Le Siciliane di A
Cavani salva il Palermo (Lecce-Palrmo 1-1). Marino affonda il Catania (Catania-Udinese 0-2)
LECCE-PALERMO 1-1
Lecce (4-3-1-2): Benussi 6.5, Esposito 6, Diamoutene 6, Stendardo 6.5, Antunes 5.5, Munari 6, Ardito 6.5, Giacomazzi 6.5, Caserta 6 (41' st Basta sv), Castillo 6.5, Cacia 6.5 (33' st Vives sv). (1 Rosati, 23 Schiavi, 25 Konan, 29 Leonardo, 40 Giuliatto, 77 Basta). All.: Beretta 6.5.
Palermo (4-3-1-2): Fontana 6, Cassani 6, Carrozzieri 5, Kjaer 5.5, Balzaretti 5.5, Migliaccio 6 (28' st Succi sv), Guana 6 (15' st Liverani 5.5), Bresciano 6 (21' st Lanzafame 5.5), Simplicio 5, Cavani 6.5, Miccoli 6 (1 Ujkani, 3 Capuano, 18 Ciaramitaro, 46 Raggi). All.: Ballardini 5.5.
Arbitro: Tommasi di Bassano del Grappa 6.5.
Reti: nel pt 22' Cacia, nel st 43' Cavani.
Note: angoli: 6-3 per il Lecce. Recupero: 0' e 4'. Espulsi: al 30' st Giacomazzi per doppia ammonizione. Ammoniti: Giacomazzi, Carrozzieri, Balzaretti per gioco falloso, Liverani per comportamento non regolamentare. Spettatori: 9.437.
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A tre minuti dal termine Cavani evita al Palermo la terza sconfitta consecutiva dopo una prestazione grigia nella quale ha avuto poche impennate.
Trovatasi in svantaggio la formazione rosanero ha subito il pressing del Lecce e solo con una orgogliosa reazione finale, e soprattutto dopo l'espulsione di Giacomazzi, ha ottenuto il pareggio.
Le due squadre si presentano in campo con le formazioni largamente rimaneggiate. Il Lecce all'ultimo momento deve rinunciare a Polenghi colpito da un attacco influenzale: un'assenza che si aggiunge a quelle degli squalificati Ariatti, Fabiano e Tiribocchi e dell'infortunato Zanchetta.
Tutti e tre i reparti, quindi, subiscono delle variazioni. Anche il Palermo, all'ultimo momento, modifica il suo schieramento lasciando in panchina Raggi e mandando in tribuna Nocerino.
Nel settore degli ospiti un centinaio di tifosi palermitani, che si scambia applausi con quelli leccesi (le tifoserie sono gemellate); in mattinata i palermitani si erano uniti agli studenti leccesi in sciopero sfilando contro la legge Gelmini. Chi si aspettava uno scontro ad alta tensione agonistica si è dovuto ricredere per il primo tempo: da una parte un Lecce che organizzava lentamente ma inesorabilmente la propria manovra offensiva, dall'altra un Palermo lento e a tratti inguardabile con una manovra abbozzata e mai sviluppatasi concretamente.
La difesa palermitana ha poi confermato i suoi limiti di tenuta ogni volta che veniva aggredita dalla coppia Cacia-Castillo. A centrocampo Giacomazzi ha ispirato la manovra leccese e su un suo intervento di rapina è nato il gol del vantaggio giallorosso. A centrocampo ha rubato palla a Migliaccio, servendo Castillo che, dopo aver 'seminato' la difesa avversaria, ha servito lo smarcatissimo Cacia pronto ad apporre la firma sul suo primo gol in serie A. La temuta reazione del Palermo non c'è stata e i tentavi di assist di Miccoli per i lenti compagni di reparto sono rimasti solo sterili tentativi. L'unica azione di rilievo l'ha realizzata Miccoli con una girata volante a fil di palo.
Nella ripresa il Palermo ha avanzato il proprio raggio d'azione nella metà campo leccese, costringendo Beretta ad arretrare. Al 10' una punizione dal limite di Miccoli ha mandato a lambire il pallone sulla traversa. A questo punto Ballardini prova a dare una scossa alla squadra gettando nella mischia Liverani, tenuto a sorpresa in panchina, al posto di un'evanescente Guana; subito dopo Lanzafame subentra a Bresciano ed infine Succi rileva Migliaccio.
Ma il Palermo non graffia più di tanto e solo al 33' sfiora il gol su una difettosa respinta di Caserta neutralizzata ottimamente da Benussi. Lo stesso Benussi si ripete ad otto minuti dalla fine sventando un tentativo di Miccoli. Il Lecce, privato dell'espulso Giacomazzi, si limita a controllare le sterili sortite dei rosanero. Sul finire, però, il Palermo si riversa nell'area leccese e a tre minuti dal termine ha ottiene il pareggio con Cavani su traversone di Balzaretti corretto da Succi.
CATANIA-UDINESE 0-2
Catania (4-3-3): Bizzarri 6, Sardo 5 (1' st Plasmati 6.5), Silvestre 6, Stovini 6, Alvarez 6, Baiocco 6, Biagianti 6, Tedesco 6 (31' st Antenucci 5), Martinez 5.5 (1' st Ledesma 6), Paolucci 6, Mascara 5.5. (12 Kosicky, 5 Carboni, 13 Izco, 23 Terlizzi). All. Zenga 6.
Udinese (4-3-3): Handanovic 6.5, Motta 6, Coda 6.5, Domizzi 6.5, Pasquale 6, Inler 6.5, D'Agostino 6.5, Isla 6, Pepe 6.5, Quagliarella 7 (42' st Nef sv), Sanchez 7 (36' st Floro Flores sv). (80 Belardi, 19 Felipe, 20 Asamoah, 32 Ferronetti, 99 Sala). All. Marino 7.5.
Arbitro: Banti di Livorno 5.
Reti: nel pt 13' Sanchez, nel st 38' Quagliarella.
Note: angoli 2-1 per il Catania. Recupero 1' e 3'. Ammoniti Coda, Sardo, Tedesco, Motta e Baiocco per gioco scorretto, Handanovic e Isla per comportamento non regolamentare. Spettatori: 18.500, incasso 88.705 euro.
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Neppure la legge del Massimino ferma l'Udinese. Il Catania sinora aveva fatto il pieno nel proprio stadio vincendo 4 incontri su 4 senza subire neppure una rete.
I friulani, sempre più lanciati in vetta, cancellano in sol colpo entrambi i primati facendo leva sulle consuete doti di manovra e di palleggio, esaltate dai meccanismi offensivi cari a Pasquale Marino, grande ex dell'incontro, applaudito all'ingresso in campo.
I rossazzurri di Zenga cedono la propria imbattibilità interna senza demeritare, offrendo una prestazione generosa, ma pagando le troppe imprecisioni in fase conclusiva e recriminando per un possibile rigore ai danni di Tedesco.
Zenga rilancia Sardo, Stovini, Baiocco e Mascara tra i titolari, Marino rimpiazza Lukovic con Pasquale e opta per un tridente con Pepe, Quagliarella e Sanchez. I tentativi dalla distanza, tutti fuori bersaglio non di molto, firmati da Martinez, Biagianti e Quagliarella aprono una partita subito piacevole.
E' Sanchez a sbloccarla con un bello spunto al 13': il cileno si fa largo tra Sardo e Silvestre e scocca un tiro da fuori area che finisce nell'angolo basso alla destra di Bizzarri. Il Catania potrebbe pareggiare tre minuti dopo, ma Paolucci spreca da pochi metri girando alto in acrobazia dopo la torre di Sardo.
I friulani chiamano Bizzarri alla parata su una conclusione dalla distanza di Quagliarella e su quella a giro di Isla, ben servito da Sanchez. Anche gli etnei sanno come rendersi pericolosi, ma difettano in precisione sprecando tre ottime occasioni con Mascara (testa alta da pochi passi su cross di Alvarez), Martinez (palla messa in mezzo a cercare un compagno che non c'è invece di tirare a tu per tu con Handanovic) e Paolucci (sinistro sballato su sponda di Martinez).
Zenga modifica il Catania dopo l'intervallo con un doppio cambio: dentro Ledesma e Plasmati, fuori Sardo e Martinez con Baiocco che arretra sulla destra in difesa e padroni di casa che passano al 4-3-1-2 con Mascara rifinitore.
Dopo una manciata di secondi, i rossazzurri sfiorano il pareggio in un'azione a dir poco rocambolesca: una punizione di Paolucci, corretta di testa da Coda, viene salvata da Handanovic, Mascara tira sulla respinta, il portiere ospite salva ancora, poi sul cross di Mascara è Tedesco a provarci di testa trovando Coda a opporsi sulla linea, sulla palla arriva infine Plasmati che in
rovesciata timbra la traversa.
Il Catania aumenta la pressione, l'Udinese prova a ripartire in velocità. Paolucci, al 18', reclama un rigore lamentando una trattenuta di Coda. Sette minuti dopo Bizzarri si salva in angolo su un tiro-cross di Inler. Gli etnei tornano a rendersi pericolosi al 28' con un rasoterra di Paolucci che sfila sul
fondo. Pochi istanti più tardi, Tedesco reclama il rigore per un'entrata di Motta in area: Banti fa proseguire tra le proteste generali sbagliando comunque (se non era penalty, il mediano etneo andava ammonito per simulazione).
Al 38' i friulani chiudono la partita con Quagliarella, che su un lancio lungo scarta Bizzarri in uscita e deposita il pallone a porta vuota da posizione defilata. Il Catania potrebbe dimezzare subito le distanze, ma Handanovic si oppone ad Antenucci e sulla respinta Mascara, dal dischetto del rigore, spedisce il pallone in curva.
Fonte: La Siciliaweb.it