Le Siciliane di A
La vendetta del Diavolo... (Milan-Palermo 3-0). Salento indigesto per l'Etna (Lecce-Catania 2-1)
MILAN - PALERMO 3-0
La partita vista dal tifoso
Buona giornata a tutti. Ieri pomeriggio il Milan ha consumato la sua vendetta sportiva infliggendo al Palermo una sconfitta per 3 gol a 0, che sarebbe potuta andare ben oltre il punteggio finale.
Milan più forte, anche se aiutato da un rigore iniziale che forse non c'era, ma dopo ha legittimato la vittoria con un possesso palla ed un gioco spettacolare.
Ed il Palermo? Non pervenuto. Come al solito quando si inizia a parlare più seriamente di Coppa Uefa o altro si scioglie come neve al sole. E poi la situazione di Carrozzieri, l'espulsione ieri di Bovo... Domenica prossima la difesa la reinventiamo.
Però una considerazione voglio farla: Ballardini è coraggioso. Ad inizio del secondo tempo ha messo in campo un attacco da under 20. Cavani-Michelidze-Hernadez. Non fanno 60 anni in 3.
Che sia l'attacco del futuro? Speriamo. Sulla carta ci sono i presupposti per far bene. A patto che non si montino la testa con i guadagni facili.
Buon calcio a tutti! [A.G.]
MILAN (4-3-1-2): Dida sv, Flamini 6.5, Maldini 6, Favalli 6, Zambrotta 6, Beckham 5.5 (34' st Cardacio sv), Pirlo 6, Ambrosini 7, Seedorf 6.5 (19' st Ronaldinho 6), Kakà 7.5, Inzaghi 7 (22' st Shevchenko). (16 Kalac, 24 Senderos, 2 Mattioni, 18 Jankulovski). All.: Ancelotti 6.5.
PALERMO (4-3-1-2): Amelia 6 (19' st Ujkani 6), Cassani 5, Kjaer 6, Bovo 4, Balzaretti 5, Migliaccio 6, Liverani 5, Nocerino 5 (1' st Hernandez 6), Simplicio 5, Miccoli 5.5 (12'st Mchedlidze 6), Cavani 5. (26 Morganella, 25 Savini, 4 Tedesco, 19 Succi). All.: Ballardini 5.5.
Arbitro: Rizzoli di Bologna 5.5.
Reti: 11' pt Kakà (rigore), 19' pt Inzaghi; 13' st Kakà (rigore).
Note: angoli 5-4 per il Milan. Recupero: 1' e 0. Espulsi: al 3' st Bovo per doppia ammonizione. Ammoniti: Simplicio, Flamini e Balzaretti per gioco falloso. Spettatori: 61.569.
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Poco più di una formalità per il Milan il match a San Siro contro il Palermo che vale la quarta vittoria consecutiva.
Tre a zero firmato da una doppietta di Kakà surigore e dal solito Pippo Inzaghi. La partita si mette subito nei giusti binari per i rossoneri che sbloccano presto la partita e poi la mettono al sicuro al cospetto di un avversario volenteroso, ma al quale tutti gli episodi girano storto.
Il Milan conferma il suo momento positivo, l'ottima forma di uomini come Kakà e Pirlo e la voglia di far suo il secondo posto. A un poco brillante Palermo non resta che archiviare questa gara e concentrarsi sulle ultime cinque partite per provare ad inseguire la Uefa.
Ancelotti non recupera Pato e inserisce Seedorf con Kakà dietro Inzaghi; in difesa al centro c'è Favalli con Maldini, mentre a destra è confermato Flamini. Ballardini perde Bresciano e quindi spazio a Migliaccio a centrocampo: rispetto alla gara vinta contro il Bologna rientrano Nocerino, Simplicio e Miccoli; dopo lo stop di Carrozzieri, risultato positivo alla cocaina, torna la difesa a 4.
In apertura buon ritmo tra due squadre in grande salute. Il Palermo si presenta a San Siro senza timori e gioca un buon calcio. Dall'altra parte Kakà sembra piuttosto ispirato. È il Milan però a sbloccare il risultato all11' su calcio di rigore concesso per un fallo quanto meno dubbio di Cassani su Ambrosini; dal dischetto Kakà infila Amelia nell'angolo sinistro.
Il Palermo prova a reagire e tiene maggiormente l'iniziativa. Il Milan odierno però è lo specchio della concretezza e al 20' arriva il raddoppia con Pippo Inzaghi che isolato in area di rigore schiaccia di testa in rete un cross di Ambrosini. Al 27' invece è Beckham, imbeccato ottimamente da Kakà, a mancare l'appuntamento con il gol spedendo alto in corsa. Il ritmo rallenta vistosamente perchè i rossoneri non hanno interesse a forzare e il Palermo è piuttosto inconsistente davanti, fatta eccezione per due tiri da fuori di Miccoli e Cavani su punizione.
Ad inizio ripresa Ballardini prova ad alzare maggiormente il baricentro e inserisce il giovane Hernandez a fare la terza punta, sacrificando Nocerino. Per il Palermo la partita si complica al 3' quando Bovo, già ammonito, ferma fallosamente Kakà. Ballardini ha intenzione di mandare in campo anche Michedlidze al posto di Miccoli, lo farà solo dopo il 3-0: Kakà in area prova a superare Balzaretti che lo ferma fallosamente; questa volta il rigore ci sta e il solito Kakà lo trasforma.
Altri cambi: per il Palermo leggera contrattura per Amelia che precauzionalmente lascia il posto al giovane Ujkani, all'esordio in serie A. Nel Milan dentro due palloni d'oro Ronaldinho e Shevchenko che prendono il posto di Seedorf e Inzaghi. Il resto è poco più che pura accademia e il ritmo diventa quello di un'amichevole.
LECCE - CATANIA 2-1
LECCE (4-4-2): Benussi 7, Polenghi 6, Fabiano 5.5, Esposito 6, Giuliatto 6, Munari 6.5, Edinho 5, Zanchetta 6 (27' st Schiavi sv), Giacomazzi 6, Tiribocchi 6.5 (30' st Castillo sv), Papadopoulos 6 (39' st Konan sv) (1 Rosati, 21 Ardito, 20 Vives, 77 Basta). All.: De Canio 6.
CATANIA (4-1-3-2): Kosicky 6, Potenza 6 (31' st Falconieri 6.5), Silvestre 5.5, Stovini 5, Capuano 6, Carboni 6, Izco 5.5 (1' st Sciacca 7), Biagianti 5.5, Llama 5.5 (1' st Spinesi 5.5), Martinez 7, Morimoto 5.5 (1 Bizzarri, 9 Paolucci, 18 D'Amico, 21 Silvestri). All.: Zenga 6.
Arbitro: Gervasoni di Mantova 5.5.
Reti: nel pt 11' Munari, 25' Tiribocchi, nel st 2' Martinez.
Note: angoli: 5-5. Recupero: 1' e 5'. Espulso: 45' st Sciacca per doppia ammonizione. Ammonito: Zanchetta per gioco falloso. Spettatori: 9.000.
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Molte occasioni, qualche nota lieta e nessun punto. Il Catania perde a Lecce e ancora una volta torna a casa con la consapevolezza di aver perso una partita che quanto meno si poteva pareggiare.
Niente di grave per la classifica, nonostante le vittorie di molte pericolanti, ma senza dubbio un pizzico di rammarico per aver ceduto a un avversario modesto, che non raccoglieva tre punti in casa addirittura da sette mesi (2-0 sul Cagliari il 28 settembre).
I salentini, a caccia di un risultato pieno necessario per restare a galla nella lotta per non retrocedere, costruiscono il successo sui due gol realizzati in avvio, ma neppure il doppio vantaggio e la potenziale differenza di motivazioni aiutano i padroni di casa a controllare la gara.
Il Catania, opaco nei primi 45 minuti, viene fuori nella ripresa e mette in mostra i guizzi di Martinez, confermatosi in un periodo felice, e la verve del giovane Sciacca, ispiratore del gol e giunto due volte a un soffio dalla rete del pari. Solo le parate di Benussi fermano il ragazzo della Primavera, espulso nel finale da Gervasoni con un evidente eccesso di fiscalità.
Zenga schiera l'undici previsto con il recuperato Capuano sulla sinistra, Carboni basso in mediana e il trio Izco-Biagianti-Llama alle spalle di Martinez e Morimoto. De Canio opta per il 4-4-2 con Tiribocchi e Papadopoulos in attacco.
La prima occasione è del Catania: fraseggio Martinez-Biagianti e tiro sporco del centrocampista neutralizzato da Benussi. Il Lecce replica con un tentativo di Tiribocchi respinto dal debuttante Kosicky e poi si porta in vantaggio con Munari, che di testa gira in porta un tiro schiacciato di Zanchetta.
I rossazzurri non reagiscono e i salentini raddoppiano al 25': Tiribocchi sfrutta un taglio di Papadopolulos, s'incunea in area infilandosi tra le maglie molto larghe della difesa catanese e va a segno con un preciso rasoterra a fil di palo. Nel primo tempo non succede altro.
Nella ripresa, il Catania, con Sciacca e Spinesi in campo per Izco e Llama, cambia passo accorciando subito le distanze con Martinez, che ribadisce in rete un pallone respinto dal palo su saetta di Sciacca.
Il Lecce ha paura e subisce le iniziative della formazione di Zenga, che insiste e ha due buone occasioni con Spinesi (destro a lato su bell'assist di Capuano) e Morimoto (sinistro svirgolato in area). Dopo una fase di stanca, l'innesto di Falconieri, altro elemento di una certa vivacità, dà nuova linfa all'offensiva rossazzurra.
Benussi deve superarsi al 38' per respingere un colpo di testa da due passi di Sciacca su un corner di Falconieri. Stesso copione quattro minuti dopo, quando il giovane catanese impegna il portiere leccese alla respinta in tuffo sulla sua girata al volo. Il Catania chiude in dieci per l'espulsione per doppia ammonizione proprio di Sciacca, che rimedia il secondo giallo senza meritarlo per un fallo veniale a centrocampo.
Fonte: La Siciliaweb.it