Le Siciliane di A. 'Profondo nero' per i rosanero. Punto d'oro per il Catania. Messina: no comment
ASCOLI -PALERMO 3-2
Ascoli (4-4-2): Eleftheropoulos 6, Minieri 6, Melara 6, Di Biagio sv (4' pt Bellusci 6.5), Pesce 6.5, Perrulli 5 (1' st Zanetti 6), Boudianski 7.5, Bonanni 5.5, Guberti 6 (40' st Giampà sv), Soncin 7, Paolucci 6.5. (19 Boccolini, 7 Fontana, 15 Gauracs, 84 Job). All. Sonetti 7.
Palermo (4-3-2-1): Agliardi 4.5, Cassani 6 (15' st Pisano 5.5), Biava 5.5, Barzagli 5.5, Zaccardo 5.5, Guana 6 (32' Brienza sv) Corini 6, Simplicio 5.5, Bresciano 6.5, Di Michele 6, Matusiak 6.5 (6' st Caracciolo 5). (12 Fontana, 4 Tedesco, 15 Dellafiore, 22 Ciaramitaro). All. Gobbo 5.5.
Arbitro: Mazzoleni di Bergamo 5.5.
Reti: nel pt 10' Simplicio, 25' Boudianski, 30' Matusiak; nel st 2' Paolucci, 16' Boudianski.
Note: angoli 6-3 per il Palermo. Recupero: 1' e 4'. Espulso al 34' st Simplicio per fallo di reazione. Ammoniti: Biava, Soncin per gioco scorretto, Perrulli per proteste. Spettatori: 3.000 circa.
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Eutanasia di un campionato. Il Palermo, battuto anche sul campo del retrocesso Ascoli (3-2) può solo sperare che si concluda al più presto un girone di ritorno da media retrocessione, il rischio è quello di perdere anche la qualificazione in Coppa Uefa. Seconda vittoria interna della stagione per l'Ascoli che mostra di avere una marcia in più sul piano della determinazione e trova in Boudianski l'uomo decisivo sui calci piazzati.
Si vede invece un Palermo dai due volti, proprio come il suo torneo: i rosanero nel primo tempo, anche se a fasi alterne, evidenziano la propria supremazia e chiudono meritatamente in vantaggio, poi nella ripresa subiscono la rimonta dei bianconeri e sono incapaci di reagire. Sonetti a centrocampo sceglie l'ex Bonanni, mentre sia Zanetti che Fontana vanno in panchina; Perrulli affianca le due punte Soncin e Paolucci; diversi i primavera convocati. Gobbo e Pergolizzi lanciano per la prima volta dal pirmo minuto l'attaccante polacco Matusiak; recuperato Pisano che parte dalla panchina. Parte bene il Palermo che prova a farsi subito pericoloso.
L'Ascoli perde dopo appena 4' Di Biagio, costretto a lasciare il posto a Bellusci per problemi fisici. Al 9' il Palermo passa in vantaggio: Bresciano lanciato in area dalla destra mette il pallone al centro per l'accorrente Simplicio che insacca. Poco dopo Eleftheropoulos è costretto ad uscire su Matusiak lanciato a rete. Poi è l'Ascoli a farsi vedere con un gran tiro di Boudianski, che Agliardi non trattiene. Il Palermo allenta la presa, mentre L'Ascoli ci prova con Paulucci a creare problemi alla retroguardia rosanero e Biava non fa complimenti a stenderlo.
Al 25' il pareggio dei bianconeri: calcio di punizione con tocco di Bonnani per Boudianski che supera Agliardi all'incrocio. Il Palermo riprende in mano le redini dell'incontro, si spinge in avanti e va a segno al 30': tiro da sinistra di Simplicio, Eleftheropoulos respinge, Di Michele davanti la porta non aggancia, lo fa invece Matusiak che spinge il pallone dentro.
L'Ascoli fa troppa confusione e cerca le penetrazioni per vie centrali finendo per perdere spesso il pallone. Nel Palermo Di Michele non dà punti di riferimento agli avversari che faticano a contrastarlo. Al 39' gran conclusione di Zaccardo respinta dal portiere. Per il primo tempo può bastare.
A inizio riprsea Sonetti lascia fuori Perrulli e inserisce Zanetti. Dopo appena 2' l'Ascoli pareggia: la difesa rosanero lascia in libertà il veloce Soncin, gran tiro dell'attaccante, respinta piuttosto incerta di Agliardi e Paolucci insacca. Al 6' Caracciolo subentra a Matusiak, alla prese già dal primo tempo con un problema alla caviglia. Il ritmo calà anche per il caldo che si fa sentire parecchio.
Al 17' l'Ascoli passa in vantaggio: altro calcio di punizione di Boudianski che buca la barriera e infila Agliardi. Al 20' ancora Ascoli con un calcio di punizione di Bonanni che si stampa sulla traversa. Il Palermo ci prova, ma le energie sembrano mancare. Al 32' Brienza lascia il posto a Guana, applauditissimo dal pubblico del Del Duca che non lo ha dimenticato.
Al 34' il Palermo resta in 10 per l'inutile fallo di reazione di Simplicio con Zanetti. Al 37' ci prova Brienza di testa su assist di Corini. Nel finale l'Ascoli in contropiede potrebbe chiudere con un punteggio più largo, ma Giampà spreca una favorevole occasione.
CATANIA - MILAN 1-1
Catania (4-1-3-2): Pantanelli 7, Sardo 5, Cesar 6, Stovini 6.5, Vargas 7, Edusei 6.5, Baiocco 6, Izco 6, Caserta 7, Spinesi 7 (37' st Rossini sv), Mascara 6 (40' st Silvestri sv). (22 Spadavecchia, 4 Sottil, 5 Minelli, 19 Biagianti, 9 Corona). Allenatore: Marino 7.
Milan (4-4-2): Dida 6, Oddo 5.5, Nesta 6.5, Maldini 6 (20' st Kaladze 6), Jankulovski 6.5, Brocchi 6, Pirlo 6, Gattuso 6 (35' st Gourcuff sv), Seedorf 7, Kakà 6, Inzaghi 6 (20' st Gilardino 5). (16 Kalac, 2 Cafu, 19 Favalli, 7 Oliveira). Allenatore: Ancelotti 6.
Arbitro: Saccani di Mantova 6.5.
Reti: nel pt 6' Seedorf, nel st 16' Spinesi.
Note: angoli 9-2 il Catania. Recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Inzaghi per proteste, Baiocco e Brocchi per gioco scorretto, Caserta e Gattuso per reciproche scorrettezze. Spettatori: 8.000 circa.
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Una settimana che non dimenticherà facilmente: Gionatha Spinesi, che mercoledì scorso aveva festeggiato la nascita della piccola Giada, trova a Bologna il gran gol del pareggio contro il Milan, il quinto del Gabbiano nelle ultime cinque giornate, e giunge a quota 17 nella classifica marcatori.
L'1-1 del Dall'Ara va bene a tutti: soddisfa i rossoneri, che conquistano la matematica qualificazione ai preliminari di Champions League, e fa felice il Catania che muove la classifica mantenendo i due punti di vantaggio sul terzultimo posto con due sole partite ancora da giocare.
Una bella domenica di calcio, un bel match e un buon punto per tutti, con il Milan che conferma di essere in buone condizioni in vista della finale di Champions League del 23 ad Atene contro il Liverpool, e il Catania che dimostra di essere in crescita e che, cento giorni dopo il derby con il Palermo e a circa 1000 chilometri di distanza dal Massimino, ritrova i suoi tifosi celebrando la circostanza con un pari d'oro.
Pur andando subito sotto a causa di un gol di Seedorf propiziato da un errore in disimpegno di Sardo, i catanesi riescono a restare in piedi grazie anche agli interventi di Pantanelli, ritrovatosi dopo gli errori delle ultime settimane. Quando gli avversari accelerano, l'undici di Marino non può che soffrire, ma i catanesi resistono, non mollano e nella ripresa trovano la prodezza di Spinesi che vale l'uno a uno sfiorando nel finale anche la vittoria.
Sono circa 5-6 mila i sostenitori etnei che hanno raggiunto il Dall'Ara di Bologna per incitare Marino e i suoi ragazzi, scivolati dalla zona Champions League a quella retrocessione dopo il maledetto derby dello scorso 2 febbraio. Il Milan, invece, è in un momento di grande forma, la testa non è ancora ad Atene e se lo è, il modo è quello giusto perché i rossoneri giocano con tensione e concentrazione adeguate all'impegno.
Marino preferisce Sardo a Silvestri e Cesar a Sottil in difesa e, come previsto, sceglie il 4-1-3-2 con Edusei a protezione della difesa e Baiocco, Izco e Caserta a centrocampo con Mascara e Spinesi in avanti. Ancelotti propone la formazione migliore, priva del solo Ambrosini.
Il Catania ha un disperato bisogno di punti, il Milan deve solo mettere al sicuro una qualificazione ai preliminari di Champions League, ormai a portata di mano. Eppure sono proprio i rossoneri a partire con grande slancio e con Inzaghi che al 3' e al 5' mette i brividi ai tifosi rossazzurri. Al 6' il "Diavolo" passa con uno dei suoi uomini più in forma: Clarence Seedorf che con un sinistro dal limite, su servizio di Kakà, batte Pantanelli, che può solo sfiorare.
L'azione del gol rossonero parte da un'ingenuità di Sardo che poi, al 14', sbaglia un cross e per poco non beffa Dida che deve salvarsi in angolo. Il Catania è tonico, ci crede, vuole il pareggio e un punto che sarebbe prezioso per la salvezza. Ci prova Vargas: la sua punizione da posizione impossibile finisce sulla traversa.
Gli etnei giocano con determinazione, ma la difesa del Milan fa buona guardia grazie a un Nesta in ottime condizioni e a un Maldini che guida il reparto con la solita sicurezza. A centrocampo la qualità dei rossoneri è superiore: Baiocco, Edusei e Caserta, pagano inevitabilmente qualcosa nel confronto uno contro uno, ma garantiscono corsa e grinta e oppongono una dignitosa resistenza.
Il Milan, però, trova tempi e spazi per fare male agli etnei. Pantanelli deve superarsi sulle conclusioni di Brocchi e Pirlo, poi al 32' fa un autentico miracolo su Kakà che, a due metri dal portiere, avrebbe potuto fare meglio. Il Milan con Seedorf, al 43' e al 45', va vicino al raddoppio, ma nella prima occasione il destro è largo, nella seconda Pantanelli si salva con i piedi, per la disperazione di Ancelotti che vorrebbe chiudere la partita.
Nella ripresa ritmi comprensibilmente più bassi. Il caldo si fa sentire e la stanchezza anche. Il Milan all'11' raddoppia, ma Inzaghi è in netto fuorigioco sull'assist di Jankulovski. Il Catania non molla, Vargas (tra i migliori) continua a spingere sulla sinistra, ma è dalla destra, al 17', che arriva la palla che Mascara prolunga di testa: bravissimo Spinesi a coordinarsi e a battere con un gran sinistro al volo Dida per l'1-1 catanese.
Un risultato che sembra accontentare entrambe le squadre. Ancelotti cambia qualcosa, fa riposare Inzaghi, Maldini e Gattuso in vista di Atene e concede qualche minuto a Gilardino, Kaladze e Gourcuff. Marino inserisce Rossini per Spinesi e Silvestri per per Mascara. L'ultima emozione la regala al 42' Caserta: il suo destro a girare, innescato da un taco di Rossini, esalta Dida che vola a deviare in angolo salvando il risultato.
PARMA - MESSINA 4-1
Parma (4-4-2): Bucci 6, Coly 6, Paci 6.5, Couto 6 (1' st Ferronetti 6), Castellini 6.5, Muslimovic 7, Grella 6.5, Parravicini 6, Gasbarroni 6.5, Budan 6.5 (21' st Dessena sv), Rossi 7 (7' st Paponi 6). (23 De Lucia, 80 Bocchetti, 21 Cigarini, 10 Morfeo). All.: Ranieri 6.5.
Messina (4-5-1): Paoletti 4.5, Zanchi 5, Morello 4.5, Candela 5, Giallombardo 5, Lavecchia 5 (19' st Alvarez 6), Pestrin 6, D'Aversa 5.5, Masiello 5.5 (19' st De Vezze sv), Parisi 5 (36' st Ghomsi sv), Riganò 5.5. (71 Cesaretti, 20 Cordova, 10 Iliev, 11 Di Napoli). All.: Bolchi 5.5.
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto 6.
Reti: nel pt, 23' Rossi, 29' Muslimovic, 31' Rossi, 33' Gasbarroni; nel st 43' Riganò.
Note: recupero 1' e 2'. Angoli: 4-4. Ammoniti: Grella, Morello, Zanchi e Pestrin per gioco scorretto. Spettatori: 14.700.
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Bastano 34 minuti al Parma per mettere a segno quattro gol e liquidare così un Messina già retrocesso e con la testa e le gambe già in vacanza. Tutte nel primo tempo, infatti, le reti degli emiliani, capaci di infilare ripetutamente la difesa siciliana in contropiede. Nel tabellino c'è gloria per Giuseppe Rossi, doppietta per lui, Muslimovic e Gasbarroni. Il risultato finale è di 4-1, con Riganò che al 42' del secondo tempo mette a segno il gol della bandiera messinese.
In partenza Ranieri sceglie un duttile 4-2-3-1 con Budan unica punta, dietro al quale operano Gasbarroni, Rossi e Muslimovic. Bolchi risponde con il 4-5-1 e Riganò unica punta. Il copione della gara appare subito chiaro: Parma in avanti nel tentativo di approfittare del turno casalingo contro un Messina già in serie B e giallorossi che attendono solo la fine del campionato.
Al 17' padroni di casa vicini al gol con Couto: il portoghese spizzica il pallone su calcio d'angolo, ma la sfera finisce sul palo. Il gol è però nell'aria e arriva al 23'. Fa tutto Rossi che, lanciato quasi da metacampo, dopo trenta metri di corsa infila Paoletti di destro. Al 29' inizia il periodo di pazzia del Messina, capace di prendere tre gol in cinque minuti perdendo anche la faccia.
Al 29' Muslimovic batte Paoletti con un potente tiro dal limite dell'area e un minuto dopo Rossi, su assist di Budan, mette dentro la sua nona segnatura stagionale. Il periodo di totale anemia dei siciliani continua al 34', con Gasbarroni che in totale solitudine mette dentro il 4-0. Il Messina? si fa vivo solo al 38' con un tiro di D'Aversa deviato in angolo da Bucci.
Il secondo tempo, come facilmente prevedibile, è da ultimo giorno di scuola. Ritmi decisamente lenti e fitta rete di passaggi a centrocampo. Nonostante questo al 14' Paponi sfiora il palo con un colpo di testa su calcio d'angolo. Il caldo e un risultato già acquisito fanno in modo che di emozioni al Tardini non se ne vedano. Bolchi inserisce Alvarez e De Vezze senza ottenere grossi risultati, mentre Ranieri toglie prudentemente Rossi dalla mischia in vista delle prossime partite.
Al 31' Gava nega un rigore solare al Messina, non giudicando falloso un netto fallo di Bucci su Riganò, ma i siciliani non hanno più nenache voglia di protestare. Il match scivola via tranquillamente verso la fine, con le due squadre impegnate in una stucchevole rete di passaggi a centrocampo. C'è tempo al 42' per il gol di Riganò: il centravanti stoppa un pallone in area e batte Bucci con un bel tunnel. Finisce con il Tardini in piedi ad applaudire la squadra di Ranieri che in questo modo può ben sperare in vista del traguardo salvezza.
Fonte: La Sicilia