Le Siciliane di A. Palermo 0-0 con la Reggina. Il Catania cade col Cagliari. Messina perde con l'Udinese
REGGINA - PALERMO 0-0
Reggina: Pelizzoli; Lanzaro, Lucarelli (18' st Amerini), Aronica; Mesto, Tognozzi (39' st Barillà sv), Vigiani, Giac.Tedesco, Modesto; Amoruso, Bianchi(26' st Missiroli). In panchina: Campagnolo, Di Dio, Esteves, Nielsen. Allenatore: Mazzarri
Palermo: Fontana; Cassani, Zaccardo, Barzagli , Pisano; Guana, Corini (37' st Giov.Tedesco sv), Simplicio; Bresciano, Di Michele (37' st Diana sv); Caracciolo. In panchina: Agliardi, Dellafiore, Parravicini, Munari, Brienza. Allenatore: Guidolin
Arbitro: Bertini di Arezzo
Note: Serata fresca, terreno in buone condizioni. Spettatori: 18.000 circa. Ammoniti: Guana, Caracciolo, Aronica, Missiroli, Tedesco. Angoli: 4-2 per il Palermo. Recuperi: 0' pt e 3' st.
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Bel primo tempo, brutta ripresa. Promettente inizio della Reggina che si è spenta poi lentamente e vano tentativo del Palermo di impossessarsi dei tre punti. In fondo il pareggio è sembrato giusto e chissà che le due squadre intendessero proprio non farsi male, anche inconsciamente.
La Reggina è sembrata una squadra in grado di imprimere ritmi elevati al gioco, anche se alla lunga ha pagato con la stanchezza lasciando spazio all'avversario. Il Palermo non si è dimostrato molto impressionabile, ma anche non impressionante. Il rientro alla base di Vigiani, in gran serata, ha dato maggior consistenza al gioco offensivo degli amaranto.
E tuttavia la squadra di Mazzarri è sembrata avere in mano la partita per una ventina di minuti, dopodiché è venuta fuori la notevole consistenza del Palermo. Partita molto intensa, combattuta a centrocampo dove le due squadre si son date battaglia per prendere in mano il bandolo del gioco. Nelle prime battute della gara le più pericolose conclusioni, nonostante la presenza di attaccanti di pregio come Amoruso e Bianchi in casa calabrese e di Caracciolo (benino) e Di Michele in rosanero, sono state dei difensori: una girata di sinistro del difensore Lucarelli alta al 15' e un tentativo di Zaccardo deviata da Pelizzoli al 22'.
Poi si sono svegliati gli attaccanti e, dopo un malinteso fra Caracciolo e Di Michele in una pericolosa proiezione offensiva del Palermo, Mesto ha dato da destra una buona palla ad Amoruso che ha commesso fallo al 32'; poi c'è stato uno spunto di Bianchi concluso con un tiro di poco fuori.
Infine, in chiusura di tempo, Vigiani ha messo Amoruso davanti a Fontana al 41' e l'attaccante ha tirato addosso al portiere in uscita, mentre al 43' è stato Simplicio a offrire a Caracciolo sulla destra una palla da sparare verso la porta: Pelizzoli ha parato in due tempi. Ecco, occasioni sui due fronti, gioco piacevole, ma niente gol. Dopo una serie di scontri fra polizia e un gruppo di tifosi del Palermo che hanno messo a rischio la prosecuzione dell'incontro, la partita è ripresa su ritmi più blandi. Il più tecnico Palermo ha così tentato di prendere il sopravvento, ma vanamente. Si son visti: un tiro di Caracciolo deviato, un tentativo del reggino Tedesco e poi l'infortunio a Lucarelli, un bel sinistro di Di Michele e una girata di Zaccardo. Quando Missiroli ha preso il posto di Bianchi, si son capite le difficoltà della Reggina che ha rinculato.
La partita tuttavia si è imbruttita e le belle premesse del primo tempo sono state tradite. Così è finita senza gol, nonostante una rovesciata di Amoruso, un'occasione capitata a Caracciolo su un intervento a vuoto di Pelizzoli e le sostituzioni di Corini e Di Michele per Tedesco e Diana in campo rosanero. Mazzarri ha tolto Tognozzi e le squadre si sono accontentate del pareggio.
Un lancio di fumogeni contro gli agenti in servizio allo stadio da parte dei tifosi del Palermo, ha provocato minuti di tensione nell'intervallo della gara. L'intervento della polizia ha comunque riportato la situazione alla tranquillità ed il secondo tempo è cominciato regolarmente dopo qualche minuto. [Fonte: Repubblica.it]
CATANIA - CAGLIARI 0-1
Catania (4-3-3): Pantanelli 6, Silvestri 5 (31' st Lucenti sv), Sottil 6, Minelli 6, Vargas 6, Baiocco 6, Edusei 6, Izco 5,5 (37' st Rossini sv), G. Colucci 5 (13' st Corona 5), Spinesi 5, Mascara 5,5 (16 Polito, 2 Sardo, 25 Millesi, 34 Cesar). All. Marino.
Cagliari (4-3-2-1): Fortin 6,5, Pisano 6, Lopez 6,5, Bianco 6,5, Agostini 6, Marchini 6 (32' st Bizera sv), Conti 6, L. Colucci 6, Capone 6 (19' st Pepe 6), Langella 6 (10' st D'Agostino 6), Suazo 6,5. (1 Aresti, 4 Budel, 13 Del Grosso, 16 Biondini). All. Colomba.
Arbitro: Rosetti di Torino 5.
Rete: nel pt 9' Suazo su rigore.
Note: recupero 2' e 3'. Angoli 12-1 per il Catania. Ammoniti Marchini, G. Colucci, Suazo, D'Agostino e Sottil per gioco falloso, Vargas per proteste, Spinesi per simulazione. Spettatori ventimila.
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Il Massimino è espugnato. La splendida serie positiva del Catania sul proprio campo si interrompe dopo 28 partite e quasi venti mesi di imbattibilità. L'ultima sconfitta interna risaliva al maggio del 2005, in B, contro il Modena. Oggi è invece il Cagliari a fare festa.
I sardi, bravi a capitalizzare il rigore trasformato in avvio di Suazo organizzando un'ordinata difesa del vantaggio, restituiscono ai catanesi la sconfitta a domicilio incassata nella giornata d'esordio del campionato e prolungano un avvio di 2007 difficile per l'undici di Marino (due sconfitte in altrettante gare disputate).
Ai locali, oltre che due pedine importanti come Stovini e Caserta, manca la brillantezza dei tempi migliori. Pur premendo a lungo, i padroni di casa non hanno mai trovato lo spunto giusto mettendo in evidenza le condizioni fisiche non ideali di alcuni uomini chiave e, segnatamente, la scarsa ispirazione degli attaccanti.
Marino deve rinunciare agli squalificati Stovini e Caserta, rimpiazzati da Minelli e Izco, ma ritrova Silvestri e Mascara nell'undici di partenza. Colomba, invece, butta subito nella mischia il nuovo acquisto Marchini e schiera regolarmente il recuperato Suazo in avanti.
Nove minuti e il Cagliari è in vantaggio. Suazo addomestica un pallone in modo sospetto aiutandosi con il braccio e poi finisce a terra sulla chiusura di Minelli: Rosetti, dopo un attimo di incertezza, decreta il penalty su segnalazione del guardalinee Lanciano. Dal dischetto, l'honduregno trasforma spiazzando Pantanelli.
Il Catania reagisce collezionando angoli e proteste. I rossazzurri reclamano il rigore per ben due volte nel giro di un minuto (caduta di Spinesi per un contrasto con Agostini e uscita bassa di Fortin su Mascara) e poi chiamano il portiere ospite alla respinta di pugno su una punizione violenta ma centrale di Spinesi da 25 metri.
I sardi provano a chiudere gli spazi a centrocampo affidandosi alla velocità in contropiede di Suazo, gli etnei cercano sbocchi sulle fasce, soprattutto la sinistra, dove Vargas guadagna spesso la linea di fondo. Fortin salva la propria porta al 32' opponendosi in tuffo a un'inzuccata di Mascara su cross di Baiocco. Sessanta secondi dopo, il numero uno dei cagliaritani si ritrova tra le mani un colpo di testa, ravvicinato ma non abbastanza angolato, di Izco. Prima che si vada negli spogliatoi, c'è ancora tempo per un'altra protesta dei padroni di casa per un tocco di mani in mischia nell'area cagliaritana.
Nella ripresa il Catania mantiene a lungo il possesso di palla, ma non trova il cambio di ritmo. Colomba rafforza la mediana con D'Agostino, Marino rimpiazza Colucci con Corona. Bisogna attendere 21 minuti per vedere un portiere impegnato: Fortin salva in tuffo su colpo di testa di Sottil.
I locali, alla disperata ricerca di varchi nella metà campo avversaria, riescono a rendersi pericolosi solo su calcio piazzato. Al 28' Spinesi stacca tutto solo in area, ma manda la sfera oltre la traversa. Nel finale non accade altro, se non un contropiede cagliaritano mal finalizzato da Conti, che si fa conclude addosso a Pantanelli da pochi passi.
UDINESE - MESSINA 1-0
Udinese (3-5-2): De Sanctis sv, Zapata 6, Natali 6.5, Coda 6, Zenoni 6, Pinzi 6, Obodo 5.5 (16' st Barreto 6), Muntari 6, Motta 5.5 (25' st Siqueira 6), Iaquinta 7, Di Natale 7 (44' st D' Agostino sv) (88 Murriero, 16 Rinaldi, 29 De Martino, 18 Asamoah). All: Malesani 7.
Messina (4-5-1): Caglioni 6.5, Rea 5 (40' st La Vecchia sv), Zanchi 6, Zoro 5.5, Giallombardo 5.5, Alvarez 6, Cordova 6, De Vezze 5.5, Masiello 5, Iliev 6, Di Napoli 5 (1 Paoletti, 86 Ghomsci, 16 Ogasawara, 67 Provenzano, 3 Minetti, 62 Montella). All: Giordano, 5
Arbitro: Ciampi di Roma 6.
Rete: nel st 31' Iaquinta.
Note: recupero 2' e 4'. Ammoniti: Coda, Pinzi, Giallombardo e Rea per gioco falloso. Angoli: 10-0 per l'Udinese. Spettatori: 14.000. Prima della partita è stato osservato un minuto di silenzio per commemorare le vittime dell'incidente nello stretto di Messina del 15 gennaio.
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Iaquinta rende dolce l'esordio sulla panchina bianconera di Malesani e inguaia il Messina di Giordano salito al Friuli con una sola opzione: il pareggio. In una gara comunque deludente e dominata dalla nebbia, l'Udinese merita i tre punti in virtù di una maggior volontà e di una superiorità territoriale che si manifesta anche in dieci angoli a zero.
Il Messina interpreta male la partita nel senso che rinuncia a giocare. Fin dal primo minuto di gioco, infatti, la squadra dello stretto cerca solo di limitare i danni e di ripartire in contropiede. Tattica misera che però sembra dare i frutti sperati, fino al 31' della ripresa quando, dalla nebbia, esce e svetta la testa di Iaquinta che mette alle spalle di Caglioni. E Malesani può esultare.
Il tecnico veneto conferma il modulo con tre difensori e cinque centrocampisti e non rinuncia a Muntari già del Portsmouth. Giordano parte con Iliev dietro a Di Napoli, ma poi riporta subito il centrocampo a cinque per non dare superiorità all' Udinese nella zona nevralgica del campo. La partita così non decolla poichè le due squadre si annullano a vicenda anche se i padroni di casa hanno in Iaquinta e Di Natale due autentiche frecce. E proprio quest'ultimo costruisce la prima occasione da gol: su punizione, al 22', colpisce in pieno il palo alla destra di Caglioni.
Poi praticamente non accade più nulla se non la nebbia che si fa di minuto in minuto più fitta. L'Udinese non riesce a perforare la muraglia eretta dagli uomini di Giordano a difesa di Caglioni. Gli esterni Zenoni e Motta vengono sistematicamente stoppati da Alvarez, Iliev e Giallombardo, mentre Iaquinta rimane troppo isolato in avanti essendo Di Natale impegnato piuttosto a rafforzare la linea di centrocampo.
Il Messina per contro non fa nulla: aspetta l'Udinese e parte in contropiede. E proprio al 47', dopo una bella conclusione di Di Natale al 45', Cordova dal limite scocca un tiro che finisce di poco sopra la traversa.
La ripresa vede subito i padroni di casa spingere alla ricerca del gol. Natali ci prova di testa al 10', mentre al 20' è Zapata a cercare gloria con un rito dalla distanza. Muntari, centrocampista ormai ceduto, si fa notare con una conclusione dalla distanza che prelude al gol. Malesani fa spazio ad alcuni giovani del vivaio. Uno di questi è Siqueira che, al 31', batte l'ennesimo angolo. La traiettoria è perfetta. Iaquinta non sbaglia.
Il Messina si sveglia un po', ma è tardi. Iliev si porta qualche decina di metri più avanti per dar man forte all'isolato e inconcludente Di Napoli. La squadra cerca le fasce, ma Coda fa buona guardia. Allora i gialloblù cercano il gol con conclusioni dalla distanza che però non possono impensierire De Sanctis. Anzi è l'Udinese a chiudere la gara in avanti con Iaquinta sempre devastante.
In pochi giorni Malesani non poteva cambiare la squadra. E così è stato. L'Udinese è ancora potenzialmente da primi posti, ma deve guarire. E' soprattutto sul centrocampo che Malesani deve lavorare per cercare di ridare smalto alla squadra che poi deve anche ricominciare a credere nelle proprie possibilità. Il Messina è apparso troppo rinunciatario. Al di là delle assenze, Giordano ha avuto il torto di non saper trovare alternative valide. La strada per la salvezza è tutta in salita.
Fonte: La Sicilia