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Le Siciliane di A. Torti arbitrali hanno condizionato il derby tra Palermo e Messina. Il Catania spezza la serie nera

05 marzo 2007

MESSINA - PALERMO 2-0
Messina (4-4-2): Caglioni 6, Lavecchia 6, Zanchi 6.5, Rea 6, Parisi 5.5 (33' st Giallombardo sv), Alvarez 6.5, D'Aversa 6, Candela 6 (16' Pestrin sv), Masiello 6, Bakayoko 5 (8' st Iliev sv), Riganò 8. (1 Paoletti, 11 Di Napoli, 33 Iuliano, 18 Floccari). All.: Cavasin 7.
Palermo (4-4-2): Fontana 6, Zaccardo 4, Biava 6 (21' st Cassani sv), Barzagli 5.5, Pisano 5.5, Diana 6, Guana 6.5, Simplicio 6, Bresciano 6 (14' st Caracciolo 4), Brienza 5.5 (25' st Matusiak sv), Di Michele 5. (1 Agliardi, 4 Gio. Tedesco, 15 Dellafiore, 18 Giacomazzi). All.: Guidolin 5.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta 4.
Reti: nel pt 45' Riganò; nel st 20' Riganò.
Note: angoli 5-5. Recupero: 2' e 5'. Espulsi: nel finale del pt il direttore sportivo del Palermo, Rino Foschi, per proteste; nel st 17' Caracciolo per proteste. Ammoniti: Brienza e Fontana per proteste. Spettatori: 23 mila circa.
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Christian Riganò rientra nel migliore dei modi dopo lo stop dell'infortunio e stende il Palermo nel derby siciliano con una bella doppietta. Sta tutta nel bomber nativo di Lipari la chiave del match del San Filippo. Bravo e concreto il Messina ad approfittare di due delle pochissime occasioni da rete e a mettere al sicuro tre punti importantissimi per la corsa alla salvezza.
Al Palermo, che sta pregiudicando il suo cammino verso la Champions, in questo momento non ne va bene una al di là dei propri demeriti: i rosanero pagano la propria sterilità offensiva, ma vengono penalizzati da alcune discutibili decisioni arbitrali che fanno saltare i nervi, soprattutto a Caracciolo, espulso dopo essere entrato da almeno due minuti. Nulla da dire però sul piano della volontà ai rosanero che non hanno mai rinunciato ad attaccare, anche a partita ormai compromessa.
Cavasin si affida ad Alvarez come esterno di destra, mentre la sorpresa è in avanti dove a fare coppia con Riganò c'è Bakayoko e non Floccari; a centrocampo torna D'Aversa, mentre Pestrin va in panchina e a sinistra Masiello vince il ballottagglio con Iliev.
Anche Guidolin presenta una sorpresa in attacco escludendo Andrea Caracciolo dalla formazione titolare, a far coppia con Di Michele è Franco Brienza; in difesa trova spazio Biava, mentre Cassani va in panchina; assente capitan Corini.

Le due squadre tentano di farsi subito male però tatticamente c'è molta attenzione da entrambe le parti e gli spazi per agire sono pochi. Il chiaro intento della formazione di Guidolin è quello di giocare in velocità e sfruttare soprattutto gli uno contro uno considerata l'assenza di una torre in avanti.
Dall'altra parte si fa in pratica la stessa cosa con gli inserimenti di Alvarez e Masiello, mentre Riganò, non al meglio della condizione, è piuttosto statico. A parte qualche rara fiammata il tempo scivola via senza troppe emozioni. Al 31' è il Messina ad andare vicinissimo al gol con Zanchi che di testa su angolo di Candela colpisce il palo. Il Palermo cresce nel finale di tempo, ma solo sul piano del possesso palla. Episodio discutibile al 42' quando Di Michele in area viene steso da Lavecchia, per Ayroldi si può continuare.
Il Messina risponde andando in vantaggio al 45': cross di Alvarez dalla destra e colpo di testa vincente di Riganò colpevolmente lasciato solo dalla retroguardia rosanero, un ritorno con il gol per l'attaccante dopo l'infortunio.

Non ci sono novità di formazioni ad inizio ripresa. Il Messina si chiude completamente nella propria metà campo, il Palermo spinge, tiene palla, ma conclude poco. Cavasin inserisce Iliev al posto di Bakayoko. I rosanero pareggiano il conto dei pali al 10' con Zaccardo di testa che raccoglie una ribattuta di Caglioni su tiro di Brienza. Poco dopo altro palo questa volta con una gran conclusione di Di Michele.
Guidolin rischia e al 14' inserisce Caracciolo per Bresciano. L'attaccante non ha neanche il tempo per cominciare la sua partita perché dopo essere finito a terra dopo il primo contatto in area si avvicina minacciosamente ad Ayroldi che lo manda fuori per qualche parola di troppo.
Saltano i nervi al Palermo, l'errore di Caracciolo spiana la strada al Messina che al 20' raddoppia con un altro preciso colpo di testa di Riganò su cross di Alvarez. Guidolin le prova tutte: Cassani rileva Biava e il polacco Matusiak entra per Brienza. Il Palermo non molla e anche sotto di due gol si porta generosamente in avanti, ma non è giornata e se qualcunoa veva dubbi lo intuisce al 39' quando Di Michele ruba palla a Caglioni e manda fuori a porta vuota.


CATANIA - SIENA 1-1
Catania (4-3-3): Pantanelli 6,5, Lucenti 6 (33' st Sardo sv), Stovini 5,5, Minelli 5, Vargas 6, Baiocco 6, Edusei 5, Caserta 6, Colucci 5,5, Mascara 6 (40' pt Morimoto 6, 35' st Biso sv), Corona 6,5. (22 Spadavecchia, 2 Sardo, 34 Cesar, 13 Izco, 20 Rossini). Allenatore: Marino 6.
Siena (4-3-1-2): Manninger 6, Negro 5,5, Rinaudo 5,5, Portanova 6, Molinaro 5,5, Antonini 5 (16' st Eremenko 6,5), Codrea 6,5, Vergassola 6, Cozza 7 (35' st Brevi sv), Maccarone 5,5, Frick 5 (16' st Corvia 6,5). (18 Benussi, 21 Rossi, 46 Gastaldello, 20 Locatelli). Allenatore: Beretta 6,5.
Arbitro: Gava di Conegliano Veneto 6,5.
Reti: nel st 11' Corona, 28' Cozza.
Note: recupero 3' e 3'. Angoli: 8-3 per il Catania. Ammoniti: Colucci, Codrea e Edusei per gioco scorretto. Partita giocata a porte chiuse per la squalifica inflitta al Catania, presenti in tribuna un centinaio di ospiti.
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Sul neutro del Neri di Rimini, Catania e Siena si dividono la posta, con un 1-1 maturato nella ripresa con i gol di Corona e Cozza. Un risultato che interrompe la serie negativa dei rossazzurri, reduci da tre sconfitte consecutive, ma che non offre buone indicazioni a Marino. Gli etnei tirano in porta solo in occasione del gol e subiscono spesso il gioco dei toscani mostrandosi in flessione atletica, poco incisivi in avanti e ancora una volta incerti in difesa.
Con Spinesi e Sottil squalificati e Silvestri e Falsini indisponibili, Marino recupera in extremis Colucci, che va così a comporre il tridente con Mascara e Corona. Minelli viene preferito a Cesar al centro della difesa. Gli infortunati di Beretta sono invece Konko, Chiesa, Bertotto e Alberto: tutto confermato, compreso l'impiego da trequartista di Cozza, tranne l'attacco, dove c'è Frick (e non Corvia) a far reparto con Maccarone.

Per tutto il primo tempo, si vede agonismo ma zero tiri nello specchio, tant'è che Pantanelli e Manninger non vanno oltre l'ordinaria amministrazione, anche se il portiere del Catania al 31' respinge non senza qualche affanno una botta da fuori di Codrea. Gli attacchi non pungono e così le due squadre non hanno altra soluzione che il tentativo da fuori, al quale ricorrono Corona, Baiocco e nel finale anche Negro.
Niente di memorabile se non, in pieno recupero, l'unica vera palla gol: una girata di Frick, liberato da un'errata chiusura di Minelli, che si spegne a lato dopo una bella azione del Siena, sicuramente a suo agio quando c'è da agire in contropiede e creare superiorità numerica.
Nel frattempo il Catania ha perso Mascara per un probabile stiramento, affidandosi dal 40' in poi al giovane Morimoto. Un cambio forzato che però porta i suoi frutti al 12' della ripresa, momento del vantaggio del Catania: Baiocco mette dentro un cross al veleno, Antonini sbaglia il disimpegno, Morimoto esalta i riflessi di Manninger che però si arrende al gol di rapina di Corona.

Trovato l'1-0, però, gli etnei arretrano troppo e il Siena si fa vedere con Codrea, Cozza e soprattutto Vergassola. Beretta opera il doppio cambio inserendo Corvia e Eremenko e, al 28', i toscani pareggiano: la difesa etnea dorme sull'assist di Eremenko per Cozza, che si incunea battendo l'incolpevole Pantanelli nel giorno del suo duecentesimo gettone tra i professionisti.
La partita diventa tutta di marca senese e Corvia, al 31', timbra la traversa con un gran sinistro dal limite. Non solo: Pantanelli, al 35', vola per deviare in angolo il tiro da fuori di Eremenko. Marino si copre richiamando Morimoto per Biso e nel finale il Siena sfiora ancora il raddoppio con uno stacco a colpo sicuro di Brevi, ex della gara, neutralizzato da un miracolo di Pantanelli.

Fonte: La Sicilia

- La classifica di serie A

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05 marzo 2007
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