Le Siciliane di A
Per il Palermo e l'Atalanta noia di fine campionato. L'Udinese schiocca una frustata al Catania
PALERMO - ATALANTA 0-0
Palermo (4-2-3-1): Agliardi 6, Cassani 6, Zaccardo 6,5, Barzagli 6, Balzaretti 5,5, Guana 5,5 (20' st Migliaccio 6), Tedesco 5,5, Jankovic 6,5, Miccoli 6, Caserta 5,5 (6' st Di Matteo 6), Cavani 5 (31' st Cani s.v.). (12 Fontana, 21 Biava, 30 Simplicio, 53 Cossentino). All.: Colantuono 5,5.
Atalanta (4-4-1-1): Coppola 6, Fissore 5 (41' st Belleri s.v.), Pellegrino 6, Manfredini 5,5, Bellini 5,5, Ferreira Pinto 5,5, De Ascentis 6, Guarente 6 (22' st Tissone 6), Padoin 5,5 (36' Marconi sv), Doni 6, Floccari 6. (18 Ivan, 9 Paolucci, 16 Rivalta, 20 Radovanovic). All.: Del Neri 5,5.
Arbitro: Valeri di Roma 6.
Note: angoli 6 a 0 per l'Atalanta. Ammoniti: Miccoli e De Ascentis per comportamento non regolamentare, Manfredini, Zaccardo, Ferreira Pinto, Fissore per gioco scorretto. Recupero: 0' e 4'. Spettatori: 23.288.
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Finisce a reti inviolate e tra gli sbadigli del pubblico la sfida tra Palermo e Atalanta. Entrambe le squadre, a corto di motivazioni ed energie, sono protagoniste di una partita senza emozioni, se si escludono quelle collezionate dal Palermo nei primi trenta minuti.
Nel secondo tempo i rosanero scompaiono dal campo, lasciando spazio alla maggiore organizzazione degli uomini di Del Neri. A cinque minuti dalla conclusione il pubblico comincia ad abbandonare gli spalti e il Palermo chiude tra i fischi.
Colantuono, orfano di Amauri assente per squalifica (come Rinaudo e Bresciano), recupera l'infortunato Cavani e piazza poco dietro l'attaccante il trio composto da Jankovic, Miccoli e Caserta, mentre Giovanni Tedesco ritrova il posto da titolare. Entrambi in panchina i due ex di turno, gli acciaccati Fontana e Migliaccio. Per l'Atalanta, invece, in avanti solo Floccari, supportato da Doni.
Le squadre partono contratte e la partita stenta a decollare. A centrocampo meglio gli uomini di Del Neri che fraseggiano bene ma non arrivano mai alla conclusione. Al 22' ci pensa Miccoli a dare fuoco alle polveri. Il bomber salentino ruba palla sulla tre quarti, tunnel a Manfredini e pallonetto che sfiora la traversa. I rosanero ci riprovano un minuto più tardi: bel cross dalla sinistra dell'indomito Miccoli che serve Caserta, ma il centrocampista, leggermente in ritardo, non riesce a deviare la sfera verso la porta di Coppola.
L'esuberanza del pugliese mette in ombra Cavani, che al 30' sbaglia una facile occasione di testa sull'ottimo traversone di Jankovic. L'Atalanta si fa vedere al 36' quando Doni fugge sulla sinistra e serve una gran palla a Ferreira Pinto: Barzagli salva miracolosamente riuscendo con un pò di fortuna ad arpionare il pallone sul quale si stava avventando il brasiliano.
La seconda frazione si apre come si era chiusa la prima: con l'Atalanta in attacco. E' per i nerazzurri, infatti, la prima occasione dopo appena un minuto con Doni che ci prova dai 16 metri, reattivo Agliardi. Al 6' fa il suo esordio in serie A il giovane centrocampista Di Matteo, prelevato a gennaio dal Pescara, che prende il posto di Caserta. La partita si addormenta sugli allori di uno 0-0 comodo per entrambe le squadre, ma che disattende le aspettative dei ventitremila del Barbera, annoiati sugli spalti.
Le palle gol cominciano a latitare così come gli spunti dei 22 in campo. Poca lucidità e imprecisi lanci in avanti per il Palermo, mentre l'Atalanta si affida al possesso palla per controllare la partita. Colantuono ne approfitta per far entrare in campo l'altro giovanissimo, l'attaccante albanese Cani, 19 anni da compiere a luglio. Non succede più niente fino al termine e il pubblico si spazientisce.
UDINESE - CATANIA 2-1
Udinese (3-4-3): Handanovic 6.5, Zapata 6, Coda 6, Lukovic 6, Mesto 5.5, D'Agostino 6 (16' st Isla 6), Inler 6.5, Dossena 5.5, Pepe 5.5 (29' st Pinzi sv), Quagliarella 7 (38' st Floro Flores sv), Di Natale 7 (1 Saulo, 99 Moreno, 17 Colombo, 23 Eremenko). All. Marino.
Catania (4-3-2-1): Polito 5.5, Sardo 5, Silvestre 5.5, Stovini 6.5, Sabato 6, Izco 6.5 (14' st Spinesi 5), Biagianti 6 (41' st Morimoto sv), Tedesco 6, Vargas 6.5, Mascara 5 (29' st Colucci 5), Martinez 5 (18 Rossi, 21 Silvestri, 17 Baiocco, 8 Edusei). All: Zenga.
Arbitro: Bergonzi di Genova 6.
Reti: nel pt 6' Di Natale, 34' Vargas, 38' Quagliarella.
Note: recupero: 1' e 4'. Ammoniti: Sardo, Lukovic, Pinzi e Sabato per gioco falloso; Stovini per proteste. Angoli: 12 a 2 per il Catania. Spettatori: 11.000.
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Stavolta vince Marino. Dopo aver battuto i friulani nel girone d'andata e averli eliminati in Coppa Italia, il Catania spreca l'occasione di mettersi al sicuro una volta per tutte rimediando a Udine la dodicesima sconfitta esterna stagionale e vedendo la classifica accorciarsi pericolosamente in coda.
Gli uomini di Zenga, che domenica prossima in casa contro la Reggina non potranno sbagliare nulla, cercano di affrontare a viso aperto un avversario che ha un maggiore tasso tecnico e, come consuetudine delle formazioni allenate dall'ex tecnico degli etnei, gioca e lascia giocare, ma commettono alcuni errori in difesa, imperdonabili al cospetto di punte del valore di Di Natale e Quagliarella, e confermano seri problemi al momento di finalizzare l'azione.
Zenga propone una formazione inedita con Mascara e Vargas a supporto di Martinez, preferito a Spinesi come punta centrale. Nessuna sorpresa nell'Udinese, subito in avanti con il duo Quagliarella-Di Natale. Al 5' su un cross di Pepe, Quagliarella arriva in ritardo per un soffio.
Il gol del vantaggio bianconero giunge però un minuto dopo con Di Natale: Sardo sbaglia i tempi del fuorigioco e la punta azzurra, ben imbeccata al volo da Quagliarella, può involarsi verso Polito battendolo con un rasoterra piuttosto centrale.
Il Catania si scuote. Dopo due conclusioni senza fortuna di Sabato e Mascara, si arriva al 34', quando Izco scende sulla destra indisturbato e serve bene Vargas in area, Mesto non lo contrasta e il bel tiro al volo del peruviano si insacca alla destra di Handanovic.
Il pari dura poco. Il 2-1 matura 4 minuti più tardi: Quagliarella elude la guardia troppo morbida di Silvestre e lascia partire un destro potente che s'insacca sotto la traversa con Polito non del tutto incolpevole.
Nella ripresa si aspetta la reazione del Catania. Ma la squadra di Zenga non riesce a pungere collezionando solo angoli e vani traversoni in area. Al 31' è Spinesi, entrato da poco al posto di Izco, a colpire di tacco e a dare l'impressione del gol.
Le due formazioni si allungano e in contropiede Quagliarella serve Pinzi, che davanti a Polito tira fuori. L'unica vera conclusione etnea nello specchio della porta è di Martinez, di testa, su angolo, ma Handanovic si salva in tuffo.
Fonte: La Sicilia
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