Le Siciliane di A. Per il Palermo spunta il sole in vetta alla classifica. Per Catania e Messina solo buio
CHIEVO - PALERMO 0-1
Chievo (4-4-2): Squizzi 6, Moro 6, Mandelli 6, Mantovani 6, Lanna 5.5, Luciano 5 (11' st Kosowski 6), Giunti 5 (31' st Marcolini sv), Brighi 5.5, Semioli 6, Godeas 5.5, Pellissier 5 (18' st Tiribocchi 5.5). (1 Sicignano, 19 Malagò, 21 Sammarco, 9 Bruno). All: Pillon 5.5.
Palermo (4-3-2-1): Agliardi 6, Cassani 5.5, Zaccardo 5.5, Barzagli 7, Pisano 6, Diana 6, Corini 7.5, Simplicio 6 (42' st Parravicini sv), Di Michele 6 (27' st Brienza sv), Bresciano 6 (37' st Capuano), Amauri 6.5. (12 Fontana, 15 Della Fiore, 4 Tedesco, 10 Caracciolo). All: Guidolin 6.5.
Arbitro: Farina di Novi Ligure 5.5.
Rete: nel pt 30' Corini.
Note: ammoniti: Semioli, Zaccardo e Amauri per gioco falloso. Recupero: 2' e 4'. Angoli: 5-5. Spettatori: 6184, incasso 74 mila e 720.90 euro.
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Il Palermo risponde allo scatto della Roma, supera il Chievo e agguanta la squadra di Spalletti in testa alla classifica. Decide una rete dell'ex Eugenio Corini, in assoluto il migliore in campo, capace di prendere in mano il Palermo e di guidarlo ad una vittoria comunque meritata.
Il Chievo incamera così la quarta sconfitta della stagione in campionato e con il solo punto raccolto nella trasferta di Empoli la situazione in casa gialloblù è davvero preoccupante. Anche perché il Chievo non dà segnali di risveglio, e contro i siciliani di Guidolin la squadra di Pillon tiene il campo con dignità, lotta sino allo scadere, ma non dà mai l'impressione di poter fare male. Gli scaligeri in attacco non incidono, a centrocampo nel finale finiscono sulle ginocchia e in difesa regalano al Palermo la rete che decide la sfida del Bentegodi.
I rosanero mostrano invece una solidità difensiva importante: così come in Coppa Uefa nella duplice sfida con il West Ham il Palermo palesa passi avanti decisivi nel proteggere Agliardi. Spicca anche in questo caso la prestazione di un ex come Barzagli, capace non solo di mettere la museruola ai vari Pellissier, Godeas e Tiribocchi ma anche di proporsi con continuità e pericolosità in fase offensiva. Il Palermo soffre solo sulla corsia di destra dove Semioli costringe Diana sempre sulla difensiva e Cassani a non lasciare mai scoperto il fianco.
La rete di Corini giunge nel momento cardine della gara. Avvio equilibrato, squadre che si fronteggiano con timore e non appena si allungano ecco il Palermo mettere avanti la testa. Corini trova il pertugio giusto per dare un dispiacere alla sua ex squadra, complice però una sciocchezza di Mandelli che da terra gioca palla e serve involontariamente un bell'assist al destro del capitano rosanero. Corini alza le mani al cielo, ma le abbassa quasi subito in segno di rispetto verso un Chievo che gli ha regalato grandi soddisfazioni.
Nella ripresa Pillon cerca di dare una scossa, inserisce il polacco Kosowski che si è messo in luce nella partita con i portoghesi del Braga in Uefa togliendo un evanescente Luciano. Ma i cambiamenti non mutano l'ordine delle cose. Il Palermo si compatta, non offre mai lo spazio al Chievo per offendere e i gialloblù pur lottando si spengono. Nemmeno Tiribocchi riesce a fornire l'apporto sperato, ed il Palermo con il blitz di Verona si riporta in testa al campionato, in coabitazione con la Roma. Il Bentegodi si veste di rosanero così come il campionato italiano.
MESSINA - LIVORNO 0-1
Messina (4-3-1-2): Storari 6; Parisi 6 (25' st Ghomsi 5.5), Rea 5.5, Zanchi 5.5, Lavecchia 6; Masiello 6, Cordova 6.5, Ogasawara 6.5; Iliev 6.5; Floccari 6 (17' st Di Napoli 5), Riganò 6 (32' st Zorò 6). In panchina: Caglioni, Morello, Sullo, Minetti. Allenatore: Giordano 6.5.
Livorno (3-4-1-2): Amelia 5.5; Rezaei 6, Kuffour 6, Grandoni 6; Balleri 6 (42' st Galante sv), Morrone 5.5, Filippini 5.5, Pfertzel 5.5; Vigiani 5.5; Paulinho 5 (18' st Danilevicius 6), Bakayoko 6. In panchina: Manitta, Vidigal, Pasquale, Argilli, Knezevic. Allenatore: Arrigoni 5.5.
Arbitro: Dondarini di Finale Emilia 6.
Reti: 31' st Danilevicius
Note: giornata di sole, caratterizzata da improvvise folate di vento. Ammoniti: Zanchi, Rea, Bakayoko, Balleri e Filippini. Angoli: 6-1 per il Messina. Recuperi: pt 2'; st 5'.
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La prima sconfitta stagionale del Messina arriva tra le mura amiche del 'San Filippo'. A cogliere la vittoria per 1-0 in riva allo Stretto è il Livorno dell'ex Arrigoni, che torna in toscana con tre punti dopo aver giocato una partita fatta di contenimento e dopo aver sfruttato l'unico errore difensivo dei siciliani che non meritavano la sconfitta. Assetto di partenza decisamente offensivo per entrambi gli undici. Il Messina si schiera con un 4-3-1-2, con Iliev in appoggio a Floccari e al bomber Riganò.
Arrigoni, orfano dell'infortunato Lucarelli, risponde con un 3-4-1-2, puntando sul tandem d'attacco Paulinho-Bakayoko, supportati dalla fantasia di Vigiani. I primi minuti di gioco sono tutti di marca messinese, con gli uomini di Giordano costantemente nella metacampo amaranto. Al 12', sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Rea si ritrova da solo in area labronica ma non riesce ad approfittare della situazione e la sua girata debole diventa facile preda di Amelia.
Giallorossi con in mano il pallino del gioco e l'occasione più ghiotta per la squadra dello Stretto arriva al 27': cross di Floccari per Riganò, il cui colpo di testa mette fuori causa Amelia ma finisce di un niente alla destra del palo più lontano. Cinque minuti dopo è Iliev, lanciato in contropiede da Cordova, ad impegnare Amelia con un tiro da fuori area. Il primo tempo è un monologo del Messina, con Iliev in evidenza su tutti, e così al 35' Amelia blocca in due tempi un tiro di Cordova.
Il Livorno si fa vivo in poche occasioni, una di queste arriva sul finale di frazione, con una girata forte di Bakayoko, respinta da Storari. L'ultima occasione è però ancora del Messina, con Amelia che non controlla bene un tiro-cross di Parisi ma Floccari, sorpreso, non ne approfitta. Nel secondo tempo la musica non cambia, con il volenteroso Messina a far gioco e il Livorno a cercare delle ripartenze che però non riescono ad innescare i due attaccanti.
Al 15' ancora un brivido per la retroguardia toscana, ma il colpo di testa di Riganò finisce fuori di poco. Poco dopo Giiordano inserisce Di Napoli al posto di un Floccari che non aveva demeritato, e Arrigoni risponde inserendo Danilevicius per uno spento Paulinho. Il match scende di tono, col Messina che perde progressivamente smalto e il Livorno che continua a non combinare grandi cose, ma che al 31' passa in una delle sue rarissime sortite offensive.
Gran lavoro sulla destra di Bakayoko, cross al centro e Danilevicius, indisturbato, batte Storari. Nel finale i siciliani si gettano in avanti ma, nonostante i cinque minuti di recupero concessi da Dondarini, non riescono a riequilibrare le sorti dell'incontro.
FIORENTINA - CATANIA 3-0
Fiorentina (4-3-3): Frey 6, Ujfalusi 6.5 (39' st Potenza sv), Dainelli 6.5, Kroldrup 6, Pasqual 6.5, Liverani 7, Blasi 5.5 (1' st Montolivo 6.5), Donadel 6, Reginaldo 5.5 (1' st Jorgensen 6.5), Mutu 7, Toni 7. (14 Lobont, 5 Gamberini, 8 Pazienza, 19 Gobbi). All.Prandelli 7.
Catania (4-5-1): Pantanelli 6.5, Silvestri 5, Sottil 6, Stovini 6, Falsini 5.5 (1' st Vargas 5.5), Sardo 5 (18' st Del Core 5.5), Baiocco 6, Biso 4.5, Caserta 6, Corona 6, Spinesi 5 (39' st Minelli sv). (16 Polito, 8 Edusei, 23 Colucci, 25 Millesi). All. Marino 5.
Arbitro: De Marco di Chiavari 5.5.
Reti: nel st 8' Jorgensen, 34' Toni, 38' Dainelli.
Note: angoli: 8-2 per la Fiorentina. Recupero: 1', 3'. Ammoniti: Blasi, Sottil, Mutu, Spinesi, Donadel per gioco falloso, Ujfalusi e Corona per comportamento non regolamentare. Espulsi: al 36' pt Biso per doppia ammonizione, al 36' st Stovini per gioco falloso. Spettatori: 28.668, incasso 565.270 euro, spettatori 30 mila.
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Niente da fare per il Catania a Firenze. Al cospetto di un'avversaria in cerca di punti utili per ridurre la pesante penalizzazione in classifica dopo le incertezze mostrate in avvio di stagione, l'undici di Marino subisce costantemente l'iniziativa dei padroni di casa e cede nella ripresa, incassando i tre gol che decidono la gara e finendo in nove.
Gli etnei, pure a uomini pari, faticano a reggere il ritmo dei toscani, non riescono a rilanciare l'azione e raramente trovano il modo di venire fuori dalla propria metà campo. La Fiorentina conferma maggiore qualità e dopo l'intervallo, grazie anche ai cambi azzeccati di Prandelli (Montolivo e Jorgensen per Blasi e Reginaldo), sblocca il match mettendo poi al sicuro il risultato senza che i catanesi riescano mai a rendersi pericolosi.
Se le mosse di Prandelli si rivelano vincenti, non pagano invece le scelte di Marino, che sorprende tutti rimpiazzando lo squalificato Mascara non con Colucci, ma con Sardo, impiegato per rafforzare la mediana, dove si vede pure Corona, che rientra spesso sino a centrocampo. Sardo, però, soffre molto sulla destra, dove i viola affondano i colpi con Pasqual e Mutu, ben imbeccati dall'ottimo regista Liverani, lasciato troppo libero di agire. Pantanelli e compagni stentano a tenere palla: a centrocampo, nonostante la generosità di Baiocco e Caserta, si fatica e in avanti Spinesi non riesce a far salire la squadra.
Il primo tiro della gara è al 28' con Mutu, fuori mira. La prima occasione-gol al 33' quando Toni, imbeccato da Mutu su punizione, colpisce di testa la traversa. Per il Catania un unico sussulto, un' inzuccata di Spinesi al 35' finita alta. Al 36' il primo dei tanti episodi, l'espulsione per doppia ammonizione (sempre per gioco falloso) di Biso. La Fiorentina sembra prendere vigore e convinzione e chiude il primo tempo in attacco: bravo Pantanelli su Mutu al 40', provvidenziale Sottil su Toni al quale al 42' viene giustamente annullato un gol per fuorigioco.
È il preludio per il vantaggio dei viola che arriva all'8' della ripresa con Jorgensen che spedisce in porta una respinta di Pantanelli su tiro di Toni. Un gol che toglie la tensione e trasmette entusiasmo alla Fiorentina mentre si sfalda la resistenza del Catania: i viola sfiorano il raddoppio più volte fino a trovarlo al 34' con un bolide di Toni su assist del romeno. Per l'attaccante è il terzo sigillo. A questo punto la gara non ha più storia, continuano a fioccare i cartellini gialli e rossi (fuori pure Stovini al 36') e per i viola è sempre più facile arrivare in area catanese: al 38' ecco il 3-0 con Dainelli su assist di Jorgensen, nel finale a Toni viene annullato un gol, al 47' Vargas salva sulla linea su Montolivo.
Fonte: La Sicilia
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