Le Siciliane di A
Samba brasileira al Barbera (Palermo - Milan 3-1). Sabato di pareggio sotto il vulcano (Catania - Lecce 1-1)
PALERMO - MILAN 3-1
La partita vista dal tifoso...
Stamattina non so da dove iniziare... Se dall'emozione di vedere il Palermo che schianta il Milan, o dal raziocinio e ragionare sul perché il Palermo gioca così solo con le grandi...
Ma credo che stamattina sopravvalga l'emozione.
Una sola squadra in campo; i colori che erano dappertutto, solo. rosanero; i gol bellissimi solo di due colori come il rosa ed il nero... Una Squadra! Con un portierone che para il rigore al "Dentone" brasiliano! Con un attaccante, formato tascabile, che di tascabile ha solo l'altezza e che ieri sera è stato un gigante! Come il gigante che abbimo in difesa e che con la sua faccia torva, mette paura a chiunque! Un altro attaccante che sale in cielo, sopra la testa di Maldini, e segna un un "gol spettacolo"!
Beh, basta miele per stamattina. Ora si deve pensare alla prossima partita. Smaltire l'euforica sbornia di ieri e tornare pragmatici come il nostro mister.
Forza Palermo!
E sempre buon calcio a tutti [A.G.]
PALERMO: Amelia 7.5, Cassani 6.5, Bovo 6.5, Carrozzieri 7, Balzaretti 6.5, Nocerino 6, Liverani 7, Bresciano 7, Simplicio 7 (45' st Guana sv), Cavani 7 (47' st Succi sv), Miccoli 8 (42' st Kjaer sv). (1 Ujkani, 8 Migliaccio, 15 Dellafiore, 99 Mchedlidze). All.: Ballardini 7.5.
MILAN: Abbiati 7, Zambrotta 6, Bonera 5, Maldini 6, Jankulovski 5.5, Flamini 5 (12' st Emerson 5), Pirlo 5.5, Ambrosini 6 (12' st Shevchenko 5), Seedorf 5, Ronaldinho 6, Pato 6 (29' pt Inzaghi 5). (1 Dida, 4 Kaladze, 19 Favalli, 77 Antonini). All.: Ancelotti 4.5.
Arbitro: Rocchi di Firenze 5.
Reti: nel st 5' Miccoli, 12' Cavani, 35' Simplicio, 38' Ronaldinho (rig.).
Note: ammoniti Amelia, Carrozzieri e Bovo per gioco scorretto, Emerson per proteste. Recupero: 4' e 3'. Spettatori: 33.998 (817.214 euro d'incasso).
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I diavoli stavolta si vestono di rosa e travolgono il Milan di Ancelotti, che subisce un altro duro colpo nella difficile rincorsa all'Inter capolista. I rossoneri resistono alla furia del Palermo solo un tempo, riuscendo anche a sbagliare un generoso rigore assegnato da Rocchi.
Nella ripresa gli uomini di Ballardini scardinano subito la porta milanista con Miccoli, proseguono l'assalto e raddoppiano con Cavani, prima di mettere a segno il colpo del ko con Simplicio. Arriva troppo tardi la risposta del Milan, che segna il gol della bandiera solo al 38' con un altro rigore che stavolta Ronaldinho non sbaglia.
Niente sorprese tra i rosanero. Tornano in campo Balzaretti e Bovo che vanno a completare il quartetto difensivo con Carrozzieri e Cassani. Centrocampo classico con Liverani in regia, Nocerino e Bresciano sulle fasce. Simplicio ispira le punte Miccoli e Cavani. Niente trio meravigliao per il Milan che, oltre allo squalificato Kakà, deve rinunciare anche a Gattuso, infortunatosi in allenamento. Al suo posto il rientrante Ambrosini, che a centrocampo affianca Pirlo e Flamini. Più avanzati Ronaldinho e Seedorf, con dietro Pato.
Il primo brivido è per il Milan. Punizione di Miccoli che al 7' taglia un cross potente per Carrozzieri. Stacco di testa del difensore e il pallone sfiora il palo alla sinistra di Abbiati. Per vedere la risposta dei rossoneri devono passare dieci minuti, in cui il Palermo esercita un buon predominio territoriale.
Ci vuole un errore di Nocerino, al limite dell'area, per mettere in moto Pato. Il tiro del brasiliano, potente ma impreciso si infrange contro Amelia. Sul cambiamento di fronte i rosa bussano due volte alla porta di Abbiati. Prima con una bordata da fuori di Miccoli deviata dall'estremo difensore milanese e poi con un tiro a botta sicura di Bresciano su cui si immola Ambrosini al 19'.
Passano due minuti e il bomber salentino ci riprova dal limite, altro bolide e altra parata di Abbiati, strepitoso. Emozioni senza sosta per i tifosi che al 25' sommergono di fischi l'arbitro Rocchi che concede un dubbio rigore al Milan. Amelia esce a valanga su Pato, ma il fallo è fuori area. Ci pensa il portire a 'fare giustizia' parando il penalty debole e poco angolato di Ronaldinho. Al 29' Pato deve lasciare il campo, dopo la botta alla schiena per il fallo di Amelia. Entra Inzaghi.
La musica non cambia: Palermo corto e asfissiante a metà campo, Milan sfilacciato e poco propositivo, surclassato dalla sete di vittoria dei siciliani. I rossoneri così finiscono a fare le barricate per arginare gli attacchi di Miccoli & co. Gli assalti partono dal centrocampo, dove i rosa recuperano tutti i palloni, e si diramano sulle fasce. Al 41' si incunea in area il solito Miccoli, Jankulovski si allunga e spazza in angolo. L'ultima emozione la regala una punizione quasi perfetta di Ronaldinho dal limite dell'area. Destro a girare e traversa.
Il secondo tempo comincia così come era finito il primo, ma stavolta dopo cinque minuti il Palermo riesce a scardinare la porta rossonera. Capolavoro di Miccoli che danza al limite dell'area, evita i difensori milanesi ed esplode un destro angolatissimo sul quale Abbiati non può intervenire. Tripudio del Barbera che festeggia il suo campione sotto la curva nord. Nessuna reazione del Milan che cambia volto inserendo Shevchenko e Emerson per Flamini e Ambrosini.
E allora ci pensa il Palermo a raddoppiare. Grande assist di Liverani che al 12' trova Cavani in area. L'uruguyano supera di testa la difesa rossonera e Abbiati. Il pubblico rosa sogna. Per vedere un tiro in porta del Milan serve una delle solite punizioni. Stavolta è Pirlo a mettere in difficoltà Amelia al 21'. Destro al veleno che rimbalza davanti l'estremo difensore che però si allunga sulla destra e devia.
E' solo un sussulto, il Milan non esce dal tunnel e rischia il tracollo. Contropiede del Palermo con Bovo che tocca per Miccoli, la palla arriva a Simplicio, tiro forte ma centrale e respinta di Abbiati. Il brasiliano del Palermo ha più fortuna al 35'. Cross di Balzaretti, Simplicio salta senza marcatura e trafigge per la terza volta Abbiati. Il Barbera è tutto in piedi, come la panchina rosanero. Ancelotti attonito, come Galliani in tribuna. Il Milan è in bambola.
E allora ci pensa Ronaldinho al 38' a concedersi il suo momento di gloria. Prende palla sulla tre quarti e salta tre difensori rosanero. Il quarto, Bovo, lo ferma con un'ostruzione irregolare e Rocchi fischia il secondo rigore per i rossoneri. Dal dischetto di nuovo il bomber brasiliano che non sbaglia. L'assalto finale del Milan si infrange per tre volte sull'insuperabile Amelia. Quando Rocchi fischia la fine il Barbera per poco non viene giù. Standing ovation finale per i rosa che festeggiano una serata da non dimenticare.
CATANIA - LECCE 1-1
CATANIA (4-3-1-2): Bizzarri 5.5, Sardo 5.5, Silvestre 6, Stovini 6.5, Sabato 5.5, Ledesma 6.5 (39' st Izco sv), Carboni 5.5, Biagianti 6 (26' st Tedesco 6), Mascara 6, Paolucci 7, Plasmati 6 (35' st Martinez sv). (12 Kosicky, 14 Alvarez, 15 Morimoto, 21 Silvestri). All. Zenga 6.
LECCE (4-4-1-1): Benussi 6.5, Polenghi 6, Schiavi 6, Fabiano 6, Esposito 6.5, Munari 6.5, Ardito 6, Zanchetta 6, Ariatti 6, Giacomazzi 5.5 (18' st Castillo 6.5), Tiribocchi 6 (47' st Antunes sv). (1 Rosati, 5 Diamoutene, 9 Cacia, 10 Caserta, 20 Vives). All. Beretta 6.5.
Arbitro: Dondarini di Finale Emilia 5.
Reti: 16' st Paolucci, 24' st Castillo.
Note: angoli 11-1 per il Catania. Recupero 2' e 3'. Ammoniti Paolucci, Silvestre, Zanchetta, Ardito e Polenghi per gioco scorretto. Spettatori: 18.000.
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Paolucci-Castillo. Il botta e risposta tra bomber, consumatosi in appena sei minuti, racchiude la sfida tra Catania e Lecce, oltre che l'1-1 finale. I rossazzurri, solitamente spietati al Massimino, stavolta mancano l'appuntamento con il bottino pieno, consentendo agli ospiti di trovare il pareggio immediato dopo avere sbloccato il risultato.
La squadra di Zenga crea e attacca di più, colleziona undici angoli a uno, ma stenta a passare. La vivacità di Paolucci sembra poter fare la differenza per gli etnei, ma Beretta ha il merito di azzeccare la mossa Castillo, in gol appena sei minuti dopo il suo ingresso in campo, complice una disattenzione difensiva dei locali.
Zenga sceglie Sardo e Sabato come laterali difensivi, riporta Carboni in mezzo al campo e opta per Mascara trequartista con il duo Paolucci-Plasmati in avanti. Beretta propone Schiavi invece di Diamoutene al centro del reparto arretrato e propone un assetto coperto con Giacomazzi a sostegno di Tiribocchi, unica punta.
Dopo aver rimediato due ammonizioni in quattro minuti e mezzo (Paolucci e Silvestre), il Catania sfiora per due volte il gol. Ci vuole un Benussi in vena di prodezze per opporsi al colpo di testa di Plasmati su cross di Biagianti e all'inzuccata di Sardo su angolo battuto da Sabato. Il Lecce replica con un sinistro fuori bersaglio di Tiribocchi.
Mantenendo fede alla propria tradizione, gli etnei si confermano insidiosi sui calci piazzati. Su un angolo di Mascara, respinto corto da Benussi, Stovini alza la conclusione a porta spalancata. I salentini cercano di arginare gli etnei con una mediana folta e aggressiva per poi appoggiarsi al peso di Tiribocchi in attacco, ma sono i padroni di casa ad affacciarsi in avanti con Sardo, autore di un esterno destro alto sulla traversa.
La ripresa si apre con un palo colpito da Paolucci con un potente sinistro su servizio di Carboni. I rossazzurri reclamano con il mediocre Dondarini per una caduta in area di Plasmati su cross di Sabato, quindi è Benussi a stoppare in uscita una volata di Paolucci sulla sinistra.
E' proprio Paolucci a sbloccare il risultato: combinazione Mascara-Biagianti e inserimento con ottimo tempismo dell'attaccante rossazzurro, che scaglia un preciso diagonale di sinistro battendo Benussi. Beretta rimpiazza Giacomazzi con Castillo per dare un volto più offensivo ai suoi e azzecca la mossa. Alla prima palla toccata, il nuovo entrato pareggia raccogliendo una torre di Munari, vincitore di un duello aereo con Sabato.
Zenga manda nella mischia Tedesco e Martinez, recuperato in extremis, per Biagianti e Plasmati. Il Lecce, complice la necessità dei locali di spingere, agisce di rimessa: Tiribocchi chiama Bizzarri a una parata comoda, Castillo manca la deviazione da ottima posizione su traversone basso di Polenghi. L'ultimo a farsi notare è ancora Paolucci, il più pericoloso dei suoi, con un tiro dal limite: Benussi para in due tempi.
Fonte: La Siciliaweb.it