Le Siciliane di A. Sulle ''ruote'' di Palermo e Messina esce, purtroppo, il quattro
Una pessima domenica di Campionato
LAZIO - PALERMO 4-2
Lazio (4-4-2): Peruzzi 6, Oddo 6.5, Siviglia 5.5, Stendardo 5, Zauri 6, Behrami 6.5 (43' st Belleri sv), Firmani 6, Liverani 7 (27' st Dabo 6), Manfredini 6.5, Pandev 7 (35' st S.Inzaghi 6), Rocchi 7,5. (33 Sereni, 25 Cribari, 16 Giallombardo, 31 Keller). All.: D. Rossi 7.
Palermo (4-4-2): Santoni 5, Zaccardo 5.5 (40' st Mutarelli sv), Barzagli 5.5, Terlizzi 5, Grosso 5.5, Santana 6 (25' st Brienza 5.5), Barone 6, Corini 6, Bonanni 5.5 (1' st Gonzalez 6.5), Caracciolo 6, Makinwa 5.5. (24 Andujar, 81 Ferri, 20 Codrea, 9 Pepe). All.: Del Neri 5.
Arbitro: Saccani di Mantova 6.
Reti: nel pt 36' Caracciolo; nel st 4' Gonzalez, 13' Rocchi, 14' Pandev, 20' Manfredini, 41' Rocchi.
Note: angoli: 8-7 per la Lazio. Recupero: 2' e 5'. Ammoniti: Grosso per gioco falloso, Firmani per perdita di tempo. Spettatori: 20.000.
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Che all'Olimpico stia accadendo qualcosa fuori dal comune lo si intuisce davvero solo al 41' del secondo tempo, quando si vede un signore di una certa età e in genere compassato come Delio Rossi rotolarsi nell'erba abbracciato ai suoi giocatori. Tommaso Rocchi ha appena buttato dentro la palla del 4-2, scrivendo la parola fine ad un Lazio- Palermo che è stato un'altalena di emozioni e ha finito per premiare la squadra che ci ha messo più cuore, grinta, dedizione.
Magari a tratti i rosanero hanno mostrato un gioco migliore. Ma hanno commesso un grosso peccato di presunzione e al 4' della ripresa, quando Gonzalez ha siglato lo 0-2, devono aver pensato di aver messo al sicuro i tre punti. Invece, siccome di sicuro nel pallone c'è poco finché la palla rotola, da quel momento la partita ha cambiato registro. E tutti gli impacci e le timidezze fin lì mostrate dalla Lazio si sono trasformate come d'incanto in furia agonistica. Aiutata da quel pizzico di fortuna senza la quale nessuna impresa è possibile.
Qui sotto le sembianze del dissennato Santoni che al 13' del st, con i suoi in doppio vantaggio, ha pensato bene di inventarsi una inutile uscita su Rocchi, benché marcato da due avversari. Rimpallo favorevole e rimonta avviata. Poi in 8 minuti il Palermo incasserà altre due reti. Così la Lazio che l'anno scorso in casa non vinceva mai, ora ha già infilato tre successi su tre. E dire che l'avvio era stato tutto dei ragazzi di Del Neri. Già all'8' Terlizzi, il difensore-goleador, sfrutta un calcio d'angolo per mandare la palla di poco alta.
Pochi secondi dopo è Santana a provare la botta, ma Siviglia ci mette una gamba. Il Palermo sfrutta la titubanza dei giocatori di casa a centrocampo, dove il solo Liverani si adopera per mettere ordine. I rosanero hanno dalla loro anche una prestanza fisica notevole nella maggior parte degli elementi. Caracciolo non è Toni, ma centimetri e chili non gli mancano e li fa valere tutti. Come Makinwa, che al 19' spreca una buona occasione spedendo alto un pallone ricevuto al limite dell'area. Al '36 il Palermo passa. Una lunga rimessa in gioco del portiere si trasforma in un passaggio per Caracciolo, che Stendardo lascia colpevolmente rimbalzare. Il pallone lo supera ed è facile per l'attaccante bruciare Peruzzi con un leggero tocco sotto.
Alla ripresa del gioco la frittata laziale pare irrimediabile. Del Neri ha inserito Gonzalez che in breve lo ripaga con il gol. Ma da qui invece parte la rincorsa laziale. I rosanero si rilassano, Santoni pasticcia e Rocchi accorcia. Un minuto dopo l'onnipresente Rocchi fa il suggeritore per Pandev. I lungagnoni del Palermo restano a guardare e incassano il pari. A questo punto, poichè s'è ormai capito che questa non è una partita qualsiasi, viene anche risolto il mistero 'Culovic'. Altro che Milan o Juve. Il fantomatico realizzatore di gol fortunosi gioca nella Lazio e di secondo nome fa Manfredini.
E' infatti lui, al 20', a deviare di chiappa una punizione battuta nel mucchio da Oddo. E' addirittura sorpasso. Corini e compagni non credono ai loro occhi e la squadra solida vista nel primo tempo appare ormai una torma allo sbando. Qualche segno di reazione in verità c'è. Ci prova Grosso da fuori con un sinistro che esce di poco. Ma implacabile al 41' il contropiede orchestrato dal quartetto Rocchi-Inzaghi-Dabo-Rocchi straccia quel che resta della linea Maginot palermitana per il 4-2 e il tuffo liberatorio di Delio Rossi. L'ultimo sussulto rosanero è di Barone, ma Peruzzi vigila e la Lazio riprende a marciare dopo il ko rossonero incassato a Milano. Il Palermo dovrà invece meditare sul perché si getta via una partita.
SIENA - MESSINA 4-2
Siena (3-4-1-2): Mirante 6, Legrottaglie 6.5, Tudor 6.5, Portanova 6, Alberto 6.5 (44' st Colonnese sv), D'Aversa 6, Vergassola 6.5, Falsini 6, Locatelli 8 (28' st Volpato 6), Bogdani 6.5, Chiesa 8 (9' st Negro 6). (14 Fortin, 19 Paro, 9 Nanni, 21 Marazzina) All.: De Canio 6.5.
Messina (4-4-2): Storari 5, Zoro 5 (21' st Cristante 5.5), Rezaei 5, Fusco 4, Aronica 5, Mamede 5.5, Coppola 5.5, Donati 5 (8' st Yanagisawa 6), Iliev 5, Di Napoli 6, Muslimovic 5 (8' st Rafael 6). (88 Caglioni, 17 Giampà, 7 D'Agostino, 14 Sculli). All. Mutti 5.
Arbitro: De Marco di Chiavari 6.
Reti: nel pt 10' Locatelli, 12' Zoro, 28' e 41' Chiesa; nel st 1' Locatelli, 22' Di Napoli.
Note: angoli: 6 a 2 per il Siena. Recupero: 1' e Ammoniti: Fusco, Coppola e Tudor per gioco falloso. Spettatori: 7.500.
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Ci sono due fenomeni con la maglia del Siena. Uno si chiama Enrico Chiesa, ha quasi 35 anni e da ieri sera è a quota 131 reti in serie A, secondo cannoniere in attività dopo Montella e al pari di Vieri. L'altro è Tomas Locatelli, genio talvolta incompiuto ma che quando è in serata è in grado di far impazzire le difese avversarie. Contro il Messina hanno regolato la pratica con una doppietta a testa, scambiandosi anche un assist ciascuno.
Troppo deboli e molli i siciliani, che hanno avuto un solo vero lampo con il momentaneo 1-1 di Zoro per poi lasciare il campo ai padroni di casa. E' stato il Siena a fare quasi sempre la partita, sulla spinta di un tridente che De Canio vorrebbe adottare ogni domenica. Modulo dispendioso, con Locatelli a supporto di Chiesa e Bogdani. Ma che schianta la fragile retroguardia del Messina, incapace di chiudere sulle accelerazioni del Locatelli più ispirato di questa prima parte di stagione. Difficile capire se i bianconeri potranno permetterselo per tutto il campionato e contro tutti gli avversari.
Per ora però si godono una vittoria limpida che riporta il sereno dopo le polemiche che avevano accolto la mancata vittoria di Ascoli. La strada appare subito in discesa. Dieci minuti ed è subito gol spettacolo. Contropiede fulminante, da Bogdani ad Alberto che taglia tutta l'area con un cross a rasoterra e qui Chiesa mostra la prima perla della serata: tocco di prima per Locatelli che resta freddissimo, mette a sedere anche Storari e infila sul primo palo.
La sindrome del gol incassato in avvio però colpisce ancora la squadra di De Canio, che al 12' pasticcia in area su calcio d'angolo consentendo a Zoro di infilare Mirante: in cinque giornate, per la quarta volta gli avversari del Siena segnano entro i primi diciannove minuti. E' però solo un lampo, quello del Messina. Che al 28' assiste con una difesa da belle statuine al raddoppio del Siena: ancora cross di Alberto, sponda di Bogdani e Chiesa anticipa tutti.
E' a quota 130 gol, ma decide di salire subito a 131: al 41' Locatelli gli ricambia il favore con un pallonetto di sinistro delizioso, che lui spedisce in rete con un tocco di esterno. Il Messina è già schiantato, a completare l'opera ci pensa Fusco che al rientro in campo (dopo appena dodici secondi) sbaglia il rinvio e consente a Locatelli di superare senza problemi Storari. La partita è ormai chiusa e i cambi dei due allenatori non incidono.
C'è tempo per la rete di Di Napoli, che qui aveva segnato anche l'anno scorso, favorito da una dormita collettiva della difesa bianconera. E c'è tempo anche per l'ammonizione a Tudor che completa un filotto poco onorevole: quattro cartellini gialli in quattro giornate e subito squalifica per la partita di Roma. Stavolta il duello con Totti, che aveva regalato scintille nelle ultime occasioni, non ci sarà.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Juventus 15 Inter 12 Livorno 11 Milan 10 Fiorentina 10 Lazio 10 PALERMO 10 Sampdoria 9 Chievo 9 Roma 8 Siena 7 Empoli 6 Udinese 6 Parma 4 MESSINA 3 Cagliari 3 Ascoli 3 Reggina 3 Lecce 1 Treviso 0