Le Siciliane di A. Messina e Catania nel vuoto dello stadio fanno un punto per ciascuno. Palermo perde ancora in casa propria
MESSINA - Catania 1-1
Messina (4-1-4-1): Caglioni 6, Zoro 6, Zanchi 6.5 (43' st Morello sv), Rea 6, Parisi 6.5, Pestrin 6.5, Lavecchia 7, D'Aversa 6.5 (34' st De Vezze sv), Candela 6, Masiello 6 (26' st Iliev 5.5), Bakayoko 6. (1 Paoletti, 20 Cordova, 3 Minetti, 21 Alvarez) All. Cavasin. 6.
Catania (4-3-3): Pantanelli 6.5, Lucenti 6.5, Stovini 6, Minelli 6.5, Vargas 6, Baiocco 7, Edusei 5.5, Caserta 6.5, Colucci 6.5 (34' st Izco sv), Spinesi 6, Mascara 6.5 (39' st Corona). (22 Spadavecchia, 2 Sardo, 21 Silvestri, 34 Cesar, 20 Rosini). All. Marino 6.
Arbitro: Paparesta di Bari 6.5.
Reti: nel pt al 35' Zanchi, 15' st Mascara.
Note: angoli 7-5 per il Catania. Recuperi: 1' e 3'. Ammoniti: Lavecchia per gioco non regolamentare, Baiocco per protesta e Masiello per gioco pericoloso. La partita si è giocata a porte chiuse ed è cominciata con un'ora di ritardo a causa di un temporale.
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Finisce 1-1 il derby che Messina e Catania non vorrebbero giocare, perché è ancora vivo il ricordo della guerriglia urbana al Massimino, perché il silenzio dello stadio vuoto è assordante e perché il maltempo rende ancora più irreale l'atmosfera al San Filippo. Un forte temporale che si è abbattuto stamani su Messina ha infatti reso il campo una specie di enorme pozzanghera, costringendo l'arbitro Paparesta a verificare più volte le condizioni del terreno, prima di poter dare inizio alla gara.
Alle 16, con un'ora di ritardo rispetto agli altri campi, finalmente il via alla partita, e ricomincia a piovere. Il Catania parte bene, ma il terreno di gioco, molto bagnato soprattutto sulle fasce, non aiuta i rossazzurri nel fraseggio, uno dei loro punti di forza. Nel suo esordio sulla panchina del Messina, Cavasin propone un 3-5-2, con Bakayoko e Masiello davanti, contro il consueto 4-3-3 di Marino.
Dopo un avvio timido, i giallorossi si conquistano un paio di calci d'angolo che mettono in apprensione la difesa etnea. Al 20' prima palla gol per gli ospiti: Lucenti inventa un grande assist per Colucci, che aggancia benissimo davanti a Caglioni, ma scivola al momento della conclusione.
Il Catania conferma tutti i suoi pregi, è una macchina ormai collaudata e lo dimostra, di contro il Messina è ancora alla ricerca di un'identità, ma la cura Cavasin per il momento funziona sul piano dell'entusiasmo, e con impegno e orgoglio i padroni di casa tengono testa agli avversari. Al 34' Mascara sciupa una clamorosa palla gol. L'attaccante del Catania sfrutta un'indecisione di Rea, spiazza Caglioni di sinistro ma non centra la porta. Errore pagato caro dai rossazzurri, perché un minuto dopo Zanchi salta più alto di tutti su un calcio d'angolo e di testa porta in vantaggio il Messina.
Al 40' D'Aversa con una punizione da oltre 30 metri prova a sorprendere Pantanelli, che fatica non poco a deviare in angolo. Sul capovolgimento di fronte Colucci calcia alto appena entrato in area. Al 44' tiro al volo di Mascara su assist di Baiocco, Caglioni para in due tempi. E' un bel finale di tempo, dopo mezz'ora di errori e scivolate.
La ripresa inizia con una bella azione sulla sinistra di Vargas, il cui cross però non viene sfruttato dai compagni in area. I rossoazzurri continuano a premere, al 7' grande azione palla a terra conclusa da un tiro di Baiocco respinto dalla difesa del Messina, ormai schiacciato nella sua metà campo.
Due minuti dopo ottimo movimento di Spinesi, che si libera al tiro, ma il suo diagonale di sinistro finisce a lato. Al 14' Baiocco si conquista un calcio di punizione al limite dell'area. Si incarica della battuta Mascara, che supera Pantanelli con un destro perfetto che aggira la barriera e si insacca in porta, per un pareggio meritato dagli etnei.
Al 17' Messina vicinissimo al 2-1. Punizione di Parisi respinta da Pantanelli, sugli sviluppi dell'azione Rea è solo davanti alla porta, ma il portiere del Catania gli nega il gol con un'ottima uscita. Con il passare dei minuti affiora la stanchezza e ne risente lo spettacolo, anche se sugli spalti non c'è nessuno a goderselo. Il Catania continua a tenere più palla, il Messina cerca il contropiede, ma per i due portieri solo ordinaria amministrazione. Uno a uno e per le due siciliane nuovo rinvio per l'appuntamento con i tre punti. Il Catania non vince infatti da tre partite, il Messina addirittura dalla nona giornata.
PALERMO - EMPOLI 0-1
Palermo (4-3-2-1): Fontana 6.5, Zaccardo 6, Biava 6, Barzagli 5.5, Pisano 4.5, Guana 6 (13' st Gio. Tedesco 6), Corini 6, Simplicio 6 (40' Giacomazzi sv), Bresciano 5 (13' st Brienza 5.5), Di Michele 5.5, Caracciolo 5. (1 Agliardi, 16 Cassani, 22 Ciaramitaro, 32 Capuano). All.: Guidolin 5.5.
Empoli (4-2-3-1): Balli 6, Raggi 6, Lucchini 6 (45' st Vanigli sv), Pratali 6, Tosto 6, D. Moro 6, Almiron 8, Buscè 7, Vannucchi 6.5 (30' st Saudati sv), Matteini 6.5, Pozzi 6 (9' st Marianini sv). (1 Bassi, 16 Marzoratti, 27 Ficini, 33 Ascoli). All.: Cagni 8.
Arbitro: Girardi di San Donà di Piave 6.
Rete: nel st 2' Almiron.
Note: angoli 9-2 per il Palermo. Recupero: 1' e 5'. Ammoniti: Pratali e Guana per gioco falloso, Di Michele per proteste. Spettatori: 19.144, per un incasso di 359.207,60 euro.
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Sarà stato lo choc della serata di ordinaria follia vissuta nello stadio Massimino di Catania, sarà stata la scarsa attenzione dedicata all'impegno odierno (in settimana si è parlato di tutto, tranne che di calcio), o la formidabile disposizione tattica dell'Empoli, fatto sta che il Palermo è caduto male sul proprio campo e (particolare non secondario, visti i tempi) davanti al proprio pubblico: è la seconda sconfitta interna consecutiva dopo quella contro la Lazio.
I rosanero, che erano reduci dalla buona prestazione offerta a Catania, oggi sono apparsi poco incisivi, inconcludenti, non sono mai riusciti ad alzare il ritmo e a superare lo sbarramento difensivo avversario. L'Empoli, al contrario, è apparso sempre attento e ben disposto in ogni zona del campo. Va detto che gran parte del merito è da attribuire alla prestazione dei toscani, sempre concentrati e determinati, ma soprattutto ben messi in campo.
Nel Palermo rientra Biava, al centro della difesa, e Guidolin decide di spostare Zaccardo a destra; per il resto è confermato lo schieramento del tragico derby di Catania. Anche il modulo rimane invariato. L'Empoli risponde con due centrocampisti, Davide Moro e Almiron, davanti a quattro difensori e alle spalle di un trio di rifinitori: Buscè, Vannucchi e Matteini.
Il Palermo parte al piccolo trotto, senza però riuscire a trovare varchi nella metà campo dell'Empoli, che controlla in modo ordinato la situazione e, quando riparte, da davvero paura. I rosanero, spesso brillanti nei loro avvii casalinghi, riescono a confezionare solo due conclusioni verso Balli (Di Michele schiaccia troppo il pallone, al 7', e Bresciano conclude centralmente, al 23').
I toscani ci provano al 13' (Moro conclude a lato di poco), poi al 18' (botta di Almiron) e al 39', con una punizione di Tosto che costringe Fontana a uscire a valanga su Raggi. Alla fine prevale l'equilibrio, favorito da un ritmo tutt'altro che frenetico e da una cifra tecnica complessiva piuttosto scadente.
Nella ripresa l'Empoli spezza l'equilibrio, e lo fa in modo del tutto inatteso, con Almiron, già decisivo (mise a segno il raddoppio e fu il migliore in campo) nel match dell'andata. Il gol del vantaggio ospite crea affanno nel clan rosanero, già in difficoltà al cospetto di un avversario ben messo in campo, abile a ripartire in contropiede, e bravissimo nel mettere in atto un pressing, che non lascia scampo ai mediani di Guidolin, sempre costretti ad accelerare la costruzione della manovra e dunque quasi sempre imprecisi.
L'allenatore rosanero al 13' cambia tutto: fuori Bresciano e Guana, dentro Giovanni Tedesco e Brienza, protagonista in negativo all'andata, con un errore dal dischetto poi rivelatosi determinante. E, a proposito di rigori, ne reclama uno il Palermo al 21', dopo che uno degli uomini della barriera tocca con un braccio il pallone calciato da Corini, ma l'arbitro lascia proseguire e, sul capovolgimento di fronte, l'Empoli fallisce il colpo del ko, non sfruttando a dovere una situazione di tre contro uno davvero ghiotta: il cross dalla destra di Buscè viene deviato leggermente da Almiron che mette fuori causa Matteini, pronto alla battuta vincente.
Nel finale si aspetta il forcing del Palermo che invece si fa intrappolare dall'Empoli e regala al pubblico solo un'emozione: Di Michele, innescato da un'azione Brienza-Tedesco, entra in area e colpisce il palo alla sinistra di Balli. La risposta dell'Empoli è immediata: gran botta di Matteini dalla lunga distanza e Fontana deve inarcarsi per alzare il pallone quel tanto che basta per andare a colpire la traversa.
Fonte: La Sicilia