Le Siciliane di A [XV giornata]
Tutta colpa di un autogol... (Inter-Palermo 1-0). Una serie di spiacevoli eventi... (Catania-Milan 1-3)
INTER - PALERMO 1-0
INTER (3-4-1-2): Handanovic 6; Ranocchia 6.5, Samuel 6, Juan Jesus 6; Zanetti 6 (19' st Nagatomo 6), Gargano 6.5, Cambiasso 6 (36' st Mariga sv), Pereira 5.5; Coutinho 5.5; Palacio 5.5, Milito 5 (19' st Guarin 6.5). (12 Castellazzi, 27 Belec, 6 Silvestre, 24 Benassi, 42 Jonathan, 33 Mbaye, 41 Duncan, 52 Romanò, 88 Livaja). All.: Stramaccioni 6.
PALERMO (3-4-2-1): Ujkani 5.5; Munoz 6, Von Bergen 6, Garcia 4; Morganella 6, Barreto 6, Kurtic 6, Pisano 5.5; Ilicic 6 (32' st Budan 5.5), Brienza 6.5 (23' st Giorgi 6); Dybala 6.5 (34' st Zahavi 6). (22 Brichetto, 99 Benussi, 4 Cetto, 7 Viola, 15 Milanovic, 18 Labrin, 50 Sanseverino, 20 Rios, 55 Goldaniga). All.: Gasperini 5.5.
Arbitro: Bergonzi 6.
Reti: nel st 29' Garcia (aut)
Note: recupero 0' e 4'. Angoli: 7 a 1 per l'Inter. Ammoniti: Barreto, Pereira, Garcia, Kurtic, Samuel per gioco falloso. Spettatori: 42.113 per un incasso di 960.685 euro.
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Dopo due sconfitte e un pareggio, l'Inter aveva bisogno assoluto di tornare a vincere. Contro il Palermo sono arrivati i tre punti ma niente altro, perché come a Parma lunedì più dei presenti si sono notati gli assenti, lo squalificato Cassano e Sneijder in castigo per motivi di contratto.
Senza fantasia, l'Inter l'ha sfangata solo grazie a un autogol di Garcia che ha impedito a Gasperini di prendersi la rivincita contro la squadra che l'ha esonerato l'anno scorso dopo la fatale quarta sconfitta in cinque partite a Novara. E forse con Miccoli (squalificato) il Palermo avrebbe avuto qualche chance di realizzare l'impresa, perchè la difesa si è permessa un solo, decisivo errore, il centrocampo è stato ordinato e Dybala ha creato non pochi problemi all'Inter, ma alla fine il pomeriggio di Handanovic è stato dei più tranquilli. Tira un sospiro di sollievo Stramaccioni, restano quattro i punti di distanza dalla Juventus capolista, ma domenica contro il Napoli servirà ben altro. Chissà se ci sarà Sneijder.
"Serve buon senso" per risolvere la situazione, premette Moratti alla vigilia dell'incontro fra società e giocatore, perplesso davanti all'idea di spalmare il proprio ingaggio. E' fuor di dubbio che la fantasia del miglior Sneijder, la sua capacità di puntare l'uomo e attirare raddoppi fa sempre comodo. Meno chiaro è la posizione che può occupare nel sistema di Stramaccioni.
La questione era cruciale anche quattordici mesi fa quando a guidare l'Inter c'era Gasperini. L'allenatore del Palermo torna a San Siro, fischiato dai suoi ex tifosi (quelli della Curva Nord dedicano uno striscione ad "Arcidiacono, orgoglio degli ultrà"), e si ritrova davanti una squadra che nel frattempo ha virato alla difesa a tre (bocciata da Moratti all'epoca) e acquistato il giocatore che gli serviva per completare il tridente, Palacio. Peccato che non sia Palacio, né Milito (in campo stringendo i denti nonostante un problema muscolare) o Coutinho a rovinare la domenica a Gasperini.
A differenza degli ultimi incroci fra le due squadre a San Siro non va in scena un festival del gol. La prima svolta di una partita piuttosto noiosa arriva al 19' della ripresa, quando Stramaccioni toglie Milito e Zanetti (standing ovation per lui) per Guarin e Nagatomo. Basta appena ad accelerare il ritmo, per sbloccare la partita serve (29') una palla persa di Morganella, e pasticcio di Garcia che con una scivolata maldestra infila alle spalle di Ujkani (con i primi due nel Novara fatale a Gasperini) il cross di Ranocchia per Nagatomo. Poi c'è tempo solo per l'esordio stagionale di Mariga, e scivola via una vittoria tanto brutta quanto importante per l'Inter.
CATANIA - MILAN 1-3
CATANIA (4-3-3): Andujar 6.5, Alvarez 6.5, Legrottaglie 7, Rolin 6, Marchese 6, Salifu 5.5 (27' st Paglialunga sv), Lodi 6, Almiron 5.5 (27' st Bellusci sv), Barrientos 4, Bergessio 5.5 (32' st Doukara sv), Castro 6. (1 Frison, 29 Terracciano, 18 Augustyn, 37 Addamo, 36 Barisic, 15 Morimoto). All. Maran 6
MILAN (4-3-3): Amelia 6, De Sciglio 6.5, Mexes 6, Acerbi 5, Constant 6, Montolivo 5.5 (21' st Emanuelson 5.5), De Jong 6, Nocerino 6, Boateng 6.5, Robinho 5 (48' st Ambrosini sv), El Shaarawy 7.5. (59 Gabriel, 60 Narduzzo, 17 Zapata, 16 Flamini, 14 Strasser, 22 Bojan, 11 Pazzini, 19 Niang). All. Allegri 6
Arbitro: Orsato di Schio 4
Reti: nel pt 11' Legrottaglie, nel st 8' El Shaarawy, 11' Boateng, 47' El Shaarawy.
Note: angoli 3-3. Recupero 1' e 5'. Espulsi Barrientos al 4' st per doppia ammonizione e Boateng al 45' st per gioco violento. Ammoniti: El Shaarawy per simulazione, Amelia per comportamento antiregolamentare, Bellusci per gioco scorretto. Spettatori: 16.500.
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Il solito Faraone. E la solita macchia arbitrale. Ma prima di tutto, una colossale sciocchezza di Barrientos. La vittoria del Milan a Catania, nuova tappa dell'operazione di rilancio rossonero, ha tre snodi fondamentali.
L'evitabilissimo cartellino rosso rimediato dal Pitu - protagonista ormai da settimane di un periodo nero, tra sostituzioni e panchine sgradite, tweet al veleno e prestazioni sotto tono – è l'episodio chiave che cambia la storia di una partita che sino a quel punto aveva visto il Catania capace di gestire il vantaggio ottenuto con Legrottaglie senza rischiare nulla.
Il calcione rifilato dall'argentino a Nocerino a palla ormai fuori portata è l'aiuto non richiesto che spiana alla strada alla formazione di Allegri. La seconda circostanza favorevole ai rossoneri porta invece la firma del guardalinee Rosi, che non si avvede del chiaro fuorigioco di El Shaarawy sul tocco di Robinho che prolunga il cross di Boateng sino al capocannoniere, lesto a battere a rete per il provvisorio pareggio.
E qui si arriva al piccolo Faraone. Decisivo come sempre e ancor più saldo sul trono dei marcatori. Per 45' il bomber (ora a quota 12) fatica, come peraltro i compagni, a farsi luce, ma in superiorità numerica trova gli spazi utili per fare male venendo fermato da Andujar una prima volta, ma piazzando nei minuti di recupero l'affondo risolutivo con un pregevole destro a giro, fondamentale per spegnere le speranze etnee, riaccese dal rosso rimediato pochi istanti prima da Boateng per un intervento su Castro.
Il 3-1 esalta i progetti di risalita milanisti e deprime il desiderio di riscatto del Catania, che dopo la brutta sconfitta nel derby puntava a una prestazione e a un risultato di spessore per cancellare la serata di Palermo. E dire che le cose sembravano essersi messe bene per la formazione di Maran, presto avanti nonostante l'emergenza dovuta alle numerose assenze.
Un perentorio colpo di testa di Legrottaglie, lasciato libero di staccare addirittura in terzo tempo su corner di Lodi, sblocca subito il risultato. In svantaggio, il Milan alza il baricentro ma non sfonda. Andujar, protetto a dovere da una difesa attenta, trascorre un primo tempo tranquillo. L'espulsione di Barrientos cambia tutto. In tre minuti, il Milan piazza l'uno-due che capovolge il risultato, ma la prima rete fa arrabbiare non poco giocatori e tifosi etnei.
Inutili le proteste per il chiaro off side di El Shaarawy, seguite da un coro echeggiato anche qualche settimana fa da queste parti (“Ladri! Ladri!”) in occasione della tanto discussa sfida con la Juventus. Un film già visto che riporta alla mente i torti arbitrali subiti contro le big e mette sotto pressione il Catania, colpito poco dopo da una precisa conclusione di Boateng, che per il suo primo gol stagionale (come Legrottaglie) si regala un pezzo d'autore con un calibrato destro dal limite.
Il Catania accusa il colpo, rischia di incassare la terza rete (Andujar salva a tu per tu con El Shaarawy) e poi prova il tutto per tutto passando al 3-4-2 con Bellusci terzo difensore al posto di Almiron, Paglialunga, al debutto assoluto in Serie A, in mezzo e Castro in appoggio a Bergessio. Robinho divora il gol della sicurezza calciando alle stelle da pochi passi a conclusione di un contropiede, Emanuelson fa altrettanto spedendo sul palo un pallone finitogli sui piedi in mischia, ma alla fine, dopo il rosso sventolato dal pessimo Orsato a Boateng per un intervento su Castro, arriva il solito El Shaarawy a chiudere i conti. [Articolo di Alberto Cigalini]
Fonte: Lasiciliaweb Sport
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