, forse, non sia stato tanto grave da determinare conseguenze penali o sportive (queste più probabili) per il Catania. Il dg blucerchiato Beppe Marotta conferma che non è stato presentato ''alcun esposto, abbiamo solo risposto alle domande dell'ufficio indagine che era presente''. ''Quando i giocatori sono scesi dal pullman sono stati aggrediti verbalmente e fisicamente'', ha spiegato. ''Un nostro collaboratore ha ricevuto un pugno alle spalle da qualche maschera ma questo non oscura la vittoria, meritata, del Catania. E' stato un episodio spiacevole ma per dovere di cronaca lo registriamo - aggiunge il dirigente blucerchiato - mi auguravo di non vedere questi episodi nel 2007 su un campo di calcio. Il Catania ha meritato la vittoria in modo trasparente, un episodio che fa vedere ancora una volta che fatti del genere non devono succedere. Pulvirenti ha smentito l'accaduto? E' stato solo un atto di inciviltà, non abbiamo creato allarmismi. Ripeto, la vittoria sul campo non è stata condizionata dall'episodio precedente''.

Il secondo giallo della partita è stato davvero ''fantastico''. E' il 40' del primo tempo e Cassano (reduce di un problema muscolare che gli ha fatto saltare la gara interna col Parma) ha già preso molti calci. Il barese riceve palla sulla trequarti sinistra del suo attacco e si accentra con Edusei alle calcagna che lo colpisce con un calcetto alla caviglia destra. Il barese non fa una piega: lascia lì pallone e avversario e si avvia verso gli spogliatoi senza neppure accennare un passaggio dalla panchina. Gli si fa incontro Bellucci che gli chiede: ''Hai male?''. Lui risponde di ''sì'' e prosegue. Ed ecco Montella che non ha capito e crede (con qualche ragione visto il comune passato alla Roma) di essere di fronte all'ennesima ''cassanata'', a una specie di abbandono volontario del campo. Vincenzino lo affianca, lo prende a braccetto e gli dice: ''Dai, su, vieni a giocare''. L'altro si volta inferocito, si tocca una coscia, risponde: ''Sei matto?'' e lo manda palesemente a quel paese. Solo allora, Montella capisce e torna in campo. Mazzarri, basito, provvede alla sostituzione con Sammarco. Mezzo minuto dopo la Samp becca il secondo gol.
Per qualche minuto, comunque, pochi ci credono e pensano a una manifestazione di follia del genietto di Bari. Ci vuole una dichiarazione del presidente Riccardo Garrone per fugare tutti i dubbi: ''Non c'è alcun problema Cassano nella Samp. Il giocatore ha lasciato il campo per uno stiramento, dopo avere ricevuto diversi colpi''.

Sia Baldini che Mazzarri non rinunciano al tridente. Il tecnico etneo dà fiducia a Spinesi (ancora una volta irriconoscibile) e schiera ai suoi fianchi Martinez e Mascara, il collega doriano risponde con Bellucci e Cassano alle spalle di Montella. Match subito in discesa per il Catania che al 2' si porta in vantaggio: sul cross di Baiocco, Sala interviene in scivolata ma libera Mascara, destro preciso e rossazzurri in vantaggio grazie al primo gol in campionato dell'attaccante siciliano. Difesa doriana ancora disattenta al 10', questa volta è clamoroso l'errore di Mirante, ma Spinesi non riesce ad approfittarne. Ancora Catania, mentre la Samp non riesce a ritrovarsi, anche per il pressing dei centrocampisti catanesi che non permettono a Volpi di ragionare.
Al 13' ci prova Sardo che sfiora la traversa, al 30' è spettacolare il sinistro al volo dai 25 metri di Vargas che si perde di poco sul fondo. Al 32' ecco la Samp: ma è bravo Tedesco ad anticipare Montella al momento del tiro. Tutta qui la squadra di Mazzarri nel primo tempo.
Al 43' il Catania chiude la partita: corner di Mascara e colpo di testa vincente di Martinez.
Nella ripresa Mazzarri, privo dell'infortunato Caracciolo, non cambia nulla, così come Baldini peraltro nel primo tempo costretto a sostituire gli infortunati Sardo e Terlizzi con Silvestri e Sottil. Nel secondo tempo la Sampdoria gioca molto meglio, ma del resto era stata troppo brutta quella del primo (che abbia influito l'episodio del pre-partita?). All'11 ci prova Bellucci su punizione, palla appena sopra la traversa. Al 18' clamorosa l'occasione di Palombo che, a due metri dalla porta schiaccia di testa colpendo la traversa. Al 21' destro di Bellucci, Polito respinge. Il Catania si difende benissimo (in casa un solo gol subito), la Samp non graffia. Finisce 2-0, vince un Catania solido e concreto che scavalca in classifica una Samp deludente e senza carattere, al di là dell'esposto per la presunta aggressione e dell'infortunio di Cassano. [la Repubblica]

- La classifica di serie A

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29 ottobre 2007
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