Le Siciliane di A. ''Mutu'' zittisce il Palermo, mentre per il Messina l'anno nuovo inizia coi fiocchi
Le Siciliane di A hanno digerito l'ultimo ''panettone'' in maniera diversa. Al Palermo è andato di traverso e la Juventus l'ha fatto diventare un pasto indigesto; al Messina il boccone è andato giù dritto, senza problemi.
Nell'anticipo del sabato non è bastato il ''grande cuore'' rosanero per fermare la ''corazzata'' bianconera (il Palermo meritava molto di piu). Il Messina in trasferta si è guadagnata 3 punti d'oro.
PALERMO - JUVENTUS 1-2
Palermo (4-4-2): Lupatelli 6, Zaccardo 5.5, Barzagli 6, Terlizzi 6.5, Grosso 6, M. Gonzalez 6.5, Barone 5.5, Corini 5.5, Santana 6 (33' st Brienza sv), Makinwa 6.5 (1' st Bonanni 5.5), Caracciolo 5.5. (24 Andujar, 20 Codrea, 32 Accardi, 77 Rinaudo, 81 M. Ferri). All.: Del Neri 5.5.
Juventus (4-4-2): Abbiati 6.5, Pessotto 5.5 (29' st Blasi sv), Thuram 6, Cannavaro 7, Chiellini 5.5, Camoranesi 6.5, Vieira 6, Emerson 6.5, Mutu 7.5, Ibrahimovic 5.5 (42' st Del Piero sv), Trezeguet 6. (1 Buffon, 14 Balzaretti, 15 Criscito, 20 Blasi, 24 Olivera, 25 Zalayeta). All.: Capello 6.5.
Arbitro: Bertini di Arezzo 4.
Reti: nel pt 12' Terlizzi, 15' e 34' Mutu.
Note: angoli 9-8 per la Juventus. Recupero: 0' e 4'. Ammoniti: Pessotto, Thuram, M. Gonzalez e Caracciolo per gioco falloso. Spettatori: 33.149, per un incasso di 721.753,84 euro.
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La Juventus inaugura il nuovo anno così come aveva chiuso il primo: cioè, vincendo. Ma, come aveva previsto il suo allenatore Fabio Capello alla vigilia del viaggio in Sicilia, non è stata una passeggiata per i bianconeri. Anzi. La Juventus ha dovuto soffrire le pene dell'inferno prima di far cadere l'ultimo tabù dell'era Capello. Contro i rosanero, da quando Don Fabio si è seduto sulla sua panchina, la formazione bianconera non aveva mai vinto.
Nella passata stagione i campioni d'Italia, infatti, hanno lasciato al Palermo quattro punti su sei (pareggio a Torino per 1-1, sconfitta al Barbera per 1-0), schiumando rabbia. Proprio come è accaduto sabato sera a un Palermo che avrebbe pure meritato il pareggio per avere dato tutto, però ha commesso l'errore di giocare ad armi pari contro una squadra superiore in tutto, che non si è piegata alla sfuriata iniziale dei padroni di casa, quindi ha colpito a freddo. Proprio come si conviene alle grandi squadre.
Si chiama Adrian Mutu la mossa vincente di Capello nell'umida serata palermitana. Nel giorno che precede il suo ventisettesimo compleanno, il rumeno fa la differenza e firma due gol che pesano una tonnellata. Prima di passare a condurre, però, la Juventus soffre e sbuffa, suda, rischia e trema, nel tentativo di arginare le scorribande della banda di Del Neri. I rosanero partono con il piede schiacciato sull'acceleratore e fanno sognare a lungo i 35 mila del Barbera, collezionando un gol e almeno quattro palle-gol limpidissime.
Apre Caracciolo, che all'11' spara in corsa su Cannavaro, prosegue il nigeriano Makinwa che vuole lasciare il segno prima di partire per la Coppa d'Africa e al 20', dopo aver fatto ammattire la difesa della Juventus, saltando uomini come birilli, scarica un destro al fulmicotone che costringe Abbiati a un intervento acrobatico a fil di traversa. Un minuto dopo Santana impegna ancora il portiere juventino con un colpo di testa ravvicinato, quindi ci riprova Makinwa (26'), girando di testa un cross dalla trequarti di Corini: l'illusione del gol è palpabile, ma il pallone si spegne sui cartelloni pubblicitari.
Primo tempo vinto ai punti dal Palermo, ma Juve in vantaggio per 2-1 e nella ripresa si replica, con i rosanero abili nell'esprimere grande dinamismo. Tuttavia, è la Juventus a pungere con un paio di conclusioni che tengono con il fiato sospeso i 35 mila del Barbera: al 9' è Trezeguet a scheggiare il palo con un gran tiro a rientrare, quindi un colpo di testa di Emerson finisce di poco alto. Al 18' il Palermo potrebbe pareggiare, ma il piattone al volo di Bonanni, entrato dopo l'intervallo al posto di Makinwa (con il relativo spostamento dei due argentini Gonzalez e Santana a turno alle spalle di Caracciolo) pescato da Corini tutto solo in area attraversa l'area e finisce sui piedi dell'ala Santana.
Dopo una conclusione di Trezeguet deviata in angolo da Lupatelli, al 40' è Caracciolo a fallire di pochissimo il 2-2, con un tiro di poco a lato. Il finale è ancora della Juventus che ci prova con Del Piero, poi si 'accontentà del successo per 2-1. Niente di nuovo sotto il cielo di Palermo, la Signora è sempre in forma e adesso ha dimostrato di saper vincere soffrendo. È questa la vera novità del nuovo anno solare.
EMPOLI - MESSINA 1-3
Empoli (4-2-3-1): Berti 5, Buscè 5.5, Coda 5.5, Pratali 5, Lucchini 5.5, Moro 6, Ficini 6 (21' st Ascoli 6), Almiron 6.5, Vannucchi 5 (34' st Lodi sv), Tavano 5, Riganò 5.5 (39' st Pozzi sv). (23 Balli, 15 Vanigli, 18 Serafini, 33 Zanetti). All. Somma 5.
Messina (4-2-3-1): Storari 6, Zanchi 6, Rezaei 6, Aronica 6, Parisi 6.5, Coppola 6 (35' st Giampà), Donati 6.5, Di Napoli 6.5, D'Agostino 6.5 (45' st Tummiolo sv), Sculli 7, Muslinovic 7 (27' st Sullo sv). (79 Pansera, 3 Olorunleke, 13 Yanagisawa, 90 Rafael). All. Mutti 7.
Arbitro: Giannoccaro di Lecce 6.5.
Reti: nel pt 7' Muslinovic, 35' Almiron; nel st 15' st Muslinovic, 30' Di Napoli.
Note: angoli 2-1 per il Messina. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: D'Agostino e Coppola per gioco falloso, Muslinovic e Riganò per comportamento non regolamentare, Rezaei per fallo di mano. Espulsi: Pratali al 12' st per doppia ammonizione. Spettatori: 4900 circa. Spalti vuoti nel settore ospiti dello stadio nel primo tempo. Per protesta i tifosi del Messina hanno lasciato i loro posti dove poi sono tornati per il secondo tempo.
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Altro che Tavano: il vero ''galactico'' è il bosniaco Muslimovic, che realizza la sua prima doppietta in A e consente al Messina di acuire la crisi dell'Empoli con un rotondo 3-1. Toscani in ambasce, sesto ko nelle ultime otto uscite, Somma non vince dal 6 novembre (3-0 alla Reggina) e stavolta recrimina per l'espulsione di Pratali, che a inizio ripresa ha segnato la svolta del match.
Una vittoria fondamentale che i tifosi del Messina in trasferta si sono goduti solo a metà: la partita infatti si è svolta nel primo tempo con il settore ospiti
vuoto, senza neanche uno striscione, per una protesta contro la società. I tifosi non hanno comunque lasciato lo stadio e hanno seguito il primo tempo della partita da sotto gli spalti o da altri settori dello stadio, per poi rientrare nel secondo tempo.
Gli azzurri dunque aspettavano il gioiello Tavano, che pare in orbita Real, e hanno invece trovato sulla loro strada un incontenibile Zlatan Muslimovic: la giovane punta giallorossa regala a Mutti il primo sorriso del 2006 e tre punti di piombo in zona calda. Novità nelle due formazioni: nei padroni di casa Almiron affianca Vannucchi e Tavano nell'inedita linea dei trequartisti, tra i siciliani fa il suo esordio stagionale, dopo il lungo infortunio, Parisi.
Al 7' lancio di Sculli per Muslimovic, che con la punta anticipa Berti e Moro e insacca. Messina avanti e Empoli già in affanno. Almiron cerca di dare una scossa ai suoi, impegnando Storari (8'), ma l'Empoli stenta a costruire gioco: Mutti ha intasato la mediana (cinque uomini e i rientri di Di Napoli) e ha ingabbiato Vannucchi e compagni. Al 31' Rezaei ferma con la mano un lancio di Buscè destinato a Riganò: per l'arbitro è solo giallo.
L'Empoli inizia a sfondare sull'out sinistro, con le folate di Lucchini e Vannucchi; su cross basso del primo, Almiron (35') si coordina e indovina un gran tiro di mezzo esterno a fil di palo: 1-1, è il momento dei toscani. Al 37' sponda volante di Riganò per Tavano, piatto destro dal cuore dell'area a sfiorare il palo. 40', punizione bomba di Parisi dal vertice dell'area, Berti sfiora la palla che scheggia la traversa. Primo tempo divertente e pari giusto.
La gara si decide a inizio ripresa. È il 12': Pratali e Muslimovic vengono a contatto, l'arbitro ammonisce entrambi ma per l'empolese è il secondo giallo e scatta l'espulsione. Un minuto e proprio Muslimovic trova, sulla sponda aerea di Sculli, il sinistro al volo del 2-1. La doppia mazzata stende l'Empoli, al 20' ancora Muslimovic se ne va in contropiede e impegna severamente Berti. Non c'è più storia, alla mezzora, su cross di Sculli, Di Napoli in spaccata fa 3-1 e chiude il match. Per il Messina è una boccata d'ossigeno, per l'Empoli la conferma della crisi.
Nei minuti finali l'Empoli gioca decisamente meglio dei giallorossi e legittima il pareggio con un bel suggerimento di Riganò per Tavano, ma l'attaccante spreca da solo davanti a Storari. Nel secondo tempo il pallino del gioco è in mano agli uomini di Somma, che stazionano stabilmente nella metacampo messinese, ma al 14' sono i giallorossi a tornare in vantaggio ancora con Muslimovic: cross dalla destra di D'Agostino, sponda al centro di Sculli e il bosniaco approfitta del buco al centro della difesa toscana, lasciato dall'espulsione di Pratali, per mettere dentro il 2-1.
L'espulsione del difensore empolese si fa sentire, il Messina diventa padrone del campo e al 30' chiude l'incontro con il 3-1 di Re Artù Di Napoli che insacca in spaccata un cross di Sculli. Negli ultimi minuti succede poco, con l'Empoli che si arrende e Mutti che dà spazio al giovane Tummiolo.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 49 Milan 40 Inter 39 Fiorentina 37 Livorno 34 Chievo 30 Roma 27 Lazio 27 Sampdoria 25 Udinese 23 PALERMO 22 Siena 20 Reggina 19 Empoli 18 Ascoli 17 MESSINA 16 Cagliari 15 Parma 14 Lecce 12 Treviso 11