Le Siciliane di A. Palermo 0-0 a Torino. Il Catania affonda 1-4 a Livorno. Peggio il Messina 0-2 a Cagliari
TORINO - PALERMO 0-0
Torino (4-2-3-1): Abbiati 7, Comotto 5,5, Brevi 7, Bovo 6, Balestri 6, Gallo 7, Ardito 6,5, Rosina 7, Lazetic 6,5 (30' st Barone 5,5), Muzzi 6,5 (13' st Stellone 6,5), Abbruscato 5 (26' st Konan 6). (1 Taibi, 6 Cioffi, 18 Ogbonna, 15 De Ascentis). All. De Biasi 7.
Palermo (4-3-1-2): Fontana 6,5, Zaccardo 6,5, Biava 5,5(13' st Cassani 6), Barzagli 6,5, Pisano 6, Diana 5,5, Ciaramitaro 6 (45' st Giacomazzi sv), Simplicio 6, Bresciano 6,5, Caracciolo 5,5, Di Michele 5 (27' st Brienza 6). (1 Agliardi, 15 Dellafiore, 4 Tedesco, 9 Matusiak). All. Guidolin 6.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 6,5:
Note: angoli 4-3 per il Torino Recupero: 1 e 3 Ammoniti: Brevi, Zaccardo, Biava, Simplicio per gioco scorretto.
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Contento il Torino, un po' meno il Palermo, che con questo pareggio vede avvicinarsi il Milan a insidiargli il quarto posto in classifica, visto che i siciliani hanno una partita in più.
Ma su questo 0-0, visto l'andamento del gioco in campo, nessuna delle squadra può discutere. Contento il Torino che ha cercato di vincere fino al novantesimo, sprecando un paio di occasioni per pochezza tecnica.
Meno soddisfatto il Palermo soprattutto del primo quarto d'ora, in cui ha visto vanificate da un grande Abbiati due occasioni nitide. La prima era nata da una distrazione di Bovo, che aveva dato via libera a Caracciolo: progressione vincente del centravanti e bordata da pochi metri, che il portiere granata ha respinto. Poi, sull'azione susseguente di calcio d'angolo, Abbiati è volato ancora a respingere una zuccata vincente di Zaccardo. E infine, nel finale di tempo, ancora Abbiati si è opposto alla grande a un tiro di Simplicio su punizione.
Tutto questo non deve trarre in inganno: la partita l'ha fatta il Torino, mai visto così pimpante nell'era Zaccheroni, pronto a rubare palla all'avversario e a lanciare l'imprendibile Rosina nei corridoi. Purtroppo per i granata la qualità delle loro punte, soprattutto Abbruscato e Stellone, che nel finale si è mangiato malamente il pallone della vittoria, non è all'altezza del resto della squadra.
Basta guardare dall'altra parte: il Caracciolo di oggi, pure in giornata opaca, è comunque riuscito a segnare nel finale, per poi vedersi annullare giustamente il gol per fuorigioco. Il Toro, comunque, festeggia la quasi salvezza (adesso i punti dalla terzultima sono otto) e soprattutto il gioco, lo spirito nuovo e la condizione atletica brillante. Oltre ad Abbiati, Gallo su tutti, nonostante i 36 anni, ma benissimo anche Rosina, Ardito, Brevi (i suoi anni sono quasi quaranta), Lazetic. Bella e combattuta la partita, a dispetto del doppio zero, con il Palermo che sta cercando di ritrovarsi, ma gli mancano troppi giocatori, da Corini ad Amauri, a Guana.
Di sicuro, le due squadre hanno dimostrato coraggio, perché si sono affrontate a viso aperto fino alla fine, anche nei momenti in cui (soprattutto il Palermo, per lunghi tratti della ripresa) hanno accusato chiare difficoltà tattiche. Un discorso a parte merita Rosina: imprendibile nell'uno contro uno, ha avuto anche il merito di riempire di falli e cartellini gli avversari, ma è chiaro che la manovra offensiva del Toro non può basarsi solo sulle sue ripartenze, oltretutto sfiancanti dal punto di vista fisico.
De Biasi, oltretutto, conosce bene i suoi difetti, il tocco di troppo e la tendenza a fare da solo. Forse, con una punta più mobile di Abbruscato, la carta Rosina potrebbe essere giocata in modo molto più efficace. Ma De Biasi ha anche il grande merito di ripescare gente dimenticata, come quel Konan rivisto oggi dopo mesi: se a 17 anni aveva fatto due gol alla Juve, una ragione doveva pur esserci.
LIVORNO - CATANIA 4-1
Livorno (4-4-1-1): Manitta 7, Balleri sv (28' pt Grandoni 6), Pavan 5.5, Galante 6, Pasquale 6, Pfertzel 6 (14' st Coppola 6), Morrone 6.5, Passoni 6.5 (21' st Vidigal 6), Filippini 7, Fiore 6.5, Lucarelli 7.5. (17 Casini, 14 Kuffour, 22 Cesar, 21 Paulinho). All.: Orsi 6.5.
Catania (5-3-2): Pantanelli 6, Silvestri 5 (1' st Caserta 5), Stovini 5, Cesar 5 (1' st Corona 6), Sottil 5, Vargas 5, Baiocco 5.5, Edusei 5 (28' st Biso sv), Lucenti 5.5, Mascara 5, Spinesi 5. (22 Spadavecchia, 2 Sardo, 5 Minelli, 25 Millesi). All.: Marino 5.
Arbitro: Romeo di Verona 5.5.
Reti: nel pt 14' Sottil, 20' pt, 37' st (rigore) e 46' st Lucarelli, 45' pt Fiore.
Note: angoli 7-2 per il Livorno. Recupero: 4' e 5'. Espulsi: 21' st Baiocco per doppia ammonizione. Ammoniti: Pavan, Cesar, Baiocco e Biso per gioco scorretto, Baiocco, Stovini e Caserta per proteste. Spettatori: 5.641 (solo abbonati)
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Non sono bastate due settimane di ritiro, la sosta del campionato e il cambio di modulo per voltare pagina. Il Catania continua a perdere e a scivolare verso il basso in classifica avvicinandosi sempre di più alla zona a rischio. Il 4-1 finale rimediato a Livorno è forse troppo pesante per gli etnei, che però denunciano ancora una volta seri problemi di tenuta difensiva, concedendo troppo spazio ai toscani, in particolare a Lucarelli, autore di una tripletta che gli consente di arrivare a quota 100 gol in A.
Il 5-3-2 proposto da Marino nel primo tempo si rivela scelta non azzeccata. I rossazzurri subiscono gli avversari, mantengono il baricentro troppo basso e non si attivano a dovere in avanti, dove manca la necessaria spinta sulle fasce. Il ritorno all'abituale 4-3-3 nella ripresa serve a vedere un Catania più offensivo, ma gli etnei, con alcuni elementi chiaramente fuori fase, non paiono avere le idee chiare. Un pizzico di sfortuna (due legni di Corona) fa il resto.
Prima panchina (subito vincente) per il neo tecnico dei labronici, Fernando Orsi. Livorno che si schiera con il modulo 4-4-1-1: davanti a Manitta (fuori causa il nazionale Amelia), linea difensiva composta da Balleri e Pasquale sulla fasce, Pavan e l'esperto Galante al centro; a centrocampo confermati Pfertzel, Morrone, Passoni e Filippini; Fiore schierato da rifinitore alle spalle dell'unica punta Cristiano Lucarelli. Gli ospiti rispondono con un più coperto 5-3-2: Cesar va a puntellare la difesa, a centrocampo Lucenti viene preferito a Izco per rimpiazzare Caserta (in panchina dopo i problemi muscolari accusati in settimana), Mascara fa coppia in avanti con Spinesi.
Il Livorno parte forte e il Catania è subito in affanno. Al 3' colpo di testa di Filippini, Pantanelli se la cava con un buon riflesso. Quattro minuti dopo Spinesi si ritrova a tu per tu con Manitta, ma viene fermato dal direttore di gara per un dubbio fuorigioco. Al 14' il Catania sblocca, un po' a sorpresa, il punteggio: calcio d'angolo e comoda inzuccata di Sottil, lasciato colpevolmente solo dalla difesa dei toscani.
Due minuti dopo la risposta dei toscani con un sinistro di Pasquale deviato in angolo da Pantanelli. Il Livorno è più tonico e deciso, gli ospiti sono spesso in affanno. Al 20' arriva il pareggio: Lucarelli, marcato male da Sottil, si gira e con un preciso sinistro sorprende Pantanelli. I labronici restano senza Balleri (frattura a una costola dopo uno scontro con Manitta), rimpiazzato da Grandoni, ma conservano l'iniziativa.
Lucarelli ci prova con un sinistro in corsa con palla di poco fuori. Pochi istanti prima che si vada negli spogliatoi, l'undici di casa ribalta il risultato. Fiore è lesto a girarsi in piena area etnea liberandosi di Sottil e superando Pantanelli con un tocco sotto misura. Spinesi potrebbe pareggiare subito dopo, ma il suo destro da posizione favorevole si perde sul fondo.
Nella ripresa Marino rimpiazza Silvestri e Cesar con Caserta e Corona arretrando Lucenti in difesa e tornando al 4-3-3. Il tridente offensivo porta i catanesi vicini al pareggio. Al 9' Corona, sfruttando un affondo di Baiocco, calcia forte da ottima posizione, ma centra in pieno la traversa. Il Livorno, dal canto suo, potrebbe triplicare con Lucarelli, la cui girata su cross di Fiore viene salvata con un bel guizzo da Pantanelli nei pressi della linea bianca.
Al 21' il Catania resta in dieci: Baiocco, già ammonito, colpisce da dietro Filippini e rimedia il secondo giallo. I padroni di casa provano a sfruttare immediatamente l'uomo in più con Morrone, che per due volte sbaglia la misura della conclusione da buona posizione. Gli etnei si buttano in avanti con la forza della disperazione e recriminano di nuovo con Corona, che alla mezz'ora cerca la deviazione vincente da pochi metri, ma trova Manitta, bravo a salvarsi con l'aiuto del palo.
Il match si chiude al 38', quando Sottil tocca di mano, in modo probabilmente involontario, un pallone lavorato da Lucarelli: Romeo, fiscalissimo, fischia la massima punizione, trasformata dallo stesso Lucarelli. Nei minuti di recupero, giungono pure il 4-1 e la tripletta di Lucarelli, autore di un sinistro dal limite dopo una serie di carambole propiziata dagli errori difensivi catanesi.
CAGLIARI - MESSINA 2-0
Cagliari (4-4-2): Fortin 6, Ferri 6, Lopez 6, Bianco 6.5, Del Grosso 6.5 (33' st Agostini sv), Biondini 7 (28' st Marchini sv), Conti 6.5, Budel 7, Pepe 5.5, Capone sv (19' pt A. D'Agostino 6), Suazo 6. (25 Chimenti, 3 Canini, 14 F. Pisano, 21 L. Colucci). All.: Giampaolo 7.
Messina (4-4-2): Paoletti 6.5, Lavecchia 5 (26' st De Vezze sv), Zanchi 6, Zoro 5, Rea 5 (1' pt Giallombardo 5), Alvarez 6, Pestrin 5, Candela 5, Masiello 5, Riganò 5, Floccari sv (39' pt Iliev 6). (15 Ferla, 33 Iuliano, 23 D'Aversa, 11 Di Napoli). All.: Cavasin 5.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Reti: nel pt 12' Biondini, 24' Budel.
Note: angoli 2-1 per il Cagliari. Recupero: 4' e 3'. Ammoniti: Lavecchia, Del Grosso, Zanchi, Masiello per gioco scorretto. Espulso: Zoro (30' st) per doppia ammonizione. Spettatori: 10 mila circa.
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Due gol in ventiquattro minuti e il Cagliari vince senza affanni la sfida salvezza contro il Messina, che si conferma allergico alle trasferte. Nessuna vittoria, quattro pareggi e ben dieci sconfitte quest'anno fuori dal San Filippo per i siciliani.
Eppure il Messina, dopo la batosta casalinga di due settimane fa contro il Torino, a Cagliari inizia bene. Al 6' occasionissima per Floccari, che viene servito da Riganò ed è liberissimo davanti a Fortin, lo salta con un pallonetto, ma al momento di concludere nella porta vuota cicca clamorosamente, disturbato anche dal recupero di Lopez. Al 9' buona iniziativa di Alvarez sulla destra, palla in mezzo, Floccari finta il tiro cercando di smarcare Riganò, ma ancora Lopez sventa la minaccia. La partenza dei giallorossi promette bene, ma al 12', alla prima vera azione, passa il Cagliari.
Combinazione in area sulla sinistra Suazo-Capone, quest'ultimo anticipa Zoro e con un passaggio in mezzo serve l'accorrente Biondini, lasciato colpevolmente solo dalla difesa del Messina. Gran destro sotto la traversa e padroni di casa in vantaggio.
Il gol spegne gli ardori dei siciliani, e la partita sul piano tattico appare bloccata (si affrontano due formazioni speculari, schierate con il 4-4-2). Gli uomini di Cavasin sembrano spenti, nessuna idea, solo lanci lunghi per Riganò, e il Cagliari può controllare agevolmente e tentare il contropiede sfruttando la velocità di Suazo. L'honduregno al 19' sale in cattedra, salta due avversari, entra in area ma viene fermato da un ottimo recupero di Zoro.
Al 24' sinistro da 25 metri di Budel deviato da Zoro di testa, Paoletti spiazzato e rete del 2-0 che rende ancora più ripida la salita per il Messina, che già dopo l'1-0 non aveva mostrato segnali di reazione. A parte le uscite per infortunio di Capone e Floccari (rilevati rispettivamente da D'Agostino e Iliev) nel primo tempo non accade più nulla di rilevante.
Nella ripresa gli ospiti partono a testa bassa, ma di pericoli per la porta di Fortin non se ne vedono, anzi, al 9' è il Cagliari a sfiorare il 3-0: Pepe serve Suazo nell'area piccola, tiro al volo a botta sicura e Paoletti nega il gol all'honduregno. Al 12' show di Suazo, che porta a spasso la difesa del Messina e serve di tacco al vertice dell'area D'Agostino, il cui destro a girare finisce alto.
La pressione del Messina è sterile, e in contropiede il Cagliari va a nozze. Al 31' Zoro commette l'ennesimo fallo su Suazo, secondo giallo e doccia anticipata. Al 34' Iliev ha sul destro la palla dell'1-2 che riaprirebbe clamorosamente la gara, ma non centra la porta, gettando al vento le ultime speranze giallorosse.
Al 42' e al 47' ancora Paoletti nega il gol a Suazo, ma il Cagliari comunque incassa punti preziosissimi per la lotta salvezza e va a +6 dal Messina terzultimo. Gli uomini di Cavasin sono a un solo punto dalla Reggina, per la matematica sono ancora in piena corsa, ma l'assenza di grinta e di idee in due gare fondamentali contro Torino e Cagliari sembra il segnale di una resa.
Fonte: La Sicilia