Le Siciliane di A. Nero senza rosa per un Palermo ancora battuto. Il Catania in casa opta per la prudenza
ROMA-PALERMO 1-0
La partita vista dal tifoso
Un buon Palermo non basta per non perdere a Roma. L'arbitro purtroppo ha espulso Rinaudo per un intervento a centrocampo che poteva essere sancito solo con l'ammonizione. Comunque i rosanero hanno dato la sensazione che se avessero osato di più potevano portarsi a casa un buon risultato.
Ma non è contro la Roma che dobbiamo fare il Campionato.
Da domenica si inizia a fare sul serio perché è d'obbligo la vittoria per incamerare i punti necessari per arrivare alla salvezza prima possibile e poi cercare qualcos'altro.
Forza ragazzi che avete una buona squadra.
Buon calcio a tutti! [A.G.]
Roma (4-2-3-1): Doni 6, Cassetti 6, Mexes 6, Ferrari 6, Tonetto 6, Brighi 6.5, Pizarro 6.5, Taddei 6, Perrotta 6 (26' st Aquilani 6), Mancini 6.5 (44' st Cicinho sv), Totti 6 (37' st Vucinic) (1 Curci, 2 Panucci, 14 Giuly, 18 Esposito). All.: Spalletti 6.5.
Palermo (4-3-1-2): Fontana 5, Biava 5, Rinaudo 4, Barzagli 6, Zaccardo 5.5, Guana 5, Simplicio 5.5 (18' Cavani 5), Migliaccio 5, Caserta 6 (38' st Jankovic sv), Miccoli 5 (16' st Cassani 5), Amauri (1 Agliardi, 3 Capuano, 4 Tedesco 23 Bresciano). All.: Guidolin 5.5.
Arbitro: Brighi di Cesena 5.5.
Reti: nel st, 14' Mancini.
Note: angoli 6 a 4 per la Roma. Recupero: 0 e 4. Espulso: Rinaudo per fallo su Brighi al 12' st. Ammoniti: Simplicio per gioco scorretto, Cassetti per gioco falloso. Spettatori: 32.000.
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Il meno quattro per ora è solo virtuale, ma la Roma fa sentire il fiato sul collo all'Inter. Nel giorno della festa per i 200 gol di Francesco Totti è Mancini però a regalare tre punti fondamentali per avvicinarsi alla capolista nerazzurra e sperare che domani l'Udinese possa bloccare la banda Mancini. L'1-0 contro il Palermo nell'anticipo della prima giornata di ritorno firmato dal brasiliano fa sorridere Spalletti e sprofondare nella crisi più nera la squadra di Guidolin: i rosanero non riescono più a vincere e anche la zona Uefa comincia a sfuggire dall'orizzonte.
Eppure quella vista all'Olimpico non è stata una Roma irresistibile: certo la partita l'hanno condotta sempre i giallorossi, e il Palermo ha mostrato ancora una volta tutte le sue debolezze. Ed è riuscito anche a farsi male da solo, rendendo il match più duro di quanto fosse sulla carta: perchè per un brutto fallo di Rinaudo - il peggiore in casa dei siciliani - al 12' della ripresa l'arbitro non ha dubbi e lo manda fuori. Con il Palermo in dieci per la Roma doveva essere poco più che una formalità: ma la partita non scorre tutta in discesa e alla fine i padroni di casa rischiano anche di pareggiare con un tiro di Cavani.
Il prologo della sfida si era consumato con il serpentone di duecento bambini sul prato dell'Olimpico, tanti quanti i gol in giallorosso del capitano: è la festa per il traguardo raggiunto da Totti con la doppietta nel match di Coppa Italia e rinviata di una settimana per l'assenza del numero dieci nella gara di domenica scorsa con il Catania. L'Olimpico non è quello delle grandi occasioni, ma per la passerella del capitano la Curva si alza in piedi e fa un regalo speciale all'uomo simbolo della Roma. Un pallone d'oro fac-simile, nascosto sotto un drappo giallorosso, come a ricordare che quel riconoscimento al prolifico centravanti giallorosso non è mai stato assegnato. Poi il mezzo giro in trionfo, prima del 'cinque' con cui Totti saluta uno a uno i duecento bimbi con in dosso una t-shirt con i numeri simbolo (200 e 10).
Poi comincia la sfida, e dall'aria di festa si passa all'agonismo. Spalletti lascia in panchina Panucci e sceglie come esterno destro Cassetti, al posto dello squalificato De Rossi Brighi vince il ballottaggio con Aquilani. Guidolin prova a rafforzare la difesa, punto debole delle ultime partite, e lascia come terminali offensivi Amauri e Miccoli, con alle spalle Caserta. I primi 45' non sono di grande spettacolo: la Roma cerca il gol in ogni modo, due le occasioni mancate. La prima in avvio, al 5' con Perrotta che va alla conclusione sfruttando un buon passaggio di Taddei. Ed è proprio il brasiliano al 16' che calcia bene, ma si fa trovare pronto Fontana.
La partita non si accende sul piano tecnico, ma sono scintille tra Pizarro e Amauri, che si scaglia per un'evidente simulazione del giallorosso in area. Lì l'arbitro doveva estrarre il giallo. Ma è proprio Pizarro uno dei migliori della Roma: il cileno fa le veci di De Rossi, recupera smista palloni e recupera in continuazione. Arriva anche un'occasione per lui al 27' con un tiro potente che sfila alla destra di Fontana. Il Palermo si limita a ostruire il gioco giallorosso, ma riesce ad arginare il pericolo e a difendere la porta. Unico brivido al 33' con un insidioso colpo di testa di Zaccardo. La Roma poteva anche reclamare un rigore per un mani in rea di Rinaudo, ma Brighi lascia correre.
E sarà proprio il giocatore rosanero a imprimere la svolta alla gara. Negativa per il Palermo. Al 12' commette un brutto fallo su Brighi con un intervento a piedi uniti: l'arbitro estrae il rosso diretto. In inferiorità numerica il Palermo subisce il gol dopo appena due minuti: la firma è di Mancini che di testa sigla, su corner di Taddei e con la complicità di un'uscita incerta di Fontana, la sua quinta rete stagionale. La Roma, forte dell'1-0, si mostra pimpante. Poi però non gestisce al meglio l'uomo in più e il Palermo cerca a ogni costo la palla del pareggio. E il brivido è nel finale con Cavani: ma la Roma viene graziata. Match duro, con poco spettacolo. Ma tre punti d'oro che fanno avanzare in classifica la Roma: l'Inter è più vicina.
CATANIA-PARMA 0-0
Catania (4-3-3): Polito 5.5, Silvestri 5.5, Terlizzi 6, Stovini 6.5, Vargas 6, Baiocco 5.5 (37' st Izco sv), Edusei 6.5, Tedesco 5.5 (22' st Pià 5.5), Colucci 6, Spinesi 5.5 (32' Morimoto sv), Mascara 6. (1 Bizzarri, 4 Sottil, 20 Gazzola, 27 Biagianti). All. Baldini.
Parma (4-3-2-1): Bucci 6, Zenoni 6, Falcone 6, Rossi 6.5, Castellini 6, Mariga 6.5, Cigarini 6.5, Morrone 6, Gasbarroni 5.5 (22' st Reginaldo 5), Pisano 6 (46' st Budan sv), Corradi 5.5 (37' st Lucarelli sv). (99 Pavarini, 8 Matteini, 25 Bega, 55 Parravicini). All. Di Carlo.
Arbitro: Celi di Campobasso 5.
Note: angoli 3-0 per il Catania. Recupero 1' e 4'. Ammoniti Mariga, Morrone, Pisano, Edusei e Silvestri per gioco falloso, Gasbarroni per proteste, Stovini e Vargas per comportamento non regolamentare. Spettatori sedicimila.
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Niente calci, ma poco calcio. Dopo l'ormai celebre pedata nel sedere rifilata da Baldini al collega Di Carlo nella partita d'andata, Catania e Parma non si fanno male. Lo zero a zero finale è lo specchio più fedele di un incontro che si spegne con il trascorrere dei minuti.
Entrambi protagonisti di un periodo non esaltante, etnei e emiliani preferiscono non rischiare. I rossazzurri, ancora a caccia della prima vittoria nel 2008, provano a combinare qualcosa di buono nel primo tempo, ma alla distanza accusano la fatica dovuta agli impegni extra in Coppa Italia e sono costretti ad abbassare i ritmi, diventando troppo prevedibili per i gialloblù, a loro volta provenienti da tre sconfitte di fila e prudenti quanto basta per rischiare poco in una ripresa in cui si conta la miseria di una sola occasione da gol.
Baldini deve rinunciare in extremis a Martinez e schiera Colucci nel tridente inserendo Tedesco a centrocampo. Di Carlo preferisce Mariga a Parravicini sulla mediana. Il Parma comincia meglio e ci prova due volte nel primo quarto d'ora con un rasoterra di Gasbarroni e un colpo di testa di Corradi, entrambi controllati senza troppi problemi da Polito.
Imballato in avvio, il Catania cresce con il trascorrere dei minuti guadagnando campo e convinzione. Il primo affondo è di Spinesi, che gira a lato un assist di Colucci. Gli etnei cercano il tiro dalla distanza: Bucci se la cava di pugno su Spinesi, Mascara e Colucci.
Dopo un altro tentativo di Colucci con palla alta sulla traversa, i padroni di casa vanno in gol al 40' con un colpo di testa di Spinesi su punizione di Mascara, ma Celi ravvisa un inesistente fallo nel mucchio in area e annulla tra le proteste generali dei rossazzurri. Allo scadere della prima frazione, Rossi salva la propria porta, rischiando quasi l'autogol, per chiudere su un traversone basso di Colucci dalla destra.
Nella ripresa Baldini passa al 4-2-3-1 con Edusei e Tedesco coppia di mediani e Baiocco avanzato accanto a Mascara e Colucci. Di Carlo, dal canto suo, tiene Pisano sulla linea dei centrocampisti lasciando Gasbarroni a supporto di Corradi. Gli spazi, però, sono pochi e nessuna delle due formazioni riesce ad essere incisiva.
A metà della seconda frazione, Baldini decide di buttare nella mischia il nuovo acquisto Pià al debutto in rossazzurro, riportando Baiocco in mediana. Di Carlo replica rimpiazzando Gasbarroni con Reginaldo. E proprio Reginaldo, un minuto dopo l'ingresso in campo, potrebbe sbloccare il risultato, ma il suo tentativo dopo un'uscita a vuoto di Polito si perde sul fondo. È il primo e unico brivido del secondo tempo.
Fonte: La Sicilia
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