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Le Siciliane di A. Per il Palermo un pareggio dignitoso. Il Catania travolto dall'Inter. Messina vince sul filo di lana

26 febbraio 2007

ATALANTA - PALERMO 1-1
Atalanta (4-4-1-1): Calderoni; Rivalta, Talamonti, Loria (30' st Carrozzieri), Bellini; Defendi (13' st Ferriera Pinto), Bernardini, Tissone, Ariatti; Doni; Zampagna (35' st Ventola). In panchina: Ivan, Adriano, Abeijon, Bombardini. Allenatore: Colantuono.
Palermo (4-3-2-1): Fontana (31' st Agliardi); Cassani, Biava, Zaccardo, Pisano; Diana, Guana, Ciaramitaro (11' st Tedesco); Simplicio (48' st Giacomazzi), Bresciano; Caracciolo. In panchina: Dellafiore, Capuano, Cavani, Matusiak. Allenatore: Guidolin.
Arbitro: Rosetti di Torino.
Reti: 13' pt Zampagna; 13' st Diana.
Note: serata fredda, terreno in mediocri condizioni, spettatori 8.000 (abbonati), angoli 10-4 per il Palermo. In tribuna il ct azzurro Donadoni. Ammoniti: Cassani, Talamonti, Doni. Recupero: 1'; 5'.
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Atalanta e Palermo si sono dimostrate squadre in grado di giocar bene ed entusiasmare, così la partita non poteva che esser bella e ricca di emozioni. Due bei gol, quelli di Zampagna e Diana, e un rigore negato ad Ariatti sull'1-0 hanno reso movimentata la gara: il Palermo, molto cresciuto nella ripresa, ha sfiorato anche la vittoria. In ogni caso, partita molto bella e combattuta e risultato giusto.
Il folgorante avvio dell'Atalanta, priva di Donati e Migliaccio, al tiro ripetutamente nei primi 13' con il bravissimo Defendi (di poco fuori dopo una bellissima azione), con Bernardini (parato), con Doni (deviato da Fontana), è stato un preludio tambureggiante al gol di Zampagna. Gol che e' scaturito da un'azione travolgente da destra a sinistra: Defendi da destra verso Doni che, al centro, ha fatto velo per Zampagna (solo a sinistra), pronto a metter dentro. Nell'occasione i centrali rosanero (Zaccardo è sceso in campo non al meglio) hanno ciccato.

Il vantaggio dell'Atalanta è apparso meritato e il Palermo ha dato l'impressione di poter essere travolto da un avversario davvero in palla, veloce, determinato. Poi invece ha preso consistenza la squadra di Guidolin che con Simplicio e Bresciano è riuscita a proiettarsi nella metà campo nerazzurra.
E tuttavia, mentre il Palermo non è andato quasi mai al tiro, l'Atalanta è apparsa ancora incisiva: Bellini e Ariatti hanno chiamato in causa Fontana, mentre i siciliani si son resi veramente pericolosi con Cassani che al 35' ha fatto volare Calderoni sulla sinistra con un bolide da fuori area. Una rovesciata alta di Caracciolo e un rigore reclamato per un mani nerazzurro in area hanno animato la partita dei rosanero, mentre molto più evidente è stato il fallo da dietro di Cassani su Ariatti al 39': Rosetti, che in questa stagione si sta mangiando la sua fama di arbitro "mondiale", non si è sentito di fischiare un rigore che c'era.

Insomma, un primo tempo molto vivace e di qualità. All'inizio della ripresa un gran sinistro di Caracciolo (in buona serata) ha fatto volare Calderoni (bravissimo) e l'assedio rosanero alla porta bergamasca si è fatto pressante. L'azione del pareggio del Palermo è stata molto bella: al 13' Simplicio ha lanciato Pisano sulla sinistra e il traversone del terzino è stato messo dentro da Diana sull'altro fronte. Un bel gol con responsabilità di Defendi in fase di chiusura.
L'ottimo secondo tempo del Palermo (privo di Barzagli, Corini, di Michele e Amauri), ha permesso ai rosanero di sfiorare il gol al 19', prima con Caracciolo e poi con Tedesco, in ritardo di un attimo davanti alla porta. Anche l'Atalanta ha sfiorato il gol con Loria che si è scontrato con Fontana facendosi male seriamente: sono stati sostituiti entrambi. Qualche pericolo è stato creato nel finale sui due fronti, ma occasioni vere poche. Lo spettacolo è durato 70 minuti. E che spettacolo! [Repubblica.it]


CATANIA - INTER 2-5
Catania (4-3-3): Pantanelli 6.5, Lucenti 5, Sottil 5, Stovini 6, Vargas 5.5, Baiocco 6.5, Edusei 6.5, Caserta 6.5 (39' st Izco sv), Colucci 5 (33' st Morimoto sv), Spinesi 6, Mascara 5 (21' st Corona 6.5). (22 Spadavecchia, 2 Sardo, 20 Rossini, 34 Cesar). All.: Marino 5.
Inter (4-3-1-2): Julio Cesar 5.5, Maicon 7, Cordoba 5.5, Samuel 7, Grosso 6, Zanetti 6, Stankovic 6.5 (31' st Burdissso sv), Maxwell 6 (29' st Gonzalez sv), Solari 7.5, Cruz 6.5, Ibrahimovic 7 (23' st Adriano sv). (1 Toldo, 7 Figo, 18 Crespo, 23 Materazzi). All.: Mancini 6.5.
Arbitro: Bertini di Arezzo 6.5.
Reti: nel pt 45' Samuel; nel st 4' Solari, 12' Grosso, 20' Spinesi, 22' Ibrahimovic, 29' Corona, 33' Cruz.
Note: angoli 7-2 per l'Inter. Recupero: 1' e 3'. Espulso: 43' st Spinesi per proteste. Ammoniti: Stankovic per gioco scorretto, Baiocco e Spinesi per proteste. In tribuna circa 150 invitati.
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Per l'Inter la vittoria consecutiva numero 17 (nona in trasferta, uguagliato il primato del Milan) ha significato rimettersi in carreggiata dopo la sbandata di Champions. Vantaggio intatto sulla Roma, attacco più forte con 54 gol, sono altre ciliegine sulla torta nerazzurra, mentre la difesa non è più la più forte. Per il Catania, che ha retto una mezz'oretta prima di crollare, un brutto segno: in sette partite ha fatto solo due pareggi, ha la difesa peggiore del campionato (45 gol presi), ha il campo squalificato sino a fine stagione e Spinesi si è fatto cacciare da sciagurato: è un momento difficile, stai perdendo contro l'Inter senza episodi discussi e ti fai cacciare ? Boh. I suoi dodici gol sono una bella impronta sul campionato (sfortunato) del Catania, ma gesti del genere sono da censurare.

L'Inter, dopo un inizio al piccolo trotto, ha dominato la scena. Come nella partita d'andata, quando il Catania aveva cominciato bene ed aveva segnato un eurogol con Mascara, la squadra di Marino ha cominciato bene. Evidentemente l'assenza di tre pilastri del centrocampo interista come Vieira, Dacourt e Cambiasso si è sentita per un pò, tanto più che il dinamico Baiocco, il tempista Edusei e l'instancabile Caserta hanno cominciato bene. Diciamo che, dopo un avvio blando, in cui il Catania è andato al tiro pericolosamente con Caserta (J.Cesar ha deviato in volo sulla destra), l'Inter si è svegliata verso il 25' ed ha messo sotto i siciliani.
Ibrahimovic, sospinto da Stankovic, ha ingranato le marce alte e l'Inter è andata in gol proprio in chiusura di primo tempo. In realtà la squadra di Mancini aveva sfiorato il gol ripetutamente: un gran tiro di Solari parato da Pantanelli, una sassata di Stankovic aveva scheggiato il palo basso, un diagonale di Ibrahimovic era finito fuori da buona posizione. Poi è arrivato il gol, al 45', su angolo di Stankovic da sinistra: Samuel, dimenticato dai difensori rossazzurri, di testa ha insaccato centralmente, spezzando l'equilibrio.
I siciliani tuttavia non avevano giocato male per mezz'ora. Poi sono scivolati su una disattenzione difensiva, una delle tante, quest'anno. La partita in pratica si è chiusa ad inizio di ripresa, quando Solari si è liberato di Baiocco sulla trequarti e ha tirato di sinistro rasoterra mandando la palla a carambolare sul palo alla sinistra di Pantanelli. Il Catania è crollato psicologicamente e ha subito il terzo gol dopo una traversa di Cruz: Grosso si è inventato un tiro da sinistra che ha sorpreso nettamente Pantanelli sul secondo palo.

Il Catania ha avuto una buona reazione quando al 20' Spinesi ha ricevuto in area, Cordoba ha ciccato, il rossazzurro ha aggirato J.Cesar in uscita ed ha insaccato da destra. Ma l'Inter si è scatenata: Solari ha servito in area Ibrahimovic, lasciato solo: bel destro che si èinsaccato alla sinistra di Pantanelli.
Un'altra disattenzione difensiva dell'Inter: Corona ha ricevuto al limite, i nerazzurri hanno dormito e lui ha segnato con un bel sinistro rasoterra. Infine ha arrotondato il punteggio l'Inter: Maicon da destra ha dato a Cruz che ha toccato da pochi passi in rete. Nel finale l'Inter avrebbe potuto stravincere, ma le è andata già bene così.


MESSINA - SIENA 1-0
Messina (4-3-2-1): Caglioni 8, Lavecchia 6, Zanchi 6, Zoro 6.5, Parisi 5.5, Pestrin 5.5 (30' st De Vezze 5), Candela 6.5, D'Aversa 6, Masiello 6 (11 st Riganò 5.5), Iliev 5 (39' st Alvarez 7), Floccari 5.5. (1 Paoletti, 13 Rea, 20 Cordova, 31 Morello). Allenatore: Cavasin 5.5.
Siena (4-3-1-2): Manninger 6.5, Bertotto 6, Portauova 6.5, Gastaldello 6, Molinaro 6.5, Antonimi 5.5, Codrea 5.5 (23' pt Brevi 6), Vergassola 6.5, Cozza 6 (26' st Eremenko 5.5), Frick 5 (45' st Negro sv), Maccarrone 6. (18 Benussi, 22 Alberto, 21 Rossi, 9 Corvia). Allenatore: Beretta 6.
Arbitro: Pantana di Macerata 5.
Reti: nel st 48' Alvarez.
Note: angoli 5 a 4 per il Messina Recuperi: 2' e 4'. Giornata di sole primaverile, terreno in perfette condizioni. Spettatori 7.000, di cui una ventina venuti da Siena. Ammoniti: Iliev, Lavecchia e Riganò per gioco falloso, Parisi e Frick per proteste.
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In uno stadio San Filippo semideserto, nonostante la riapertura totale dopo il derby con Catania a porte chiuse, il Messina torna alla vittoria sul filo di lana, grazie a una invenzione dell'honduregno Alvarez al terzo minuto di recupero. Tanta fortuna per i giallorossi che sino a quale momento non avevano fatto nulla, sovrastati da un Siena che aveva costruito ben cinque nitide palle gol.
Ma il calcio è questo e crederci sino alla fine è uno dei principi fondamentali. Con un tiro arrivano tre punti, l'aggancio alla Reggina e il recupero di Riganò che in futuro potrebbe essere fondamentale. Cavasin recupera il bomber ma non lo rischia dall'avvio, preferendo partire con Floccari, unica punta supportato sulle fasce da Iliev e Masiello.
Il tecnico senese Beretta sceglie Fick come seconda punta accanto a Maccarone e manda l'ex romanista Corvia in panchina. Parte a buon ritmo il Messina di Cavasin sulle fasce, ma lascia troppo spazio alle ripartente dei toscani che per due volte si presentano al tiro. Poi Candela al 15' fa correre i brividi agli ex compagni con una punizione dal limite. Ma un minuto dopo tocca a Maccarone fare paura a Caglioni con un colpo di testa ravvicinato.

Si fa male l'ex rosanero Codrea e Beretta lo cambia con Brevi. Svetta di testa Zoro ma alza troppo la mira, diversamente da Portauova che al 35', su angolo, batte di precisione e chiama Caglioni alla grande respinta. Al 39' una bomba di Parisi su punizione fa tremare Manninger ma la sfera sfiora solo il palo. Tutto qui un brutto primo tempo nel quale il Siena è apparso più pericoloso.
Nell'intervallo si scalda il bomber Riganò, tra le ovazioni dei tifosi che sperano in lui per il miracolo. Ma dopo 7 minuti della ripresa è Cozza ad avere la palla buona ma manca la devizione da appena un metro. All'11' una ovazione accoglie l'ingresso in campo di Riganò, assente da 4 dicembre quando un infortunio lo bloccò dopo aver messo a segno 9 gol ed essere il capocannoniere del campionato.
Al 16' Portauova svetta di testa e chiama al miracolo Caglioni, lo imita Manninger sul ribaltamento di fronte ribattendo su Iliev in uscita. La pvincereartita si infiamma. E Caglioni viene chiamato al grande miracolo al 27' quando s'inarca mettendo in angolo un tiro da cinque metri di Maccarone. Due minuti dopo ancora i toscani pericolosi con Vergassola che colpisce la traversa con un tiro a giro.

Ancora Caglioni vola per evitare un tiro di Vergassola indirizzato nel sette. Il Siena vuol vincere ma al 48' in pieno recupero deve ingoiare il boccone amaro: Alvarez ruba un pallone al limite ed esplode un esterno destro da campione.

Fonte: La Sicilia
 
- La classifica di serie A

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26 febbraio 2007
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