Le Siciliane di A
I Viola hanno vinto sui Rosanero. Il Catania di Zenga ha battuto la Lazio
FIORENTINA - PALERMO 1-0
Fiorentina (4-3-3): Frey 7, Jorgensen 6.5, Gamberini 6.5, Ujfalusi 6 (31' pt Dainelli 6), Pasqual 6, Kuzmanovic 5.5, Liverani 5.5 (14' st Montolivo 5.5), Donadel 7.5, Santana 6, Pazzini 6.5 (28' st Vieri sv), Mutu 7. (25 Avramov, 19 Gobbi, 7 Semioli, 9 Osvaldo). All.: Prandelli 6.5.
Palermo (4-2-3-1): Agliardi 5.5, Zaccardo 6, Rinaudo 4.5, Biava 5 (9' st Cassani 5.5), Balzaretti 6, Migliaccio 5.5 (40' pt Tedesco 6), Guana 6, Jankovic 6.5, Bresciano 6, Caserta 5.5 (14' st Miccoli 6.5), Amauri 7. (88 Ujkani, 53 Cossentino, 22 Di Matteo, 9 Cani). All. Colantuono 6.
Arbitro: Damato di Barletta 5.
Reti: nel pt 29' Donadel.
Note: angoli: 10-8 per il Palermo. Recupero: 1' e 5'. Espulso: al 27' st Rinaudo per doppia ammonizione. Ammoniti: Zaccardo e Amauri per proteste, Biava, Donadel e Bresciano per gioco scorretto, Pazzini e Cassani per reciproche scorrettezze, Kuzmanovic per fallo di reazione. Spettatori: 27.321, incasso 691.602 euro.
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Stavolta non segnano nè Mutu nè Amauri: a mettere il timbro su Fiorentina-Palermo, gara combattuta fino all'ultimo che alla fine conterà un espulso (Rinaudo) e ben otto ammoniti, ci pensa Marco Donadel.
Il mediano viola, al terzo sigillo stagionale, regala con il suo gol al 29' del primo tempo la sesta vittoria consecutiva casalinga alla propria squadra che le permette di difendere il quarto posto (al momento Milan e Samp sono a -7 e l'Udinese a -8) e preparare al meglio la prima semifinale Uefa giovedì coi Glasgow Rangers.
Per il Palermo, generoso e arrembante, è il primo stop dopo due successi di fila con il rientrante Colantuono: ma ha dimostrato di essere in buona condizione e di poter lottare fino all'ultimo per centrare almeno l'Intertoto.
Prandelli conferma Pazzini accanto a Mutu e a Santana, uno degli ex; a centrocampo torna Donadel e Kuzmanovic fa rifiatare Montolivo. Nel Palermo Miccoli parte in panchina dopo un fastidio muscolare accusato ieri: al suo posto Bresciano con Amauri unica punta.
In difesa Zaccardo è preferito a Cassani, riflettori su Balzaretti che ha lasciato Firenze a gennaio, Rinaudo avvicenda lo squalificato Barzagli (in tribuna ci sono i genitori tifosi viola), candidato a vestire la maglia della Fiorentina.
La partita non tradisce le attese e si infiamma da subito, Frey e compagni devono badare agli affondi di Amauri e alle discese di un Palermo che gioca senza assilli e ha nelle gambe 13 gare in meno dei viola. Ma è la Fiorentina, dal gioco a strappi ma dai meccanismi collaudati, che nei primi 20' costruisce tre palle-gol con Pazzini (Rinaudo devia in angolo), Kuzmanovic e al 19' con Mutu che di testa, a portiere ormai battuto, colpisce il palo di testa su cross di Santana il quale poco prima aveva invocato il rigore per un contatto con Balzaretti.
Tanta determinazione viene premiata al 29' quando Donadel, su un rimpallo, spedisce il pallone in rete con un tiro da 20 metri, a 108 chilometri orari, non irresistibile ma sufficiente a beffare Agliardi. Il Palermo prova a reagire e con Jankovic sfiora il pari, i viola perdono Ujfalusi per infortunio, dentro Dainelli.
A inizio ripresa il Palermo, che già aveva sostituito Migliaccio con Tedesco, è costretto a un nuovo cambio: Biava esce in barella per un infortunio alla spalla (dentro Cassani, Zaccardo accentra). Il risultato non si sblocca e al 14' Colantuono gioca la carta-Miccoli accolto dai fischi dei suoi ex tifosi, Prandelli risponde con Montolivo per Liverani.
La gara è intensa: al 17' Jankovic imbeccato da Miccoli impegna Frey, al 27' il Palermo resta in dieci per l'espulsione di Rinaudo che, già ammonito, stende Pazzini da dietro. Finale incandescente: Mutu impegna su punizione Agliardi e il neo entrato Vieri non ne approfitta, prima Miccoli poi Bresciano costringono a due super interventi Frey che sul secondo si salva deviando sul palo, i viola replicano con rapidi ma infruttuosi contropiedi riuscendo però alla fine a portare a casa un successo preziosissimo.
CATANIA - LAZIO 1-0
Catania (4-3-2-1): Polito 6, Sardo 6, Silvestre 6, Stovini 6.5, Sabato 6.5, Izco 6, Biagianti 6, Tedesco 6.5 (26' st Baiocco 6), Vargas 6.5, Mascara 6 (30' st Colucci sv), Spinesi 6 (39' st Martinez sv). (18 G. Rossi, 8 Edusei, 15 Morimoto, 21 Silvestri). All. Zenga 6.5.
Lazio (4-3-1-2): Ballotta 6, Zauri 5, Rozenhal 5.5, Cribari 6, Kolarov 6, Dabo 5, Ledesma 5.5, Mutarelli 5.5, Meghni 5 (1' st De Silvestri 6), Rocchi 5.5 (33' st Tare sv), Bianchi 5 (7' st Pandev 6). (1 Muslera, 2 Radu, 11 Mauri, 26 Mudingay). All. D. Rossi 5.5.
Arbitro: Celi di Campobasso 6.5.
Reti: nel pt 34' Spinesi su rigore.
Note: angoli 4-2 per il Catania. Recupero 0' e 3'. Espulsi Zauri (33' pt) per fallo da ultimo uomo e Dabo (14' st) per doppia ammonizione. Ammoniti Zauri, Sardo, Ledesma e Kolarov per gioco falloso. Spettatori sedicimila.
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Il Massimino non tradisce. Il Catania torna a giocare in casa e riprende a vincere. I tre punti centrati dai rossazzurri contro la Lazio valgono oro per la squadra di Zenga, che sfruttando i passi falsi di alcune dirette concorrenti nella lotta per non retrocedere compie un passo avanti fondamentale verso la salvezza.
La differenza di motivazioni tra le due squadre è palese. Gli etnei, come spesso accaduto nelle ultime uscite, fanno le cose migliori nel primo tempo, quando mostrano un altro passo rispetto agli avversari, remissivi e mai pericolosi.
Le espulsioni di Zauri e Dabo spianano poi la strada ai catanesi, sebbene, nella ripresa, in 11 contro 9, i padroni di casa non riescano a capitalizzare il doppio uomo in più restando con il fiato sospeso sino alla fine.
Per paradosso, i laziali forniscono un'impressione migliore dopo i due cartellini rossi, ma non riescono mai a impegnare Polito confermando che, a salvezza di fatto acquisita, l'obiettivo prioritario è ormai la Coppa Italia.
Un paio di sorprese per parte nelle formazioni iniziali. Zenga preferisce Biagianti a Edusei e Izco a Colucci. Con tre mediani in linea, il tecnico milanese può avanzare Vargas di qualche metro per andare a comporre un 4-3-2-1 con il peruviano e Mascara in appoggio a Spinesi. Delio Rossi, invece, lascia in panchina De Silvestri e Pandev schierando Zauri laterale destro in difesa, Kolarov sul settore mancino e Bianchi in avanti accanto a Rocchi.
Il Catania parte forte e colpisce due traverse in meno di un minuto: Ballotta se la cava in qualche modo al 3' sul gran destro di Sardo, poco dopo è Tedesco a centrare il legno dalla distanza. Gli etnei insistono, gli ospiti stanno a guardare. Ballotta blocca a terra un punizione di Sabato, quindi è Mascara a fallire la palla del vantaggio calciando alto da centro area su assist dell'incisivo Vargas.
L'unica vera offensiva ospite del primo tempo, eccezion fatta per un paio di tentativi di Kolarov su calcio piazzato, giunge al 18', quando una combinazione Rocchi-Zauri-Meghni consente al francese di tirare da ottima posizione senza però inquadrare la porta. Cinque minuti più tardi Ballotta si salva sul tocco da due metri di Tedesco, imbeccato da Mascara su punizione. Sul corner che segue, Izco, tutto solo al limite, sballa il destro.
Il gol-partita giunge al 34': Zauri strattona in area Mascara, Celi decreta rigore ed espulsione, Spinesi, al settimo sigillo in campionato, dal dischetto trasforma con un potente rasoterra. Rossi sistema Mutarelli a destra in difesa e arretra Meghni in mediana senza quindi rinunciare alle due punte, ma in avvio di ripresa sostituisce il transalpino con De Silvestri riportando Mutarelli nella posizione iniziale.
Poco prima del quarto d'ora, la Lazio resta in nove per l'espulsione di Dabo, che prima commette fallo su Tedesco e poi dice qualcosa di troppo a Celi. In doppia superiorità numerica, il Catania sembra sorprendentemente a disagio e permette agli avversari, schierati con un insolito 4-3-1, di avanzare. Gli etnei potrebbero chiudere i conti in contropiede al 33', ma Spinesi ignora colpevolmente Vargas, libero sulla sinistra, tirando alto dal limite. Il risultato resta in bilico sino alla fine, ma non accade più nulla.
Fonte: La Sicilia
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