Le Siciliane di A
Fuochi d'artificio rosanero (Palermo-Roma 3-1 Sabato crudele per gli etnei (Inter-Catania 2-1)
PALERMO-ROMA 3-1
La partita vista dal tifoso
Buongiorno a tutti, ci rivediamo dopo un estate passata a pensare come sarebbe stata la nostra squadra dopo le cessioni e soprattutto dopo gli acquisti.
Per la verità con la prima di campionato non ci abbiamo capito nulla; poi Colantuono che viene esonerato ed infine la partita con la Roma, di nuovo in anticipo e di nuovo di sabato pomeriggio.
Ho seguito la partita con molta curiosità. Meno male che l'ho vista. Mi ha permesso di passare una domenica a guardare gli altri risultati con serenità e distacco.
Fuochi d'artificio al Barbera. Da quanto non vedevamo giocare così il Palermo? Forse Colantuono non aveva chiaro il modulo di gioco più adatto a questi giocatori? Tutti quesiti che si risolveranno nelle domeniche successive. Godiamoci questo spettacolo offerto dai ragazzi e andiamo avanti fiduciosi.
Buon calcio a tutti. [A.G.]
Palermo (4-3-1-2): Amelia 6, Cassani 6.5, Bovo 6, Carrozzieri 6,5, Balzaretti 6, Nocerino 7, Liverani 6,5 (dal 13' st Guana 6), Simplicio 7.5 (dal 39' st Migliaccio sv), Bresciano 7, Miccoli 8 (dal 17' st Lanzafame 6), Cavani 6,5 (12 Fontana, 15 Dellafiore, 19 Succi, 46 Raggi). All.: Ballardini 8.
Roma (4-2-3-1): Doni 5, Cicinho 5,5, Loria 5, Panucci 5, Riise 6, De Rossi 6 (al 38' del pt Brighi 5,5), Pizarro 4,5, Taddei 5 (dal 13' st Menez 5,5), Aquilani 5.5, Baptista 6, Okaka 5 (dal 29' st Montella sv). (25 Artur, 9 Vucinic, 22 Tonetto, 77 Cassetti). All.:Spalletti 5,5.
Arbitro: Saccani di Mantova 6.
Reti: nel pt Baptista all'8'. Miccoli al 18', nel st Miccoli al 12', Cavani al 28'.
Note: ammoniti Taddei e Bresciano per comportamento non regolamentare, Pizarro per gioco falloso. Recupero: 2' e 4'. Calci d'angolo: 5-3 per il Palermo. Spettatori: 22.457.
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Dopo la burrasca, il ribaltone e le polemiche, a Palermo torna il sereno. Travolta la Roma per 3-1, il Barbera può ricominciare a fare festa.
E' il giorno di Davide Ballardini, che ha raccolto una squadra in crisi di gioco, ha cambiato, ha rischiato e alla fine ha avuto ragione. È il giorno dello scatenato Miccoli, vero apriscatole della partita che mette a segno una doppietta, e di Cavani, l'uruguayano triste che torna al gol. Niente da fare per una Roma che procede a fari spenti, orfana di idee a centrocampo, una difesa inguardabile, dopo un ottimo inizio concretizzato dalla rete di Baptista.
Ballardini cambia il volto del Palermo che si presenta con Cassani al posto di Raggi sulla destra, garantendo più copertura. A centrocampo salta Migliaccio, uno dei punti fermi di Colantuono, per fare posto a Simplicio. In avanti Bresciano a supporto delle punte Miccoli e Cavani. Anche Spalletti mischia le carte e schiera Okaka al posto di Vucinic, alle prese con il mal di schiena. Ma è stato il centrocampo l'anello debole, con Pizarro davvero fuori forma, Aquilani forse stanco per la Nazionale e De Rossi che ha dovuto lasciare il campo nel primo tempo per infortunio. Unica consolazione per i tifosi romanisti aver visto in campo Menez.
Partono subito forte i giallorossi che sfiorano il gol al 5'. Punizione al veleno di Baptista che Amelia riesce a deviare sulla traversa, togliendola dal sette: si fa trovare pronto Aquilani che conclude debole sull'estremo difensore. Gli uomini di Spalletti passano all'8'. Okaka si incunea sulla sinistra dell'area rosanero, perfetta triangolazione con Aquilani e assist per Baptista che da due metri non può sbagliare.
Il Barbera trema, sembra l'inizio di un'altra disfatta. Invece, il Palermo non si disunisce e ricomincia a macinare gioco, approfittando di qualche distrazione della Roma, svagata a centrocampo. Ci vogliono però due reti per raggiungere il pareggio. La prima è infatti annullata per dubbio fuorigioco di Cavani su assist di Simplicio dalla destra. Buona la seconda: stavolta è Miccoli a prendere per mano il Palermo al 18'. Il salentino riceve palla al limite dell'area e lascia partire un destro alla Del Piero che si insacca, preciso e potente, all'incrocio.
E' il momento del Palermo che si ripresenta altre due volte davanti a Doni. In entrambi i casi è Cavani a rendersi pericoloso nel giro di tre minuti, dal 24' al 26'. L'uruguagio prima si invola sulla sinistra e, sull'uscita del portiere giallorosso, tenta di mettere la palla sul secondo palo, poi il suo tiro nel cuore dell'area di rigore capitolina si infrange sul corpo di Doni. La Roma si sveglia alla mezz'ora con una punizione di Riise, deviata dalla barriera e raccolta da Taddei. Il tiro del brasiliano finisce di poco al lato. Al 38' altra tegola per la Roma che deve rinunciare anche a De Rossi per un problema al collo.
Nessun cambio nella ripresa, che si apre con una punizione di Liverani che sfiora l'incrocio alla sinistra di Doni. Il Palermo appare più convinto e affonda il colpo al 12'. Eccezionale Simplicio che recupera il pallone a centrocampo e serve lo scatenato Miccoli. Il bomber rosanero si invola sulla sinistra, colpo sotto e rete. Esplode il Barbera che da mesi non vedeva un Palermo così in palla.
Spalletti corre ai ripari e sostituisce un evanescente Taddei con la promessa Menez. Ma la musica non cambia. È il rinato tandem ex Parma Simplicio-Bresciano a dare spettacolo al 24'. Cross del brasiliano che trova Bresciano in area sulla sinistra. Tiro di prima intenzione dell'australiano respinto da Doni in corner. La Roma tira i remi in barca e tracolla al 28'. La terza firma è di Cavani. L'uruguagio, servito alla perfezione da Simplicio sulla destra, stavolta non sbaglia e infila Doni in uscita. La Roma cerca di ributtarsi in avanti, ma senza pungere. Tornano gli applausi al Barbera, che saluta i rosanero con l'ovazione finale. E Zamparini può sorridere.
INTER-CATANIA 2-1
Inter (4-4-2): Julio Cesar 6, Maicon 6.5, Burdisso 6, Materazzi 6, Maxwell 6, Figo 6 (1' st Zanetti 6.5), Vieira 5.5, Muntari 5, Quaresma 6.5 (33' st Mancini 6.5), Ibrahimovic 5.5, Balotelli 5.5 (21' st Cambiasso 6). (1 Toldo, 2 Cordoba, 9 Cruz, 10 Adriano). All.: Mourinho 5.5.
Catania (4-3-2-1): Bizzarri 6, Silvestre 6, Stovini 6, Terlizzi 5, Silvestri 6, Ledesma 6, Gia. Tedesco 6 (29' st Antenucci sv), Biagianti 6, Mascara 6, Martinez 5 (17' st Dica 5), Plasmati 6.5 (16' st Paolucci 5.5). (12 Kosicky, 2 Sardo, 3 Sabato, 17 Baiocco). All.: Zenga 6.
Arbitro: Damato di Barletta 6.
Reti: nel pt 42' Plasmati, 43' Quaresma; nel st 3' Terlizzi autorete.
Note: angoli: 8-5 per l'Inter. Recupero: 2' e 3'. Espulso nel pt 45' Muntari per comportamento non regolamentare. Ammoniti: Gia. Tedesco, Vieira, Ledesma, Biagianti, Dica e Paolucci per gioco falloso, Maicon per comportamento non regolamentare. Spettatori: 45.809.
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Una sconfitta di misura in casa dei campioni d'Italia ci può anche stare. Perdere così, però, alimenta non pochi rimpianti. Il Catania cede per 2-1 all'Inter e torna a casa con la sensazione di avere sprecato un'occasione.
In vantaggio dopo 40 minuti e in superiorità numerica 4' più tardi, gli etnei devono recriminare per due gol, in pratica due autoreti, molto casuali - uno dei quali pure molto dubbio - dei nerazzurri e per non aver saputo capitalizzare l'uomo in più per l'intera ripresa.
Per paradosso, l'undici di Zenga, grande ex acclamato dal pubblico interista, pare fare meglio a uomini pari, quando si difende con ordine e colpisce spietatamente alla prima occasione.
La malasorte, però, ribalta la situazione a cavallo delle due frazioni di gioco. A questo punto i catanesi dovrebbero far valere la superiorità numerica e aumentare la pressione. Invece Mascara e compagni restano troppo cauti, allargano poco la manovra e non trovano profondità finendo col limitarsi alle conclusioni dalla distanza.
Zenga sorprende tutti schierando una formazione inedita. In difesa non c'è spazio per Sabato: Silvestri va a sinistra, Silvestre a destra, al centro Terlizzi fa coppia con Stovini. L'altra novità è in avanti, dove Plasmati viene preferito a Paolucci. Anche Mourinho cambia qualcosa rispetto alle aspettative optando per il 4-4-2 con Balotelli accanto a Ibrahimovic in attacco e il duo portoghese Figo-Quaresma sulle fasce.
Tocca all'Inter prendere l'iniziativa. I nerazzurri si fanno vivi in area etnea soprattutto sulle palle alte, ma Bizzarri non corre seri rischi su Ibrahimovic e Balotelli. Più insidioso il tiro di Muntari, al 25', che rimbalza davanti al portiere argentino, lesto a deviare in angolo.
I padroni di casa fanno molto possesso palla, ma il Catania regge bene grazie anche ai frequenti ripiegamenti di Mascara, che spesso si aggiunge al terzetto in mediana. Alla mezz'ora l'undici di Mourinho torna a farsi insidioso con Muntari, che corregge da pochi passi un cross dalla sinistra: ottimo il riflesso di Bizzarri, che blocca a terra.
Negli ultimi cinque minuti del primo tempo succede di tutto. Al 40', alla prima vera opportunità, il Catania sblocca la partita: bella combinazione Mascara-Tedesco sulla sinistra e perfetto cross del mediano rossazzurro a trovare la testa di Plasmati, spietato nel battere Julio Cesar.
Tre minuti e l'Inter azzecca il fortunato pari: colpo d'esterno di Quaresma deviato da Mascara quanto basta per mettere fuori tempo Bizzarri. Sessanta secondi più tardi i locali restano in dieci per una manata di Muntari a Tedesco che costa il rosso al centrocampista ghanese.
In avvio di ripresa, però, un altro episodio sfortunato (e dubbio) castiga il Catania: su un fallo laterale battuto da Maicon dalla destra, Terlizzi colpisce di testa all'indietro mandando la sfera a sbattere sul palo, Bizzarri la blocca all'altezza della linea, ma a giudizio del guardalinee D'Agostini, in posizione tutt'altro che ottimale, quando la palla era ormai entrata.
I rossazzurri, complice pure la superiorità numerica, avrebbero tutto il tempo di riequilibrare i conti, ma non sfruttano a dovere l'uomo in più. Al contrario, sono gli interisti a sfiorare ancora la rete con Burdisso, che da pochi passi devia alto in acrobazia togliendo a Viera una conclusione a botta sicura. Zenga butta nella mischia Paolucci e Dica per Plasmati e Martinez, ma le sostituzioni non sortiscono l'effetto sperato.
Il Catania non riesce ad avvicinarsi seriamente a Julio Cesar e ci prova solo da lontano con Biagianti e Ledesma, autori di conclusioni fuori dallo specchio. L'Inter, al contrario, agendo di rimessa chiama due volte alla parata importante Bizzarri, in entrambi i casi su Ibrahimovic. L'ultimo tentativo etneo, ancora da lontano, è di Silvestri, il cui potente destro dai venti metri sorvola pericolosamente l'incrocio.
Fonte: La Siciliaweb.it
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