Le Siciliane di A: Per il Palermo e il Messina la Befana ha portato solo carbone
Le Siciliane in trasferta battute dalle rispettive squadre
REGGINA - PALERMO 1-0
Reggina (3-4-2-1): Pavarini 7, Franceschini 6, De Rosa 6.5, Cannarsa 6, Mesto 6, Tedesco 6.5, Mozart 6.5, Colucci 6.5 (12' st Paredes 6), Balestri 6, Nakamura 6.5 (39' st Borriello sv), Bonazzoli 6 (46' st Esteves sv). (87 Spicuzza, 4 Piccolo, 6 Zamboni, 7 Veron). All.: Mazzarri 6.
Palermo (4-3-2-1): Guardalben 5.5, Zaccardo 5, Barzagli 5 (35' st Ferri sv), Terlizzi 5, Accardi 5.5, Raimondi 5 (1' st Gonzales 6), Barone 6, Morrone 5, Brienza 5.5, Santana 5 (20' st Farias sv), Toni 5. (1 Santoni, 30 Adriano, 27 Di Franco, 26 Balistreri). All.: Guidolin 5.
Arbitro: Pieri di Lucca 6.5.
Reti: nel pt 6' Nakamura.
Note: angoli: 8-8. Recupero: 2' e 4'. Ammoniti: Terlizzi, Barone, Accardi, Zaccardo, Paredes per gioco falloso; Pavarini per condotta non regolamentare. Spettatori: 15.000 circa.
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Pur senza strafare e senza giocare in modo brillante, a vincere il derby del sud è stata la squadra di Mazzarri. La Reggina, con una rete segnata dopo appena sei minuti di gioco dal giapponese Nakamura, ha battuto il Palermo di Guidolin che in riva allo Stretto ha giocato non al meglio delle sue possibilità. La parte iniziale della gara è tutta di marca calabrese con Mozart e Tedesco bravi ad impadronirsi della zona mediana del terreno di gioco.
Il Palermo dal canto suo soffre più del previsto le assenze degli squalificati Corini e Zauli. Anche l'assenza, sulla corsia sinistra, dell'ex perugino Grosso non consente ai rosanero di guadagnare terreno e permettere così a Toni di rendersi pericoloso dalle parti di Pavarini. Non a caso al primo vero affondo (6') la compagine di Mazzarri passa in vantaggio.
Su un traversone basso di Colucci il difensore rosanero Zaccardo (che tocca anche la sfera con le mani) e il portiere Guardalben pasticciano e per il giapponese Nakamura è un gioco da ragazzi mettere in rete a porta sguarnita. Passano appena due minuti e il trequartista nipponico fionda a rete dal limite dell' area impegnando centralmente l'estremo difensore palermitano.
La reazione degli ospiti tarda ad arrivare e i calabresi ne approfittano sfiorando il raddoppio con De Rosa (20') a seguito di un corner battuto da Nakamura. Due minuti dopo, bella triangolazione tra Toni e Brienza con quest'ultimo che impegna con un tocco ravvicinato rasoterra, il portiere reggino Pavarini.
Sul piano qualitativo la gara non decolla anche perché le squadre evitano di scoprirsi, tant'è che il gioco si sviluppa prevalentemente a centrocampo con Toni da un lato e Bonazzoli dall'altro spesso isolati. La ripresa si apre con gli ospiti più pimpanti e protesi in avanti alla ricerca della rete del pareggio. Passano appena tre minuti e il Palermo sfiora la marcatura con Brienza che dal limite impegna in un difficilissimo intervento Pavarini.
Nel capovolgimento di fronte è il brasiliano Mozart, al termine di un'azione individuale, ad impegnare con un rasoterra centrale il portiere rosanero. Non riuscendo a rendersi particolarmente pericoloso a metà ripresa, Guidolin dopo aver fatto entrare Gonzales al posto dello spento Raimondi, si gioca la carta del secondo attaccante: dentro l'argentino Farias, fuori l'ex veronese Santana.
Poco prima della mezz'ora, su assist di Toni, è Brienza a concludere in diagonale verso la porta calabrese, ma Pavarini blocca a terra senza problemi. Poco dopo è Gonzales a sfiorare, con un tiro dal limite, l'incrocio dei pali della porta calabrese. A cinque minuti dal termine Mazzarri toglie lo stanco Nakamura facendo entrare l'ex milanista Borriello.
In piena zona Cesarini è Farias che di testa, su un cross di Barone, a fallire clamorosamente la rete del pareggio. Sul capovolgimento di fronte è Borriello, tutto solo davanti a Guardalben, a fallire la rete del raddoppio. Poi il triplice fischio del bravo arbitro Pieri.
Si è svolto senza problemi il dopo partita di Reggina-Palermo. I tifosi siciliani, scortati dalla polizia, hanno lasciato lo stadio ed hanno raggiunto Villa San Giovanni dove si sono imbarcati. Problemi, invece, ci sono stati nel pre-partita. Oltre ai tafferugli provocati dai tifosi reggini nel tentativo di venire a contatto con i supporter palermitani, attimi di tensione si sono verificati anche nella fase dell'ingresso dei tifosi siciliani nello stadio.
Un gruppo privo di biglietto ha tentato di forzare il cordone delle forze dell'ordine per entrare ugualmente. C'è stato qualche tafferuglio, ma la polizia ha controllato la situazione. Le forze dell'ordine sono dovute intervenire anche all'interno dello stadio quando, sul finire del primo tempo, dal settore dei tifosi ospiti sono stati lanciati verso gli spettatori calabresi, alcuni seggiolini divelti. Anche in questo caso, comunque, è bastato l'arrivo della polizia per fare finire il lancio, senza che questo abbia provocato problemi.
CAGLIARI - MESSINA 2-1
Cagliari (4-3-3): Iezzo 6, Lopez 6.5, Maltagliati 6.5, Bega 6.5, Agostini 7, Abeijon 6.5, Gobbi 7, Brambilla 6, Esposito 6.5 (39' st Alvarez), Zola 6 (24' st Suazo 6), Langella 6.5. (1 Katergiannakis, 14 Pisano, 49 Delnevo, 3 Albino, 32 Bianchi). All.: Arrigoni 6.
Messina (4-4-2): Storaci 6.5, Zoro 5.5, Zanchi 6, Razaei 5.5, Aronica 5.5, Giampà 6 (24' Iliev 5.5 ), Coppola 6, Donati 5.5 (24' st Yanagisawa 5.5), Sullo 5, Zampagna 6.5 (34' st Rafael sv), Di Napoli 5.5. (21 Eleftheropoulos, 19 Parisi, 7 Goneas, 23 Mamede). All.: Mutti 5.5.
Arbitro: Rocchi di Firenze 6.
Reti: nel pt 21' Zampagna; nel st 3' Esposito, 10' Gobbi.
Note: angoli: 5-4 per il Cagliari. Recupero: 1' e 3'. Ammoniti: Coppola, Zanchi e Rezai per gioco falloso, Abeijon e Langella per proteste Spettatori: 15 mila circa.
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Il sogno del Messina dura poco più di un tempo, poi si risveglia il ''tridente sardo'' e per i siciliani scende anzitempo il buio. E se alla fine dei primi 45' tra gli spalti serpeggiano i mugugni, basta il travolgente inizio della ripresa per far tornare il sorriso e l'entusiasmo ai tifosi rossoblù. Il Cagliari festeggia il ritorno alla vittoria dopo le due sconfitte consecutive in trasferta (contro Reggina e Palermo) e può affrontare con maggiore serenità i due impegni proibitivi (trasferta di Udine domenica e poi al Sant'Elia con la Juve) che l'attendono per la chiusura del girone di andata.
Il successo arriva al termine di una gara davvero dai due volti. Nel primo tempo i sardi sembrano ancora psicologicamente bloccati e fanno ben poco, con tentativi quasi sempre per vie centrali, anche di fronte a un Messina non particolarmente brillante, ma ben disposto in campo e capace di sfruttare una delle poche occasioni (al 21' con Zampagna, che già al 9' aveva sfiorato la rete). L'illusione degli uomini di Mutti si spegne però quasi subito quando riprende il gioco.
Nello spazio di 10', infatti, i rossoblù, che sembrano trasformati e riprendono a giocare in velocità, sfruttando soprattutto le corsie esterne, infliggono un tremendo 1-2. Al 3' Langella innesta il turbo e dopo aver superato la difesa rimette al centro dalla linea di fondo, con il solito Esposito pronto a colpire di testa in corsa e mettere alle spalle del portiere. Passano pochi minuti e al 10' è Zola a salire in cattedra e offrire la palla per il bis, con un'azione simile a quella di prima, e Gobbi (il migliore in campo) che batte, sempre di testa, Storari.
Il Messina accusa il colpo e al 16' i padroni di casa hanno a disposizione la palla del Ko. E' sempre Langella, in versione ''Rombo di Sorso'', a sfuggire in velocità a Zoro che lo mette giù. L'arbitro Rocchi indica subito il dischetto, dove va, ovviamente, Zola che, però, sceglie di cambiare angolo (a sinistra anziché alla destra del portiere come nei precedenti rigori) e Storari in tuffo riesce a respingere.
Potrebbe essere la controsvolta della gara, ma i siciliani non riescono a sfruttare un momento di calo di tensione dei sardi, creando una sola vera occasione (a parte alcune mischie) con una punizione dal limite che Di Napoli manda alto. A quel punto, Arrigoni mette in campo Suazo, al posto proprio di Zola, e l'honduregno, con le sue progressioni, sfiora il terzo gol e con Langella, e nel finale col giovane Alvarez, getta più volte lo scompiglio della retroguardia ospite.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 40 Milan 38 Udinese 31 Inter 27 Sampdoria 27 Cagliari 25 PALERMO 24 Roma 23 Fiorentina 22 Reggina 22 Lecce 21 Lazio 20 Livorno 20 Chievo 20 MESSINA 18 Brescia 18 Bologna 17 Siena 16 Parma 13 Atalanta 10