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Le Siciliane di A [XXIX giornata]

Bravi! Almeno ci avete provato... (Milan-Palermo 2-0) Che gran sabato! (Catania-Udinese 3-1)

18 marzo 2013

La partita vista dal tifoso...
Buon lunedì a tutti.
Siamo di nuovo qui a scrivere di un'altra sconfitta del Palermo, questa volta contro il Milan a San Siro, con una doppietta del "palermitano" Balotelli e per 2 gravi errori di Aronica. Ma, come dicevo nel titolo, almeno ci hanno provato, nel senso che non sono entrati in campo come le vittime sacrificali ma come giocatori che vogliono giocarsi queste ultime partite del campionato di serie prima di ritornare in serie B.
E' brutto dirlo ma dobbiamo guardare la realtà che si chiama classifica, che dice siamo ultimi e che la salvezza è a 5 punti. Attenzione, nessuna certezza matematica, ma solo consapevolezza.
Ultima chiosa per il Catania. Grandissimi complimenti!!!!

Buon calcio a tutti. [A.G.]

MILAN - PALERMO 2-0
MILAN (4-3-3): Abbiati 6, Abate 6, Bonera 6, Zapata 6, De Sciglio 6, Flamini 6, Montolivo 6, Muntari 5, Boateng 5.5 (36' st Traorè 5), Balotelli 7, El Shaarawy 5.5 (13' st Niang 6). (1 Amelia, 5 Mexes, 7 Robinho, 8 Nocerino, 22 Bojan, 23 Ambrosini, 61 Petkovic, 76 Yepes, 77 Antonini, 81 Zaccardo). All.: Allegri 6.
PALERMO (3-5-2): Sorrentino 5.5, Munoz 5.5, Von Bergen 6, Aronica 4.5, Morganella 6, Arevalo Rios 5.5, Donati 5.5 (37' st Viola sv), Kurtic 5.5 (26' st Fabbrini 5.5), Garcia 5 (1' st Nelson 5), Ilicic 5, Dybala 6. (99 Benussi, 14 Anselmo, 17 Boselli, 18 Faurlin, 19 Sperduti, 24 Malele, 30 Brichetto, 33 Formica, 50 Sanseverino). All.: Sannino 6.
Arbitro: Peruzzo 6
Reti: nel pt 9' Balotelli (rigore); nel st 21' Balotelli.
Note: recupero 1' e 3'. Angoli: 6 a 4 per il Milan. Ammoniti: Zapata per gioco falloso, Munoz per gioco non regolamentare. Spettatori: 41.584 incasso 1.098.848,39.
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Sette gol in sei partite, doppietta vincente per la volata Champions del Milan: Mario Balotelli è il protagonista assoluto della partita del Milan contro il Palermo vinta dai rossoneri per 2-0. Dimenticare Barcellona: operazione compiuta come aveva chiesto Massimiliano Allegri almeno stando al risultato. Il Milan però non ha giocato bene, accusando la fatica dell'impegno in Champions sia nelle gambe che nella testa. Brutto momento per El Shaarawy che viene sostituito e reagisce nervosamente: l'attaccante deve ritrovare gol e fiducia.
Balotelli è l'arma letale del Milan, preciso, potente, implacabile in area. Supermario è sereno, sembra che al Milan si sia ritrovato, davvero rigenerato esulta e viene acclamato dai compagni. Finalmente si sente protagonista e parla da leader dello spogliatoio. Il Palermo ha un piede in B, resta ultimo a 21 punti, gioca sospinto dalla disperazione più che dalla lucidità. Il Milan va a quota 54, solo al terzo posto e a due punti dal secondo in una classifica dove tutto ancora può accadere alle spalle della Juventus. Massimiliano Allegri gioisce ed elogia i suoi giocatori: mancano nove partite alla fine e i prossimi risultati diranno qualcosa in più sul suo futuro in rossonero tra voci, illazioni e smentite.

Manda in campo un Milan a tre punte con El Shaarawy, Boateng e Balotelli e la partita si sblocca subito. All'8', l'arbitro Sebastiano Peruzzo fischia il rigore per un atterramento di Aronica ai danni di Balotelli che - con freddezza - trasforma al 9' nell'angolino. Niente da fare per Sorrentino. Il Palermo tenta di reagire al 13' con Morganella che prova la conclusione. Risponde Boateng di sinistro. Nel Milan spicca De Sciglio, ma non il Faraone che al 24' viene provvidenzialmente chiuso da Aronica dopo essere stato servito al meglio da Muntari. Al 32' giallo per Zapata che con la mano ferma un contropiede del Palermo. Due minuti dopo, Montolivo tenta il tiro da fuori. Il solito Morganella scalda il sinistro ma non è fortunato. Il Palermo attacca ma senza logica, la squadra sente di avere l'acqua alla gola, Sannino si sgola e si agita. La salvezza sembra un miraggio, incolpevoli gli allenatori che si sono compulsivamente avvicendati sulla sciagurata panchina.
Il secondo tempo segna una preoccupante flessione del Milan che si presenta piuttosto molle e spento: Abbiati scivola e rischia la beffa da Ilicic. Al 9' il portiere rossonero salva il risultato con una gran parata su tiro di Dybala in posizione dubbia. Il Milan è in confusione e si fa schiacciare dal Palermo, prova a sparigliare Boateng. Allegri coglie la sofferenza della squadra e sostituisce El Shaarawy con Niang. Il Faraone è demoralizzato, non si ferma in panchina e imbocca deciso il tunnel verso gli spogliatoi. Minimizza Allegri che cerca di consolare in tutti i modi il giovane attaccante.
Il Palermo attacca a testa bassa, dà quasi l'impressione di poter pareggiare di fronte a un Milan rinunciatario, forse molto stanco ma di certo fortunato. Nel momento in cui gioca peggio, arriva infatti il raddoppio. Al 21' del secondo tempo Niang mette al centro, tocca Aronica, la palla carambola sul portiere e arriva sul piede magico di Balotelli che deve solo spingerla dentro. Festa in campo e partita chiusa.

CATANIA - UDINESE 3-1
CATANIA (4-2-3-1): Andujar 6, Alvarez 6.5, Bellusci 6, Legrottaglie 6, Marchese 5.5, Lodi 7, Almiron 6 (34' st Biagianti sv), Izco 7, Castro 7 (47' st Keko sv), Barrientos 7, Gomez 8 (45' st Doukara sv) (1 Frison, 29 Terracciano, 2 Potenza, 5 Rolin, 30 Salifu, 24 Ricchiuti, 9 Bergessio, 32 Cani, 40 Petkovic). All. Maran 7.
UDINESE (3-4-2-1): Brkic 5.5, Benatia 5 (42' st Zielinski sv), Danilo 5.5, Angella 5, Faraoni 5.5 (15' st Campos Toro 5.5), Badu 5.5, Allan 5.5, Gabriel Silva 5.5, Pereyra 5.5, Merkel 6 (34' st Ranegie sv), Muriel 6. (25 Padelli, 93 Pawloski, 48 Berra, 15 Rodriguez, 43 Marsura). All. Guidolin 5.5
Arbitro: De Marco di Chiavari 6.
Reti: nel st 4' Gomez, 22' Gomez, 27' Lodi, 36' Muriel.
Note: angoli 4-1 per l'Udinese. Recupero 1' e 4'. Ammoniti Alvarez, Benatia e Bellusci per gioco scorretto. Espulso Potenza (13' st) per proteste dalla panchina. Spettatori paganti 3.282, abbonati 8.992, incasso 39.720 euro.
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Habemus Papu. Alejandro Gomez, chi se non lui. Nella settimana dell'elezione del primo pontefice argentino della storia non poteva che essere l'attaccante rossazzurro l'uomo della provvidenza per il Catania. Come soprannome, provenienza e trascorsi nel San Lorenzo (la squadra per cui tifa Papa Bergoglio) impongono, Gomez mette la firma sull'uno-due che fa crollare la resistenza dell'Udinese e tiene agganciati gli etnei al treno per l'Europa League.
In una sfida in cui il pareggio non sarebbe servito a nessuno, è la formazione di Maran a centrare la vittoria necessaria per non perdere contatto dalle posizioni di alta classifica. A Izco e soci servono però 45 minuti pieni per decollare. Costretto da ben otto assenze a schierare una formazione del tutto inedita, Guidolin cerca di ovviare all'emergenza con un undici giovanissimo che dalla metà campo in su ha nel ventiduenne Badu l'elemento più anziano.

I friulani propongono un 3-4-2-1 in cui Pereyra e Merkel vanno a turno a sostenere l'unica punta Muriel e riescono a imbrigliare la manovra catanese. I padroni di casa non trovano spazi e patiscono l'assenza di un centravanti di ruolo. Bergessio, acciaccato, prende posto in panchina e nel 4-2-3-1 di Maran tocca a Gomez sacrificarsi e fare da primo riferimento offensivo. I tentativi di Legrottaglie, Barrientos e Castro da una parte e di Danilo, Merkel (due volte) e Faraoni dall'altra non creano problemi a Brkic e Andujar.
Per far saltare il banco serve un'intuizione. La giocata buona arriva in apertura di ripresa, quando una splendida verticalizzazione di Barrientos spiazza la difesa friulana consentendo a Gomez e Castro di duettare sullo stretto e al Papu di battere Brkic con un comodo destro ravvicinato. Lo svantaggio costringe l'Udinese a cambiare spartito, ma i friulani, privi, tra gli altri, del bomber Di Natale, nel tentativo di riequilibrare il risultato finiscono col prestare il fianco alle accelerazioni degli etnei, che trovando maggiori spazi possono esaltare le proprie qualità tecniche.

Il 2-0 dei rossazzurri, passati intanto al 4-3-3 con l'arretramento di Izco in mediana, nasce proprio così: Castro salta netto Angella e serve Barrientos, il cui cross ben calibrato va solo spinto in rete da Gomez. A chiudere definitivamente i conti è Lodi, che come all'andata castiga i bianconeri su punizione: il suo calcio piazzato, corretto da una deviazione di Muriel in barriera, coglie impreparato Brkic e vale il tris etneo. Una scontro tra Bellusci e Marchese spiana la strada a Muriel, autore di un preciso diagonale per il 3-1, ma la partita è segnata. Il Catania vince, si porta momentaneamente al settimo posto e continua a inseguire il sogno europeo. [Articolo di Alberto Cigalini]

Fonte: Lasiciliaweb Sport

- La classifica di serie A (Uefa.it)

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18 marzo 2013
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