Le Siciliane di A [XXII giornata]
Ancora l'ultimo minuto...(Cagliari-Palermo 1-1) Sempre più su! (Catania-Fiorentina 2-1)
La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
Ancora l'ultimo minuto! Ho perso il conto delle partite pareggiate o perse all'ultimo giro di orologio.
I punti che porterebbero i rosanero più in alto in classifica e che invece si sono persi stanno diventando tanti. Quindi la maggiore attenzione da dedicare a questi frangenti di partita deve diventare prioritaria.
Il Catania, intanto, non finisce di stupire. Ieri ha vinto con merito contro la Fiorentina dell'ex Montella. E siamo alle porte dell'Europa. Complimenti!
Buon calcio a tutti. [A.G.]
CAGLIARI - PALERMO 1-1
CAGLIARI (4-3-3): Agazzi 6, Pisano 5.5, Rossettini 6, Astori 6, Avelar 5.5, Dessena 6 (13' st Thiago Ribeiro 6.5), Conti 6.5, Nainggolan 6.5, Ibarbo 6, Pinilla 5.5 (31' st Cossu 6), Sau 6. (25 Avramov, 34 Del Fabbro, 24 Perico, 20 Ekdal, 32 Casarini). All.: Pulga 6.
PALERMO (4-3-2-1): Sorrentino 7, Munoz 6, Von Bergen 6, Aronica 6, Morganella 6 (45' st Donati sv), Barreto 6, Kurtic 6, Dossena 6.5, Ilicic 7 (25' st Formica 6), Brienza 6 (37' st Anselmo sv), Dybala 6.5. (99 Benussi, 22 Brichetto, 20 Rios, 50 Sanseverino, 10 Miccoli, 24 Malele). All.: Gasperini 6.
Reti: nel pt al 30' pt Ilicic; nel st al 44' Thiago Ribeiro.
Arbitro: Valeri di Roma 6.
Note: angoli 12-4 per il Cagliari. Recupero: 0' e 4'. Espulsi: al 45' st l'allenatore del Palermo Gasperini e Miccoli (in panchina) per proteste. Ammoniti: Conti, Aronica, Von Bergen, Munoz, Dossena, Pisano, Kurtic e Pinilla per gioco scorretto. Spettatori: 10 mila circa.
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Pari con thrilling e caos finale tra Cagliari e Palermo. I rosanero si arrabbiano non solo per il successo mancato ad un passo dal traguardo, ma anche per un fallo laterale (battuto dai giocatori del Cagliari ma spettava agli avversari, errore dell'assistente dell'arbitro), quello da cui è partita l'azione della rete di Thiago Ribeiro, molto contestato da Gasperini e Miccoli. Troppo rumore, secondo l'arbitro: sia il mister sia il bomber, seduto in panchina, sono finiti fuori dal campo con leggero anticipo rispetto agli altri.
Un finale molto caldo, in una partita giocata malino soprattutto dal Cagliari, sotto di un gol dalla mezz'ora, e forse scioccato e con le gambe molli per la paura di non farcela. Belli, tutto sommato, soltanto i gol: logiche conclusioni delle migliori azioni viste durante i 94 minuti a Is Arenas. Il primo, dopo mezz'ora, è nato da una percussione sulla sinistra di Dossena, abbellita da un intelligente velo di Dybala, e conclusa con un secco sinistro alle spalle di Agazzi.
Vero è anche che prima della fuga di Dossena il Cagliari ha pasticciato molto al limite dell'area non riuscendo a buttare via pallone e pericolo. La risposta e il pari sono arrivati quando la frittata sembrava fatta, ma solo quando con Cossu la manovra si è fatta un pò più lucida. E il gol dell'1-1 è nato da un bel fraseggio a sinistra tra Cossu e Avelar, con cross teso del brasiliano che ha trovato puntuale la testa del connazionale Thiago Ribeiro, mossa, alla fine vincente, di Pulga dell'ultima mezz'ora.
All'inizio sembrava non dovesse esserci partita con il Cagliari, schierato con un insolito 4-3-3, partito a razzo. Primo tiro di Pinilla dopo 40 secondi, ma i rossoblù hanno dovuto fare i conti ancora con Sorrentino, protagonista sempre a Is Arenas qualche settimana fa con la maglia del Chievo. Il neoacquisto rosanero è stato decisivo durante il corso della partita soprattutto su Sau in una sfida personale che si trascina proprio dalla gara con il Chievo. Vinta sempre da Sorrentino.
Dopo un buon inizio, però, il Palermo ha conquistato il centrocampo costringendo il Cagliari ad arretrare e a lasciare soli soli i tre là davanti. Ed è arrivato il gol di Ilicic. Conti e soci si sono ripresi verso la fine del primo tempo con due buone opportunità sventate però dal solito Sorrentino.
Nella ripresa il Cagliari è sceso in campo impacciato e senza idee e allora Pulga ha provato il tutto e per tutto mettendo dentro persino la quarta punta, Ribeiro. Palermo forse troppo cauto: gli spazi c'erano e avrebbe forse dovuto cercare il raddoppio. Nel finale, al 79', ancora Sorrentino-show su Sau. E poi il gol del pari di Ribeiro. Un punto a testa che li dietro non cambia molto le cose. Palermo e Cagliari non corrono, ma le altre, se possibile, vanno ancora più lente.
CATANIA - FIORENTINA 2-1
CATANIA (3-5-2): Andujar 6, Bellusci 6 (31' st Potenza sv), Legrottaglie 7, Spolli 6, Alvarez 6, Izco 7, Biagianti 5.5 (40' st Paglialunga sv), Barrientos 7, Capuano 5.5 (12' st Ricchiuti 6), Castro 7, Gomez 6. (1 Frison, 29 Terracciano, 18 Augustyn, 30 Salifu, 26 Keko, 35 Doukara, 40 Petkovic). All. Maran 7.
FIORENTINA (3-5-2): Neto 5, Roncaglia 5, Rodriguez 6, Savic 6, Cuadrado 6.5, Aquilani 4.5, Migliaccio 6.5, Borja Valero 6.5, Pasqual 6.5 (36' st Tomovic sv), Jovetic 5.5, Ljajic 6 (24' st Toni sv). (1 Viviano, 12 Lupatelli, 31 Camporese, 16 Cassani, 92 Romulo, 28 Capezzi, 19 Llama, 17 Seferovic, 18 Larrondo). All.: Montella 6
Arbitro: Celi di Bari 6.
Reti: nel pt 22' Migliaccio, nel st 5' Legrottaglie, 43' Castro.
Note: angoli 4-1 per la Fiorentina. Recupero 1' e 4'. Espulso Aquilani (33' st) per proteste. Ammoniti: Capuano, Savic, Biagianti, Spolli e Alvarez per gioco scorretto, Bellusci, Cuadrado e Castro per proteste. Spettatori quindicimila.
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Arriva l'Aeroplanino e il Catania decolla. I rossazzurri volano e sognano l'Europa: tre vittorie di fila, cinque nelle ultime sette giornate, neppure una battuta d'arresto nel 2013 e settimo posto in classifica, a una sola lunghezza dalla sesta posizione, occupata dalla Fiorentina. Che al Massimino, come accade spesso alle formazioni ospiti, paga dazio proseguendo un momentaccio giunto, almeno in termini di risultati, alla quarta settimana (un pareggio e tre sconfitte) con il sostanzioso contributo della mala sorte (due legni colpiti nella ripresa) e di sciocchezze individuali (l'espulsione per proteste di Aquilani).
Non basta a Vincenzo Montella, grande ex di giornata, la dimestichezza con uomini e ambiente. E non è sufficiente neppure il vantaggio maturato nel primo tempo con Migliaccio, lesto a sbucare sul secondo palo su un cross di Pasqual. Il Catania ha voglia, intensità e la grande capacità di crederci sempre, sino alla fine. Risorse fondamentali per ovviare a un'altra domenica in emergenza, nella quale i padroni di casa devono rinunciare agli squalificati Lodi e Bergessio e agli infortunati Almiron e Rolin, oltre che a Marchese, rimasto a guardare per la seconda partita di fila dopo il mancato rinnovo del contratto in scadenza.
Valutati avversario e circostanze, gli etnei cambiano modulo disponendosi a specchio, o quasi, rispetto al 3-5-2 avversario. Maran piazza Bellusci accanto a Legrottaglie e Spolli mandando Alvarez e Capuano a presidiare le fasce e chiedendo 90 minuti di sacrificio a Gomez, utilizzato come primo riferimento in avanti con Barrientos e Castro chiamati a dargli sostegno quando possibile. E proprio Castro, in apertura, riesce a rendersi pericoloso senza però impegnare Neto.
Uscita indenne dai rischi corsi in avvio, la Fiorentina comincia a macinare il suo gioco basato sul possesso di palla riuscendo a fermare l'imbattibilità di Andujar a 292 minuti. Il gol di Migliaccio, il primo subito dal portiere argentino dopo la sosta natalizia, spiana la strada dei viola, che provano a controllare la gara. Il Catania, privo di un centravanti di ruolo, fatica a un po' a farsi avanti e ad incrinare il muro dei tre centrali viola. E' Legrottaglie, in apertura di ripresa, a trovare la crepa necessaria per rimettere la contesa in parità: stacco di testa su punizione di Gomez e palla in rete con la complicità di un'uscita a vuoto di Neto.
La Fiorentina reagisce subito maledicendo la sfortuna quando nel giro di 120 secondi Cuadrado (colpo di testa su cross di Pasqual) e Ljajic (punizione dal limite) colpiscono due volte la traversa ad Andujar battuto. Una conclusione a lato di Jovetic da buona posizione, un destro del vivace Cuadrado deviato in angolo da Andujar e un'altra conclusione di Cuadrado fuori bersaglio testimoniano lo sforzo offensivo dei viola, che però si arenano sull'espulsione di Aquilani, colpevole di aver detto qualcosa di troppo a Celi.
Un regalo inatteso per il Catania, che gli uomini di Maran scartano in fretta. Più spigliati grazie al cambio di modulo, i rossazzurri, passati al 4-2-3-1 visto sette giorni prima a Genova e già affacciatisi dalle parti di Neto con Barrientos e Castro, capiscono che l'occasione è propizia e affondano i colpi. La giocata da tre punti arriva a due minuti dallo scadere: su un cross di Barrientos dalla destra, Castro vince nettamente il duello aereo con Roncaglia trovando la deviazione area che vale il 2-1. La Fiorentina è a terra, il Catania spicca il volo. E sogna l'Europa. [Articolo di Alberto Cigalini]
Fonte: Lasiciliaweb Sport
- La classifica di serie A (Uefa.it)