Le Siciliane di A. Una domenica di pareggi per il Palermo e il Messina
Il Palermo raggiunto per tre volte dal Parma. Il Messina col Bologna ha annoiato
PARMA - PALERMO 3-3
Parma (4-4-1-1): Frey 6, Bonera 6, Cardone 6, Cannavaro 5, Contini 5.5, Pisanu 6.5 (38' st Vignaroli sv), Bolano 6 (21' st Grella 6), Simplicio 7, Bresciano 5.5 (46' st Ruopolo 6), Morfeo 6.5, Gilardino 7.5. (37 Bucci, 4 Bovo, 29 Camara, 8 Olive). Allenatore Carmignani 6.
Palermo (3-4-2-1): Guardalben 6.5, Zaccardo 6, Biava 5.5, Barzagli 6, Mutarelli 5.5 (28' st Raimondi sv), Gorini 7, Barone 5.5, Grosso 6, Brienza 7.5 (37' st Gonzalez sv), Zauli 5.5 (10' st Morrone 6), Toni 6.5. (1 Santoni, 81 Ferri, 6 Terlizzi, 26 Balistreri). Allenatore Guidolin 5.5.
Arbitro: Rodomonti 5.5.
Reti: nel pt 13' Brienza, 20' Morfeo, 34' Toni su rigore; nel st 3' Brienza, 5' Gilardino su rigore, 48' Gilardino.
Note: recupero: 1' e 4'. Angoli: 5-0 per il Parma. Espulsi: al 33' pt Cannavaro per fallo da ultimo uomo su Toni. Contini per doppia ammonizione al 44' st (entrambe per gioco scorretto). Ammoniti: Corini, Simplicio, Barone, Barzagli, Biava, Grella e Gonzalez per gioco scorretto. Pisanu e Grosso per comportamento non regolamentare. Spettatori: 15 mila circa.
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Mai dare per morto il Parma nei minuti di recupero. Almeno quando gioca in casa, nell'overtime la squadra di Carmignani è capace di qualsiasi impresa: e dopo la zampata vincente di Gilardino al 96' contro il Lecce e l'eurogol di Simplicio per il 3-2 al Cagliari al 93', oggi si aggiunge l'impresa del gol del pareggio strappato nei minuti di recupero al Palermo in 9 contro 11. Di Gilardino, manco a dirlo, la coscia 'rapinosa' che ha corretto in rete la palla respinta dalla traversa su incornata del neo-entrato Ruopolo: tutta di Guidolin, invece, la rabbia per la vittoria sfumata in extremis, che avrebbe consentito ai rosanero di riscattare lo scivolone interno contro l'Udinese.
Ma se il Palermo non è riuscito a portare a casa i tre punti, benché al 3' della ripresa conducesse per 3-1 contro una squadra ridotta in dieci (rosso diretto a Cannavaro per il fallo da rigore su Toni al 33' pt) e con i nervi a fior di pelle, può prendersela solo con se stesso, con la sua incapacità di infierire sull'avversario e anzi con il suo contributo ad aumentare il tasso di elettricità in campo, come testimonia anche il grappolo di cartellini gialli estratti da Rodomonti oltre ai due rossi. Infatti il Parma, nel suo disperato assalto finale, aveva perso anche Contini per doppia ammonizione. Ma ancora una volta gli emiliani hanno saputo far fruttare la forza della disperazione, per poi andare a festeggiare sotto la curva come se avessero vinto.
Nella lotta per la salvezza un punto interno è poca cosa, ma raggiunto in questo contesto fa morale; nella corsa all'ultimo posto-Champions, invece, il Palermo più che gioire per lo scivolone interno della Sampdoria deve preoccuparsi per la nuova accelerazione dell'Udinese. Il Parma, come si prevedeva, ha patito l'assenza di Marchionni e Bettarini (cui dovrà abituarsi a lungo) e il mancato utilizzo di Bovo, in imperfette condizioni, che avrebbe fatto comodo contro la rientrante torre Toni. Guidolin, invece, era privo del solo Santana, surrogato con Mutarelli mentre dietro ha optato per la difesa a tre. Diametralmente opposta l' accoglienza del Tardini ai due ex di giornata: applausi a Guardalben, fischi impietosi (e anche uno striscione di cattivo gusto) contro Barone, 'reo' di aver lasciato il Parma nel momento del bisogno, cioè la scorsa estate, a differenza degli altri 'big' rimasti in gialloblù nonostante le difficoltà economiche.
Subito scintille al 3' con un'azione di forza di Gilardino e un tiro sventato in angolo da Guardalben, poi un episodio che può lasciare adito a qualche discussione: Grosso insacca a gioco fermo, ma il fallo fischiato un attimo prima a Toni su Cardone sembra non esserci. Al 13' il Palermo passa: Brienza tira dal limite, Cannavaro 'sporca' la traiettoria con i tacchetti e Frey è battuto. Rodomonti convalida, il guardalinee Stagnoli alza la bandierina tra le proteste dei rosanero per la posizione di off-side di Zauli. Lungo conciliabolo fra i due, e palla al centro. Allora è il Parma a protestare perché Zauli sarebbe stato 'attivò sulla traiettoria del pallone. Il Parma comunque ci mette poco a pareggiare: combinazione Morfeo-Simplicio, impreziosita da un colpo di tacco di Pisanu, e lo stesso Morfeo insacca con una sorta di replay del gol di Del Piero segnato sabato alla Reggina.
Alla mezz'ora bel cross di Bresciano da sinistra, ma la girata al volo di Pisanu è alta. Tre minuti dopo il Parma si complica la vita: Cardone sbaglia il rinvio di testa trasformandolo in un assist per Toni, sul quale Cannavaro si getta a corpo morto. Espulsione e rigore che, dopo i tre errori dal dischetto collezionati nella stagione da Corini, viene affidato allo stesso Toni che insacca, benché Frey ci metta la scarpa. Nella ripresa, in cui anche Carmignani opta forzatamente per la difesa a tre, il Parma fa subito capire al Palermo di non sentirsi spacciato e Gilardino, dopo aver splendidamente difeso un pallone, offre a Pisanu che impegna Guardalben. Ma sull'altro fronte è ancora letale Brienza: 3-1 e partita chiusa? Macché, nuovo capovolgimento di fronte e Gilardino costringe Guardalben a salvarsi in angolo. Ancora un minuto e Rodomonti vede il mani di Biava in area, con 'Gila' che trasforma il penalty e riapre la partita.
Guidolin toglie lo spento Zauli e dà sostanza al centrocampo con Morrone, ma senza spegnere le folate dei crociati. Il nervosismo in campo sale alle stelle: Toni resta a terra nella trequarti emiliana, il Parma continua il gioco e poi, ad azione conclusa, si vede Cardone correre dall'avversario e gettargli oltre la linea laterale lo scarpino che il rosanero aveva perso nel contrasto. Poi, mentre l'arbitro non vede, Pisanu e Grosso si beccano: il giallo a entrambi arriva su segnalazione del quarto uomo. E ancora Rodomonti va a redarguire il secondo portiere del Parma, Bucci. Di tiri in porta, però, manco l'ombra: né da parte del Palermo, né del Parma, reso più affilato dagli ingressi di Vignaroli e Ruopolo. Fino all'assalto disperato che frutta l'insperato pareggio. Al Parma, per una volta, va benissimo così. Al Palermo molto, ma molto meno.
MESSINA - BOLOGNA 0-0
Messina (4-3-2-1): Storari 6, Cristante 6, Rezaei 6, Aronica 6,5, Parisi 6, Giamp# 5,5 (25 st Iliev sv), Zanchi 5,5, Coppola 6, D'Agostino 6, Zampagna 6, Yanagisawa 5 (31 st Rafael sv). (21 Eleftheropoulos, 18 Amoruso, 5 Donati, 8 Zoro, 30 Cucciari). Allenatore: Mutti 5,5.
Bologna (4-4-2) Pagliuca 6, Juarez 6, Torrisi 6, Gamberini 6,5, Capuano 6, Colucci 5,5, Nervo 5,5 (25 st. Cipriani sv), Zagorakis 6, Locatelli 5,5 (25 st. Giunti sv), Bellucci 5,5 (34' st Sussi sv), Tare 5,5. (39 Ferron, 30 Nastase, 14 Binotto, 13 Loviso). Allenatore: Mazzone 5,5
Arbitro: Trefoloni di Siena 5,5.
Note: angoli: 6 a 3 per il Messina. Recupero: 1' e 3' Ammoniti: Giampà, Colucci, Giunti per gioco falloso. Spettatori 33 mila.
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Nessun gol tra due squadre che non l'hanno cercato con insistenza badando principalmente a controllarsi a vicenda per non perdere. Emozioni col contagocce e alla fine un punto per parte, probabilmente voluto e cercato per assestare una classifica tranquilla. Chi si aspettava lo spettacolo e i gol è rimasto pertanto deluso: Mazzone e Mutti sono tecnici 'navigati' per non capire che a questo punto del campionato prima di tutto bisogna mettersi al riparo dalla zona retrocessione. Poi si vedrà.
E' già festa all'ingresso delle squadre in campo, il trionfo del derby dello Stretto con la Reggina è ricordato in tutti gli striscioni per quella che è, strano a dirsi in Sicilia, la prima giornata di sole allo stadio San Filippo. Mutti sceglie il turn over mettendo in campo l'ex Zanchi, preferito a Donati, e il giapponese Yanagisawa, protagonista di un' altra gara deludente, accanto a Zampagna. Non ce la fa il bomber Di Napoli. Mazzone, che ieri ha festeggiato i suoi 68 anni, non ha dubbi sulle due punte che sono Tare e Bellucci supportate da Locatelli.
Partono lentamente le due squadre, nessuna osa più di tanto e il gioco vive a centrocampo, senza acuti. Volano via così i primi 25 minuti con Storari e Pagliuca spettatori non paganti. Il Messina reclama un rigore al 29': su angolo Zampagna si esibisce in una spettacolare acrobazia con palla che batte però sulla testa e non sulla mano di Gamberini. Al 35' Bellucci ha la palla buona ma il suo diagonale dalla sinistra supera Storari e si perde di pochi centimetri a lato. Mutti prova a cambiare le carte invertendo le fasce d'attacco tra Giampà e Yanagisawa. Ma non cambia nulla perché Capuano e Juarez non concedono spazi.
Dopo un deludente primo tempo, Mutti e Mazzone non cambiano strategia e uomini in avvio di ripresa. E' il Messina, comunque, a partire con maggiore convinzione e Zampagna dopo tre minuti si vede ribattere dalla schiena di Gamberini un tiro a botta sicura. Ci prova Rezaei all' 8' su un calcio d' angolo ma il suo colpo di testa va fuori. Il Bologna è sempre sornione aspettando l'errore avversario per colpire. Al 18' l'occasione d'oro capita al giapponese Yanagisawa che non riesce però a deviare da due metri un perfetto suggerimento rasoterra di D'Agostino.
I due tecnici provano a cambiare qualcosa: il Messina mette in campo Iliev, il Bologna Cipriani e Giunti. Ma la partita ha ormai un suo chiaro indirizzo e va spegnendosi senza sussulti. Storari e Pagliuca hanno un voto in pagella ma è soltanto per la loro presenza, per il resto il pallone l'hanno visto davvero poco.
Fonte: La Sicilia
La classifica di serie A
Milan 60 Juventus 60 Inter 50 Udinese 48 Sampdoria 47 PALERMO 44 Bologna 38 Roma 38 Cagliari 38 Lecce 36 Livorno 36 MESSINA 36 Reggina 35 Lazio 34 Fiorentina 31 Chievo 31 Parma 30 Siena 29 Brescia 26 Atalanta 24